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#disturbo della personalità borderline
vitadapanda · 2 years
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La promiscuità
Una parola trovata spesso nei tratti borderline: La promiscuità. Qualcosa di inaccettabile per me in una relazione.
La promiscuità, che parola strana. Ogni volta che leggo del disturbo Borderline trovo sempre questa parola. Impulsivi e instabili tendono a tradire, cosa che purtroppo è vero in tutte le persone che ho conosciuto e che ne soffrono. Credo di aver “bloccato” tutti i miei sentimenti verso la mia ex quando ho letto questa parola studiando il disturbo Borderline. Non so se esiste qualcuno su questa…
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volumesilenzioso · 4 months
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ieri ho messo un paio di jeans skinny per la prima volta dopo diverso tempo. nell’ultimo mese ho perso 4 kg partendo già da un sottopeso grave e ieri, per la prima volta, quando mi sono vista allo specchio con quei jeans ho pensato “faccio impressione”, tanto che per un attimo ho pensato di mettere una delle mie solite tute larghe per nascondermi. ieri, quando mi sono guardata allo specchio, ho capito di aver toccato di nuovo il fondo, ma questa volta non so neanche come abbia fatto ad arrivare così in basso. poi sono andata dalla nutrizionista, mi ha fatto l’esame per calcolare la massa grassa, la massa magra ecc e mi ha mostrato quanto il mio corpo stia soffrendo per come lo sto trattando da diversi anni. ieri ho pensato che vorrei poter tornare indietro nel tempo, così da poter tornare al 2018 ed evitare di ripetere gli stessi errori che ho commesso negli anni successivi. ora si sono mischiate troppe cose e non so come affrontarle tutte, quindi la mia testa mi porta a pensare che forse sarebbe più semplice morire, così da evitare tutto questo processo che sarà sicuramente pieno di alti e bassi solo per poi vivere una vita normale che sarà comunque una merda. depressione, ansia generalizzata, anoressia nervosa e disturbo borderline di personalità: questo è tutto quello che vedo quando mi guardo allo specchio, praticamente mi identifico nelle mie malattie, non vedo le qualità che altre persone vedono in me, vedo solo tutte queste cose che da tempo mi mettono i bastoni fra le ruote. ieri ho deciso che voglio provarci, voglio provare a stare bene. con la psichiatra non è andata benissimo, probabilmente mi troverò male anche con lo psicologo, ma devo stringere i denti e andare avanti, questa volta non devo mollare, non posso sempre darla vinta alla parte irrazionale della mia testa, perché quella è la parte di me che vorrebbe soltanto vedermi morta. devo cercare di fidarmi e affidarmi, sarà difficile, ma sento di doverci provare davvero
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tinxanax · 11 days
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Sono una persona felice. Dopo tanti anni di terapia sono una persona felice. Qualcuno mesi fa mi ha detto "hai una felicità fuori dal comune. Sembri così spensierata" io sono felice. Ma rimane di fatto che anche le persone felici, hanno momenti di sconforto. Fanno parte della vita. Io soffro di disturbo borderline di personalità, quindi figuriamoci. Qualche giorno fa ero giù di morale, per una giornata lavorativa un po' stressante. E una persona ha deciso di uscirsene con la battuta "che fai, ricominciamo con sta depressione? ahaha" I MOMENTI DI SCONFORTO ESISTONO PER TUTTI. Ora si crede che, essendo uscita dalla terapia, io non abbia più il diritto di piangere. Sono una persona anche io, e come tutti, posso essere triste ogni tanto.
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laragazzamaiamata12 · 6 months
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AUTOLESIONISMO NON SUICIDARIO
13/10/2023
ciao a tutti ieri ho preso coraggio e su instagram ho detto la mia vera identità mi chiamo Asia almeno sapete da chi legge.
Oggi parliamo di un argomento tosto, ma molto tosto, l'autolesionismo non suicidario e vi chiederete cosa sia ecco una piccola spiegazione:
Colpisce maggiormente gli adolescenti dove vengono presi in giro, non hanno autostima perchè magari è proprio la società che gli ha tolto l'autostima, perchè per la società non andremo mai bene. quindi meglio viverla come si vuole, no?
Comunque continuando l'autolesionismo ha più facce, non è solo il taglio ma ci sono altri modi tipo:
colpirsi su il proprio corpo;
bruciature con sigarette o accendini
strapparsi i capelli
mordere la propria pelle
Ma forse voi vi chiedete anche come si PRESENTA, i sintomi sono
Umore Disturbato ( triste, arrabbiato, ansioso);
Disturbo Della A'limentazione (non mangiare, mangiare troppo ps: argomento già trattato);
Uso Di Sostanze ( erba, coca o arrivare anche al peggio come l'eroina);
Disturbo Del Comportamento
Disturbi Della Personalità (Borderline, Schizzofrenia e altre malattie);
Di solito l'autolesinismo non suicidario si limita a questo poi c'è anche l'idea di essere di troppo e si presenta anche il pensiero suicidario quindi prendere delle sostanze che ci porta a stare male, prendere un tot di pastiglie in più e berci sopra dell'alcool dove rischi davvero la morte.
Lo so car* lettore che pensi che la via più facile e farsi male perchè pensi che sei te lo sbaglio. Ma guarda dentro di te, sii te stesso non farti cambiare da nessuno e per nessuna motivazione...
Lo so che non è semplice io l'ho provato sulla mia pelle, ci saranno ricadute ma quando ti rialzi sei più forte. Scaliamo questa montagna insieme.
Un abbraccio a tutti chi sta passando questo periodo e chi è riuscito ad uscirne
-La_Ragazza_Mai_Amata
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rraskolnikovv · 1 year
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sto studiando i meccanismi di difesa Freudiani e ho scoperto che le persone con disturbo della personalità borderline e gli psicotici riescono a usare solo meccanismi primitivi (idealizzazione, negazione, proiezione ecc), senza avere accesso a quelli evolutivi (che compaiono successivamente grazie alla maturazione e crescita dell’individuo nel suo contesto).
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barrenwomb · 9 months
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(non sono affiliatə con l'altro anon lol) senti, secondo me "ti prego fatti curare" è il "vai a parlare con un prete" della nostra generazione. è ovvio che tu stia vivendo una condizione di disagio e sofferenza, ma suvvia, siamo su tumblr, chi tra di noi non ha una trave nell'occhio?? ti auguro sinceramente che tu riesca a navigare questo periodo che, da fuori, sembra transizionale e doloroso, che per navigarlo tu decida di rivolgerti a uno psicologo oppure no. ma, e qui parlo all'altro anon, se l'espressione poco filtrata e vulnerabile di disagi mentali di un *perfetto estraneo* qui ti fa saltare direttamente all'ODDIO TI PREGO CURATI, quando i suddetti disagi non sono neanche particolarmente........ boh, sorella in cristo mi sa che dallo psicoterapeuta devi andarci tu
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ti ringrazio <3 alla fine è anche colpa mia che spiattello i fatti miei qua sopra senza considerare che ci siano 4000 persone circa che mi leggono, fatti che poi espongo in maniera completamente decontestualizzata e analizzo nevroticamente perché hanno senso solo dentro la mia testa. è facile fraintendere e credere che ci sia qualcosa di profondamente sbagliato in me, lo capisco, ma a parte il fatto che sto bene e non sono mai stata meglio, penso che dire a degli estranei che dovrebbero andare in terapia sia soltanto la versione edulcorata di "dovrebbero rinchiuderti in un manicomio". se mi si dicesse che sono completamente svalvolata e isterica lo preferirei, detto molto francamente. tra l'altro i miei problemi, ovvero l'isolamento autoimposto prima e la paura della solitude ora, sono problemi così universalmente umani che non mi sento neanche di renderli patologici, per quanto dolorosi. qualcuno mi aveva diagnosticato anche il disturbo borderline di personalità tempo fa, quindi lol. a me fa anche molto sorridere. sono persino curiosa di sapere che tipo di disagio trasmetto perché mi affascina questa cosa in un certo senso
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pioggiadifarfalle · 11 months
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Disturbo Borderline: Il disturbo borderline è determinato sopratutto da una porzione del cervello che non riesce a funzionare in modo adeguato: l’amigdala (parte del cervello che gestisce le emozioni) essendo iper-sviluppata impedisce lo sviluppo delle aree prefrontali (area implicata pianificazione dei comportamenti cognitivi complessi, nell’espressione della personalità, nella presa delle decisioni e nella moderazione della condotta sociale). Il soggetto non riesce quindi a decifrare le emozioni perché ne riconosce di base solo due: la rabbia e la tristezza, tutte le altre no. In più le conosce sempre in modo esclusivo (con l’esplosione impulsiva) e mai con un riconoscimento del proprio stato d’animo e quindi con la capacità di mentalizzarle. Il paziente non ha quindi gli strumenti che gli permettono di gestire le situazioni della vita comune e di conseguenza lo fanno sentire alienato dal resto del mondo: non sente di avere la dignità di stare in mezzo agli altri e teme costantemente l’abbandono.
Gli individui con disturbo borderline di personalità presentano una marcata instabilità emotiva, possono vivere momenti di tranquillità e rapidamente sentire una forte tristezza, rabbia o senso di colpa. A volte vivono un forte caos emotivo dato dal vivere emozioni contrastanti nello stesso momento.
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im-halfagony-halfhope · 6 months
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Disturbo della personalità borderline.
Disturbo d'ansia.
Dipendenza da cannabis.
Tricotillomania.
Pensieri apocalittici intrusivi.
Tendenze all'autolesionismo.
Tendenze ossessive compulsive.
Scarsa autostima.
Attacchi di panico.
Etc.
E tu mi ami.
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Mi dici come fai?
Vorrei farlo anch'io.
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astra-zioni · 10 months
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Anche io credo di avere l'ADHD o i pensieri così veloci che mi ingolfano la mente che delle volte capita di dire all'altra persona già cosa starà per concludere di dire. Purtroppo non lo faccio con cattiveria o con presunzione ma è causato da questa impazienza latente e iperattività. Se non faccio così, penso già a ottomila cose che si collegano al discorso o, se è noioso, mi perdo per cazzi miei. Quant' è difficile 😩
Quanto ti capisco! Anche a me capita molto spesso di anticipare i pensieri dell’altro, ma non per presunzione appunto. (C’è da dire anche che in una società in cui la conversazione non esiste più e si procede per monologhi autoreferenziali è abbastanza difficile per un ADHD non farlo, ma penso per chiunque).
Ad ogni modo, se credi di averlo ti consiglio vivamente di indagare la questione, scoprirai tante cose sul funzionamento del tuo cervello che ti aiuteranno a non sentirti in colpa o frustrat* nella vita quotidiana. Ovviamente, nel caso ce lo avessi, si può intervenire per via farmacologica e la qualità della tua vita sarà migliore.
Mi sento di fare però un appunto generale per completezza: l’ADHD non si manifesta solo attraverso l’incapacità di mantenere una soglia dell’attenzione alta nelle conversazioni o in una lezione scolastica, è un disturbo complesso che coinvolge più aspetti e può portare a un vero e proprio stato depressivo. Altri sintomi (che solitamente compaiono nell’infanzia) sono: iperattività (io da piccola saltavo e facevo capriole ogni due per tre, non stavo mai ferma) basso rendimento scolastico (innumerevoli insufficienze nel mio caso e una bocciatura), incapacità di stare seduti e fermi, non riuscire a definire delle priorità nelle attività quotidiane e rimanere dunque paralizzati (questo aspetto viene spesso scambiato per depressione ma la causa è legata all’ADHD, che appunto ti rende incapace di svolgere normalmente le normali attività quotidiane e ti porta ad avere mille pensieri di continuo nella testa). Molto spesso è associato anche ad altri disturbi, come il disturbo borderline di personalità e i DSA.
Ti mando un abbraccio!
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astraeaboann · 1 year
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Sono sempre stata considerata 'emotiva', 'drammatica', 'complicata' ed 'esagerata'. Nonostante mi sforzassi, ero 'pigra', 'disordinata', 'menefreghista'.
Qualunque fosse il motivo o la situazione che mi portava ad avere questo tipo di reazioni, era sempre implicito che la colpa fosse mia, che lo facessi apposta.
Non mancava un giorno in cui mi sentissi incompresa e sola, non mancava un giorno in cui il mondo mi ricordava che le cose che mi infastidivano fino al punto di farmi scoppiare a piangere o urlare, per gli altri non erano altro che piccoli dettagli, come moscerini sul parabrezza.
Questo ha fatto sì che io mi convincessi che ci fosse qualcosa di fondamentalmente sbagliato in me.
Con gli anni ho maturato il bisogno di capire cosa causasse questa sensazione, il desiderio di scoprirmi, di capirmi, di analizzarmi, di trovare l'errore di fabbrica nel mio cervello.
Ho iniziato a scrivere a 12 anni, riversando nel mio diario le mie emozioni, dando voce ai miei pensieri nei romanzi incompiuti e su questa pagina. Ho letto il DSM-5, studiato psicologia dai libri delle mie amiche, visto psicologi e psichiatri, provato diversi farmaci, nessuna soluzione.
Questo malessere che non poteva essere spiegato, che non aveva causa, che sembrava nato con me era sempre li.
Ho iniziato a farmi del male e dal dolore ho iniziato a creare. Per un po' ha funzionato, per un po' e bastato. Ma come tutte le cose, proprio come dicevano tutti, non avevo abbastanza 'forza di volontà, non avevo abbastanza 'voglia di fare', di spingermi, di spronarmi. Quindi non bastava, qualsiasi soluzione era temporanea, perché dopo pochi mesi smettevo. La soluzione non è mai stata mangiare sano, fare esercizio, coltivare i miei interessi.
Sforzarmi di stare bene, seguire i consigli di persone che non avevano un vissuto simile al mio, spingermi oltre i miei limiti, fingere che fosse tutto a posto aveva creato una spaccatura, mi aveva allontanato da me stessa e dagli altri.
Ovunque mi voltassi, qualsiasi cosa facessi rinforzava l'idea che fossi sbagliata, senza speranze e inutile.
In un disperato tentativo di salvarmi, mi sono trasferita all'estero. Ho iniziato a lavorare, a vivere come tutti gli altri, sperando che avere una struttura alle mie giornate potesse aiutarmi, continuando a stare male, ma senza avere tempo di chiedermi come stessi.
Poi il 2020, ho iniziato a studiare stregoneria, astrologia, divinazione, lettura della mano. Forse l'occulto aveva le risposte, forse quell'Altro poteva darmi le risposte che cercavo, e per un certo senso le ho trovate.
Ho iniziato ad indagare più intensamente, facendo shadow work, parlando con la mia bambina interiore, cercando di non litigare con la mia adolescente interiore, rileggendo i miei diari e parlando con i miei genitori e finalmente qualcosa ha iniziato ad averse senso.
La chiave era confrontarsi con gli altri, cercare persone che avessero avuto un'esperienza simile fin dall'infanzia. Riuscire a capire e accettare che non è mai stata colpa mia se il mio cervello funziona diversamente dalla maggior parte delle persone intorno a me.
Ho imparato ad accettare che avrò sempre bisogno di più riposo degli altri, che a volte le mie emozioni sono così forti che mi distruggono dall'interno e ci vogliono giorni per riprendermi. Ho imparato che il mio cervello ha bisogno di regole e strutture, ma allo stesso tempo desidera attività interessanti e coinvolgenti, e va bene così.
Sono convinta che i miei problemi siano causati da disfunzioni neurobiologiche e non da fattori psicologici, da deficit delle funzioni esecutive, da anomalie nel modo in cui il mio cervello risponde alla stimolazione e come utilizza dopamina e serotonina.
Non era disturbo bipolare, distimia, disturbo borderline di personalità, disturbo d'ansia, ma qualcos'altro.
Dicono che non ci si possa autodiagnosticare, ma riuscire a dare un nome al disagio che ho provato da quando ero bambina mi offre conforto.
Credo fermamente che tutto quello che ho vissuto possa essere spiegato da due condizioni e faro tutto ciò che è in mio potere per ottenere una diagnosi e una terapia adeguata.
Auguratemi buona fortuna.
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inpredalpanico · 1 year
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Spero che la mia storia aiuti qualcuno di voi.
la malinconia di un’adolescenza bruciata e chi ha accesso la miccia è una figura,perché uomo non posso definirlo,mio istruttore di equitazione.
Una figura cattiva, subdola, manipolatrice.
Ero appena una ragazzina, una bimba di quindici anni quando il mondo mi crollò addosso. Questa figura iniziò a cercarmi, a complimentarsi con me, a farmi mille avance fino a convincermi che la nostra era una relazione, parlavamo tutto il giorno ed ero sicura che lui mi amasse veramente.
Fino al giorno in cui mi convisse che era meglio vederci, e pratichiamo il nostro anzi il mio primo atto sessuale. Continuammo a vederci per altri mesi fino a quando un giorno durante uno di questi rapporti lui cambió rotta, mi girò e entrò dove non doveva entrare, io gli urlavo che mi faceva male, che non volevo ma lui mi ripeteva “va tutto bene”, “non fa male” e improvvisamente le mie guance si inondarono di lacrime. Tornata a casa sentivo ancora dolore fisico ma sopratutto mentale, mi tagliai e cercai in tutti i modi di nascondermi sotto le coperte e non pensare.
Da quel giorno sono sempre stata più distaccata nei suoi confronti, rifiutando anche le uscite e le avance.
Dopo un’anno da quando misi piede li riuscii a scappare da quel posto, da quel maneggio diventando ai miei occhi un posto di tortura.
Seguono anni in cui affogo tutto il mio dispiacere e il senso di colpa nell’alcool, uscendo e facendo mattina sempre sbronza ,tagliandomi, deludendo i miei genitori che non capivano la situazione.
Due anni dopo l’accaduto tento il suicidio,ingerendo pillole e alcool e tutto questo scatenò un senso di confusione nelle persone che mi stavano vicine, chiedendosi perché io abbia fatto un gesto del genere.
Dopo pochi giorni butto fuori tutto e mi sfogo finalmente, vergognandomi a morte e sentendomi colpevole di tutto.
Inizio un percorso con una psicoterapeuta e uno psichiatra ma continuo comunque con svariati tentati suicidi ed autolesionismo.
Dopo svariati ricoveri nella mia città decidono di mandarmi a Firenze a Villa dei pini, una struttura per persone come me,infatti mi sentivo un po’ capita ma allo stesso tempo ci stavo male, mi mancava casa, i miei genitori, la gente di notte urlava, la mia compagna di stanza tirava pugni al muro e io facevo finta di dormire per cercare di pensare ad altro, a cose belle.
In questo centro mi diagnosticano il disturbo borderline della personalità che non volevo accettare e infatti scappo da questa clinica.
Tento di nuovo il suicidio e quindi decidono di mandarmi a Livorno in un vero reparto psichiatrico dove ho imparato tanto cose come il non volermi ritrovare li una volta grande, io voglio guarire prima, ho preso coscienza del mio disturbo e da lì ho iniziato a conviverci. Dopo questo ricovero non ho avuto più istinti suicidi e non sono stata più ricoverata. Ho avuto ed ho i miei alti e bassi ma oggi, a tre anni da quello che mi è successo posso dire con fierezza che ne sono quasi uscita, che ho bisogno dei miei psicofarmaci ma sto iniziando ad abbassarli, ho bisogno della mia psicologa e del mio psichiatra ma la forza per andare avanti è tutta opera mia.
Si può sempre rinascere.
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cuoriallagati · 2 years
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TW DEPRESSIONE
La mia depressione inizia ad ottobre, l’ho nascosta per bene fino a marzo, poi sono crollata.
Sono stata ricoverata per due settimane in psichiatria a Padova, ma purtroppo sono servite a poco dato che poi ho ricominciato a stare male, molto male.
Sono arrivata al Parco dei Tigli il 28 aprile e qui ho scoperto di avere il disturbo Borderline di personalità. Oggi, 29 giugno, finalmente il mio percorso si conclude.
Questo però non è il punto principale del discorso, il punto principale è che non avrei mai pensato di conoscere e di legarmi cosi tanto a delle persone. Solo noi sappiamo quanto abbiamo sofferto, quanto siamo stati male; ma tutti piano piano stiamo -e alcune stanno ancora- combattendo contro i nostri mostri. Fuori di qua il mio percorso continua, come continuerà per le persone che mi sono state vicine.
Qui ho trovato una seconda famiglia, potrei parlarvi per ore di Ale che mi è stato vicinissimo nella prima settimana passata qua e della sua dolcezza; di Alberto, della sua simpatia -e goffaggine- e del suo dono: scrivere poesie; poesie che ti arrivano dritte al cuore. Di silvia -che ormai considero una sorella- della sua forza e determinazione; di Helena la piccolina del gruppo MESS, sensibile come poche persone al mondo, umile e di una gentilezza infinita. Di Patty e la sua delicatezza ma anche della sua forza e determinazione. Potrei parlarvi di Matteo e della sua empatia innata, della sua dolcezza e dei suoi ottimi gusti musicali(😉).
Potrei parlarvi di Francesca, Giada, Nicholas, Alex, Marco, di Natalie e di tutte le persone stupende che ho conosciuto qui (con cui purtroppo non ho foto) ma forse rischierei di scrivere troppo.
Oggi esco con la voglia di ritornare a vivere, sapendo che una volta uscita da qui le persone che ho incontrato -seppur non troppo vicine- mi staranno accanto, come io starò accanto a loro, per sempre.
Grazie per tutto, perché senza di voi non ce l’avrei mai fatta.
Per sempre braccialetti blu💙
“Conta che quel giorno c’eri tu, quando mi hanno detto “questo è il fondo” e il fondo era più giù, conta il tuo sorriso in faccia al mio
quando tu mi dai la mano
e al polso ho un braccialetto anch’io”
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Stare con te una persona con disturbo borderline della personalità e’ difficile, amarla e’ faticoso, a volte frustrante, ma si può imparare a non colludere con il suo disturbo. Bisogna parlarne , non aver paura di affrontare le sue angosce , bisogna imparare ad aprirsi , a non essere evitante e a lasciarla stare nei suoi momenti down, senza farsi prendere da rabbia o sgomento durante le sue crisi .
I borderline sono persone, persone senza pelle , che sentono ogni emozione in maniera esagerata e spesso non sanno gestirle … non per questo non meritano di essere amate e comprese.
Amare una persona borderline non è per tutti.
Se non volete , non potete , o non sapete amare una persona borderline, parlatene almeno con rispetto.
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lilflowersim · 2 years
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ALL Mental Health - Zero (traduzione italiana)
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Un'altra mod che accompagna a braccetto la Hormone Replacement Therapy di Zero (link alla traduzione qui) è la Mental Health, sempre di Zero (link alla mod qui)! 
Zero è veramente un ottimo modder e, ancora una volta, ci ha permesso di dare un tocco di realismo in più alle nostre partite.
INFORMAZIONI PER IL CORRETTO FUNZIONAMENTO!
Questa mod richiede la XML Injector di SCUMBUMBO! Potete trovare il link per la traduzione + il link per la mod qui!
Per iniziare la terapia ormonale, avrete bisogno anche della Hormone Replacement Therapy (che, però, è facoltativa e non intacca il corretto funzionamento della mod)! Potete trovare il link per la traduzione + il link per la mod all'inizio del post!
Se vi stesse chiedendo se dovreste anche avere la "Ability To Read" (capacità di leggere), beh... Sì. Se volete, potete scaricarla qui.
Scaricate la mod ed estraete gli eventuali file .zip o file .rar.  Se all'estrazione i file NON sono presenti in una cartella, consiglio sempre di crearne una apposita per la mod che state scaricando (fate attenzione che la cartella sia solo una, altrimenti la mod potrebbe non funzionare correttamente). Inserire poi la cartella in "Electronic Arts\The Sims 4\Mods" ed inserire a sua volta al suo interno il file .package di traduzione!
A COSA SERVE QUESTA MOD?
Questa mod aggiunge la salute mentale al gioco con psicoterapia, trattamenti farmacologici e la possibilità di ottenere diagnosi..
Ci sono attualmente 12 disturbi cronici (Disturbo da deficit di attenzione/iperattività, Ansia, Disturbo bipolare, Disturbo borderline di personalità, Depressione clinica, Disturbo dipendente di personalità, Disturbi alimentari, Disforia di genere, Disturbo narcisistico di personalità, Disturbo ossessivo-compulsivo della personalità, Disturbo di personalità schizoide e Schizofrenia) e 2 disturbi non cronici (Episodi depressivi ed il Disturbo da stress post-traumatico).
Per iniziare, cliccate sul telefono del tuo Sim per ottenere una diagnosi. Il Sim sarà via per un po' e tornerà con una diagnosi basata sulla sua personalità pre-esistente. Il Sim otterrà un tratto invisibile che avrà un impatto sulle sue emozioni. Zero consiglia di disattivare la morte per emozioni perché potrebbe capitare che troppi moodlet insieme (uniti magari a quelli di altre mod) facciano arrivare il tristo mietitore prima di quanto vi aspettiate. La maggior parte delle diagnosi lavora principalmente dietro le quinte.
C'è la possibilità di utilizzare i debug (cheats) e aggiungere manualmente un disturbo cronico. È possibile anche forzare una diagnosi, ma non è comunque sicuro al 100% che il Sim torni con quella diagnosi specifica. Per utilizzarli, bisogna attivare i cheats (prima Ctrl + Shift + C o Win + Ctrl + Shift + C e poi inserendo nella batta testingcheats on). Dovrete poi selezionare il vostro Sim tenendo premuto Shift. È anche possibile rimuovere le diagnosi attraverso questo menu.
Anche i bambini possono ottenere 3 diagnosi (ADHD, Disturbo di personalità schizoide e Disturbo dipendente di personalità), andare in terapia ed assumere farmaci. 
Sono inoltre presenti anche i gruppi di supporto, compreso un gruppo di supporto molto... particolare.
MI RACCOMANDO!! La traduzione NON sostituisce la mod. Per usufruire della traduzione, dovrete prima scaricare la mod in lingua originale!
Download per la traduzione qui ☘
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titosfriends4life · 7 months
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LE CAUSE DELL'ASSENZA DI EMPATIA IN ALCUNE PERSONE: SCOPRI I MOTIVI
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Cosa Causa l'Assenza di Empatia in Alcune Persone❓
Empatia: Quando l'Empatia Mancante Complica le Relazioni
Ti sei mai imbattuto in individui che sembrano concentrati solo sui loro pensieri, trascurando completamente i sentimenti altrui❓Questo comportamento può essere segno della mancanza di empatia.
L'empatia è molto più di una parola di moda; è la capacità di mettersi nei panni degli altri e comprendere ciò che provano. Significa non solo riconoscere le emozioni altrui ma anche rispondere con affetto ed empatia.
Ma cos'è esattamente l'empatia❓Per comprenderlo, dobbiamo scavare più a fondo nel termine stesso. Derivato dal greco 'en-pathos', l'empatia significa 'sentire dentro'. In pratica, è la capacità di percepire e comprendere ciò che un'altra persona sta vivendo emotivamente.
Essere empatici significa non solo riconoscere le emozioni e le prospettive degli altri ma anche essere disposti a rispondere in modo affettivo. Questo richiede di superare il nostro punto di vista e di entrare in un dialogo empatico, prendendo in considerazione le visioni altrui.
La psicologa Norma Feshbach ha scomposto l'empatia in tre componenti chiave:
Capacità di decodificare gli stati emotivi altrui: Riconoscere le emozioni negli altri.
Capacità di assumere il ruolo e la prospettiva altrui: Mettersi nei panni dell'altro per capire come si sentono.
Capacità di rispondere affettivamente alle emozioni altrui: Mostrare comprensione ed empatia verso le emozioni altrui.
Ma perché alcune persone sembrano non provare empatia❓La risposta può spesso essere trovata nelle loro esperienze passate. L'empatia può essere allenata e sviluppata attraverso esperienze di comprensione empatica, spesso originate dai rapporti con i genitori durante l'infanzia.
Secondo la teoria dell'attaccamento di Bowlby, il legame tra bambini e genitori è fondamentale per la crescita emotiva di un bambino. L'empatia è spesso influenzata da queste prime esperienze di affetto e comprensione.
Dalla prospettiva neurologica, lesioni alle aree frontali del cervello, in particolare alla corteccia pre-frontale, possono causare alterazioni comportamentali che compromettono la capacità di empatia. Condizioni come il morbo di Alzheimer e traumi cranici possono avere un impatto sulla nostra capacità di connetterci empaticamente.
Ma cosa accade quando manca l'empatia❓Le persone che non riescono ad essere empatiche sono spesso focalizzate su se stesse e incapaci di comprendere gli altri. Questo può compromettere la fiducia nelle relazioni e farle sembrare fredde ed egoiste.
Le conseguenze possono estendersi a disturbi psicologici come il disturbo narcisista della personalità, il disturbo borderline di personalità e persino la schizofrenia, dove è evidente un deficit nell'empatia e nel riconoscimento delle emozioni altrui.
Fortunatamente, l'empatia può essere allenata e migliorata. Ecco alcuni passi per farlo:
Analizzare e comprendere le tue emozioni: Per comprendere gli altri, devi prima capire te stesso.
Gestire le tue emozioni: Imparare a gestire le tue reazioni emotive può renderti più aperto alle emozioni altrui.
Praticare l'ascolto attivo: Prestare attenzione non solo alle parole, ma anche alla comunicazione non verbale.
Invitare gli altri a esprimersi: Crea un ambiente in cui gli altri si sentono liberi di condividere i loro sentimenti.
Interagire con diverse persone: Esporsi a punti di vista diversi può aiutare a comprendere meglio le prospettive degli altri.
In sintesi, l'empatia è fondamentale per le relazioni umane e può essere coltivata e sviluppata per migliorare la nostra capacità di comprendere e connetterci con gli altri.
Vuoi migliorare le tue relazioni e sviluppare una maggiore empatia❓ Inizia il tuo percorso di crescita personale oggi stesso❗️Contattami per scoprire come sviluppare l'empatia e migliorare la tua vita relazionale.
Tito Bisson
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im-halfagony-halfhope · 6 months
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18 ottobre 2023
Ieri per la prima volta una psicologa, la mia psicologa, mi ha detto che ho il disturbo della personalità borderline.
Non ricordo neppure come arrivai sulla relativa pagina di Wikipedia all’età di 17 anni. Ricordo solo che la lessi e mi sembrò che qualcuno avesse spiato la mia vita, ne avesse scritto una sorta di manuale e ci avesse affibbiato quel titolo: "Disturbo della personalità borderline".
In fondo l’ho sempre saputo, nei fatti l’ho scoperto solo ieri.
Pensavo di essere semplicemente complicata, pesante, con un passato alle spalle che mi rendesse un po’ cupa, forse per questo così sensibile alle sofferenze altrui, perché io in primis avevo provato sulla mia pelle che cosa significasse stare male, sentirsi esclusi, etichettati, discriminati, derisi, picchiati, abusati, spaventati.
Pensavo di essere semplicemente un po’ ansiogena; conosco molte persone che soffrono d’ansia, non pensavo addirittura che il mio fosse proprio un disturbo. Avrei dovuto iniziare a sospettarlo quando prima di un esame ero l’unica ad usare gocce di fiori di Bach.
Pensavo di essere semplicemente lunatica, invece nel frattempo mia sorella si chiedeva come fosse possibile che riuscissi a passare dal ridere al piangere in poco o niente. Invece a quanto pare non si possono provare in maniera normale tutte queste sensazioni in poco tempo, non è sano.
Pensavo di essere solo irascibile, di avere un carattere un po’ irruento, istintivo, di avere forse poca pazienza e di perdere quindi le staffe facilmente. Ho provato anche a cercare di curare la rabbia per così dire, imparare a gestirla comprando uno di quei quadernetti di auto aiuto trovati su Amazon durante uno dei miei periodi di crisi, in cui far volare gli oggetti era una pratica quasi quotidiana a casa mia.
Pensavo di avere questa spiccato senso morale, riuscendo a definire perfettamente la distanza che esiste tra buoni e cattivi, tra giusto e sbagliato, tra bianco e nero, apponendo su tutti un giudizio irrimediabile, che negli anni è andato mitigandosi su alcuni argomenti, ma inasprendosi su altri.
Pensavo quindi di essere A.T. ed invece sono un personaggio, come ha detto la mia psicologa. Una costruzione del mio disturbo, uguale quindi a tante altre persone che hanno questa stessa condizione.
Devo crederci?
Guardo mio padre nei miei ricordi. Se penso alle sue esplosioni di rabbia, al suo umore volubile ma perlopiù serio, alle sue sentenze definitive senza appello mi sembra così lampante: ho ereditato da lui questo disturbo.
Ma siamo uguali?
La risposta viene a galla come una bolla d’aria che emerge a prescindere da ciò che la circonda: NO.
Io e mio padre siamo stati ai lati opposti dello stesso ring per anni. Gli argomenti erano la maggior parte delle volte la politica, l’attualità, la religione… le nostre opinioni in merito erano sempre ai poli. Non credo di essere mai stata d’accordo con mio padre su uno di questi argomenti. Eppure ad ogni mio piccolo successo lui era sempre lì a battere le mani, senza prendersi alcun merito ma io sapevo che era anche grazie a lui se ero riuscita a raggiungere una piccola cima. Eppure ad ogni suo sorriso ne corrispondeva uno mio, perché vedere mio padre ridere era raro ma contagioso. Quando mio padre ride o sorride lo fa anche con gli occhi.
Io non so se ne sono capace, ridere con gli occhi dico. Le cose di cui rido sono effimere e molto probabilmente è giusto che siano tali, come lo è la felicità. Non la ricerco da un po’ ormai, mi hanno insegnato che dura troppo poco per valerne la pena; meglio aspirare alla serenità. Non credo di essere mai stata veramente serena.
E quando dico o penso questa cosa mi viene sempre in mente una pessima battuta: infatti io mi chiamo A.
A. con il disturbo della personalità borderline, che soffre d’ansia e di attacchi di panico, tricotillomane, dipendente da cannabis, con tendenze autolesioniste e ossessive compulsive.
Ma A. è tutta qui? Sono solo questo?
Flusso di coscienza: A. che legge, ama la letteratura, la poesia, scrive e scrive da quando aveva 14 anni anche se non pubblicherà mai niente, perché A. scrive sostanzialmente per sé stessa, per il puro e semplice piacere di farlo. A. che ama la musica, balla e canta solo quando è da sola, in pubblico da sobria non è consentito, è imbarazzante. A. che ama insegnare l’italiano, specialmente agli stranieri, ma non a scuola, ma al tavolino di un bar, sul tavolo da pranzo a casa sua, dietro uno schermo del pc. A. che ama cucinare ed è pure brava, specialmente con i dolci, e sperimenta e sperimenta perché si annoia a preparare sempre le stesse cose. A. che ama viaggiare, conoscere nuovi posti, vedere nuove albe e nuovi tramonti, imparare nuove lingue, guardare le cose con occhi diversi, fotografare, filmare perché ha paura di dimenticare e tende a farlo e quando rivede certe foto ricorda, ricorda come si sentiva in quel momento. Felice. A. che ama gli animali, rispetta gli animali anche che non ama, che aiuta ogni non umano, ci prova almeno, dal cane alla formica, a costo di sembrare esagerata, perché ogni vita conta. E se fosse nata formica? Chi avrebbe pensato a lei? Avrebbe voluto un’A. che l’aiutasse e non schiacciasse. A. attivista, perché essere vegana non basta, e quindi si spende notte e giorno per un’organizzazione che non le dà da mangiare ma che la nutre nell’anima, le ha dato gli strumenti necessari per non cadere nella rabbia quando parla di animali, le ha dato una nuova famiglia, degli amici affini e veri, le ha dato una nuova missione, una nuova speranza: cambiare il mondo per gli animali.
A. generosa, permalosa, mai invidiosa, romantica e cinica, disinteressata, laboriosa, apatica, depressa, allegra, canterina, ballerina, karateka, cuoca, lettrice, scrittrice, grafica, videomaker, curiosa, stanca, amorosa, odiosa, bella, brutta, dipende dai giorni…
A. è un mare di cose e una montagna di persone, ma rimane A. e basta.
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