Che valore volete che abbia la vita per me?
Quando me lo chiedo non trovo risposta, ma capisco che finché si è al mondo, bisogna avere una ragione per vivere, perchè altrimenti è come essere morti.
Tanto per cominciare si dovrebbe iniziare morendo, e così il trauma è bello che superato. Quindi ti svegli in un letto di ospedale e apprezzi il fatto che vai migliorando giorno dopo giorno. Poi ti dimettono perché stai bene e la prima cosa che fai è andare in posta a ritirare la tua pensione e te la godi al meglio. Col passare del tempo le tue forze aumentano, il tuo fisico migliora, le rughe scompaiono. Poi inizi a lavorare e il primo giorno ti regalano un orologio d’oro. Lavori quarant’anni finché non sei così giovane da sfruttare adeguatamente il ritiro dalla vita lavorativa. Quindi vai di festino in festino, bevi, giochi, fai sesso e ti prepari per iniziare a studiare. Poi inizi la scuola, giochi con gli amici, senza alcun tipo di obblighi e responsabilità, finché non sei bebè. Quando sei sufficientemente piccolo, ti infili in un posto che ormai dovresti conoscere molto bene. Gli ultimi nove mesi te li passi flottando tranquillo e sereno, in un posto riscaldato con room service e tanto affetto, senza che nessuno ti rompa i coglioni. E alla fine abbandoni questo mondo in un orgasmo.
Riassunto delle ultime ore: passate cercando di aiutare un piccolo gattino apparso all'improvviso davanti casa che miagola tantissimo ma non si lascia avvicinare in nessun modo e scappa subito nascondendosi anche sotto le macchine parcheggiate. Dopo un po’ allora ho pensato di lasciargli dell'acqua per provare almeno a farlo bere un po' e questo è il momento in cui finalmente si è fidato (dopo essersi assicurato che non ci fosse nessuno), ha bevuto e ho deciso che doveva avere un nome, che è: Cremino.
"I miei amici" perché "i bambini di 5 anni a cui ho dovuto fare da babysitter per evitare che ci licenziassero tutti e tre e comunque ho fallito" era troppo lungo
I have this friend who seems to disapprove of everything I do and when we argue I offten don't know who's being irrational and it drives me crazy. And I hate how all of this worsens my anxiety because multiple times a day I'll think things like "I can't tell him this, he'll get upset'' or ''I'll just say no to this other friend/plans because I don't have the energy to fight" and I live with this constant weight on my stomach because I worry he'll be upset and I realise that feeling like this it's soooo wrong but I don't know what to do. And honestly he gets so mean when he's angry and I feel like shit because I let him trat me like shit and I always forgive him, even if he doesn't regret what he said because he thinks he's in the right. He swings between being really nice and super supportive (when I do things he approves of) or being super mean and cold and I hate it I hate it so much. But then he'll be nice and I remember all the good times and I just forgive and forget everything
Certo che basta veramente un attimo, quando parli con la maggior parte della gente*, a sconfinare in dei cliché allucinanti, in frasi fatte, parapsicologia e sofismi vari ed è veramente imbarazzante. Mi succede anche con gente intelligente, di cui ho stima, che reputo capace di un discernimento un tantino più raffinato rispetto alla media delle persone. E proprio non capisco cosa renda così facile perdersi in un bicchiere d’acqua, scadendo in preconcetti idioti e passpartout. Sono le stesse cose che tra l’altro, con mio immenso senso di mistero, di solito invece fanno apparire intelligenti, quelle che fanno fare figuroni in famiglia e simili, per capirci. Per esempio mi capita di sentire sulla bocca di tutti che la vita non è fatta da cosa ci succede ma da come reagiamo. Che ok, può avere un fondo di verità, ma ergere una frasetta del genere a dogma dell’esistenza mi pare infinitamente imbarazzante e limitante anche per l’intelletto, perché è evidente che chi faccia di queste frasette una ragione di vita poi impieghi mezzo secondo a farsi cascare il mondo addosso se un qualunque suo piano dovesse subire deviazioni. Ed ecco, sarò vecchia dentro e mi sarò inaridita con molto vantaggio temporale rispetto ai miei coetanei, ma queste cose proprio non le capisco e se vado molto più d’accordo coi 40/50enni, nonostante le varie e naturali e spesso inconciliabili differenze generazionali, inizio a credere che la mia non sia una semplice passione per daddy e milf. Il prurito alla generalizzazione ancora prima di essere dannoso è fonte di noia mortale.
Una piéce e un seminario sulla filosofia di Tommaso Campanella e il vissuto dell’uomo: azioni, idee e fatti da concretizzare
CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI – Il sogno della ragione è il titolo della piéce che sarà rappresentata al Centro Stabile di Musica e Cultura Domus Ars in via Santa Chiara.
Ispirato a La Città del Sole di Tommaso Campanella il nuovo progetto di Rosario Diana, primo…