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I am now on Instagram with my poetry! To all of those interested to follow, I go by @_poetisse.
See you there! ^-^
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A inutilidade prática do indivíduo sempre será preenchida pelo seu interesse em ser importante para as pessoas através do mundo das palavras.
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Paola Eguiluz, Una hora al día, 2020.
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Sul sentiero
ci sorprendeva
un frullo infiammato.
Dissoluzione più polvere
nella felicità esausta
del sole estivo
(non mi esprimevo oltre
le sue lame, i suoi sguardi).
«Saranno tutti rappresi»
dicevi
come dettaglio finale di realtà.
(30 settembre 2023)
© Devis Bergantin
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"Pomeriggi perduti" su Il Mangiaparole
“Pomeriggi perduti” su Il Mangiaparole
L’interessante recensione di Francesca Innocenzi alla raccolta “Pomeriggi perduti”, già pubblicata su questo blog, è stata riproposta sul cartaceo della rivista “Il Mangiaparole”, trimestrale di poesia, critica e contemporaneistica diretto da Matteo Picconi e Marco Limiti (Edizioni Progetto Cultura), e giunto al suo quinto anno di pubblicazione.
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CITAZIONI LETTERARIE - di Gianpiero Menniti
ELOGIO DEL PENSIERO
"Non rimpiangere
di aver perduto lo splendore giovanile,
le esplosioni della vita,
in cambio di un orizzonte di cenere.
Nessuno può camminare
in mezzo a un bosco in fiamme,
ma attraverso il deserto, sì."
- "Non rimpiangere..."di Ángel Guinda, scrittore e poeta spagnolo contemporaneo -
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Sei davvero bravissimo complimenti un poeta contemporaneo fantastico... però alla lunga rompi il cazzo...
Niente da dire: il tuo modello di comunicazione assertiva andrebbe studiato all'università
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Così finisce, come tutti sanno, il più gran libro scritto da un cristiano. Sanno i cristiani che alla fine dei tempi, nella loro identità intera, ripeteranno l’incarnazione di Cristo. Mistero che non si può concettualizzare come non si può concettualizzare la quadratura del cerchio; non si può vedere come non si vedono i propri occhi. Succede però che un antico poeta di Firenze asserisca di essere salito in carne e ossa nell’alto dei cieli, e di avere visto lassù in Cristo-Dio i propri, i tuoi, i miei occhi, di essersi visto, per un attimo d’eternità, con gli occhi di Cristo-Dio, di essere stato lui, unico della propria miseranda unicità di uomo, contemporaneo di Dio nell’armoniosa unicità dell’essere, e di non poterlo né raccontare né ricordare né aver capito né…
Ma racconta di esser poi tornato sulla terra, portando in solitudine la passione e l’oltraggio d’essersi riconosciuto nel solo Dio. Investito peraltro da alcuni famosi santi del compito di scrivere quell’esperienza inenarrabile, immemorabile, incomprensibile, racconta di aver preso carta e penna, e così, su due piedi, nella smania dei giorni che se ne andavano, d’essere riuscito bene o male a scriverla, a emendamento e salvazione dei nostri ceffi di poveri Cristi futuri, in una lingua futura, nel libro sterminato che comincia: Nel mezzo del cammin di nostra vita. Incredibile.
Vittorio Sermonti, commento a Paradiso XXXIII
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Contessa unico vero poeta contemporaneo della nostra generazione
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Un buono scrittore di prosa, quasi contemporaneo, diceva che i manoscritti non bruciano.
Si tratta di un errore ottimistico. Quando Tynjanov, malato, fu fatto evacuare da Leningrado, nel suo appartamento vivevano degli estranei. Faceva freddo. Molto freddo. Accendevano la stufa, una piccola stufa di ferro, con i manoscritti, e non sapevano di aver bruciato, fra l'altro, la corrispondenza della madre di Puskin con la madre di Kjuchel'beker.
I due da ragazzini discutevano fra loro, si proponevano indovinelli e soluzioni, ma i manoscritti non bruciano.
A quanto racconta Dmitrij Petrovskij, Chlebnikov nella steppa bruciò i fogli di un suo manoscritto, perchè «la luce durasse più a lungo», ma lui li sapeva a memoria.
Quando brucerete dei manoscritti, eccovi il consiglio di un vecchio ricco di esperienza. Leggete ciò che bruciate. Era quello che facevamo noi nella Casa delle arti. Molti manoscritti dei «fratelli di Serapione» sono stati letti dal fuoco per primo e non è un cattivo lettore, tanto per cominciare.
Lungo le scale, buie scale, saliva il poeta Osip Mandel'stam. Componeva versi recitandoli, cercando la soluzione nell'incontro con la parola detta. Diceva che la parola non scritta, come una rondine cieca, vola nelle «stanze delle tenebre», e riprendeva: «Ma ho dimenticato quanto volevo dire, e il pensiero incorporeo ritornerà nelle stanze delle tenebre».
Viktor Šklovskij, L'energia dell'errore
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A vida é isso aí. Você faz escolhas amargas sabendo que é remédio.
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Sono di un poeta contemporaneo sconosciuto ai più. Si chiama Ferruccio Benzoni e una delle sue raccolte di poesie si chiama "con la mia sete intatta".
Intanto se ti va, prova a cercare online due delle sue poesie che amo di più: "azzurra e fosca" e "jeux au massacre". Attendo un tuo feedback
🌬️ per chi volesse sapere a cosa ci stiamo riferendo: le poesie le trovate qui
Jeux de massacre mi ha colpita, mentre la prima non mi è piaciuta granché. ciò che più mi affascina è la scelta delle parole (deraglio dalla vita, nell'agro del mio cuore) con cui fa percepire immagini, temperature, sapori con un lessico non necessariamente complesso, ma senza dubbio risolto in modo originale.
non conoscevo questo autore, grazie per il suggerimento! approfondirò sicuramente <3
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Les comparto esta entrevista que me hizo Sandrini Spinosini en dónde hablé sobre mi quehacer artístico y poético, así como otros planes que vienen pronto en este año.
Al terminar la entrevista me quedé pensando lo importante que es hacer una revisión sobre lo que uno hace y desea hacer. Hoy a 4 de enero del 2023 me doy cuenta que hace falta mucho por trabajar y por vivir, pero que la cuestión no es hacerlo rápido, sino constantemente, o como decía Serrat "caminante no hay camino se hace camino al andar" y pues en esas andamos, haciendo caminos propios, pequeños senderos para caminar a solas cuando es necesario, grandes calzadas para transitar con la familia y amigos, así como aprendiendo a tomar algunas rutas presentadas por seres queridos. Sin más espero que puedan escuchar la entrevista y les deseo lo mejor hoy y siempre.
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