Se c’è una luce in fondo al buio, esiste anche una profondità oscura dove essa si perde. Se guardiamo dritto, con coraggio, riusciamo a distinguere il modo in cui, avvicinandovisi, i raggi si rarefanno e le lasciano il posto. Quel luogo remoto merita amore. Non solo lo merita, lo chiama, lo invoca e vuole essere raggiunto: insieme nel fulgore e insieme nel silenzio assordante delle tenebre.
Certe volte il cielo di Roma è così azzurro che vorrei tu lo vedessi con i miei occhi.
“Non credevo fosse possibile avere paura delle cose belle, di tutte quelle cose che volevo. Mi proteggevo all’interno di un limbo in cui le conservavo gelosamente, in un equilibrio perpetuo dove tutto poteva succedere ma niente accadeva (o non accadeva) davvero. Era come quando da bambina, ogni sera, chiedevo a mio padre di non chiudere la porta della camera dopo la buonanotte; come a voler mantenere sempre viva la possibilità di cambiare, in qualsiasi momento, il finale della storia.”