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#ipertrofia
sehajmal · 1 year
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ipertrofia dei turbinati cura
ipertrofia dei turbinati cura
ipertrofia dei turbinati cura ipertrofia dei turbinati cura | Trattamento dell’iperplasia della cartilagine nasale La rinoplastica è una delle cose più importanti per ottenere un viso armonioso e bello. Ecco perché la rinoplastica è considerata oggi uno degli interventi cosmetici più importanti . L’uomo si sforza sempre di avere la forma del suo viso nell’aspetto più bello in termini di…
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medicomunicare · 2 years
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Ipertrofia prostatica benigna: dalle nuove ipotesi di patogenesi ai trattamenti aggiornati
Ipertrofia prostatica benigna: dalle nuove ipotesi di patogenesi ai trattamenti aggiornati
Ipertrofia Prostatica Benigna La IPB è una malattia di comune riscontro che consiste nell’aumento volumetrico della parte interna della prostata, detta zona transizionale. Tale crescita produce una massa chiamata “adenoma prostatico” che può ostruire la fuoriuscita dell’urina. Tale crescita è di tipo benigno perchè comporta compressione sui tessuti circostanti senza infiltrarli. IPB e tumore…
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t-annhauser · 1 year
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Hai visto Zelensky che va a Sanremo? Sì, tu devi tener presente che a un certo livello non c'è più niente da salvare, diventa tutto avanspettacolo: Zelensky in mimetica sui fondali in chroma key, Putin Papà Natale che ci salva dai nazisti, Macron e le foto con la barba di un giorno imitando Zelensky, Biden in ipocinesi con gli occhiali da Top Gun, non c'è niente da salvare. Noi del mondo di sotto dobbiamo solo sperare che le misteriose moire che reggono i fili dei nostri destini non abbiamo cucito per noi un bel vestitino di legno, per il resto possiamo benissimo sdegnare tutti questi saltimbanchi affetti da ipertrofia dell'ego e dedicarci a cose più umane, come per esempio le nostre vite, che sono in genere così trascurate.
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fridagentileschi · 1 year
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25 MOTIVI PER NON ESSERE COMUNISTI:
1) Falso complesso di superiorità morale.
2) Falso pacifismo.
3) Sindacati che scioperano ad orologeria.
4) Mandanti politici degli assassinii di Biagi e D'Antona, pur riempiendosi la bocca con la lotta democratica e versando lacrime da coccodrillo ai funerali.
5) Sostenitori di infami regimi liberticidi.
6) Sostenitori di terroristi come Hamas.
7) Odiano il Cristianesimo, pur dichiarandosi portatori dei valori dei frati trappisti. e tutte le religioni ( meno l'islam)
8) Dicono di essere il partito dei lavoratori ma proteggono i fancazzisti.
9) Dicono di aver liberato l'Italia dai nazisti, in realtà lo hanno fatto gli anglo-americani, che loro odiano visceralmente.
10) Si sono impadroniti della Resistenza, a cui avevano partecipato anche cattolici e liberali...molti dei quali sterminati perchè non condividevano l'abbraccio mortale con l'URSS. Porzus docet.
11) Parlano ed abusano del termine società, e dei suoi aggettivi derivativi come sociale, mentre cercano in ogni modo di sferrare colpi mortali contro la cellula della società che è la famiglia.
12) Dicono di stare con i lavoratori, ma tutti i loro propagandisti sono la gauche-caviar del mondo dello spettacolo: giornalisti, presentatori, cantanti, comici, nani, ballerine.
13) Invidia rosicante contro chi è riuscito nella vita a fare qualcosa di buono per sè e per gli altri.
14) Pochezza o mediocrità culturale associata da abnorme ipertrofia dell'io condita con schizoide autoreferenzialità.
15) Poco gusto nel vestire e nel presentarsi, spesso con barbe incolte, untuosi e maleodoranti.
16) Arrivano su ogni cosa con 50 o più anni di ritardo: evidentemente son ritardati.
17) Dicono di odiare il nazismo, sconfitto anche dalla loro amata URSS, ma sono alleati dei regimi arabi che nella II guerra mondiale appoggiarono Hitler.
18) Parlano di conflitto d'interesse, ma non vedono quello più grande: il sistema delle cooperative rosse.
19) Parlano di ritorno alla dittatura quando si esprime un pensiero diverso dal pensiero unico: il loro.
20) Spiccata propensione all'insulto ed all'arroganza.
21) Fautori del consumo di droga, corruttrice della gioventù.
22) Falso femminismo: in realtà a favore di uno squallido maschilismo d'antan(es: posizioni contro la Carfagna) e silenzio assoluto contro i regimi arabi che infibulano le donne o le lapidano in piazza per adulterio o le mascherano con il burqua.
24) Politiche energetiche antinucleari in occidente, ma sostegno al nucleare per regimi arabi o antidemocratici.
25) Falsi paladini della questione morale, scivolati su Primo Greganti, Del Turco e Mautone.
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Ma i buoni siamo sempre noi?
Sì la Storia la scrivono i vincitori! Negare questo assunto o peggio cercare di ribaltarlo ci conferirebbe immediatamente la cittadinanza onoraria di quell’isola dei desideri irrealizzabili governata dalla Intelligenza Artificiale che è Utopia 2.0. Ma dando per buona l’evidenza, non necessariamente l’informazione dovrebbe adeguarsi a tale schema. Anzi dovrebbe nella sua essenza stessa mantenere una equilibrata equidistanza dai fatti, indagandone nel complesso le dinamiche. Tale equidistanza però è davvero improbabile se il presupposto, anzi il piedistallo logico dal quale si inizia ad argomentare è uno e uno solo: Noi siamo i buoni, gli altri, chiunque essi siano sono i cattivi! Macroscopica ipertrofia di tale autoesaltazione morale, le Guerre. E così mentre in sottofondo, ma ormai sempre più affievolito, riecheggiano i rumori della guerra in Ucraina, per la quale si è detto tanto, ci è esplosa in faccia la barbarie dell’attacco di Hamas a Israele della scorsa settimana. Sì barbarie inutile stare a sofisticare sui termini, meglio attribuire il valore giusto alle cose, qualunque assalto a civili e bambini con aggravante di efferatezza, deve definirsi barbarie. Appunto, qualunque assalto e con qualunque mezzo venga effettuato. Ma questo tra un attimo. Mentre scriviamo è in corso il bombardamento di risposta di Israele su Gaza, di cui attualmente non sappiamo ancora prevedere l’esito letale che sortirà. Poco cambia, visto che da molti è stato sancito nei commenti televisivi propagatisi nei media sull’onda emotiva dell’attacco di sabato scorso, il diritto di Israele a difendersi. Già ma entro quali limiti si esercita tale diritto. Ciò che resta è se sia giusto che a un atto di barbarie si debba rispondere con altrettanta barbarie. Ma non è il nostro focus. La nostra è una domanda priva di risposta sul ruolo dell’informazione, che oltre a raccogliere il dato cronachistico si apre a dibattiti che sempre sono schierati in maniera abbastanza acritica e precisa partendo dall’assunto di cui sopra: Noi siamo i buoni.  E se il pubblico, spiaggiato nella comfort zone occidentale, osserva il mondo dalla balaustra fortificata del divano del salone, e si concede il lusso semplificato di attribuire torti e ragioni, chi comunica e informa forse potrebbe aiutare il pubblico, allargando l’arco del campo di indagine. Sviscerare le scaturigini di un conflitto che dura da 75 anni non è certo cosa semplice e lo lasciamo a eminenti e qualificati storiografi, del resto ogni guerra è un rimbalzare di azioni e reazioni, cause ed effetti e quella che spesso si dissolve è la consapevolezza di chi abbia scagliato la prima pietra. Troppo complesso certo, ma almeno evitare di usare due pesi e due misure forse aiuterebbe. A giugno del 2023, quindi l’altro ieri, Amnesty International scriveva, “Nella sua ultima offensiva di maggio contro la Striscia di Gaza occupata, Israele ha illegalmente distrutto abitazioni palestinesi, spesso senza che vi fossero necessità militari, rendendosi responsabile di una punizione collettiva contro la popolazione civile e ha condotto attacchi aerei apparentemente sproporzionati, che hanno ucciso e ferito civili palestinesi, bambini compresi.” Si sarà alzata in quell’occasione la condanna ufficiale per tale fenomenologia bellica, magari con un ampio e approfondito dibattito mediatico? Chi sa, forse. Quanto è facile limitarsi a definirli terroristi, cosa peraltro assolutamente indiscutibile. Ma davvero ammazzare un bambino con una bomba è tanto preferibile a ucciderlo decapitandolo, solo perché non ti assumi l’onere di vederlo morire? La mancanza di crudeltà nell’atto di uccidere è davvero il lasciapassare etico per giustificare ogni azione di guerra? L'assedio totale di Gaza è "proibito" dal diritto internazionale umanitario, questo il monito delle Nazioni Unite a Israele, in parole semplici è un crimine di guerra. E che differenza c’è tra crimini di guerra e terrorismo?
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ossicodone · 1 year
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Madonna che ipertrofia prostatica tumblr il giorno di San Valentino
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princessofmistake · 5 months
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Lord Henry aggrottò le sopracciglia, e lo guardò stupefatto a traverso le sottili volute di fumo azzurro che si svolgevano in fantastiche spire dalla sua greve sigaretta oppiata. « Non lo esporrete? E perché mai, mio caro Basil? Avete ragioni particolari per far questo? Siete stranissimi individui voi pittori. Fate tutto il possibile per farvi un nome; e quando l'avete conquistato par che cerchiate di perderlo. Questo è assurdo da parte vostra; al mondo non c'è che una cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di sé. Un ritratto simile vi aprirebbe molta strada tra i giovani d'Inghilterra, e riempirebbe i vecchi di gelosia, ammesso che i vecchi siano sensibili a una passione. » « Sapevo che avreste riso di me » egli rispose, « ma, proprio, non posso esporlo. Vi ho rinchiuso troppo di me stesso. » Lord Henry si abbandonò sul divano e rise. « Sì, lo sapevo che avreste detto così; ma, comunque, è vero. Troppa parte di voi stesso. Davvero, io non sapevo che poteste essere così vanitoso; e non riesco a scorgere somiglianza alcuna tra voi, il vostro viso delineato e forte, i vostri capelli neri come il carbone, e questo giovane Adone che par fatto d'avorio e di petali di rosa. Ma, mio caro Basil, quello è Narciso, e voi – senza dubbio avete un'espressione intelligente, ed altri pregi simili – ma la bellezza, la bellezza vera finisce dove comincia l'espressione dell'intelligenza. L'intelligenza pura, è una ipertrofia, e distrugge l'armonia di ogni viso. Dal momento in cui uno si mette a pensare, diviene o tutto naso, o tutta fronte; certamente brutto. Guardate gli uomini che hanno fatto strada in una professione culturale. Sono decisamente brutti! Tranne naturalmente gli uomini di Chiesa. Gli uomini di Chiesa però, non pensano. A ottant'anni un vescovo continua a dire ciò che gli fu insegnato quando ne aveva diciotto, e naturalmente conserva sempre un aspetto piacente. Il giovane misterioso amico, di cui non mi avete mai detto il nome, ma il cui ritratto mi interessa profondamente, non pensa mai. Ne sono certo. È una creatura irragionevole, bellissima, che dovrebbe sempre esserci vicino in inverno, quando non abbiamo fiori da guardare, e in estate, quando abbiamo bisogno di qualche cosa che ecciti il nostro spirito. Non illudetevi, Basil; non gli assomigliate punto. » « Voi non mi capite, Henry. Senza dubbio io non gli assomiglio; questo lo so bene. Del resto assomigliargli non mi farebbe piacere. Alzate le spalle? Dico la verità. C'è una fatalità che incombe sopra ogni nobiltà di corpo o di spirito, la stessa fatalità che nella storia pare in agguato sul cammino dei re. È meglio non essere diversi dal proprio simile. Il brutto e l'idiota godono la parte migliore del mondo. Possono mettersi comodamente a sedere, e assistere allo spettacolo. Se non potranno mai godere della vittoria, tuttavia è risparmiata loro la coscienza della sconfitta. Vivono come ognuno di noi dovrebbe vivere, imperturbabili, indifferenti e senza inquietudini. Non fanno male agli altri, né gli altri ne fanno a loro. La vostra nobiltà e la vostra ricchezza, Harry; il mio spirito, qualunque esso sia, e la mia arte, per quel tanto che può valere; la bellezza di Dorian Gray – sono doni degli dèi; ma proprio per causa loro noi tutti soffriremo terribilmente. »
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vecchiodimerda · 7 months
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Spett.le Commissione Vecchi di Merda, invio il referto del mio addome dove presente la mia prostata con salienza lobo medio con ipertrofia. Conto sia utile per le vs stiate selezioni, distinto saluti. Homoruralis.
È femmina.
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titosfriends4life · 6 months
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L'AUTOSTIMA IN ECCESSO: QUANDO IL CONFINE TRA FIDUCIA E IPERTROFIA SI SFUMA
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L'autostima è un elemento chiave nella nostra vita e benessere personale, ma come in molte cose, gli eccessi possono rivelarsi pericolosi. Spesso ci concentriamo sulla bassa autostima e su come migliorarla, ma raramente riflettiamo sull'autostima eccessiva.
Il pericolo dell'autostima eccessiva
Avere un'autostima sana è fondamentale, ma spingere questa autostima alle stelle può avere conseguenze negative. L'autostima eccessiva può nascondere un'immagine idealizzata di se stessi, che differisce dalla realtà. Chi soffre di autostima eccessiva potrebbe amare l'idea di sé stessi invece di se stessi veri, creando un divario tra la percezione e la realtà.
Autostima eccessiva Vs Autostima sana
L'autostima eccessiva, chiamata anche autostima ipertrofica, è l'opposto della bassa autostima e si discosta dall'autostima sana. Chi ha un'autostima eccessiva vive in un mondo di finzione, spesso non riconoscendo i propri difetti e cercando l'approvazione costante dagli altri. Al contrario, chi ha un'autostima sana riesce a coltivare relazioni interpersonali sane e accetta i propri difetti.
Caratteristiche dell'autostima eccessiva
Chi soffre di autostima eccessiva tende a sentirsi superiore agli altri, imponendo il proprio punto di vista senza empatia. Queste persone possono essere narcisiste, cercando costantemente l'ammirazione e mostrandosi egoiste. Di solito preferiscono relazioni con persone che confermano la loro autostima elevata, ma possono diventare nervose e aggressive quando le cose non vanno come desiderano.
Le conseguenze dell'autostima eccessiva
Le persone con un'autostima eccessiva tendono a innescare problemi nelle relazioni, in quanto spesso si comportano in modo superiore. Questo può portare alla solitudine, poiché gli altri possono stancarsi del loro egocentrismo. In ambito lavorativo, possono ottenere risultati, ma potrebbero avere difficoltà a considerare le esigenze dell'intera organizzazione.
Consigli per gestire l'autostima eccessiva
Impariamo ad accettare le nostre insicurezze e difetti, smettendo di cercare la perfezione.
Riconosciamo che siamo diversi dagli altri, non migliori.
Coltiviamo la nostra empatia, cercando di capire il punto di vista degli altri e condividendo le loro esperienze.
L'autostima sana è un equilibrio tra la fiducia in se stessi e l'umiltà, consentendoci di avere una visione realistica di noi stessi e degli altri
Scopri l'equilibrio perfetto per la tua autostima❗️Contattami ora per saperne di più su come gestire l'autostima in eccesso e migliorare le tue relazioni personali e professionali.
Tito Bisson
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schizografia · 1 year
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Il lecito, l’obbligatorio e il proibito
Secondo i giuristi arabi, le azioni umane si classificano in cinque categorie, che essi elencano in questo modo: obbligatorio, lodevole, lecito, riprovevole, proibito. All’obbligatorio si oppone il proibito, a ciò che merita lode ciò che è da riprovare. Ma la categoria più importante è quella che sta al centro e che costituisce per così dire l’asse della bilancia che pesa le azioni umane e ne misura la responsabilità (responsabilità si dice nel linguaggio giuridico arabo «peso»). Se lodevole è ciò il cui compimento è premiato e la cui omissione non è proibita, e riprovevole è ciò la cui omissione è premiata e il cui compimento non è proibito, il lecito è ciò su cui il diritto non può che tacere e non è pertanto né obbligatorio né proibito, né lodevole né riprovevole. Esso corrisponde allo stato paradisiaco, nel quale le azioni umane non producono alcuna responsabilità, non sono in alcun modo «pesate» dal diritto. Ma – e questo è il punto decisivo – secondo i giuristi arabi è bene che questa zona di cui il diritto non può in alcun modo occuparsi sia la più ampia possibile, perché la giustizia di una città si misura proprio dallo spazio che lascia libero dalle norme e dalle sanzioni, dai premi e dalle censure.
Nella società in cui viviamo sta avvenendo esattamente il contrario. La zona del lecito si restringe ogni giorno di più e una ipertrofia normativa senza precedenti tende a non lasciare alcun ambito della vita umana fuori dall’obbligo e dalla proibizione. Gesti e abitudini che erano sempre stati considerati indifferenti al diritto vengono ora minuziosamente normati e puntualmente sanzionati, al punto che non vi è quasi più una sfera dei comportamenti umani che si possa considerare semplicemente lecita. Prima non meglio identificate ragioni di sicurezza e poi, in misura crescente, ragioni di salute hanno reso obbligatoria un’autorizzazione per compiere gli atti più abituali e innocenti, come passeggiare per strada, entrare in un locale pubblico o recarsi nel luogo di lavoro.
Una società che restringe a tal punto l’ambito paradisiaco dei comportamenti non pesati dal diritto è non soltanto, come ritenevano i giuristi arabi, una società ingiusta, ma è propriamente una società invivibile, in cui ogni azione deve essere burocraticamente autorizzata e giuridicamente sanzionata e l’agio e la libertà dei costumi, la dolcezza delle relazioni e delle forme di vita si riducono fino a scomparire. La quantità delle leggi, dei decreti e dei regolamenti è inoltre tale, che non soltanto diventa necessario ricorrere a esperti per sapere se una certa azione è lecita o proibita, ma perfino i funzionari incaricati di applicare le norme si confondono e contraddicono.
In una simile società, l’arte della vita non può che consistere nel ridurre al minimo la parte dell’obbligatorio e del proibito e nell’allargare per converso al massimo la zona del lecito, la sola in cui se non una felicità, almeno una letizia diventa possibile. Ma questo è proprio quanto gli sciagurati che ci governano si ingegnano in ogni modo di impedire e di rendere difficile, moltiplicando le norme e i regolamenti, i controlli e le verifiche. Finché la tetra macchina che hanno costruito rovinerà su se stessa, inceppata dalle stesse regole e dagli stessi dispositivi che dovevano permetterne il funzionamento.
28 novembre 2022
Giorgio Agamben
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superfuji · 1 year
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Uno sguardo sintetico e quanto possibile de-ideologizzato ci mostra quanto segue:
• una presenza pervasiva di basi militari statunitensi, motivata da ragioni economiche (petrolio e gas), politiche (contenere l’influenza delle altre Grandi Potenze e tener a bada le nazioni ostili o giudicate tali da Israele), imperialistiche (tutelare i profitti delle corporations/industria militare e il ruolo egemonico del dollaro), geostrategiche (l’ostilità verso ogni nazione resistente alla sottomissione). Tali finalità interagiscono tra loro sommandosi agli obiettivi della teoria del caos (dividere amici e nemici, alimentare ovunque tensioni e conflitti, neutralizzare i contender states e via dicendo, allo scopo di perpetuare il dominio unilaterale sul mondo); tale ipertrofia espansionista (generata da quel messianismo neotestamentario che dato vita alla sola nazione indispensabile al mondo, secondo la patologia lessicale di W. Clinton, 1999) costituisce uno dei principali fattori di instabilità nella regione;
• l’irrisolta questione palestinese resta centrale. Con diversa modulazione, per tutti quei paesi e popoli, arabi, turchi, curdi, iraniani e altri ancora, essa è motivo di cupo risentimento verso l’Occidente (soprattutto gli Stati Uniti, grandi protettori di Israele, e in misura minore le nazioni ex-coloniali, Francia e Regno Unito, complici attive o silenti, a seconda dei momenti);
• Israele, innesto storico imposto nel XX secolo dalle grandi potenze, è oggi una realtà politica imprescindibile. Circondato da nazioni diffidenti e ostili, lo Stato Ebraico è tema di politica interna non solo estera negli Usa, e attraverso le potenti lobby pro-israeliane esercita una forte influenza negli Stati Uniti sul piano politico, economico, mediatico, accademico e via dicendo. In conflitto sistemico con il mondo arabo, Israele guarda alla questione palestinese solo in termini di rapporti di forza, avendo da tempo abbandonato l’opzione dei due stati, la sola che potrebbe aprire qualche spiraglio. Inadempiente verso numerose Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite nei riguardi dei palestinesi, Israele è il solo paese della regione in possesso di armi nucleari (persino con capacità di secondo colpo, tramite i sottomarini armati di testate) e non aderente al Trattato di Non Proliferazione Nucleare. Israele è inoltre tra i pochissimi paesi al mondo a non aver ratificato né la Convenzione Internazionale sulle Armi Chimiche né quella sulle Armi Biologiche;
• le ricorrenti esplosioni di rabbia (Gaza una prigione a cielo aperto, espropriazioni, soprusi e discriminazioni nel resto del paese) costituiscono fattori di perenne instabilità. Un’ipotetica apertura verso la soluzione dei due stati presuppone l’avvio di un percorso di riappacificazione storica con il mondo arabo-mussulmano, che per ora non è alle viste;
• solo l’intervento russo iniziato nell’autunno 2015 ha consentito di sconfiggere lo Stato Islamico (Isis), seppure non del tutto. Si fa fatica a immaginare che il più grande esercito del mondo non sia stato in grado di farlo per suo conto. Del resto, non era quello il principale obiettivo degli Stati Uniti, che miravano alla destabilizzazione della Siria e alla cacciata di Bashar al-Assad, per le ragioni sopra indicate, pur essendo costui nemico di Israele, ma come suo padre Hafiz un nemico ideale, quieto e rassegnato;
• tutti sulla carta hanno combattuto l’Isis (Iraq-Siria Islamic State), figlio della guerra illegittima Usa-UK contro Saddam, ma insieme agli Stati Uniti, anche Turchia, Arabia Saudita/monarchie del Golfo hanno mirato soprattutto a distruggere la Siria, indebolire Hezbollah e contenere la cosiddetta espansione iraniana, sebbene la presenza iraniana in Siria sia invero limitata in mezzi e uomini. Seguaci e armi dell’Isis sono una derivata dell’esercito di Saddam allo sbando, cui si è associata la cosiddetta opposizione siriana moderata, sin dall’inizio finanziata e armata dagli Stati Uniti. La disfatta del Califfato inizia con l’arrivo delle truppe russe, legittimamente chiamate dal presidente siriano al-Assad, come del resto quelle iraniane e di Hezbollah;
• per la Turchia la lotta contro l’Isis è stata sempre subordinata alle sue priorità, la disfatta dei curdi siriani, giudicati una minaccia esistenziale per il panturchismo neo-ottomano in ritardo con la storia, alla luce dell’arretratezza politica e culturale di una dirigenza, quella turca, incapace di riconoscere agibilità politica ai propri cittadini di etnia curda, che superano il 25 per cento della popolazione;
• la Siria è stata invasa ed è tuttora occupata da soldati turchi e statunitensi (mercenari o regolari cambia poco), in plateale violazione del diritto internazionale. Il suo presidente (il giudizio etico sulla persona, che resta un dittatore, non ha qui alcuna rilevanza) è pienamente legittimato secondo il diritto internazionale a recuperare il controllo del territorio nazionale contro invasori e rivoltosi: Isis, turchi, statunitensi (britannici, francesi e altri, comunque camuffati), ciascuno con una propria agenda;
• l’Unione Europea (Ue) – costola afona dell’impero Usa, governata da una tecnocrazia non elettiva al servizio delle oligarchie globaliste – non è un soggetto politico indipendente, ma solo un protettorato statunitense, e dunque svolge un ruolo irrilevante. L’Italia, eterno vaso di coccio, per dirla con il grande scrittore milanese, e anch’essa da tempo desovranizzata, è sistematicamente asservita a interessi altrui, nonostante la sua centralità mediterranea di straordinario valore strategico;
• una lunga lista di endemiche violazioni di diritti umani e/o del diritto internazionale da parte statunitense (tra le recenti, la vicenda Assange, le prigioni extragiudiziarie di Guantánamo e Abu Ghraib, extraordinary renditions, le guerre illegittime in Iraq, Libia, Serbia, etc.) e la pratica del doppio standard (i dittatori si dividono tra amici e nemici) hanno da tempo tolto alla potenza egemone ogni credibilità;
• diversi popoli sono privi di patria: palestinesi e curdi certo, ma anche baluci (divisi tra Iran e Pakistan), Lori e Qashqai (in Iran) e altri ancora. Tutti insieme formano un’insidiosa pentola a pressione, un fuoco che arde sotto la cenere e causa ovunque instabilità in un contesto di repressione e povertà diffuse;
• il fattore R-Religione (sunniti, sciiti, zaiditi, ismaeliti, alawiti, aleviti, drusi cristiani, ebrei e altri) è ovunque centrale (Libano, Siria, Iran, Arabia Saudita, Bahrein, Egitto e … Israele). Contrasti e privilegi delle gerarchie religiose si sommano a quelli dei ceti laici dominanti. Sia nel mondo islamico (in misura minore anche in Israele) la separazione tra Stato e Religione è tuttora un tema irrisolto;
• mentre non è immaginabile un attacco dell’Iran contro Israele o Stati Uniti (il divario di fuoco è incolmabile e gli iraniani saranno radicali ma non suicidi), non si può invece escludere il contrario, un evento che sarebbe illegittimo per il diritto internazionale e foriero di conseguenze devastanti per il mondo intero.
Iran e Vicino Oriente: rompicapo regionale e grandi potenze
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stranotizie · 2 months
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Nuovi strumenti diagnostici, terapeutici e chirurgici sono pronti a rivoluzionare gli interventi sul tumore alla prostata. Non solo: un cambiamento radicale è previsto per l’ipertrofia del collo vescicale, una patologia che colpisce spesso una popolazione in età giovane, tra il 20 e i 50 anni. Gli approcci terapeutici fin qui disponibili mettevano a rischio l’eiaculazione del paziente, con riflessi anche psicologici. Ora, una nuova tecnica permetterà di conservare anche la capacità eiaculatoria durante l’orgasmo. Il tumore alla prostata è il più frequente negli uomini: l’80% della popolazione maschile con più di 80 anni ne è affetto. Considerando la stretta interrelazione con l’età e l’aumento della sopravvivenza, cresce anche il numero di pazienti. Secondo i dati Aiom, in Italia il tumore della prostata nel 2023 ha colpito 41.100 uomini, con un incremento nell’ultimo triennio del 14%, visti i 36mila casi del 2020. I dati americani contano invece ogni anno 288mila nuovi casi e 34.700 decessi. Tuttavia, non è il primo tumore per mortalità: oltre il 60% dei pazienti riesce a sconfiggerlo definitivamente. Serve però una diagnosi precoce e l’identificazione delle forme più gravi. Il tumore alla prostata, la diagnosi “In caso di sospetto di neoplasia l’urologo deve intervenire con le analisi ematiche e strumentali atte a capire se quel paziente sia a rischio tumore – spiega il dottore Alessandro Calarco, membro del comitato Patients della Società Italiana di Urologia (SIU) e del Direttivo della Società Scientifica UROP, in occasione del convegno “Prostate Master 1” presso “Villa Pia”, Clinica in cui Calarco è responsabile dell’Urologia -. Queste analisi consistono nel PSA, l’antigene prostatico specifico, l’esplorazione rettale, laddove richiesto la risonanza magnetica multiparametrica, che fa parte delle nuove tecnologie a disposizione dell’urologo che servono ad affinare la tecnica di biopsia che si utilizza poi per fare la diagnosi del tumore. Questa tecnica indica le lesioni sospette e permette una diagnosi precisa”. I nuovi trattamenti “La novità principale nel trattamento medico del tumore prostatico è rappresentato da associazioni di farmaci: doppiette e triplette – sottolinea la dottoressa Antonella Mecozzi, UOC Oncologia Centro di eccellenza Oncologia Radioterapica e Medica Fatebenefratelli Isola Tiberina Gemelli Isola –. Le cellule tumorali del tumore prostatico sono sensibili al testosterone, ormone maschile, la cui soppressione, attraverso la terapia ormonale si rivela fondamentale. Tuttavia, negli stadi più avanzati della malattia, le cellule tumorali possono diventare resistenti alla terapia ormonale che blocca la produzione di testosterone, per cui diventa necessario ricorrere a nuovi farmaci che superano questa resistenza. Negli ultimi anni l’uso di farmaci ormonosoppressivi di nuova generazione per via orale (ARSI) associati alla terapia antiandrogena classica, “doppietta”, hanno modificato lo scenario, aumentando la sopravvivenza di questi pazienti in maniera significativa. Recentemente si è visto che la “tripletta”, cioè il trattamento combinato con antiandrogeni classici, ARSI e chemioterapia, nei pazienti con malattia estesa ad alto rischio ha un impatto positivo sulla sopravvivenza. Tra le novità dell’ultimo anno non dobbiamo dimenticare l’introduzione nella pratica clinica di farmaci che agiscono nei pazienti portatori di mutazione dei geni BRCA1 e 2. In ultimo vi è un farmaco, già approvato da EMA di cui in Italia si attende la rimborsabilità, un radioligando che permetterà  di effettuare una terapia mirata alla sede delle metastasi che sono state diagnosticate con la PSMA-PET”. La chirurgia robotica mini-invasiva “In caso di intervento chirurgico, le novità più significative riguardano la capacità di intervenire con tecniche mini-invasive, laparoscopiche o robot assistite – evidenzia il  Calarco -. Finora gli interventi chirurgici per l’asportazione di una neoplasia prostatica con il taglio dell’addome hanno comportato il rischio di conseguenze sulla funzione erettile e sulla continenza urinaria. I nuovi strumenti chirurgici, che si limitano a effettuare piccoli fori di 5 millimetri ed adottano l’ausilio di ultratelecamere, permettono di operare i pazienti con un impatto minore e con tempi rapidi di convalescenza. L’evoluzione robotica è stato un grande passo avanti e ha ulteriori prospettive, con nuove macchine che riducono il tasso di mini-invasività con un unico foro dove si inserisce un singolo strumento che, una volta all’interno dell’addome del paziente, si apre esponendo cosi gli strumenti robotici contenuti al suo interno”. Mantenere l’eiaculazione dopo l’ipertrofia del collo vescicale L’ipertrofia del collo vescicale è una patologia molto simile all’ipertrofia prostatica benigna dal punto di vista sintomatologico che provoca un’ostruzione nella prostata che condiziona la minzione. “L’ipertrofia del collo vescicale può richiedere un intervento chirurgico che comporta il rischio di perdere l’eiaculazione e di conseguenza la capacità riproduttiva – spiega Calarco –. Il fatto che colpisca una popolazione giovane, tra i 20 e i 50 anni, rende particolarmente delicato questo approccio terapeutico. Una nuova tecnica di recentissima sperimentazione riesce a preservare l’eiaculazione nel 100% dei pazienti operati. Nel prossimo futuro – conclude – rappresenterà un cambiamento radicale”.     Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato Fonte
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emilioalessioloiacono · 3 months
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mydenisv · 8 months
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Esercizi di forza per sedentari si, ma non inclini al masochismo, forza per tutti è la soluzione.
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Oggi ormai a ferragosto oltre a salutare tutti quelli che leggono, e piu in generale agli amici a cui un pensiero va sempre, prenderei in considerazione di scrivere una pillola per i PIGRI SEDENTARI , foza ! Buon ferragosto a tutti , ormai la prova costume per molti è gia passata, senza anguistiarsi troppo e con spirito costruttivo. Oggi prendiamo il caso dei PIGRI SEDENTARI ...una delle figure piu difficili da mettere in attività. Diciamo che non ci sono bacchette magiche quindi un minimo, di autodeterminazione ci vuole anche in questo caso per poter stimolare la forza . Quindi, per tutti quelli che è balenata l'idea di cominciare a far qualcosa per se stessi e il proprio benessere, ma non sa da dove cominciare e soprattutto l'aproccio con le offerte corsistiche è un po troppo strong, le camminate in gruppi, hanno contato il giusto , oggi proviamo un approccio diverso. Chiameremo questo approccio: stimolo attivo. Riattivare le Catene Muscolari per sviluppare la forza anche per i Pigri Sedentari: L'Importanza degli Stimoli di Iperplasia Muscolare Introduzione Nella società moderna, sempre più persone conducono uno stile di vita sedentario, passando molte ore davanti a schermi e svolgendo attività che richiedono poca o nessuna attività fisica. Questo stile di vita ha portato a una serie di problemi di salute, tra cui la perdita di massa muscolare e la debolezza muscolare. Tuttavia, anche per coloro che preferiscono una vita più tranquilla e meno attiva, esistono modi per riattivare le catene muscolari e sviluppare la forza. In questo articolo, esploreremo l'importanza degli stimoli di ipertrofia muscolare per riattivare le catene muscolari e promuovere lo sviluppo della forza, anche per i pigri sedentari. La Catena Muscolare e la Forza Muscolare Devi sapere che catene muscolari sono gruppi di muscoli che lavorano insieme per svolgere un movimento o un'azione specifica. Queste catene sono interconnesse e cooperano per mantenere l'equilibrio, la stabilità e la funzionalità del corpo. Quando si vive uno stile di vita sedentario, queste catene muscolari possono diventare rigide e deboli, causando una serie di problemi . Per l'appunto come dolori articolari, tensioni muscolari e perdita di mobilità. La forza muscolare è fondamentale per svolgere le attività quotidiane, migliorare la postura e preservare la salute articolare. Tuttavia Anche se potresti preferire la comodità di una vita sedentaria, dare stimoli adeguati ai muscoli è essenziale per mantenere il funzionamento ottimale del corpo. L'Importanza degli Stimoli di Iperplasia Muscolare Devi sapere che l'iperplasia muscolare si riferisce all'aumento del numero di fibre muscolari nell'organismo. Questo fenomeno è spesso associato all'allenamento di forza , che coinvolge il sollevamento pesi o l'uso di altre resistenze per esercitare i muscoli. Trovo che anche per i pigri sedentari, l'allenamento di resistenza può giocare un ruolo fondamentale nel riattivare le catene muscolari e sviluppare la forza. Vantaggi dell'Iperplasia Muscolare per i Pigri Sedentari - Migliora la salute articolare: L'allenamento di forza stimola la produzione di liquido sinoviale, che lubrifica le articolazioni e aiuta a prevenire l'usura e lo sfregamento doloroso tra le superfici articolari. - Aumenta il metabolismo: L'iperplasia muscolare aumenta il metabolismo basale, il che significa che il corpo brucia più calorie anche a riposo. Questo può contribuire al controllo del peso corporeo. - Aumenta la densità ossea: Gli esercizi di forza contribuiscono a stimolare la formazione di tessuto osseo, aiutando a prevenire l'osteoporosi e migliorando la salute delle ossa. - Migliora la postura: Gli allenamenti mirati possono rafforzare i muscoli responsabili della postura, riducendo il rischio di dolori alla schiena e al collo causati da una cattiva postura. - Aumenta la fiducia: Il miglioramento della forza fisica porta ad un aumento della fiducia in se stessi e della percezione positiva del proprio corpo. Conclusione Anche per coloro che preferiscono uno stile di vita sedentario, l'importanza di riattivare le catene muscolari e sviluppare la forza non può essere sottovalutata. Gli stimoli di ipertrofia muscolare derivanti dall'allenamento di resistenza offrono una serie di vantaggi per la salute generale e il benessere. Quindi, se sei uno dei pigri sedentari, considera l'idea di integrare esercizi di forza nella tua routine per mantenere il corpo forte, funzionale e sano. Consultare un professionista del fitness o un medico prima di iniziare un nuovo programma di allenamento è sempre una scelta saggia. Ma come fare ? La Pillola di Vitalita di oggi è la seguente : parola d'ordine è ORGANIZZAZIONE Trovati il tempo per organizzarti , prendi un foglietto di carta e datalo. Sucessivamente con una serie di prove, trova i pesi giusti per ogni gruppo muscolare di tuo interesse e testa il peso. Deve essere un peso importante per te lo devi sollevare ma con fatica diciamo non piu di 5 esecuzioni , meno sarebbe meglio. Scrivi i pesi sul foglio di carta , datalo e mettilo via tra un meso lo riprenderai. Piu o meno dovresti avere una cosa cosi : Antonio Rossi 15-08-2023 Bicipiti 15 kg Gambe 30 kg Spalle 5 kg E cosi via per tutti i muscoli che ti interessano , potresti inserire anche esercizi a corpo libero cosi da non aver bisogno dei pesi. Un esempio : 10 piegamenti o 40 squat ecc ecc Ora che hai trovato i pesi li collochi nella tua quotidianità che sia ufficio casa o altro , devi avere il peso ( di qualsiasi genere ma sicuro ) a portata di mano per dare al muscolo piu stimoli al giorno. Potresti pensare ad un ufficio con una cassa di acqua da 6 bottiglie che hai riposto in una busta sicura resistente e comoda, in un angolo ed ogni volta che ci passi innanzi la sollevi stimolando la muscolatura di tuo interesse , è sufficiente un paio di volte al giorno ( per gruppo muscolare) se il peso è studiato bene, per far la giusta fatica stimolante. Nel giro di un mese il tuo fisico ti chiedera maggiori stimoli cosi potrai dedicarti a quello che piu ti piace con molta piu soddisfazione e meno stress. Concludendo se ti serve aiuto ad organizzarti gli stimoli muscolari giusti , contattami ! Questo principio può valere per tutti i luoghi e situazioni , comincia subito ! Read the full article
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thesteamer · 9 months
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“L’urbanistica è una stronzata”
Così lo storico dell’architettura fiorentino Carlo Cresti, apostrofò seppur bonariamente un celebrato urbanista suo concittadino, che però si risentì parecchio.
Ebbene, se potesse vedere lo stato in cui versa la città contemporanea, il luminare dell’urbanistica avrebbe dovuto ammettere che la "critica" dell’amico storico era stata più che giusta, visto che questo tipo di approccio progettuale è servito solo a generare burocrazia e bruttezza e che, per giunta, tutto ciò era ampiamente prevedibile in quanto insito nella natura stessa della materia.
In particolare l’impostazione pedantemente multidisciplinare dell'urbanistica, suo nucleo ontologico, ha infatti prodotto fin da subito una sorta di “ipertrofia analitica”, che inevitabilmente ha reso impossibile una qualsiasi sintesi estetica e spianato invece la strada al potere burocratico (che nelle scartoffie cresce e prolifica). 
Insomma, mucchi di carta straccia pieni di dati, grafici e campiture colorate, che oltretutto richiedono decenni di lavoro e che per questo alla fine descrivono una realtà puntualmente superata dal tempo.
Ah, e città brutte... Sempre più brutte.
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corpuscolo · 10 months
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... la proposta che Stiegler formula (...) è quella di un reincanto del mondo, da intendersi come la costruzione di un’alternativa all’esito più nefasto del disincanto del mondo di cui Max Weber, a inizio Novecento, ha saputo descrivere i tratti più salienti. Se il disincanto del mondo è l’esito del processo che consiste nel crescente predominio delle logiche di efficienza e produttività e nella fiducia nel fatto che tutti i fenomeni possano essere dominati dalla ragione, in modo tale che l’umanità abbia gradualmente epurato i propri comportamenti e le proprie convinzioni da ogni riferimento a spiegazioni magiche, metafisiche e religiose, per Stiegler tale disincanto si è rivelato sempre più nocivo a misura della costante e pressoché illimitata ipertrofia delle nuove tecnologie. Si rende perciò necessario un nuovo progetto industriale che bisogna inventare e che miri a intensificare la singolarità in quanto incalcolabile, socializzando dei dati che non possano essere ridotti a oggetti di un mero calcolo economico. Si tratta di inventare l’industria del calcolo che impedisca di calcolare (sul)le esistenze – ma inventarla con gli strumenti digitali. Si tratta, in effetti, di reincantare il mondo, ossia di edificare i modi di sussistenza e di esistenza che sostengono l’altro piano, il piano delle consistenze, che è quello del canto – di quelle Sirene senza le quali non c’è nulla.
Assunto di partenza di Reincantare il mondo è che «non esiste futuro al di fuori di un divenire sempre più industriale del mondo» e tale considerazione, che è anche il principio cardine di Ars Industrialis, sottende due istanze critiche. Da un lato, pungola i sostenitori della decrescita economica in quanto prospettiva non solo difficilmente realizzabile ma anche, e soprattutto, politicamente e socialmente debole; dall’altro, mette in evidenza il “doppio fondo” del cosiddetto processo di deindustrializzazione, dal momento che «la deindustrializzazione è una nuova organizzazione della divisione industriale del lavoro, che consiste nel trasferire i mezzi di produzione nei paesi in cui la manodopera è più a “buon mercato”». Il capitalismo odierno, per Stiegler, è un capitalismo iperindustriale, in quanto ogni ambito della vita umana e sociale è non solo stato raggiunto, ma risulta continuamente stimolato e modulato da strumenti, prodotti, servizi o programmi sempre e comunque forniti dalla sfera industriale. In tal senso, questo rapporto tra produzione industriale ed esistenza, o tra iperproduzione e iperconsumo, è definito da Stiegler anche come capitalismo di servizi, il quale «fa di tutti i segmenti dell’esistenza umana degli oggetti di controllo permanente e sistematico dell’attenzione e del comportamento» e questo avviene, in primo luogo, per mezzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, dalla televisione a Internet, dai telefoni cellulari alle carte di credito e ad ogni sorta di micro-chip.
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