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#pensieriarrandom
comeilsoletramonta · 10 months
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Sto facendo affiancamento in una biblioteca sita nel complesso di un centro commerciale, quindi devo arrivare presto per l'apertura. Sono così in anticipo, che l'età media dei frequentatori non supera i settant'anni. Mi sento vecchia dentro.
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comeilsoletramonta · 11 months
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In cerca di stabilità
A volte ho l'impressione che tutto quello che tocco, si disintegra. Non sono oggetti fisici, ma le realtà in cui sono immersa. Sono lì solo di passaggio e non riesco a fermarmi in nessun posto per troppo tempo, perché succede qualcosa che impedisce il mio avanzamento. Non sono io che decido, o almeno non mi sembra di avere questo potere al momento. Vado dove servo, ma quando sento di essere a un punto di svolta e che la stabilità è vicina, tutto cambia. Di nuovo. Sarà che non è il momento giusto, sarà che è così che va la vita, saranno le regole del gioco, però comincio a esserne stanca. E continuo a chiedermi quando arriverà il mio momento, quando potrò mettere radici anch'io? Quando potrò concedermi il lusso di affezionarmi ad un posto, sapendo che non dovrò abbandonarlo presto?
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comeilsoletramonta · 1 year
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Ho un problema con il digifix da tagliare: non riesco mai a dividere l'adesivo dalla pellicola.
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comeilsoletramonta · 1 year
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Vita ba biblioteca - Intercomprensione
È facile telefonare agli utenti stranieri per sollecitare i rientri dei prestiti scaduti, se questi parlano italiano. È quando non lo sanno, che la comunicazione diventa difficile. In questi momenti vorrei parlare la loro lingua per rendere i dialoghi più semplici e non spaventarli, facendoli andare a scuola perché credono che la loro figlia non sia in classe.
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comeilsoletramonta · 1 year
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Stamattina sta venendo fuori la mia OCD. Ci sono i volontari (tutti anziani) che attaccano le etichette nuove ai dvd, ma le etichette non sono centrate e le copertine sono riposizionate sbilenche. Non ce la faccio a lasciar correre: devo sistemare tutto, altrimenti strippo... Ma strippo anche rifacendo tutto perché è un sacco di roba. Non c'è pace per me e le mie paturnie.
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comeilsoletramonta · 2 years
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Storia incredibile di ieri sera a Bologna: dopo nove anni di ricerche, ho finalmente trovato le frecce piantate nel soffitto di Corte Isolani. Queste sono soddisfazioni!
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comeilsoletramonta · 2 years
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Il topolino grigio
Il mondo dei sogni è affascinante: bastano poche immagini e qualche dettaglio, per fare un autoanalisi della propria condizione psicologica. Per questo, do molta importanza al loro significato.
Non sono una studiosa onirica, ma mi piace andare a ricercare le varie interpretazioni di ciò che ho sognato e che mi ha lasciato una lieve soggezione al momento del risveglio.
A volte è solo una riflessione sui legami affettivi di cui mi circondo, altre volte invece è la manifestazione pura del mio malessere, della mia ansia e delle mie paure. Il sogno di ieri notte, stando alle varie interpretazioni che ho trovato, rientra proprio in questo caso.
Ho sognato che era sera e che ero appena entrata in camera mia, quando ho visto vicino al letto questo topo grigio scuro, abbastanza enorme come taglia, e con un musetto dolce. Non era aggressivo e non faceva paura, però ho iniziato a urlare a pieni polmoni per lo spavento e lui è corso via. Gridavo a papà di sbatterlo fuori, ma lui non lo ha fatto, perché non lo trovava: il topolino se n'era andato. Ho guardato allora in giro per la stanza, per assicurarmi che se ne fosse davvero andato... Invece si era rannicchiato sotto il letto. Allora ho ripreso a gridare e lui è di nuovo corso fuori dalla camera, sempre con quel musetto amichevole. Non voleva farmi del male, ma io ero spaventata e urlavo... E a un certo punto mi è andata via la voce. Completamente. Strillavo, ma dalla mia gola non usciva alcun suono.
Come capita in casi simili, mi sono svegliata con una strana sensazione: è una sorta di senso di consapevolezza che mi indica che il mio inconscio mi ha appena parlato. Quando lo sento, so che non lo posso ignorare: devo decodificare il messaggio! Così l'ho fatto ed è venuto fuori che il topo grigio e fuori taglia rappresenta la mia paura e l'ansia per un ostacolo futuro, mentre l'urlo è un segnale forte per richiamare l'attenzione sul proprio malessere, ma quando perde la voce, indica che c'è una altrettanto forte repressione della tensione.
In sostanza, il mio io interiore mi sta dicendo che è un periodo difficile emotivamente parlando, che non sento il mio futuro come certo. C'è un ostacolo davanti a me e io non so come aggirarlo, né da sola né se cerco aiuto, perché lui si ripresenta. È come un tarlo nella mia testa: è qualcosa che vorrei, ma non posso avere in questo momento e la cosa mi rode, mi fa stare male. Allora urlo, cerco di scacciarlo con tutta la forza che posso, sperando che così facendo, sia finalmente libera da esso. Ma lui è sempre lì e io non posso fare altro che restare a guardarlo, impotente. Non importa quanto io mi faccia valere, non posso cambiare le cose.
È con questi pensieri che vivo da qualche mese e, se il mio subconscio deve spiegarmelo in sogno, significa che non riesco a voltare pagina e che questo continuo alimentare le mie false speranze mi sta distruggendo.
Troverò la soluzione al mio problema?
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comeilsoletramonta · 2 years
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Capisci quanta voglia hai di andartene dalla casa dei tuoi genitori, quando cominci a seguire un negozio di porcellane inglesi decorate e desideri ardentemente acquistarne un paio per un futuro servizio da the per la tua ipotetica nuova abitazione.
Per carità, io non sto male dai miei... Però non ho ancora l'indipendenza economica per lasciarla e questo mi fa stare male. Mi sembra di non aver combinato niente nella vita o di non aver fatto abbastanza. Poi guardo com'è ridotto il mondo del lavoro e mi ricordo che non è tutta colpa mia. Devo solo avere pazienza e perseveranza e prima o poi la ruota della fortuna girerà anche in mio favore.
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comeilsoletramonta · 2 years
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Mi stavo chiedendo perché ogni anno il ciclone africano più rovente deve chiamarsi Scipione... Eppure il personaggio storico era nato a Roma.
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comeilsoletramonta · 2 years
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Era giugno 2012, era passato un mese dopo la tragica notte che aveva cambiato le vite della Bassa e della Bassa stessa.
I luoghi che amavo non c'erano più e al loro posto vedevo solo macerie. Diciotto anni di ricordi cancellati in un'istante. Così un pomeriggio di totale sconforto e nostalgia della mia città, ho creato un album con foto di Mirandola pre-sisma recuperate da internet. Volevo ricordare quelle bellezze che il 20 e il 29 maggio 2012 mi avevano portato via.
Sarebbe stato un album più interessante, se avessi messo foto scattate da me, ma non ne avevo. Non amavo fare foto prima del 2012, soprattutto di Mirandola. Se avessi saputo che l'avrei persa in una notte e in una mattina, le avrei scattate...
Ma nella mia testa, resterà sempre così come l'ho conosciuta e imparato ad amarla da bambina. Quelle macerie, le impalcature e i puntelli che vedo regolarmente da dieci anni sono una parentesi che spero finirà presto.
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comeilsoletramonta · 2 years
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La notte del 20 maggio è un po' così, si fa fatica a prendere sonno. Il pensiero corre, si rivive la giornata, l'incredulità e la paura. È tutto inciso nella mente, non si può sfuggire.
Oggi sono dieci anni da quella scossa e ancora non la si dimentica. Le case distrutte vengono ricostruite e la vita va avanti, ma nel cuore si è terremotati per sempre.
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comeilsoletramonta · 2 years
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Non sono psicologicamente pronta al ritorno del caldo.
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comeilsoletramonta · 1 year
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Livello di enigmistica superiore: controllare la bolla di un ordine di albi in ucraino, senza conoscere l'alfabeto cirillico. Fatto.
Tumblr media
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comeilsoletramonta · 1 year
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Breve storia triste della giornata in biblioteca
Questa mattina ha telefonato una ragazza di una città vicina, per sapere se avevamo un libro. Controllo il catalogo e vedo che ne abbiamo una copia, ma sfortunatamente è fuori. Da settembre. Propongo all'utente di fare una richiesta di prenotazione, così appena il libro rientra, la avvisiamo e lo può ritirare. Aggiungo anche che la persona che ce lo ha attualmente in prestito verrà sollecitata a restituirlo, perché il prestito è scaduto da parecchio. Lei però non accetta e decide di chiedere ad un'altra biblioteca, più lontana di noi ma in cui almeno è disponibile. La telefonata finisce in saluti cordiali.
Mi riprometto lo stesso di telefonare all'utente, ma visto l'orario, decido di farlo più tardi. Ovviamente me ne dimentico.
Pomeriggio. Svuoto la scatola delle restituzioni e cosa ci trovo? Il libro che era stato richiesto stamattina! E in sottofondo sento la risata beffarda del destino. I suoi tempi comici non deludono mai.
Ora, dato che il libro incriminato non è stato prenotato, l'ho rimesso a scaffale. Libero.
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comeilsoletramonta · 2 years
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Fotoricordo
Estate 2005. Momento di passaggio tra la quinta elementare e la prima media. Non volevo andare alle medie, mi piaceva la mia classe delle elementari. Però non volevo essere triste perché sarei stata separata dai miei compagni e amici.
In quei mesi spopolava in radio Fotoricordo dei Gemelli Diversi e subito me ne innamorai. Era la prima volta che sentivo che una canzone parlava di me: quelle parole rispecchiavano le emozioni che provavo guardando la foto di classe. Ogni faccia richiamava un ricordo e, ogni volta che il mio sguardo vi si fosse posato, avrei potuto rivivere quegli attimi di gioia. Dopotutto, non era un vero addio. Le nostre strade si sarebbero separate, ma ci saremmo rincontrati in futuro.
La maggior parte di loro non l'ho più rivista, in effetti. Le nostre strade si sono separate, come è giusto che sia. Qualcuno l'ho ritrovato e ne sono contenta.
Però quando uno di loro viene a mancare, le cose cambiano. Il dolore ti assale, non ti fa respirare e non fai altro che pensare che quel ragazzo così simpatico ma cagionevole di salute, che era in classe con te alle elementari e che poi avevi ritrovato in ludoteca, adesso non c'è più.
E in mezzo a tutta questa ondata negativa, mi è tornata in mente questa canzone, alle sue parole, a cosa aveva significato per me quando era uscita. È incollata fortemente al ricordo dei miei compagni di classe delle elementari, quindi anche a lui. È l'unico modo che ho per rendergli omaggio e per rendere più sopportabile questo momento.
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comeilsoletramonta · 2 years
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Mi manca scrivere. Mi mancano le emozioni che innesca l'immaginare una scena, l'ambientazione, i personaggi presenti e le interazioni. Mi manca sentire la soddisfazione alla fine di un paragrafo o di un capitolo, rileggerlo e sentire di aver fatto un buon lavoro. Perché se quelle parole provocano sentimenti e sensazioni a te autore, c'è il caso che la stessa intensità venga compresa dal lettore. E mi manca anche quel prurito alle dita, tipico di quando hai una storia in testa che ha voglia di materializzarsi su carta, e vedere le pagine riempite che aumentano velocemente. Mi manca avere qualcosa da raccontare.
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