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#loschi figuri
abatelunare · 11 months
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Viaggia che tanto non ti passa
Scoppia la Terza Guerra Mondiale. Contaminazione radioattiva, spostamento dell’asse terrestre... quelle robe lì, insomma. I quattro superstiti di una base militare si mettono in viaggio, a bordo di due aggeggi corazzatissimi, per giungere ad Albany, dove potrebbe essere rimasto qualcun altro. Uno dei due mezzi finisce a ruote per aria, come pure uno dei superstiti. Gli altri tre trovano una donna. E uno dei superstiti finisce divorato da scarafaggi carnivori. Gli altri tre trovano un ragazzino. Per poi sventare l’agguato di quattro loschi figuri dai volti tutti piagati. Dopo essere scampati a una tempesta micidiale, arrivano finalmente ad Albany. Questo è il succo di L’ultima Odissea, film del 1977. Fantascienza a buon mercato non priva di efficacia. Gli effetti speciali sono un po’ grezzi, ma non si può pretendere più di tanto. L’unica cosa davvero assurda è il lieto fine, del tutto privo di basi minimamente plausibili dal punto di vista scientifico. Però è commestibile, ed è già molto. Quattro gli interpreti degni di nota: George Peppard, Dominque Sanda, Jan-Michel Vincent (Un mercoledì da leoni) e Paul Winfield (Star Trek II: L’ira di Khan). Per lo meno, io ho riconosciuto quelli. Gli altri, no.
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gianlucacrugnola · 1 month
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Tad - 8-Way Santa
8-Way SantaFuori per Sub Pop Records un documento fondante per tutto il movimento alternativo nel N.W. americano. Quindici Febbraio 1991, data che annuncia il secondo album in studio della band di Tad Doyle, i TAD, loschi figuri dell’etichetta di riferimento a Seattle, rozzi, sporchi e cattivi allo stesso modo il sound esaltato dal lavoro di Butch Vig. 8-Way Santa ha tutti gli ingredienti giusti…
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aitan · 4 months
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"Vedo strani e loschi figuri in tivvù (ma anche sui social e nella vita extravirtuale) dire puttanate madornali, boiate pazzesche o ovvietà superscontate a un tanto al chilo, e le dicono con una tale convinzione che, se non sono scientemente dei pataccari, è una vita che ingannano se stessi in un modo così efficace da risultare credibili anche agli altri (e qualche volta pure a 'mme)."
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enkeynetwork · 7 months
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boomerissimo · 7 months
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A-Team: strani figuri si aggiravano tra gli episodi
A TEAM: LOSCHI FIGURI TRA GLI EPISODI #boomerissimo #theateam #tvserie #ateam #mrT
Non era solo il cast fisso ad essere sopra le righe, anche le guest star erano davvero particolari e non tutte dello stesso sentore. Non si è mai capito fino in fondo la ragione del grande successo dell’A-Team. Oggi non sarebbe proponibile. Molte angolazioni della serie, in questo periodo revisionista, non sarebbero accettabili. L’A-Team (@lemieseries) Boomerissimo.it Se anche i libri di…
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gcorvetti · 1 year
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Finale scontato.
L' avevo detto più di una volta che avrebbe vinto il mengoni, di tutte le canzoncine è quella più sanremese ma personalmente trovo il suo timbro di voce terribile, ottima tecnica vocale ma timbro indecente. Quello che ho notato in quest'anno, si alla fine ogni tanto sbirciavo, è che non solo le canzoni in generale erano di una qualità artistica così bassa che i Vanzina facevano film da oscar ma che molti dei partecipanti non hanno idea di come si canta, nessuna tecnica, voci terribilmente asettiche e da principianti al karaoke, esempio coma_cose che già il nome fa molto metadone o mdma, io non sono un cantante ma cristo almeno sono intonato e cerco di seguire la tecnica giusta per fare uscire la voce. Oggi ho scambiato alcuni messaggi con un'amica proprio sul festival, lei mi fa notare che è stato il festival dei surgelati dinosauri, inutile fare nomi, alcuni di loro però almeno sanno cantare e ancora hanno la voce e cosa importante sanno tenere il palco, ma sempre dinosauri sono, rispetto ma anche basta. Non parliamo poi di atteggiamenti e ridicoli vestiti solo per avere un'immagine trasgressiva, questa cosa dell'immagine è scappata di mano. Quello che dico e ribadisco è che Sanremo è uno show televisivo che con la musica non ha niente a che fare, come i talent show, è parte del costume e rispecchia la società italiana in pieno nel suo vuoto cosmico e provincialissimo del termine dove si cerca di tappare i buchi con pezze di qualsiasi colore basta che il buco non si veda; per concludere c'è da dire che ogni anno è sempre peggio, dare in mano una cosa così importante, volendo o no il festival è (o almeno era) una manifestazione importante, ad uno che non ha nessun talento artistico e nonostante abbia fatto il DJ nella scuola di Cecchetto (che reputo un genio del nostro tempo passato) non ha imparato niente ma è soltanto uno che legge i gobbi e fa quiz televisivi mi sembra una decisione del tipo :"Si mettiamo una marionetta e scriviamogli quello che deve dire" da parte di un'azienda che prende soldi dallo stato, dagli inserzionisti e che strozzina gli italiani facendo pagare una quota mensile che non è pari alla qualità che viene proposta la trovo semplice disgustosa, ma questa è l'Italia, il paese di chi fa le cose a minchia tanto non si ribella nessuno. Come ciliegina sulla torta leggo che zello ha detto che vinceranno con la cultura, quale cultura? Quella di vendere il proprio paese agli yankee o quella della corruzione a tutto tondo? Stop.
Cambiamo discorso che è meglio. Stanotte ho fatto un sogno stranissimo, forse l'object writing sta avendo i suoi effetti ma strano che si ripercuota sui sogni dovrebbe risvegliare lo scrittore che è in me ma quando sono sveglio, ma una cosa positiva c'è, cioè che si sveglia prima di me :D, comunque, il sogno era più o meno così : Ero il direttore, non il manager, di un ristorante di ultra lusso dove a servire ai tavoli ricchi figuri erano belle ragazze in pantaloni e giacca sagomata con tacchi e...roba che si vede in passerelle di alta moda, dove alcuni tavoli erano transennati da separé stile art decò quelli per due persone, dove tutto era perfettamente una macchina dalla cucina al bar, un posto direi fantastico. Non che nel sogno, perché anche i sogni raccontano la realtà, una delle ragazze sbagliava e il cliente si inalberava, dovevo andare a riparare il danno. A quel punto ho iniziato a capire cosa la mia mente stava costruendo, il ristorante in questione era gestito dalla mafia, riciclaggio selvaggio, il fatto che c'erano ricconi era proprio perché davamo un servizio super top, da stellina michelin per intendere, e io ero un affiliato di basso livello perché gestivo il locale e quindi fuori da loschi affari. Nel locale era vietato, categoricamente, provarci o toccare le ragazze, ordini dall'alto, ma una sera c'erano questi ragazzetti di buona famiglia che ebri di alcol e cocaina hanno esagerato, come prima cosa li ho fatti pestare a sangue dai buttafuori, ci sta, poi a colloquio col boss c'era il padre di uno di sti qua che asseriva che suo figlio non avesse fatto niente di male, ma la registrazione della telecamera (una per ogni tavolo) non diceva la stessa cosa, al che il boss si è irritato dicendo chiaramente al malcapitato che le ragazze sono come gli angeli e non si toccano, quando il tizio uscii ordinò ai tira piedi di fargli fuori il figlio come avvertimento e di tagliare i ponti con le sue attività lasciandolo preda di altre cosche. Il sogno si chiude con il boss che mi dice che tutto va bene e che sto facendo un lavoro eccellente. L'atmosfera del sogno era un pò rarefatta, Felliniana, le ragazze erano stupende nella loro uniformità alla divisa un pò come tutto l'ambiente, sarebbe da scrivere un racconto o una sceneggiatura per un film, ma mi limito a fare il mio lavoro tra note e corde lasciando ai sogni il compito di ispirarmi.
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iotnoitutti · 1 year
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I migranti, il finto buonismo e i loschi figuri
I migranti, il finto buonismo e i loschi figuri
Vedo su Youtube una trasmissione registrata, mi pare, da Italia 1, in cui si parla di migranti e dell’immenza ipocrisia della comunita’ europea che, dopo averci forzosamente indottrinati sull’Ucraina, fa anche la morale su questa gente. Un dato innanzitutto: solo l’otto per cento dei migranti che arrivano sulle nostre sponde fugge da situazioni di dittatura, ecc, il restante 92%…
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marcos123socram · 1 year
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Loschi figuri al centro di Paglieta 😂 #caricaturedimarcofiorenza #caricaturistas #caricaturistitaliani #caricatureartist #marcomix #fiorenzaemaipiusenza #lartedimarcofiorenza #ilcaricaturista_eventi #abruzzo_in_foto #eventi #paglieta #sentieridautunno #edizione2022 #abruzzesità #sagre #abruzzoforteegentile (presso Sentieri D'autunno Paglieta) https://www.instagram.com/p/CkDRyUCoBBm/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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rywgekido · 1 year
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Il quadro di Deborah
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Il quadro di Deborah
Jhansi. Luglio 1847
- Beatrix, vieni a vedere. - Cosa c'è Susan? - Una sfilata popolare: una di quelle ricorrenze religiose che questi indigeni festeggiano. - Sono stufa di vedere le cerimonie di questi selvaggi, Quando ero bambina, mio padre mi portava spesso al palazzo del raja, mi annoiavo a morte. - Ma perché? Sono cerimonie caratteristiche e... - No, Susan. Da quando tuo padre è viceré delle Indie, qui nel Jhansi sono cambiate molte cose e non siamo più costretti a presenziare a banchetti diplomatici. - Miss Roe, miss Roe... - Cosa c'è Upama? - Se c'è una cosa che odio è essere interrotta dalla servitù - Perché urli? - Ho preparato le pietanze per la cena e la tavola è imbandita. - Bene. Hai fatto il tuo dovere. Ora vai in cucina, ci stai importunando. - Ma miss Roe... - Cosa c'è ancora? - Queste sguattere mi danno ai nervi. - Stamane avevo chiesto a vostro padre se io e Vanita potevamo assentarci per la festa del plenilunio, Lord Roe aveva acconsentito. - Mio padre vi ha concesso di assentarvi? - Si, miss Roe. Vostro padre è uscito per incontrare il raja al tempio, ma dovete credermi se... - Upama, piantala di dire certe assurdità e fila al lavoro o quando tornerà mio padre ti farò punire. - Ma le giuro che.... - piange, che donna patetica - è la festa del plenilunio della potentissima dea Dakarta. Ogni anno preghiamo affinché lei riesca a contenere le schiere di Asura nel sottosuolo e dia prosperità e ricchezza al paese, anche a voi inglesi. La prego, sia gentile. La cosa più ridicola è che Vanita le regge il gioco e sta li impalata a piangere con sua sorella. Sembrava più sveglia. - Ho detto di finirla. Possibile che non si possa parlare con una amica in tranquillità in questa casa? - quello che più mi irrita è che mi trovo costretta ad alzare la voce per farmi obbedire. Finalmente le due inservienti si levano dai piedi. Le vedo confabulare risentite ma non mi interessa. Come si permettono di concedersi queste libertà? Basta che mio padre si allontani che cercano di comandare in casa altrui. - Perdonami Susan. Sono mortificata. Ti giuro che le farò punire severamente. - Ma no Beatrix. In fondo non han fatto nulla di male: volevano solo partecipare alla cerimonia che si svolge per le strade e... - Sono solamente un'accozzaglia di superstizioni e barbare credenze. Nulla di interessante, credimi. Solo una banale scusa per non lavorare, come tu stessa hai potuto constatare. Susan scuote la testa con noncuranza, la sto annoiando. - Andiamo a cena, o si rovineranno le pietanze. ***
Apro gli occhi ma è tutto scuro, non riesco a vedere nulla, nemmeno le candele sulla mia scrivania: ricordo di essere andata a letto dopo che Susan è andata via. Ma poi? Dei panni in raso mi coprono il volto. Non riesco a muovermi liberamente. Che succede? Mi agito ma è tutto inutile. Qualche malintenzionato mi ha legato con le mie stesse lenzuola. - Fermi! Dove mi state portando? - Zitta infedele. Il rito di Dakarta non può aspettare. Che diamine vanno farfugliando questi stupidi selvaggi? - Io sono la figlia di Lord Sigfrid Roe e quando mio padre verrà a saperlo vi farà tagliare la testa. - È inutile che urli, – mi rimbrotta un selvaggio - siamo nelle segrete del tempio, nelle viscere della terra e nessuno può sentirti. Che cosa? Questi selvaggi mi hanno rapito! Me la pagheranno! Mio padre non gliela farà passare liscia. - Cosa volete farmi, maledetti primitivi? Nessuno si degna di rispondermi anzi mi spingono con sdegno a terra. Dal brusio intuisco sono in molti ad accerchiarmi. - Rispondetemi maledizione! - Odio mostrarmi disperata, ma sono sconvolta. - Come avete potuto...? Quattro robuste braccia strappano il raso che mi avvolgeva. Finalmente rivedo la luce: sono in una grande sala; quattro loschi figuri, in abiti militari, mi circondano; fanno parte della guardia personale del Raja, li ho già visti a palazzo. Traditore! Pagherà anche lui quest'affronto.
Gli altri presenti sembrano religiosi e fanatici e... ma quella è...No! Non è possibile: Susan parla con le mie domestiche, Upama e Vanita. È stata lei a tradirmi! estratto da La Pinacoteca https://www.amazon.it/Pinacoteca-Ryw-Gekido/dp/B0B8VNKB2P
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vanadio00 · 2 years
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Israele è finalmente arrivato a quello che mi sembra il break even point. Se confrontiamo i dati della tabella odierna con quella di 20 giorni fa, si nota che la percentuale dei decessi rispetto ai contagiati è rimasta la stessa (0,25%) sebbene la percentuale dei vaccinati sia calata appena dello 0,03% e la percentuale dei contagiati sia cresciuta del’ 1,62% che è un valore abbastanza importante. In poche parole sembra che la mortalità del virus si assesti ad uno 0,25% dei casi. Ora in Israele si è arrivati al punto che se uno esce di casa è più probabile che trovi un passante positivo al Covid piuttosto che uno negativo: la percentuale è del 51,02%!
Questi dati dimostrano immediatamente ed incontrovertibilmente (se ancora ce ne fosse bisogno) che il vaccino non ferma la diffusione del virus e quindi non è un vaccino.
Se prendiamo come modello Israele e se in Italia si manterrà la stessa cadenza nella campagna “vaccinale” (ormai sarebbe meglio definirla “sierologica”), il break even point potrebbe essere raggiunto al più tardi fra 3 mesi e 26 giorni (a cavallo di fine Novembre). Essendo l’andamento non lineare ma logaritmico e con le vacanze estive di mezzo che porteranno a maggiori incontri mescolando anche stranieri e autoctoni, tale soglia immagino che arriverà molto prima.
Se rimarranno gli stessi loschi figuri a gestire la cosa dopo le elezioni di fine settembre, prepariamoci a passare il più brutto autunno della nostra vita!
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rafiocchi · 2 years
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Questi due loschi figuri hanno un progetto in comune. Il tipo a destra ha scritto il romanzo «Il tessitore del vento», che uscirà a fine maggio per i tipi della Ronzani Editore. Quello a sinistra ne ha realizzato la colonna sonora, che sarà gratuitamente disponibile sulla pagina Ronzani di Spotify. La novità della colonna sonora di un testo narrativo è una caratteristica della collana Carvifoglio, diretta da Bruna Graziani. #lucacollivasone #romanoaugustofiocchi #ronzanieditore #libri #books #livres #iltessitoredelvento #romanzi https://www.instagram.com/p/CcVktgEoGyE/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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parolerandagie · 3 years
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Anon: parliamone un attimo
Non so voi, ma io, di messaggi anonimi, ne ricevo numerosi...non che mi dispiacciano, anzi, ma, con la solita mia tendenza a capire ed etichettare e trovare la casellina in cui riporre ogni cosa una volta che sia stata approfondita-sezionata-contestualizzata, ho difficoltà a comprendere il fine che (colui o colei o coloro) nascosti dietro la grigia faccina con gli occhiali da Blues Brothers, persegue.
Iniziamo dai più grevi e beceri, fra loro, quelli che le domande le fanno esplorando gli aspetti più intimi della mia vita: mi chiedo cosa muova loro a perdere tempo scrivendomi per chiedermi l’ovvio (ti piacciono i pompini? per esempio, che chiederlo ad un maschio sessualmente attivo è come chiedere che ne pensi della carne fresca? ad un piranha) o per tentare di illuminare gli angoli più bui della mia sessualità (tipo: hai mai pensato di fare un threesome tu, una donna travestita da centrocampista dell’Aston Villa ed un trans nano che canta a squarciagola uaaaaaemsìei mentre lo piglia in culo, sul sagrato di una chiesa cristiano-metodista danese?), ma va bè, a questi basta non rispondere, non curarsi di loro ma guardare e passare, ed eventualmente chiamare quel pastore protestante di Copenhagen scusandosi ancora tanto per quella volta che...
Proseguiamo poi con i detrattori, quelli che mi dicono che quel che scrivo fa schifo, che dovrei smetterla, che le mie sono parole rubate alle scritte sui muri del cesso : ecco, ma che voi sappiate, ci sono dei loschi figuri che costringono con la forza a leggere le mie minchiate dei poveretti inermi che non sanno come sottrarsi, loro che invece anelerebbero a continuare la lettura ragionata del Libro di Esdra in aramaico? Anche loro, comunque, non perdo tempo a renderli eruditi sul diritto garantito dalla costituzione di più stati ed anche dal regolamento condominiale del Condominio Scoiattolo sito in Viale Marco Van Basten nr 9A/9B/9C, a Busto Garolfo, di non leggermi.
Veniamo infine alla categoria più incomprensibile, quelli che mi fanno i complimenti, tanto ai miei scritti quanto alla mia umile e malandata personcina: innanzitutto grazie, perché, che ne dicano gli umili, l’apprezzamento e la stima fanno sempre un sacco piacere, ma poi, perché in anonimo? Avete mai saputo di qualcuno che ha reagito male quando si è sentito dire che qualcosa che aveva fatto era piaciuto (oh, non ti permettere mai più di dire in giro che lo spezzatino che hai mangiato da me era buono, eh? La prossima volta che lo fai, minchia, ti percuoto con un chiodo di garofano ed una bacca di ginepro!) o quando hanno ricevuto un complimento (Zio, che c’ha gli occhi belli lo vai a dire a tua sorella...)? Io no, non ne ho mai saputo...ditemi chi siete, mi piacerebbe dire un grazie personalizzato, invece di doverlo gettare così, al buoncuore dell’aere, sperando che raggiunga l’orecchio a cui era destinato.
Chiudo con due ulteriori, minime, notazioni: la prima è che le mie non sono domande retoriche, che davvero vorrei aprire un confronto serio e potenzialmente fruttuoso sulla fenomenologia dell’Anon; la seconda è che, i primi tempi in cui incerto mi aggiravo su questa zibaldonesca piattaforma di microblogging, credevo che Anon fosse il nome di una divinità (magari egizia, stile Anubi, Aton, Amon, Tot) di cui si praticava in segreto il culto...e no, non sto scherzando...
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eugatedi · 2 years
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2 novembre 2021 -Senator dé Senatori a NY
Una realtà distopica ci circonda: la politica è personalizzata a tal punto che i più loschi figuri stanno lavorando per decidere il prossimo Presidente della Repubblica e il PD tace. Eppure la batosta Zan dovrebbe far ancora male! MR è uno dei decisori occulti e lo ha capito talmente bene da anteporre consessi stranieri al Senato. E' ormai oltre i partiti, oltre destra e sinistra, oltre la decenza. Che sarà dell'Italia se cadrà in mano a questi "faccendieri della politica"?            
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paoloxl · 3 years
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Postavano sui social: “Noi non chiamiamo la polizia, noi vi veniamo a prendere”, “E a te, ragazzino europeo, noi ti diciamo: svegliati”, “La volontà è la nostra unica legge!”. Andriollo, presidente provinciale Anpi: «Preoccupati per un tasso di violenza intollerabile in democrazia»
A volte ritornano. Di “ronde nere” ne avevamo sentito tristemente parlare qualche anno fa, nell’estate 2018, quando a Rimini – in seguito agli stupri da parte di un branco di uomini – degli estremisti di Forza Nuova e di Onr, formazione nazionalista polacca «gemellata» con l’ultradestra italiana, avevano intrapreso una serie di «azioni di presidio e sorveglianza a tutela dei cittadini e turisti italiani», secondo gli organizzatori «Un’opera di bene» insomma, «Un rigurgito fascista» precisava invece il comitato antifascista della provincia. E ora ci risiamo: lunedì 22 febbraio a Vicenza, in seguito all’aggressione da parte di un gruppo di giovanissimi ai danni di un controllore STV (Società Vicentina Trasporti), finito all’ospedale dopo aver ricevuto un calcio al volto per aver richiesto ai ragazzi il biglietto del bus, si è costituito un gruppo di “benefattori”, i “Vicenza Blackflag”. Si tratta di dodici individui che, coperti da mascherine, copricapo e giubbotti rigorosamente neri, si sono messi in posa per la foto di fronte allo striscione che avevano srotolato alla fermata luogo dell’aggressione, con scritto “Contro le baby gang sei solo tu e la tua crew” (“staff, equipaggio”, ndr). Una delle foto pubblicate sui social, ora oscurati, dei “Vicenza Blackflag” (da ilgiornaledivicenza.it) Una frase forse per loro ad effetto ma poco altro, se non fosse che una manciata di ore dopo, sul profilo Instagram VicenzablackFlag, è apparso un messaggio che rivendicava l’azione dimostrativa e che ha attirato l’attenzione degli investigatori, eccolo: «Oggi hanno spaccato la testa ad un indifeso controllore di Svt, domani potrebbero stuprare la tua fidanzata o tua sorella. Per quanto le nostre strade dovranno essere ostaggio di queste baby gang di allogeni? Noi non siamo i ragazzi della parrocchia, non siamo i boy-scout e non siamo timidi borghesi che invocano le soluzioni di comodo. Noi non chiamiamo la polizia e non telefoniamo ai telegiornali per i servizi anti degrado. Noi vi veniamo a prendere, e cacciamo voi e i vostri tutori progressisti che ripetono continuamente che andrà tutto bene mentre la nostra civiltà alleva le serpi in seno. E a te, ragazzino europeo, noi ti diciamo: svegliati. Diecimila anni di storia pesano sulle tue spalle, hai la capacità di formare con i tuoi simili crew che possano contrastare questa feccia che invade le nostre strade. Allena il tuo fisico, addestra la tua mente e crea comunità. La volontà è la nostra unica legge!». L’estrema destra non è nuova a questi rigurgiti razzisti e xenofobi, basti ricordare i manifesti che nel 2017 Forza Nuova riprese pari pari da quelli della RSI per additare “l’uomo nero” come il pericolo da cui difendere le proprie mogli, figlie e sorelle. Giustizia fai da te e violenza prêt à porter per la gioventù autoctona. Un post razzista, e al contempo ridicolo per il linguaggio e le parole-chiave usate, ingredienti inconfondibili degli indigesti piatti di estrema destra, che minaccia gli “allogeni” (si dà per scontato che gli aggressori siano tutti stranieri) e i loro “tutori progressisti” e che, con una sorta di chiamata alle armi, esorta il “ragazzino europeo” a formare “crew” ed “allenare il suo fisico” per liberare le strade dalla “feccia”. In poche ore il post (il profilo è stato oscurato) ha ricevuto 172 like e decine di commenti positivi. La Digos cerca di capire chi si nasconda dietro la “bandiera nera”, certo non chierichetti: in base ai primi riscontri farebbero parte di Vicenza Blackflag soprattutto ex appartenenti di CasaPound. «Noi non sappiamo ancora con certezza se sono di CasaPound – afferma Danilo Andriollo, presidente Anpi Vicenza – ciò che sappiamo però è che l’assessora all’istruzione Donazzan [interprete, poche settimane fa, di Faccetta nera alla radio, ndr] alcuni mesi fa ringraziava i “giovani di CasaPound Vicenza, composti e seri“». Il clima in Veneto, infatti, nonostante le recenti parole del presidente Luca Zaia sulla trasversalità dei valori antifascisti, è molto favorevole al germogliare di semi neri, e non solo per le imbarazzanti presenze della Donazzan alle commemorazioni per la X MAS, ma anche per la mozione presentata (e approvata) martedì 23 febbraio u.s. da un   consigliere regionale di Fratelli d’Italia – a cui hanno  replicato la   Segreteria nazionale e il Coordinamento regionale Veneto dell’Anpi e contestata dai comitati provinciali dell’Associazione oltre che dagli Istituti Storici veneti – che vorrebbe imbavagliare la libera e autonoma ricerca storica se “negazionista” o “riduzionista” rispetto alle vicende del confine orientale. È chiaro che le aggressioni e gli atti vandalici a danno di utenti e lavoratori della STV vanno duramente condannati, sanzionati e soprattutto scongiurati; a questo scopo l’amministrazione comunale vicentina, con prefetto e questore, sta lavorando in accordo con le forze dell’ordine e le RSU dell’azienda di trasporti per trovare soluzioni. Il prefetto Signoriello aggiunge che queste “ronde” «causano un pericolo potenziale. La risposta attiene alle forze di polizia, non abbiamo bisogno del far west. I sistemi di legge esistono e funzionano». Ha immediatamente preso le distanze dai Blackflag anche il controllore e sindacalista aggredito, Fausto Panizzon: «Niente e nulla può essere più lontano da me, profondamente antifascista, di certi personaggi che raccattano ogni scusa per dimostrare il loro becero razzismo. Io non sono stato assalito da un “marocchino”, ma da una persona violenta. Io chiedo giustizia, non certo vendetta e certamente rifiuto che si usi la mia persona per quanto accadutomi per spargere le solite idee razziste e xenofobe», e prosegue: «Ho fatto il mio dovere e come sindacalista farò il possibile per salvaguardare l’incolumità dei lavoratori, contro i violenti, siano essi italiani, marocchini o norvegesi chiamando allo sciopero i lavoratori del Tpl lunedì prossimo». È altrettanto chiaro, infatti, come dichiarato in un comunicato stampa dal comitato provinciale vicentino dell’Anpi, che «le deliranti affermazioni dei loschi figuri di “blackflag” destano allarme e preoccupazione e chiamano alla vigilanza antifascista e alla mobilitazione democratica tutte le persone e le forze sociali, politiche e associative che fanno della Costituzione antifascista il loro punto di riferimento. Il linguaggio usato contiene un tasso di violenza intollerabile in democrazia e richiama alla memoria le violenze di un secolo fa, che portarono al regime che fece piombare il nostro Paese nelle pagine più buie della sua storia. Le restrizioni derivanti dalle norme di contrasto alla pandemia non possono essere utilizzate per scorribande dei gruppi neofascisti, che, naturalmente, operano al buio. La doverosa solidarietà agli autisti AIM non può portare nessuno a pensare di farsi giustizia da solo. Chiediamo alla polizia di svolgere nel modo più approfondito le indagini su questa brutta vicenda e alla magistratura di verificare se nelle affermazioni di costoro vi siano gli estremi per l’applicazione delle leggi Scelba e Mancino, in particolare nella parte riferita all’istigazione all’odio razziale. Chiediamo all’Amministrazione comunale e alle forze politiche e sociali democratiche e antifasciste di esprimere la più ferma condanna e di isolare quei gruppi che stanno dimostrando ogni giorno di più la loro pericolosità e arroganza. Rifiuto e nessuna sottovalutazione del fascismo, di ieri e di oggi». giovedì 25 Febbraio 2021 https://www.patriaindipendente.it/persone-e-luoghi/servizi/vicenza-ronde-di-blackflag-contro-la-feccia-straniera/
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Continuo a fare sogni terribili, specie di domenica. Sogno che vado a visitare un vecchio amico,  un caro amico, a  Bologna, nella sua vecchia casa. Mi apre la madre, affabile e un po’ brusca come sempre che lo chiama. Lui si presenta all'uscio, e facciamo due chiacchiere in giardino. Ci abbracciamo e  parliamo,  e alla fine mi chiede le chiavi dell’auto. Gliele do volentieri, sapendo quanto è prudente e affidabile, un vero amico, e non ci penso più. E lui si allontana.
Io giro Bologna a piedi, senza problemi, ma  dopo un po’ mi accorgo chem i servirebbe l’auto e  cerco di raggiungerlo telefonicamente.  Ma nello squillare al suo telefono, mi accorgo che ci siamo scambiati le borse e il suo cellulare è nella borsa che ho con me. “Va bene lo cercherò  a piedi”, penso. “ Bologna non è grande” Giro per un quartiere poi l’altro,  un locale,   un gruppo di persone,  una chiesa....
Finalmente  lo trovo davanti ad un bar-osteria affollato di gente. Lui è  seduto  su una sedia, da solo, all'aperto, sembra contento ma anche  un po’ stranito. Gli riferisco, “ti cercavo, perchè mi servirebbe l’auto; ma il tuo cellulare è qua con me”;” ho pensato che se giravo per la città. prima o poi ti avrei trovato” “E avevo ragione ! ”gli dico sorridendo felice. “Ero un po’ preoccupato per te però“, aggiungo. Quello barcolla un po’ , ridendo beotamente sulla sedia solitaria, e  mi dice è vero, hai fatto bene a cercarmi e a pensare che mi avresti trovato prima o poi, e hai ragione a essere preoccupato perchè non so più dove è la tua auto,  l’ho messa qua o là.  E non ho più un soldo, aggiunge.  Ho perso tutto. Per quello non sono più tornato e sono venuto qua a bere. “In che senso? come?” gli chiedo sorpreso.. Sono andato a giocare d’azzardo dai cinesi ed ho perso tutto, mi dice. “Ma come è possibile?" lo incalzo stupito. Non essere affranto per me, mi dice, e ride ma in modo strano da ubriaco. Non essere affranto per me, tanto ho usato la tua carta di credito.
“Ma è impossibile!”, gli dico ridendo, “è qua nel mio portafoglio”. E allungo d’istinto la mia mano verso la tasca posteriore dove  tengo il portafoglio e sento  che la tasca è VUOTA. E mi stupisco grandemente. Lui, vedendo la scena,  come se si arrendesse all'evidenza, e con un mesto stupido sorriso, mi consegna sia il portafoglio che la carta di credito.  “ma allora è tutto vero!”, gli  dico spaventato e furente. 
“ma quanto hai perso?” chiedo preoccupato
Mah... non saprei di preciso, qualche decina di migliaia di euro, forse anche un centinaio. “Cosa?! 100 mila euro dei miei soldi ” gli urlo. “Ma non è possibile”, gli dico e aggiungo, “e non è giusto! Andiamo subito a parlare con questi cinesi” gli dico  “hai perso tu, non io. Che prendano i tuoi soldi, non possono prendere i miei !” Quindi, ci incamminiamo per recarci in questo posto, che non conosco.  E’ un luogo tutto particolare,  all'aperto. Una accozzaglia di tavoli pieni di gente che gioca d' azzardo, radunata sotto una grande tettoia, poggiata su pilastri molto alti. Non ci sono muri. C’è una grande fontana a piscina  bassa. Sui bordi siede gente a parlare e fumare.
Qui mi presentano a due loschi figuri , un uomo e una donna cinesi  di mezza età, non bene in salute e non molto amichevoli, che mi dicono senza mezzi termini:  la transazione era valida,  i dati della carta sono validi quindi i soldi ce li teniamo. Non ci interessa di chi fosse la carta. I soldi sono nostri ora. Sono furente. Torno a Bologna, ma sono morto. Le persone che ho intorno mi dicono che devo allestire il mio funerale. Come morto - mi dicono - ho il dovere di riportare al cimitero natale il mio corpo per farlo seppellire, là dove sono nato o da dove vengo. Allora, io disincarnato, sposto in modo magico il mio corpo - che sta in una bara -   su un treno.  E’  un treno scoperto, un treno funerale fatto solo di  carrozze con sedie e sedili tutti rigorosamente rivolti verso il senso in cui si avanza. Chi mi piange, sale mestamente e con rispetto su questo treno, come in solenne cerimonia funebre. La mia bara sta nelle carrozze centrali, e tutti loro se ne stanno dietro, compostamente seduti col volto rivolto in avanti, verso la bara.
Tutti sono vestiti come se provenissero da un circo e avessero interrotto lo spettacolo solo per venire al treno: cappelli a punta, cerone, volti dipinti, trucchi, divise, svolazzi, foulard. Tutti piangono o mi commemorano in silenzio con grande rispetto e  compostezza.
Il treno attraversa terre, lande, città, e qualcuno in queste stazioni di passaggio, chiede che succede. E io rispondo, con rassegnazione, a chi me lo chiede, che sono morto, e sto portando il mio feretro al cimitero della mia città natale, e che quello è il mio... il mio corteo  funebre. Ma non sei morto...? mi rispondono tutti stupiti. ...tu non puoi parlare se sei morto e di certo non puoi trasportare niente. “Beh...”, balbetto, “ è quello che pensavo anche io”, replico, “ma le regole sono queste.” “Sono morto e devo seppellirmi da solo”
E piango, piango molto. Piango per la mia morte. Addolorato, per la mia perdita. Serpenti neri e gialli, attraversano prati verdi e freschi,  in code serpentarie  pericolose e neanche i muri sembrano fermarli. Attraversano le strade, e i sentieri  sterrati, e si imboccano alla fine in un canale marino. Per attraversare anche quello. E svanire altrove.  
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sandnerd · 3 years
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SAO Alicization: War of Underworld - Ep. 1 - Nelle terre del nord
In Italia l’anime è disponibile sulla piattaforma gratuita Vvvvid! Supportiamola! ---> https://www.vvvvid.it/show/892/sword-art-online-alicization-war-of-underworld/1005/541010/nelle-terre-del-nord
 L'insegna della confusione sta sopra a questo episodio, ma penso proprio che sia una cosa voluta. Le cose infatti ci vengono raccontate senza un preambolo nè premessa di quello che è successo appena dopo l'ultimo episodio dello scorso arco narrativo. Alice è passata da cavaliera a contadina, almeno il cibo non le manca. Dopo aver raccolto gli ingredienti per la zuppa getta uno sguardo preoccupato alla finestra di casa, ed è così che vediamo nonno Kirito, sulla sedia a rotelle e lo scialle di lana sulle gambe, in attesa della pensione. Alice viene raggiunta da sua sorella Selka, che nel frattempo si è scurita i capelli o è impressione mia? boh, in ogni caso Selka chiede alla sorella se è possibile fare una passeggiata vista la bella giornata, ed Alice acconsente. Si porta dientro nonno Kirito, che sembra attaccato alla sua spada e a quella di Eugeo tanto da non volersene separare nemmeno per la passeggiata, metti caso che entrano i ladri in casa e si fregano le spade, oggigiorno son cose che costano. E vabene, accontentiamo il nonnino. 
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Durante la passeggiata ci viene finalmente concesso un piccolo flashback, che ci riporta al momento subito dopo che Quinella ci ha salutato e si è tolta dalle scatole. La fluctlight di Kirito, molto probabilmente per l'attacco in corso alla Ocean Turtle, ha subito qualcosa come una disconnessione, ed adesso conserva poco più di un barlume di coscienza nel proprio corpo. Dopo ciò è stato arrestato, anche se in stato di coma non può andare poi così lontano, ed i cavalieri superati dal dinamico duo hanno tenuto una riunione dove decidono di lasciar perdere per il momento la sua punizione per concentrarsi nell'addestramento di nuove forze militari, metti caso il Dark Territory voglia sferrare un attacco. Alice tuttavia vede che c'è rancore nei confronti di Kirito, poichè a nessuno è stato detto che in realtà quella simpaticona di Quinella voleva trasformare la popolazione in armi da dare in dotazione all'esercito, quella vecchia burlona (e gli esperimenti di resurrezione effettuati sui bambini ce li siamo scordati?).  Dunque Alice comprende che la Central Cathedral non è un luogo sicuro per Kirito, e nottetempo lo riporta a Rulid, sperando di venire accolti anche se lei non ricorda nulla del suo tempo in questo villaggio. 
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Arrivati nel villaggio vengono accolti con occhiate di disprezzo ed il padre di Alice la caccia visto che non ha espiato le sue colpe, complimenti paparino; ma poi aveva sfiorato il Dark Territory col dito per sbaglio, se rubava una mela al mercato la decapitavate e probabilmente tu facevi il boia giusto? bah. Ad ogni modo grazie a Selka però ci viene spiegato che ad Alice è stato concesso di vivere nella campagne circostanti al villaggio in cambio di alcuni servizi come ad esempio il giardinaggio; è richiesta infatti dal signor Barbossa, che stanco di solcare i mari in veste di pirata ha deciso di fare...il proprietario terriero? non si capisce, sta di fatto che chiede ad Alice di tagliare un albero che dieci uomini grandi e grossi con le loro asce non erano riusciti nemmeno a scalfire. Bravo capitan Barbossa, potere alle donne. Ed Alice ce la fa usando la spada di Kirito che ha chiesto gentilmente in prestito, occhio che bisogna portare rispetto al nonno. Fa poi la bulla con degli omuncoli che se lo meritavano perchè avevano preso la spada di Eugeo a Kirito, e questo era caduto dalla sedia per riaverla. Quelli se la fanno sotto e le ridanno la spada. Ma davvero, si chiede Alice, abbiamo combattuto fino ad ora per queste persone? 
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Tornata a casa dopo un tenero scambio con la propria draghessa Alice riceve la visita di niente meno che del proprio sottoposto, il viola cavaliere che si era fatto valere eccome mentre le prendeva di santa ragione da Kirito e Eugeo evasi di prigione. Costui rivela ad Alice che c'è scompiglio fra i cavalieri a causa del pericolo costituito dal Dark Territory, che pare sempre più prossimo ad un attacco, anche lui era stato mandato a controllare le caverne agli angoli del regno che gli orchi ed i goblin stavano scavando, ma le ha trovate crollate come da programma, dunque per il momento nessuna emergenza. Il cavaliere afferma di non capire perchè Alice sia scappata dalla capitale ed ora spenda il suo tempo con il nonnino e si offre di ucciderlo così da toglierle il ruolo di badante ma naturalmente Alice, che non vuole rinunciare allo stipendio gli dice di andarsene a cuccia perchè non può lontanamente pensare di uccidere il protagonista, ma stiamo scherzando, che se si riscuote dal coma questo fa il sedere a strisce a tutti quanti. 
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E' ora di andare a dormire, ma Kirito non ne vuole sapere, e con un infarto spinge Alice a correre fuori casa perchè il cielo si tinge di rosso. Che sia in opera un attacco del Dark Territory? e da dove si sarebbero infiltrati? Il villaggio di Rulid è dunque distrutto? Ma soprattutto Kirito continuerà a fare il nonno mentre Alice diventa la protagonista o succederà qualcosa alla Ocean Turtle per cui ripristineranno la sua fluctliht com'era? Ed in tutto questo, siamo proprio sicuri che Eugeo sia morto così? Speriamo di trovare risposta nel prossimo episodio.
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Un ultimo appunto però voglio farlo sulla opening, che ci dice innanzitutto quanto sarà centrale la figura di Alice in questo arco narrativo, forse più di quella di Kirito. Si profila all'orizzonte una battaglia che vede il fronte del Dark Territory e quello di Underwold, ma in questa battaglia si scontrano anche figure del mondo reale, si vedono infatti gli avatar di tutti i personaggi delle scorse stagioni, da Sinon a Sugua a tutti gli altri, compresa Yui. A queste figure si affiancano antagonisti in giacca e cravatta intenti a giocare partite a scacchi o a digitare su grosse tastiere, dunque è probabile che la battaglia nell'Underworld sia pilotata e portata avanti da entità esterne a questa realtà e che ancora non conosciamo, e ciò che viene da chiedersi è cosa possano mai guadagnare questi loschi figuri da una battaglia portata avanti in una realtà virtuale; okay che il piano originale era creare coscienze senza corpo da impiantare poi in robot in modo da sostituire i soldati del mondo reale, ma qui ho l'impressione che ci sia un altro scopo. Ritroviamo poi anche se per poco la figura di Eugeo, cosa che non può assicurarci del fatto che sia vivo, perchè è possibile che continui ad essere presente nei ricordi dei protagonisti. Chiudo, al prossimo commentone! -sand-
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