#newtonboardgame @craniocreations_official Prima partita, ottima impressione. Mi restituisce molto il senso di ormai classici eurogames come Marco Polo o Lorenzo (togliendo la componente dadosa), parimenti di coperta molto stretta ma con una buona varietà di azioni e relativi tracciati, cosa che all'inizio tende però a spiazzare. Mettere su un buon motore è ovviamente vitale e quando (più o meno verso il terzo turno) inizia ad ingranare è molto appagante. Pensare di fare di tutto un po' non mi pare premiante, ma questa è ovviamente una prima impressione che a giudicare da quanto mi è piaciuto il titolo, proverò a confermare o sfatare rigiocandolo. Ottimo colpo d'occhio, grafica piacevole e funzionale, iconografia chiara e funzionale, di facile apprendimento e con poco spazio a dubbi di interpretazione. #tinytownboardgame @ravendistribution Tiny Town si conferma un titoletto piccolo solo nel nome e nel regolamento ma da un'ottima profondità. Non da il suo meglio in 2 giocatori per quanto godibile è sicuramente più guidato e si riesce a fare incastri abbastanza agevolmente. Giocare guardando solo il proprio orticello pare scontato ma saper chiamare materiali utili per noi ma zavorre per gli avversari rende quel pizzico di bastardaggine che se si riesce a padroneggiare da sicuramente uno sprint in più per assicurarsi la vittoria. Ottima varietà dettata da un setup sempre differente, materiali funzionali. Sempre un piacere giocarci. @gdtromaplayers #boardgames #boardgameaddict #boardgamer #boardgameclub #giochidatavoloroma #giochidatavolo #giochiinscatola #giochidisocietà #giocontelligente #serataludica (presso Via Aurelio Bacciarini) https://www.instagram.com/p/CBOxlczKIBnq9E9r7FjyAGLsHRvcKSrw2VaGw40/?igshid=5z42tgyduxx
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Città medievali, nobili ed intrighi
Buonasera avventori!
Ben ritrovati in questa mia umida dimora, quest’oggi voglio parlarvi di una delle mie grandi passioni: i giochi in scatola.
Risale a molti lustri fa’ e mi riporta alla memoria tante belle cose, il profumo di castagne, di legna bruciata, quando arrivavano le festività natalizie e babbo natale si presentava a casa con un scatola al cui interno c’era un modo da esplorare, palazzi da costruire, gialli da risolvere e spie da catturare!
Passarono gli anni, ma il germe del gioco in scatola non era morto, era solo assopito.
Un giorno di autunno, che cedeva il passo all’inverno e il calendario scandiva l’avvicinarsi del Natale, l’idea di trascorrela con amici ritrovandosi attorno ad un tavolo per passare serate in allegria, fece di nuovo breccia in me; sia ben chiaro, all’epoca la mia libreria ospitava Hotel, Crack, Risiko, Inkognito, Heroquest, Atmosfear; ma io ero alla ricerca di qualcosa di nuovo, così mi imbattei in un sito: La Tana dei Goblin.
Mi si apriì un mondo, cercai notizie e qualche titolo che poteva adattarsi a quello che cercavo...e tra tutti sia per la meccanica di gioco, sia per l’idea sia per la grafica, la mia decisione ricadde su Citadels di Bruno Faidutti
Non è fantastico?
In soldoni dovrete cercare di costruire otto edifici della vostra città medievale, ad ogni turno segretamente seglierete un personaggio che vi darà un potere speciale (Ladro, Assassino, Mago, Re, Vescoso, Mercante, Architetto, Condottiero), il re di turno chiama in ordine ogni personaggio che eseguirà la propria azione, pescando due monete oppure due carte Edificio, di cui ne terrà una solamente, concludendo il turno con l’eventuale costruzione dei una edificio e utilizzando il potere speciale del proprio personaggio.
Il gioco prosegue così, tra bluff e colpi bassi, fino a quando un giocatore avrà eretto il suo ottavo edificio, si concluderà il turno e successivamente si procederà con il contrggio dei punti.
Verrà dichiarato vincitore del regno , chi avrà totalizzato il maggior punteggio!
Bhè se vi ho incuriosito :
https://www.uplay.it/r.6hhlu2p
trovate la nuova edizione, portata in Italia da Asmodee, cambia la grafica e aggiunte delle varianti con l’utilizzo dei personaggi in quanto contiene anche l’espansione The Dark City e carte di questa nuova edizione.
Grazie se avete resistito fino a qui.
con affetto
Raziel
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RisiKo: Curiosità E Segreti Del Gioco In Scatola Più Famoso
Semplicità, longevità, smania di conquista, adrenalina, fato, strategia, allegria. Questo caleidoscopio di emozioni è RisiKo!.
Visto il protrarsi di questo isolamento domiciliare urge la riscoperta dei famigerati giochi da tavolo. Per farveli conoscere meglio, o per aiutarvi a riscoprirli, ogni 2-3 giorni pubblicheremo un articolo dedicato ad un gioco in scatola. In modo che la riapertura di questi contenitori ludici ci riporti allegria, vicinanza e anche una sana voglia di vincere.
Siate sinceri. Se dico Kamchatka (pronunciato Kamciacca), quale è la prima cosa a cui pensate? Scommetto che è il RisiKo, il piu famoso gioco di strategia da posizionare sul tavolo. Attaccare la lontanissima Kamchatka (o conquistare la Cina) era un rito, per chi come me ha giocato tanto a Risiko, e tuttora continua. Era il momento che tutti aspettavano, l'apice della tensione, l'obiettivo nell'obiettivo, il simbolo di un gioco che a colpi di dado è entrato nell'immaginario di intere generazioni.
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La forza del RisiKo sta nell’essere uno dei pochi giochi in cui chi vince ha ragione nel dire di essere stato il più bravo e chi perde ha ragione nel dire che è stato sfortunato. Ognuno imputa ai dadi la propria sconfitta e alla strategia la propria vittoria. È una sfida in perfetto equilibrio tra fato e intelligenza, che trova la sua energia nella relazione tra le persone: si è coinvolti sempre, perché ogni mossa può influire sull’esito finale.
Risiko non è altro che un gioco di strategia bellica in cui dobbiamo conquistare dei territori su un planisfero mondiale, usano il lancio di dadi: 3 a disposizione dell'attacco e 3 a disposizione della difesa. Regole semplici e tattiche degne di un Metternich.
Ma ecco qui una serie di curiosità su questo meraviglioso gioco in scatola.
Risiko è un'invenzione Made in Italy
Nasce come prototipo in Francia verso la metà del 1900 con il nome di 'Le balon rouge' e arriva in Italia alla fine degli Anni 60. Sbarca sulle nostre tavole nel 1977 grazie a Editrice Giochi. In Italia viene arricchito da regole rivedute e da una geniale intuizione: l’introduzione dei piccoli carri armati colorati. Un’invenzione made in Italy che non esiste in nessuna delle edizioni internazionali. I carrarmatini ormai sono diventati imprescindibili per un vero amante del RisiKo e la loro assenza può creare fenomeni di isteria o depressione ludica. Ci sono persone che, se non possono usare il loro colore preferito, si disperano e difficilmente vincono: non riescono a seguire la partita, perdono la visione globale del gioco. È un aspetto psicologico divertente e che dice tanto di quanto i carrarmatini siano un elemento ludico fondamentale.
Un curriculum di straordinaria eccellenza
Pur se la prima versione internazionale, chiamata Risk, è del 1965, in Italia RisiKo lo conosciamo dal 1977. Per questo nel 2017 questo gioco ha compiuto i suoi primi 40 anni di onorata carriera e fama. Vanta l'invidiabile palmares di 100 mila pezzi venduti ogni anno e un'affezionatissima community online con più di 15mila iscritti. Senza parlare delle decine di club ufficiali sparsi per il paese, dei numerosi tornei organizzati e dell'enorme, ma impossibile da censire, numero di amici che si ritrovano per cimentarsi nell'arte della guerra.
RisiKo vanta il più alto numero di varianti
Negli anni del suo sviluppo, questo gioco ha mutato molte volte le sue regole. Prima su tutte la comparsa dei carrarmatini, ma anche la conformazione del planisfero, l'utilizzo delle carte e perfino l'importanza dei dadi che, negli anni hanno spostato sempre più l'equilibrio dall'attacco verso la difesa. Ma, cosa più curiosa, è che ogni giocatore, almeno una volta nella vita, ha apportato una sua variante personale, e temporanea. Ci sono quelli che vedono i verdi come alieni, con movimenti tutti loro che devono conquistare il Pianeta, e gli altri si devono difendere. Oppure quelli che, in barba agli obiettivi, stabiliscono che il solo obiettivo è conquistare il mondo (come'era il gioco prima dell'introduzione delle carte obiettivo). D'altronde chi non ha bramato, almeno una volta nella vita, di pronunciare 'Il Mondo è Miooooo!'. Con RisiKo è possibile. Fatene tesoro.
Un nome che mette KO
Il nome di questo gioco in scatola nasconde molti segreti. Nella sua accezione tedesca Risiko significa "Rischio" e non è complicato capire il legame. Ma il corretto modo di scriverlo è con la K maiuscola e con il punto esclamativo finale. Perchè, in quel modo, rappresenta una vera e propria dichiarazione programmatica: mandare KO gli avversari e con l'enfasi esclamativa finale. Anche nel dialetto toscano 'risico' rimanda a 'rischio'. E da qui il famoso proverbio "Chi non risica, non rosica".
RisiKo è ormai diventata una parola del nostro vocabolario
La parola 'RisiKo', che in italiano non ha nessun particolar significato, entra sempre di più nel gergo delle analisi geopolitiche, a dimostrazione di quanto questo gioco sia penetrato nell'immaginario collettivo e sia capace di attivare variabili e riflessioni per niente banali. In fondo è un gioco che ti fa pensare, studiare il tavolo e le mosse da fare e da preparare nella testa; ti spinge a reagire alle tattiche degli altri e alle sconfitte. Infine ti fa analizzare il planisfero del mondo, dando le adeguate considerazioni ai paesi coinvolti. E senza accorgertene poi trasli queste elucubrazioni ludiche, nell'attualità del mondo. Bellissimo!
Imparare la geografia non è mai stato così facile
Mi rivolgo ai patiti di questo gioco. Quanto vi ha aiutato questo gioco a studiare e capire la geografia? Io credo, per me è stato così, che RisiKo ci abbia reso più facile affrontare la geografia. Dove sta il Congo? Oppure la Jacuzia? La Nuova Guinea? Ecc.... Le risposte a queste domande, talvolta, arrivavano, dopo ragionamenti rabberciati, grazie alle nostre partite di RisiKo, perchè conoscevamo bene il planisfero dei carrarmatini. E poi abbiamo imparato che la Cina è un paese molto grande e potente, perchè il suo territorio, sul gioco, confina con tanti stati, deve difendersi su tanti lati ma può attaccare in tante posizioni. Si imparavano i confini degli stati e i confini dei continenti. Insomma una speciale scatola di contenuti geografici di cui fare tesoro!
Si può scoprire di più su una persona in un'ora di gioco, che in un anno di conversazionePlatone
Il gergo segreto da conoscere assolutamente
Non poteva mancare un dizionario segreto, spesso riservato ai giocatori più esperti. Una serie di termini in risikese che servono a descrivere alcune situazioni di gioco e alcuni trucchi per vincere la partita. Le alleanze non sarebbero consentite, ma neanche vietate, per cui tutto va nel senso sella vittoria!
Fare il panda. E' quando un giocatore, praticamente prossimo a lasciare la partita, viene mantenuto in gioco da altri giocatori in maniera tale da non favorire altri o per ostacolare le loro mosse.L'eliminazione del maiale. Quando si pianifica l’eliminazione di un giocatore dopo una serie di turni.Gioco della carta. Anche chiamato Mutanda, Paradiso della Carta, Stato Cuscinetto e Terra di Nessuno. Due o più giocatori si alleano in maniera implicita o esplicita per conquistare a turno uno stesso territorio fra loro confinante. Così possono aumentare le loro possibilità di rinforzare le loro armate pescando più carte.Teste di ponte. Chiamati anche chiave di volta, stato cardine. Sono quei territori cardine che bloccano l’accesso ad un dato continente e nel contempo permettono di pianificare una strategia di conquista o di ostacolo.
Parola d'ordine: essere spietati
I trucchi, le strategie, le eventuali alleanze vanno tutte nella direzione del vincere a tutti i costi. E per vincere a questo gioco non c'è spazio per la bontà, la misericordia. Dobbiamo essere spietati prima che gli avversari lo siano con noi. Esempio: se un concorrente è in punto di morte, a meno di tattiche condivise, deve essere finito perchè così avrai le sue carte rinforzo; oppure se qualcuno ha conquistato un continente, è vostro dovere 'rompergli le uova nel paniere dei carrarmati' e conquistargli almeno un territorio di quel continente, così lui non beneficerà dei rinforzi relativi. E il tutto, anche se non è nei vostri piani! Idem vale per l'occupazione di Oceania e Nord America. Sono una miniera di carrarmatini e vale la pena di prenderli anche se non è nel vostro obiettivo. Ed infine.... non abbiate furia, non mirate subito al vostro scopo finale, prima rafforzatevi con calma e poi colpite implacabilmente, senza pietà. A RisiKo la pazienza è la virtù dei forti. Accompagnata dalla spietatezza verso tutti, amici, parenti, moglie e figli.
E VOI...
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Risiko! è uno dei giochi classici da tavolo più duraturi e questo suo successo è dovuto, oltre che alla semplicità delle regole, al fatto che stimola in noi profonde emozioni: smania di conquista, adrenalina, risentimento e compassione. Questo può talvolta portare a qualche discussione tra partecipanti ma non preoccupatevi..... basta una spaghettata del dopo gioco e tutto si aggiusta. Come ai vecchi tempi!!
Ciao da Tommaso!
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