Tumgik
#mi manchi un casino
thebutterfly0 · 5 months
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Mi manchi ma sto facendo finta di niente, posso scriverlo solo qua. Oggi ti ho pensato molto, ti avrei scritto ma ho preferito lasciare stare. Non mi va di rincorrere nessuno. Se non mi scrivi è perché semplicemente non ti va altrimenti avresti trovato 2 secondi per scrivermi anche solo un ciao.
Sono giornate strane. Mi sento parecchio confusa. Da un lato ho bisogno di farla quella pazzia ma dall'altra so di fare una cavolata che non migliorerà la situazione anzi la incasinerà ancora di più. Però da un'altra parte ancora ci sei tu che mi sei entrato involontariamente nella testa. Quindi altro casino però sono consapevole di non poterti mai avere comunque quindi la parte più razionale di me ti mette in un angolo e li cerca di lasciarti.
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missrainworld · 9 months
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Per una piccola parte di me <3 0.2
L'altro giorno parlavo con una mia amica, e mi ha fatto una domanda banale, innocente, mi ha semplicemente chiesto " come è lui?" e su due piedi non ho saputo rispondere.
Non credo di aver mai davvero scritto di lui. Ho scritto pensando a lui notando quanto fosse importante per me. Ma io non ho mai parlato di lui.
Lui è difficile da definire, è difficile dire cosa rappresenta per me. Facciamo così, più che un figurativo di Warhol è un astratto di Kandinsky.
Lui è letteralmente la persona con cui guardi la pioggia fuori dalla finestra. Lui è il silenzio che ti calma. Lui è sorriso "nonostante tutto". Lui è la certezza che tutto andrà bene, anche quando il peggio sembra inevitabile ed io ho perso le speranze. È il bacio sui capelli mentre si è abbracciati.
Lui non è convenzionale, come non lo sono io, come non lo è il nostro rapporto. Ma d'altronde chi definisce cosa è convenzionale?
Lui parla tranquillamente di tutto, da cosa gli piace mangiare, dei suoi progetti per il futuro, dalle cose che ha fatto e a tutto ciò che di buffo trova in me: " Harry tu sei un mago ".
Lui è " vieni qua dammi un bacino" per poi spostarsi.
Lui è il " vieni giochiamo a hearts of Iron "
Lui è il " buongiorno amore mio, come stai " che mi fa sorridere la mattina. È il messaggio con scritto " ti amo" non appena ci salutiamo per tornare a casa, è il " mi manchi " subito dopo che ci siamo visti.
Ma cos'è lui alla fine, se non la persona a cui voglio più bene al mondo? È difficile spiegarlo agli altri, forse è difficile spiegarlo anche a me stessa. Non ho mai conosciuto nessuno che fosse equamente bello sia fuori che dentro
L’unico con cui non mi arrabbio come una bestia, l'unico che mi fa ridere in due secondi e che mi calma con un sorriso. L'unico che si interessa davvero nel vedermi felice, l'unico con cui riesco a parlare di tutto, dalle cose serie a quelle stupide. Forse l'unica persona con cui non devo fingere di stare bene.
Lui è l'unica persona che mi fa ancora sperare nell'amore, in quello vero, quello che ti fa volare oltre la linea delle nuvole e ti fa sentire che va vissuto ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, ogni secondo. Uno dei motivi per cui la mattina sono felice di svegliarmi. Uno dei motivi per cui sto vivendo e non sopravvivendo. Uno dei motivi per cui non sono in modalità "autopilot".
Io invece? Non so cosa ci trova Lui in me, Non mi piace parlare di me ma mi sono sempre definita un casino.
Mi capita sempre in un certo momento di perdere la voglia di comunicare e di zittirmi, un po’ come quando si esaurisce una batteria. Mi spengo. Mi isolo. Ho bisogno di stare da sola.
Ma adesso starei da sola con te, ha senso? per me lo ha.
È facile notare quando sto bene con qualcuno, non sento il bisogno di parlare in continuazione e con te, anche stare nella stessa stanza, senza dire nulla, in silenzio, mi tranquillizza, quando normalmente mi metterebbe solo pressione.
Ho desiderato tantissime volte essere di essere un' altra persona ma con te voglio solo essere me stessa.
Certe volte però vorrei che la mia mente facesse silenzio, che non pensasse così tanto, che non avessi determinati pensieri.
Quando ti dico che " sono presa male "non mi sento triste. Mi sento vuota. Mi sento spenta. Mi sento senza scopo. Questa non è tristezza.
Sei il mio partner, non il mio terapeuta, e giuro che mi sto sforzando un sacco a dirti cosa c'è nella mia testa, quante volte a " come stai " vorrei rispondere " bene" solo per non farti preoccupare e non nego che a volte lo faccio ma io non cerco qualcuno che mi curi, mi so curare da sola.
Voglio qualcuno che non mi ferisca più.
Ho finito per non parlare con nessuno dei miei problemi: alla fine confidarsi significa spiegare dove e come colpirti.
Sono stanca del male che mi viene fatto dalle altre persone, di dover dare tutto per ricevere nulla. Dover essere forti ti esaurisce ogni energia, il non piangere perché " ti rende debole " ti consuma dentro.
Non mi hai mai visto piangere come una bimba con i lacrimoni che strisciano sulle guance ma hai visto qualche lacrima lasciare i miei occhi e giuro che le persone che mi hanno vista anche solo versare una lacrima si possono contare sulle dita di una mano.
Vorrei sgretolarmi tra le tue braccia solo per poter essere ricomposta da te nell’immagine che tu hai di me, quando mi stringi.
A essere sincera non sono mai guarita dal passato, ho solo smesso di parlarne. Ed ho sempre paura di risultare pesante se ne dovessi parlare.
Ho passato la mia intera esistenza a sentirmi in colpa, a non sentirmi abbastanza e ad avere paura di non essere amata. Per cui ogni minimo cambiamento, che per te può sembrare insignificante triggera i miei problemi d'abbandono. Scusa se ti dico troppo " ti amo", se sono appiccicosa,se ho costantemente bisogno delle tue mani su di me, spammo messaggi, se ti chiedo se sei effettivamente sicura di amarmi.
È difficile capirmi se non comprendi la mia sensibilità. Quando tu mi dici "usciamo?" ed io ti rispondo " se vuoi" non è perché non ti amo o sto mettendo in dubbio qualcosa ( a parte non te lo sto dicendo piú * pat pat* per me), ma perché sono estremamente logorata da come mi hanno trattato le persone. Ho la paura costante di essere un fastidio nella vita di chiunque. Cerca di capire il mio stato mentale, mi hanno tradita ogni volta che ero stata leale.
La testa si deve perdere in due, altrimenti è un’esecuzione.
Per cui ti prego, se mai dovessi stancarti di me, per qualsiasi motivo, dimmelo subito. Se qualcosa ti da fastidio, se non ti piace qualcosa che faccio, se non sei d'accordo con me. Dimmelo. Parlami.
le relazioni sarebbero tutte più sane se romanticizzassimo la comunicazione di coppia, invece di idealizzare l'idea del partner che intuisce ogni tua esigenza: prima di trovare qualcuno che ci legga nel pensiero, accontentiamoci di qualcuno disposto ad ascoltarci quando parliamo, ed è per questo che cerco sempre il dialogo con te.
Una delle cose che amo di te è che sei una persona diretta, una di quelle che ti dicono che ci tengono, che gli manchi, che vogliono vederti, senza dover farti decifrare segnali e parole in codice.
Cosa che sono stata abituata a fare fin da piccola. Da bambina era la tipica bimba timida che sta in disparte ed osserva tutti.
E con gli anni ho imparato ad analizzare certi comportamenti, sia sugli altri che su me stessa, per questo tendo molto a razionalizzare tutto ciò che provo, ed è uno dei tanti motivi per cui mi dissocio.
Ma d'altronde anche io sono così, nulla di quello che faccio o dico, è " casuale ". Quando ti dico " hai ascoltato questa canzone " o cambio leggermente modo di fare c'è sempre una motivazione dietro.
Ho un debole per le cose reciproche, le cose che non devi chiedere, le cose che arrivano e ti strappano un sorriso, quando mi mandi gli audio dove mi dici che " mi ami più di ogni altra cosa " o mi mandi le foto dei gattini. Senza che io debba elemosinare nulla. Anche perché perdo interesse per tutto ciò che si deve forzare. L'amore è un dialogo, non un monologo.
Forse è proprio vero che di fatto non esistiamo finchè non c’è qualcuno che ci vede esistere, che non parliamo finchè qualcuno non è in grado di comprendere ciò che diciamo; in sintesi, che non siamo del tutto vivi finchè non siamo amati
Io credo fermamente nell’amore ed è questo che a volte anzi molte volte mi frega, perché sono un’eterna romantica e si sa gli eterni romantici sono così increduli che l’amore vero esiste e probabilmente esiste davvero in certi versi, no? Ho provato tante volte a scrivere perché è l’unica cosa che mi riesce bene, perché a parole non so spiegare cioè che ho dentro.
E dentro ho tante cose che non riuscirò mai a dire, probabilmente un giorno magari molto lontano riuscirò a scrivere davvero ciò che mi tormenta. Ma non sono qui per questo adesso, so che magari potrebbe annoiarti il mio essere così “logorroica” lo capisco, lo comprendo annoia anche a me moltissime volte. Ma vedi, l’amore che sento per te penso non sia paragonabile a quello che provato prima di te. Ti amo, ti amo davvero e non ti amo perché tu mi debba completare no, ti amo perché sai far uscire la parte migliore di me.
Mille parole non bastano, non bastano nemmeno mille lettere per dirti ciò che sento ma spero che tu capirai queste mie parole.
Sono quella persona che ti mostrerà che non tutti ti fanno del male. Non tutti ti spezzeranno il cuore. Perché amo Incondizionatamente e so cosa significa stare male.
Ti amerò quando piove fuori, anche quando mi piove dentro.
Ti amerò anche quando non potrò piú dirtelo.
Ti amo <3
Tua, A.
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Tumblr media
Mi manchi sai?
Mi manchi quando apro gli occhi.
Mi manchi quando li chiudo.
E tu, puoi ben immaginare che,
se quando la mattina ti svegli
e quando la notte ti riaddormenti,
la persona nella testa è sempre la stessa,
è un gran bel casino.
E il momento più difficile, è proprio la notte.
Poi, per fortuna la notte passa...
Tu no.
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singinthegardns · 3 months
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Che poi ti penso, che poi mi manchi, che poi la notte non dormo perché ti penso. Ti penso ancora anche se non dovrei, anche se so che hai voltato pagina. Ti vedo ancora anche dove non ci sei più, penso ancora per due, che poi ancora nel mio cuore c’è spazio per te. Che poi ti ho amato anche quando mi hai detto addio, perché eravamo troppo, perché eravamo troppo poco. Ti ho amato perché quando ti guardavo, sorridevo, perché in tutto quel casino eravamo stupendi. Ti ho amato perché non avevo mai amato nessuno. Che poi ancora un po’ sorrido, che quando ti guardo non riesco ad arrabbiarmi, che anche se sono ferita ti voglio ancora. Che quanto ti ho voluto lo so solo io. Che forse nel nostro piccolo c’è ancora speranza, anche se sono rimasta l’unica a sperare.
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allonetiloverdose · 10 months
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Oggi mi manchi un casino haha
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sasdavvero · 1 year
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San Valentino 2022
[italiano: Ao3/EFP - English: Ao3]
OC FlashFic
Pairing: Salvatore/Niccolò
Tags: Angst, Canonical Character Death, Grief, Implied Character Death, Cemetery, Conversation with a Tomb
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Il freddo di febbraio gli ghiacciava le ossa.
Non faceva troppo freddo, ma Salvatore l'aveva sempre sentito molto, il freddo, sempre, sempre, e anche ora non riusciva a sopportarlo, si strinse nel misero giacchetto di pelle che indossava, tirò su a coprire il naso la sciarpa blu a scacchiera che gli avvolgeva il collo, continuò a camminare.
Non che ci fosse molto da camminare, il Cimitero Monumentale di Milano era giusto fuori la fermata della metro viola, lì, si salivano le scale e si entrava nella grande piazza vuota, negozietti di fiori sparsi al suo confine, poca gente circolava a piedi, il traffico era sempre lo stesso.
Tutto era sempre uguale.
Salvatore sospirò, camminando verso l’entrata, il mazzo di fiori che aveva in mano pesava in un modo impossibile, sette rose rosse, aveva letto online che serviva un numero dispari in un giorno come quello, lui non se ne intendeva, ma il sette era un bel numero.
Chissà.
Il Cimitero era vuoto, poche, poche persone, lui si muoveva in automatico, come se fosse andato lì chissà quante volte.
Una sola prima di quella, eppure, la strada alla sua tomba gli era rimasta impressa da quel momento.
C’erano dei bei fiori gialli, alcuni rosa, non li conosceva, gli dispiaceva toglierli.
Le rose ci sarebbero state bene, lì.
Si chinò a poggiare il suo mazzo vicino a questi, rimase chinato davanti alla tomba.
Niccolò Gentile.
Sorrise.
“Ciao,” parlò al vento che soffiava, al silenzio dei morti, “mi sei mancato.”
“Io tutto bene, so… non lo so, tutto un casino, ma tutto bene, le cose si sono calmate, credo, non mi ricordo il tempo, eppure, va tutto bene, o andrà tutto bene, non lo so.”
“Non so bene a cosa credere, tu che mi dici? Dici che riuscirò mai a far passare tutto?”
“Non lo so.”
“Mi manchi, mi manchi non sai quanto, ho paura di dimenticarti, così tanta paura che non lo so nemmeno io, sai? Ascolto quelle canzoni che mi hai fatto sentire e ti penso di continuo.”
“Non penso che sia passato un giorno senza piangere pensando a te, magari oggi è quello buono.”
Dal bruciore dei suoi occhi, dal tremore della sua voce, Salvatore non pensava davvero che quello sarebbe stato il giorno.
“Ho già detto che mi manchi? Perché mi manchi.”
“Penso di averti amato, o almeno mi piacevi, o almeno… almeno avrei voluto provare con te, no? Provare ad avere qualcosa di vero, no?”
“Tu invece?”
Sorrise. “Mi sa che non lo saprò mai davvero.”
Premette i palmi delle mani agli occhi, tirò su col naso, e scostò le lacrime dal suo viso. 
Si alzò in piedi. “Ti amo, credo, forse no, ma mi piace pensarlo, mi aiuta a stare meglio e peggio, sai? Buon San Valentino, ci vediamo… la prossima volta che avrò coraggio.”
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unfilodaria · 1 year
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Siamo una specie animale strana: carichiamo determinati giorni di emotività, attese e speranze quando non sono che delle convenzioni che ci siamo imposti solo per sentirsi autorizzati a fare più casino del solito. Ma rispetto ad un sabato o una domenica qualunque che differenza può avere un capodanno? Puoi caricare qualsiasi giorno della settimana di un anno delle medesime attese e nulla cambierebbe. Se sei felice o triste lo resti lo stesso e non è che avere la scusa per alzare di più il gomito poi ti faccia stare meglio. Anzi credo che queste festività siano il peggio di quanto uno possa augurarsi, perché i tuoi vuoti, la tua tristezza, i tuoi dispiaceri e la tua malinconia, in una giornata di forzata felicità, finiscono con l'amplificarsi a dismisura e a farti stare ancora più di schifo (non è un caso l'aumento degli stati depressivi o dei suicidi in questi giorni).
Abolirei il capodanno. Istituirei la giornata dell'ascolto, una giornata non di forzata felicità ma di forzata posizione d'ascolto dell'altro o di se stessi. Il guardarsi intorno, capire come sta chi condivide i tuoi spazi, guardarsi negli occhi, brindare al ritrovarsi e al "io ci sono" almeno per un giorno.
Che sia capodanno un giorno qualsiasi dell'anno per dirsi "ti vedo", "mi vedo", "ti penso", "mi manchi"
Ecco, mancarsi un po' ed esprimerlo e farlo sentire perché esternare con chiarezza i propri sentimenti non ha mai ucciso nessuno.
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danilacobain · 1 year
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Selvatica - 59. Un’opera d’arte
Nel momento esatto in cui l'aveva vista entrare, tutto il suo mondo aveva ripreso a girare, come se da quando Corinna era uscita dalla sua vita tutto si fosse inceppato e avesse iniziato un lento declino.
Seguì la ragazza lungo un corridoio illuminato da faretti color violetto e poi giù per una scala stretta e buia. Corinna aprì una porta e accese la luce. Era una sala enorme, piena di tele appoggiate ai muri, statue, cornici, teloni a perdita d'occhio. C'era odore di tempera e di altre sostanze chimiche.
«Sono passata a casa tua, stamattina.» Ante smise di guardarsi intorno e fissò gli occhi su di lei. Indossava una camicetta bianca e una gonnellina a pieghe nera. Negli occhi passò un guizzo di malinconia. «Mi hanno detto che ti sei trasferito.»
Annuì, pensando a quanto presto le avrebbe fatto vedere la casa nuova. «Sì. Come mai sei passata?»
«Volevo ringraziarti, per tutto quello che hai fatto per me. Ieri ho incontrato Isotta e mi ha detto di Antonio. E poi l'altra volta ho detto cose che non pensavo.»
Avrebbe voluto prenderla tra le braccia e baciarla. Non gliene fregava niente di tutto quello che era stato, di tutto quello che si erano detti. Sentiva solo il suo cuore battere forte e una voce che gli diceva di non lasciarla mai più. Prese un bigliettino dalla tasca e glielo porse.
«Tieni.»
Corinna lo strinse tra le dita. «Cos'è?»
«È il numero di un gallerista.»
Lesse il bigliettino e sorrise. «Lo conosco, sono andata a molte sue mostre.»
«Chiamalo quando vuoi, ti aspetta per un colloquio.»
Lei lo guardò incredula. «Stai scherzando?»
«No.»
Il sorriso di gioia che apparve sul suo viso fu la gratificazione più grande. Era sicuro che le avrebbe fatto immensamente piacere.
«Oh mio dio, Ante... Non so cosa dire.»
«Corinna, sono venuto per dirti anche un'altra cosa.» Fece un piccolo passo verso di lei. «Mi manchi moltissimo. So di essere stato veramente duro con te, però capisci...»
«No, aspetta, Ante.» Corinna aveva il volto serio e per un istante il suo cuore tremò. «Tutto quello che è successo è colpa mia. Tu sei sempre stato perfetto, sono stata io a farmi influenzare dalle esperienze passate. Se non ti ho parlato di certe cose non è stato perché non mi fidassi di te. E adesso lo so che non te ne saresti mai andato, ma allora... mi sentivo troppo vulnerabile. Mi vergognavo del casino in cui mi trovavo ed ero convinta che ce l'avrei fatta da sola.»
Lui sospirò. «Vedi, questo è un lato che ho sempre amato di te, fin dalla prima volta che ci siamo visti. Mi piace tantissimo questo tuo essere forte e fiera. Vorrei solo che capissi che condividere i problemi con il tuo ragazzo non è un segno di debolezza. Non è che se tu me ne avessi parlato io ti avrei guardato con occhi diversi.»
«Ora lo so.» Corinna gli sorrise, con quel sorriso carico di aspettative che lo faceva impazzire.
«Credo di aver parlato abbastanza.»
La afferrò per un braccio e la strinse a sé, accarezzandole il volto con il dorso della mano, specchiandosi nei suoi occhi marroni. La bocca sfiorò quella di Corinna mentre sentiva le mani di lei circondargli la vita e rimettere tutto a posto. Il cuore tornava a battere senza più fare male, il suo odore era un balsamo che scendeva dritto nello stomaco e ammorbidiva la tensione accumulata, il suo calore scioglieva il sangue fino a farlo pulsare in parti del corpo rimaste sopite troppo a lungo. Rimaste in attesa di lei.
Infilò le dita tra i suoi ricci ribelli, baciandola con urgenza e fame. Ante lasciò le sue labbra solo per poter trovare un posto dove appoggiarsi. Vide un pilatro dietro di lui, prese Corinna per mano e la guidò dietro la colonna, schiacciandola contro il cemento. Le sbottonò un paio di bottoni della camicetta.
Lei sospirò mentre la baciava lungo il collo. «Ante, che vuoi fare?»
Le accarezzò la gamba, infilando poi la mano sotto la gonna. «Voglio scopare con te, amore mio.»
Corinna ridacchiò. «Non possiamo farlo qui, se dovesse entrare qualcuno...»
Ante si allontanò di poco, iniziando ad accarezzarla tra le gambe, facendo scivolare le dita lungo la sua apertura calda. Corinna si morse il labbro e chiuse gli occhi, trattenendo il fiato. Li riaprì mentre le dita di Ante la riempivano ed emise un gemito sommesso.
«Sicura che non possiamo?» Corinna strinse la mano attorno al polso di Ante, spingendo le sue dita più dentro. «Te la ricordi la nostra ultima volta?»
Sollevò gli angoli della bocca in un sorriso complice, annuendo. «In macchina.»
«Lasciati andare come facesti quella sera.»
Corinna premette le labbra sulle sue in un bacio casto che si trasformò subito in un groviglio di lingue infuocate e mani che si infilavano sotto ai vestiti, che stringevano la pelle, che accarezzavano con delicatezza sensuale e tormentosa le parti del corpo che pulsavano e desideravano unirsi.
Quando finalmente lei lo accolse dentro, Ante si lascio andare a un lungo sospiro. «Sto impazzendo.»
Lei gli avvolse le braccia intorno al collo. «Dimmi che sei tornato per restare.»
E come avrebbe potuto essere diversamente? Ante non riusciva neanche più ad immaginare un singolo istante della sua vita senza Corinna. Pensò che quel posto fosse perfetto per la loro riconciliazione. I loro corpi uniti, i cuori che battevano all'unisono, le loro bocche che si incontravano con dolcezza e passione. Loro due erano un'autentica opera d'arte. E Corinna era la parte più bella, più luminosa.
La sentì tremare tra le sue braccia, vicina all'apice del piacere tanto quanto lui. La amava con tutto se stesso, amava quella creatura come mai aveva amato prima. La tenne stretta a lungo, dopo aver raggiunto l'orgasmo, quasi come a volersi accertare che fossero insieme davvero e non nei suoi sogni.
«Posso passare a prenderti quando finisci? Andiamo a cena fuori, ti va?»
Corinna sollevò lo sguardo su di lui mentre si riabbottonava la camicia. Quanto era bella dopo aver fatto l'amore. «Sì.»
Ante le diede un bacio sulle labbra. «Allora vado.»
Lei lo trattenne per un braccio. «Ehi. Grazie per avermi perdonato.»
Ante la guardò un istante, sorridendo. «Ne parliamo a cena. Ci sono anche altre cose che ti devo dire.»
Le strizzò l'occhio e uscì da quella stanza che conteneva tante meraviglie e qualche segreto, come quello che era appena successo tra loro due.
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follettapazza · 11 months
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Giorno 3
Ormai sono passati tre giorni ....
Mi manchi da impazzire e non te lo posso dire,ho promesso di lasciarti il tuo spazio.
Ma continuo ad amarti in silenzio ...
Mi manchi da morire anzi da vivere...
Perché la tua Dory è forte , e può affrontare tutto questo ...a
È tutto così doloroso , vorrei poterti chiamare o sentire semplicemente la tua voce .
Poterti riabbracciare e baciare senza piangere ....
Posso sentire il tuo profumo tra le mie coperte ....ma cazzo sparirà tra un po.
La tua Dory sta cercando di sorridere ed essere felice , perché nessuno può farmi smettere di sorridere.
So di essere felice , so che dopo il buio torna sempre sole.
Ci vorrà tempo , tempo in cui soffrirò ma anche il dolore bisogna affrontare per poterlo elaborare .
Vorrei chiederti come stai , se hai mangiato se hai bisogno di qualcosa, com'è andata la tua giornata...e vorrei raccontarti la tua giornata, dirti quanto ti amo e qua ti mi sei mancato...
Che sto facendo progressi con la mia ansia e depressione.
Ma non posso , si potrei scriverti ma non sarebbe giusto....
Fa male al cuore , ho un peso sullo stomaco che non riesco a togliermi...
Stasera ho mangiato ...me ne sono pentita , ma l'ho fatto lo stesso, e ora dovrò zittire i sensi di colpa...ma sono forte.
Ho provato con l'alcool ieri sera..e purtroppo questo lo sai ....ma ho bisogno di mettere in pausa tutto sto casino...ma l'alcol non cura le ferite , non riempie il cuore ...ti anestetizza per un po ..poi torna tutto come prima.
Spero presto di vederti sorridere, spero che tu possa stare meglio il più presto possibile.
So stare da sola , ma senza di te e tutto un più triste .
Torna presto , ti aspetto ...
tua Dory❤️
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world-of-the-myra · 1 year
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Mi manchi sai?
Mi manchi quando apro gli occhi.
Mi manchi quando li chiudo.
E tu, puoi ben immaginare che, se quando la mattina ti svegli e quando la notte ti riaddormenti, la persona nella testa è sempre la stessa, è un gran bel casino.
E il momento più difficile è proprio la notte.
Poi, per fortuna, la notte passa...
Tu, no.
(Claudio Del Pizzo)
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elenascrive · 2 years
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Cara Mamarà,
il compleanno numero 68 è arrivato. Si tratta del primo che festeggi da pensionata beata e spensierata, anche se non sempre è stato così. Soprattutto all’inizio è stato difficile infatti abituarti all’idea che il lavoro, Tuo fedele alleato di sempre, non facesse più parte della Tua vita. Hai dovuto reinventarti da capo, adattandoti alla Tua nuova quotidianità che ora finalmente stai iniziando a considerare e ad apprezzare. Oggi sei una Persona nuova, pur essendo rimasta pressoché la stessa, con un po’ di tranquillità in più certo ma pur sempre fedele ai Tuoi valori e principi e con quel carattere duro e tenace che continua inesorabilmente a contraddistinguerti e che ha fatto si che chiunque Ti abbia conosciuto potesse non dimenticarsi di Te! Tu riesci a lasciare quel Tuo preciso, inconfondibile segno ovunque. A dimostrazione di questo ci sono le molte persone, tra colleghi e clienti che spesso mi chiedono di Te, aggiungendo puntualmente che provano nostalgia del Tuo incredibile casino! Manchi tanto più di quanto potessero immaginare e credo che sia questo l’attestato d’affetto più bello che potessi ricevere e che so Ti commuove parecchio!
So anche che la paura d’invecchiare sta diventando di anno in anno più forte, Ti guardi allo specchio e quasi stenti a riconoscerti, quel Tuo volto e le Tue mani segnate dalle rughe, finendo per condizionare il Tuo aspetto. Ma Tu non devi vergognartene sai, piuttosto devi andarne fiera, poiché ogni riga infinita che solca la Tua pelle profuma di vita vissuta, appassionatamente e senza paura. Poi lo sai, sentirsi giovani è una cosa che non ha nulla a che fare con l’aspetto esteriore, poiché parte da dentro da come percepisci il Tuo cuore ed Io so che esso non ha il minimo dubbio a riguardo: il Tuo Spirito è sempre lo stesso, energico e battagliero come non mai. Giovane e forte come quando eri poco più che un’adolescente e già a testa alta affrontavi le Tue sfide. Già le sfide, ne hai ancora altre da fronteggiare e da vincere, Te lo assicuro, per cui continua a darti da fare, senza perdere tempo davanti ad uno specchio, la Tua nuova Vita non può aspettare. Auguri di cuore Mamarà e dacci dentro, sempre e comunque, senza sosta e senza panico, prontamente all’arrembaggio!
Buon compleanno!
Tua Elena
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ilgiornoprima · 2 years
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Giorno imprecisato di luglio duemila diciassette: Ciao. Ciao, mi hanno detto che sei spesso triste. Non hanno ragione ma non sanno al contempo di averla. Come mai sei triste? Non mi piace la vita. Già, neanche a me piace. Però tu un po' mi piaci - Cioè, potresti piacermi. Credo potresti piacermi anche tu. Mi piacciono le tue domande. A me piacciono le tue risposte. Andiamo a vedere un film? Assieme? Assieme. Oh, okay. Volentieri. Era bello il film, mi è piaciuto tanto. Vero, lo era. Okay, devo confessare una cosa: il film mi è piaciuto perché mi faceva pensare a te. Cavolo, non so cosa dire. Non devi mica dire niente. Devo dire qualcosa, dobbiamo sistemare questo casino. Non urlare per favore, mi fai male. Non hai capito, stavo alzando la voce perché- Non ho capito di nuovo. Che hai detto? Cazzo no, mi dispiace. Non importa, è okay se non puoi restare.
Ei. Ei. Come stai? Non ci si sente da tanto, neh. Non ci sentiamo da un sacco ma non sei cambiato di una virgola. Neanche tu. Scusa, ho sbagliato ad andarmene. Non preoccuparti, ho sbagliato a portarti ad andartene. Ti voglio bene. Ti voglio bene anche io. Ti va di rivederci? Con piacere. Mi sei mancato. Ti piaccio ancora? Sì. Okay. Lo faremo essere okay stavolta. Sì. Aurora è gelosa, non mi sopporta. Non è così. Sai che è così, e lo posso capire. Ma fa male. Lo so. Non voglio perderti. Non mi perdi. Aspetta, non andare, ho paura, dimmi che non ti sto perdendo. Te l'ho appena detto. Ho paura. Sto combinando un casino. Sì, lo stai facendo. Cazzo. Eh. Mi dispiace. La ho già sentita questa frase. Proviamo a resistere. Va bene. Oggi va meglio, non trovi? È vero, domani andrà male di nuovo però e quindi in qualche modo va male anche oggi. Va male sempre. Eh... Non so cosa dire. Ci inventiamo i problemi. Non so cosa dire nemmeno io. Mi dispiace. Smettila di dire che ti dispiace, basta me ne vado. Non andare, la smetto, la smetto. No, ho deciso. Mi dispiace. Cazzo, lo ho fatto ancora. Dio. Addio. Aspetta....
Ei, ciao. Ciao. Come stai? Mah, meglio... Sto imparando a prendere in mano la mia vita. Quando eravamo amici non sapevi farlo. No, non sapevo farlo. Ora so farlo, però. Meh, non so se crederti. Mi trovi bene però, no? Sì, ti trovo bene. Sembri in forma. Prenditi i tuoi tempi, lo capisco. Scegli tu. A me manchi, sappi solo questo. Andiamoci con calma, non definiamo niente. Va bene. Grazie. Figurati. No, davvero... Grazie. Le persone cambiano. Sono cambiata, vero? Vero, sei cambiata. Complimenti. Sono fiera di me. Fai bene. Sono fiera anche di noi. È stato difficile ma stiamo bene assieme ad oggi. Stiamo bene, sì. È bello avere un equilibrio. È bello condividerlo con te.
[...]
E poi non lo so cosa sia successo. La storia era finita lì, finita finita finita. Ma la vita ci urlava che quello era il finale sbagliato... E alla fine abbiamo smesso di gridare più forte di lei per sovrastarla.
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Mi manchi sai?
Mi manchi quando apro gli occhi.
Mi manchi quando li chiudo.
E tu, puoi ben immaginare che,
se quando la mattina ti svegli
e quando la notte ti riaddormenti,
la persona nella testa è sempre la stessa,
è un gran bel casino.
E il momento più difficile, è proprio la notte.
Poi, per fortuna la notte passa...
Tu no.
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nessunotrannenoi · 2 years
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30/07/2022 - 23:57
Sono qui vicino al mare, con i piedi bagnati dall'acqua tiepida e il rumore delle onde che si infrangono sugli scogli. In lontananza si vedono i fuochi d'artificio e le luci delle case. Ti mando una foto e mi rispondi "sei bellissima". Guardo il mare e penso che manchi soltanto tu seduto al mio fianco, un tuo bacio o un abbraccio di quelli che aggiustano l'anima. In questi giorni ci stiamo sentendo, io non forzo nulla e cerco di non opprimerti. Ho capito che nulla va forzato, lascio semplicemente al tempo il modo per restituirmi ciò che mi merito. Sei a Roma e sono contenta che hai deciso di passare una giornata così. Quando me l'hai detto mi sono emozionanta e ho sorriso tanto mentre gli occhi sono diventati lucidi. Voglio che stai bene, che I pensieri non ti assalgono la mente. Voglio che tu senti leggero e libero da ogni peso che ti ha sempre tormentato. Domani lavoro solo la mattina, finisco presto. Mi metterei volentieri in macchina per venire da te, per farti una sorpresa, ma non credo sia il momento adatto. Non mi sento pronta a rincontrarti per poi lasciarci di nuovo andare. Il momento in cui ci vedremo, sarà quello in cui non dovremo più salutarci e andare via. Oggi mi hai mandato il video di quel bambino piccino, avrei voluto risponderti che il nostro sarà più bello e tu sarai un papà meraviglioso, ma mi sono limitata nel risponderti. Così come mi limito e non ti dico che ti amo e mi manchi da morire. Un cuore, uno sticker per farti capire che ti riempirei di baci e ti coccolerei per farti addormentare. Mi limito nel dirti che i miei sentimenti sono ancora forti e non è cambiato niente. Ti do tempo e i tuoi spazi per fare nuove esperienze, per conoscere nuovi poste e nuova gente. Non sono mai stata oppressiva, non ti ho mai messo paletti. Quella gelosia sana e piacevole te la faccio percepire e spero ti faccia capire che per me, resti sempre il mio amore meraviglioso. Sono un bel casino, sai? Parlo poco e nascono un mondo tutto mio, dove tante volte ti ho fatto entrare con la paura che tu saresti spaventato. Tanti mostri del passato che purtroppo non possono cambiare ma ci devo convivere e sto cercando di farlo nel migliore dei modi. Sto cercando, come ho sempre fatto, di preservarti solo la parte più bella di me. Quella donna che ha sofferto tanto ma continua a sorridere. Quegli occhi belli che ti piacciono tanto ma nascondo ricordi come fossero incubi e dolori immensi. Vorrei tu mi amassi per ciò che sono, per la dolcezza che metto anche nelle piccole cose. Vorrei mi amassi anche se sono fragile ma nonostante tutto raccolgo sempre i pezzi per andare avanti e custodire gelosamente quella bambina diventata donna troppo in fretta.
Oggi guardavo il mare e ti pensavo, con me c'eri anche tu. ❤️
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haven-collins · 3 months
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«…ma se sei pericolosa quanto le pantofole di peluche di mia sorella.» ... «Ti ha detto un sacco di stronzate, secondo me, ecco cosa ti ha detto. Le tipiche cazzate da maschio senza palle con cui ci leva di torno qualcuno che non ci interessa abbastanza.» ... «E te lo dico perchè lo facciamo tutti, ogni tanto. Siamo delle merde, anche se per alcuni è solo un incidente di percorso e per altri uno stile di vita.» ... «Haven, ma che cazzo fai?» ... «Questa testa di cazzo ha accoppato qualcuno e tu stai qui a piangerti l'anima appresso a lui? Hai battuto la testa sul marmo delle scale, quando vi hanno attaccati, alla Gringott? Porco di quel Gramo!»
Ma poi… tutto cambia di botto, in quel modo assolutamente imprevedibile che solo il mare aperto e il cielo possono garantire, quando si è in balìa degli elementi e Madre Natura decide di rivelarsi in tutta la sua gloria. A volte nel bene, altre nel male. Ma fortunatamente per la piagnucolante passeggera di quest'oggi, in questa occasione pare che la moneta metaforica lanciata dal suo accompagnatore decida di cadere dal lato giusto «Smettila di piangere, e guarda.»
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Un'esplosione di rosa e arancio che aleggia sulle onde della Manica ad accoglierli. Perchè si, sono ancora bellamente sopra il mare, lassù in alto. L'alba arriva, silenziosa e splendida come sempre, rilucendo sui flutti centinaia di metri più in basso ma, soprattutto, illuminando come bianchissimi gioielli abbandonati sulla costa da un gigante delle vecchie leggende, le candide scogliere calcaree di Dover, che svettano a qualche chilometro di distanza. Mura altissime di frastagliata meraviglia rocciosa, imponente e monolitica, per quanto stranamente delicata alla vista per via del bianco che si tinge dei colori donati dal sole che sorge. E Montrose tace per un minuto, lasciando all'altra il tempo di realizzare e, si spera, di apprezzare la vista, mentre lui si limita a studiare la sagoma di lei, ranicchiata su quel sedile come una bambina triste, fin troppo disperata per aver perso un giocattolo stracciato e di poco valore
«Guardala.» ... «Hai anche solo una vaga idea di quanti pezzi di lei si siano persi tra le onde, nei secoli? Se potessimo avvicinarci abbastanza, sono sicuro che potremmo vederla sgretolarsi in tempo reale, un pò alla volta.» ... «Eppure, vengono da tutto il mondo per ammirarla. A nessuno importa che le manchi qualcosa, qui e li, che non sia perfetta e immutabile. Anzi, vederla cambiare li porta ad apprezzare ancora di più quel che rimane.» ... «Credi che a lei freghi un accidenti se qualche povero coglione che non è in grado di alzare abbastanza gli occhi decida che non ne vale la pena?»
«E' solo che…» ... «…in vita mia, non ero MAI stato così tanto preoccupato per qualcosa o per qualcuno quanto lo sono stato per Levi, quando gli hanno fatto saltare le dita.» ... «L'ho visto scivolare per una china che mi ha terrorizzato e me lo sono andato a riprendere per i capelli, un centimetro alla volta, fino a che non sono riuscito a riportarlo a galla. Non da solo certo, non sono il salvatore di nessuno, sia chiaro. Ma ho avuto una paura di fottuta di perdere mio fratello, che non riusciva più a vedere cosa fosse rimasto, troppo focalizzato su quello che aveva perso….» ... «Non ho nessuna intenzione di assistere a un altro shit-show come quello, se posso impedirlo. E ora sto pezzo di merda deve arrivare a complicare ancora di più le cose, dopo l'anno terrificante che hai passato?»
« Tempo due o tre ore e la zona brulicherà di turisti, di gente che viene ad ammirarla dalle barche panoramiche che fanno su e giù lungo la costa e tutto quel casino li. Nessuno è mai veramente solo, basta imparare a guardarsi intorno.»
Stiamo ancora parlando della scogliera?
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scrittricedighiaccio · 4 months
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Sognarti mi mette ancora quel brivido, il problema è che quando mi sveglio mi manchi e non posso abbracciarti perché tu sei chissà dove. Se questa cosa che sento riesci a sentirla e vuoi stringermi anche tu, scrivimi perché mi manchi un casino
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