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#decreto legge
simonecarmignani · 3 months
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Individuazione del Responsabile e degli obiettivo nel PIAO sull'inclusione sociale e l'accessibilità delle persone con disabilità - DL n. 222 del 13.12.2023
DECRETO LEGISLATIVO 13 dicembre 2023, n. 222 Disposizioni in materia di riqualificazione dei servizi pubblici per l’inclusione e l’accessibilità, in attuazione dell’articolo 2, comma 2, lettera e), della legge 22 dicembre 2021, n. 227. (24G00004). Entrata in vigore del provvedimento: 13/01/2024 Art. 3 Piano integrato di attività e organizzazione 1. All’articolo 6 del decreto-legge 9 giugno…
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cedifop · 2 years
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CEDIFOP - INFO: ++39 338 3756051 (anche su WhatsApp)- www.cedifop.it - [email protected] corsi per OTS, INSHORE DIVER (Saldatore Subacqueo), OFFSHORE AIR DIVER (TOP UP), DIVER MEDIC SEDE: Molo Sammuzzo, Porto di Palermo -----------------------
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Una modesta proposta
(Per il legislatore) Nel 1729 quello che possiamo considerare il maggior genio dell’Età dei Lumi, Jonathan Swift, scrisse sull’orlo dell’insania mentale, un libello[1] in cui suggeriva ai poveri irlandesi di alleviare il loro misero stato vendendo centomila figli ai ricchi inglesi, i quali ne avrebbero potuto ricavare così ricavare, previa un breve periodo di sostentamento, cibo…
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Decreto legislativo 10 marzo 2010 n. 28 (versione 2023)
Decreto legislativo 10 marzo 2010 n. 28 (versione 2023)
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arcobalengo · 3 months
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❗EMERGENZE E NUOVO PIANO PANDEMICO
Le emergenze costituiscono uno strumento formidabile per il potere che voglia comprimere le libertà democratiche e depotenziare le forze di dissidenza interne.
L'Italia della strategia della tensione dovrebbe aver insegnato molto, così come il post 11 Settembre statunitense.
Persino Adolf Hitler acquisì i pieni poteri in modo democratico a seguito dell'episodio dell'incendio del Parlamento e grazie all'articolo 48 della Costutuzione di Weimar che consentiva di "adottare ogni misura appropriata per rimediare ai pericoli per la sicurezza pubblica".
Fu per evitare simili derive che i nostri Padri costituenti decisero di non inserire lo stato di emergenza nella Costituzione del '48, prevedendo solo lo strumento del decreto legge (ex art.77 Cost.) per le decisioni che avessero carattere di urgenza e necessità.
Ma i principi ispiratori della Costituzione non sono i medesimi che ispirano gli agenti politici e le libertà civili, politiche e sociali risultano essere costantemente minacciate.
➡️ Col NUOVO PIANO PANDEMICO, la cui bozza è stata anticipata sul quotidiano Sanità, ci riprovano.
L'OMS è certa che un nuovo virus sia pronto a minacciare la nostra sopravvivenza e gli Stati prescrivono gli strumenti per fronteggiarla o, almeno, così la raccontano.
Ricordiamo che la fondazione di Bill e Melinda Gates, che si occupa in modo peculiare di vaccini, è il primo finanziatore dell'Oms. E Bill Gates questa settimana ha fatto visita a palazzo Chigi.
SI STABILISCE CHE:
1. In caso di pandemie i vaccini sono le misure di prevenzione più efficaci (così, a prescindere dai virus e dai vaccini neanche studiati);
2. Può diventare necessario imporre limitazioni alle libertà dei singoli individui al fine di tutelare la salute della collettività.
RESTRIZIONI, TRACCIAMENTI E VACCINI SONO ANCORA LE PAROLE D'ORDINE.
Nessun accenno al diritto dei pazienti ad essere visitati e curati (ma al diritto dei sanitari di essere tutelati, sì), alla ricerca di Stato su farmaci ed eventuali vaccini, all'organizzazione della sanità territoriale.
A dimostrazione, semmai ce ne fosse bisogno, che la salute è un pretesto e uno strumento per imporre scelte politiche e soddisfare gli interessi dei più grandi capitalisti mondiali.
Nessuna distinzione sussiste tra i diversi schieramenti politici: la mangiatoia e i padroni sono gli stessi.
Difatti, il ministro della Salute del governo Meloni, Orazio Schillaci,
nel 2020, in piena era Covid, era stato nominato da Speranza come tecnico all'ISS.
Fiorangela
Giorgio Bianchi
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ilfascinodelvago · 11 months
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A me questa cosa che siccome stava sui coglioni alla maggioranza degli italiani allora ci obbligano ad addolorarci per decreto legge mi fa uscire dai gangheri.
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abr · 4 months
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(...) Il merito principale del presidente argentino Javier Milei non è tanto quello di aver vinto le elezioni, quanto l’aver creato un movimento, una figura e soprattutto un messaggio capace di dare il via a un cambiamento culturale (...). Già le sue manovre iniziali hanno provocato un vero e proprio sconquasso (...) e pure la paura di molti leader populisti che l’esempio argentino, in caso di successo, possa provocare un effetto domino di prospettive per ora non quantificabili (...), sensazione che si percepisce (...) anche in alcuni Paesi europei e specialmente in Italia (...).
È curioso notare come la stampa mainstream nostrana lo ha perseguitato nel corso dell’intera campagna elettorale e anche dopo, attribuendogli politiche di estrema destra e addirittura ipotizzando una dittatura (...). Ma anche se Milei si è tolto il vestito da Beppe Grillo (...), continua la persecuzione a suon di interpretazioni fasulle di certe sue decisioni iniziali e attuali.
(I) ben 340 decreti presidenziali emessi già la prima settimana di lavoro , mettono in moto un cambiamento radicale di un universo politico, economico e sociale che ha permesso a quella che, fino al 1947, era la terza potenza del mondo anche a livello di riserve auree nelle casse dello Stato, già nel 1953 di non avere in pratica nulla (...), proseguito fino ad arrivare a portare la nazione (a) default continui, ma anche di tracolli sempre più grandi come l’ultimo (:) la povertà è salita al 50% con un’indigenza infantile che ha raggiunto il 67%. Bei risultati, non c’è che dire.
La stampa italiana rispondente al Pensiero Unico Radical-Chic ZTL ha immediatamente parlato (...) di tutta una serie di “scioperi generali” dichiarati nei prossimi mesi dai sindacati legati al peronismo (...), ma anche sbandierando il licenziamento di ben 7.000 dipendenti pubblici, privatizzazioni “selvagge” delle aziende statali e cessioni di terre ai grandi investitori stranieri.
A parte che quest’ultima affermazione è una gigantesca bufala (o fake se preferite), pure le altre sono frutto di una interpretazione totalmente (deviata). È da giorni che chi scrive riceve telefonate da persone che lavorano presso i Ministeri, dove pare che (...) risulti impossibile trovare sedie nei vari uffici (...), scrivanie e strutture utili al lavoro.
No, non c’è stato un furto di massa di suppellettili, bensì una presenza totale del personale (:) da un giorno all’altro si sono presentati al lavoro migliaia di persone che negli ultimi 4 anni non si erano fatte vedere, ma si è pure scoperto che circa 159.919 di loro percepivano stipendio (e) ricevevano pure sussidi che spendevano in viaggi all’estero con aerei, navi, auto. Una truffa resa possibile da un sistema che elargiva benefit a persone vicine a partiti o organizzazioni sindacali in cambio di (...) “militancia”. (...) Tra questi si registrano pure coloro i quali (i famosi 7.000), per decreto, sono stati (assunti) dall’ex presidente nell’anno elettorale (...).
Altro particolare non di poco conto, inserito nel decreto definito “omnibus” (...) è quello che prevede che i Parlamentari e tutte le cariche dello Stato provvedano al pagamento dei propri viaggi privati di tasca propria (...). Milei ha firmato la settimana scorsa un decreto dove ha sottoscritto di non ricevere alcun compenso da parte dello Stato, cosa già da lui attuata da deputato. (...)
Il citato Decreto Omnibus (...) prevede tutta una serie di decisioni che configurano cambi epocali nella gestione non solo dello Stato ma anche dei suoi doveri nei riguardi della cittadinanza. Saranno privatizzate 41 aziende pubbliche (quasi tutte con deficit colossali o attivi “pompati”), riformata la legge sulla concorrenza, creata l’Agenzia per i mercati, liberalizzate le tariffe delle compagnie assicurative (...). Si introduce la sentenza diretta per reati inferiori ai 5 anni, la legge sulla legittima difesa (dove se chi commette un reato muore non ha diritto a nessun risarcimento), la possibilità di divorzio senza intervento giudiziario.
Per quanto concerne l’istruzione, le Università potranno tariffare la presenza di studenti stranieri non residenti e i professionisti non insegnanti potranno partecipare al processo educativo. È altresì vietato l’ingresso nelle scuole superiori di alunni che non abbiano completato con un diploma la scuola secondaria.
L’Argentina inoltre ha comunicato la sua uscita dal gruppo Brics, la sua adesione agli accordi di Parigi sul clima e alla Convenzione internazionale sulla protezione delle nuove varietà vegetali, stabilita nel 1991.
Come si vede si tratta di un vero giro a 180 gradi di una nazione che vuole uscire al più presto dalla gigantesca crisi nella quale il populismo peronista e kirchnerista l’ha inserita da decenni, in un processo nazional-popolare che ha aumentato la ricchezza della casta politica e i suoi privilegi e portato la povertà a livelli inaccettabili (...).
Ed è anche chiaro che questa serie di riforme (che al contrario di quanto annunciato anche dai media italiani ha provocato manifestazioni ben poco “spontanee” e partecipate) se potrà essere attuata, lo ripetiamo, provocherà un effetto domino che potrebbe investire anche il nostro Paese.
via https://www.ilsussidiario.net/news/diario-argentina-la-cura-anti-crisi-di-milei-che-non-piace-alla-nostra-stampa-mainstream/2639760/
SPERIAMO.
Applausi a scena aperta per Milei, un Grillo che ce l'ha fatta (perché non é gretto come Grillo, si basa non sui mal di pancia ma su un (anzi IL) sistema di riferimento positivo socioeconomico scientifico solido a supporto, non la boita Casaleggio&Associati).
Il 2024 si presenta come anno di crescenti pianti mainstream e forge di fake per i medioman su Milei: un anno tutto da godere.
Mica solo sul piano economico sociale, anche su quello della politica estera: supporto a Israele in primis, fanculo Cina e ciaone al satrapo retrò Putin, en attendant dello sciacquone pulisci Biden a fine anno che tutto quanto sopra risolverà (le sue lavanderine ucraine seguiranno automaticamente).
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ilciambellano · 5 months
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Solo per far capire lo stato delle cose, una delle due firme digitali ammesse per la trasmissione degli atti penali a mezzo Pec, la firma «CAdES», genera un file che necessita di un apposito software per la lettura: le cancellerie dei tribunali italiani non hanno a tutt’oggi quel software e dunque gli atti trasmessi in quel formato sono per loro illeggibili. O ancora, non è inusuale ricevere la telefonata della cancelleria che, dopo l’invio dell’atto via Pec, richiede il deposito delle copie cartacee che servono per effettuare le notifiche. Poco vale far notare che le notifiche avvengono ormai in formato elettronico e dunque con lo stesso file depositato, riproducibile all’infinito, possono notificare al mondo intero; e che forse il deposito delle copie cartacee vanifica un po’ il senso dell’invio telematico. Ma siccome per legge ogni copia (anche digitale) destinata a una notifica deve essere pagata o fornita dalla parte, per il solerte funzionario di turno sarà più pratico ricevere comunque il deposito del numero corrispondente di inutili copie cartacee. Succede davvero. Quando uso l’aggettivo «pigro» per definire il sistema, penso ad esempio al decreto del ministero della Giustizia che nel 2021 ha previsto, quale supporto per le copie digitali degli atti, il «dischetto informatico da 1,44 Mb», il floppy disk. Fa molto tecno-vintage e il decreto non contempla né la chiavetta Usb, per altro non particolarmente sicura, né ovviamente l’accesso da remoto o la trasmissione dei documenti tramite la rete.Gli avvocati fanno la loro parte: conosco colleghi che, dopo aver mandato la Pec o depositato l’atto in formato digitale sul portale, mandano comunque il praticante a depositare il documento cartaceo in cancelleria, così hanno il timbro del depositato; che non si sa mai, con ’sti computer.
Carlo Blengino - Cose spiegate bene - É giustizia per tutti
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generalevannacci · 3 months
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(...) Il piano, ha dichiarato la presidente del Consiglio, "può contare su una dotazione iniziale di oltre 5,5 miliardi di euro tra crediti, operazioni a dono e garanzie, dei quali circa 3 miliardi verranno destinati dal Fondo italiano per il clima, e circa due miliardi e mezzo dalle risorse della cooperazione allo sviluppo" (...)
Si pone il problema di come rifinanziare eventualmente il fondo che, ricordiamo, è nato per rispettare gli accordi sul clima presi a livello internazionale. Su questo punto in passato l’Italia non ha sempre rispettato la parola data (...)
L’unico provvedimento concreto che il governo Meloni ha preso finora sul “Piano Mattei” è stato il decreto-legge presentato in Parlamento lo scorso novembre e convertito in legge il 10 gennaio. Il decreto è composto da 11 articoli, ma non contiene i progetti che saranno finanziati dal piano né le risorse che saranno usate (...).
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Piano Mattei = utilizza progetti ENI già esistenti + prendi le risorse per il cambiamento climatico tanto sei un negazionista + organizza pranzi per gli amici venuti dall'Africa + altra propaganda e fumo negli occhi a fini elettorali.
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zadigo · 3 months
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simonecarmignani · 2 years
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LIMITATO L'USO DEL COMANDO E DISTACCHI AL SOLO 25% DEI POSTI NON COPERTI A SEGUITO DELLE PROCEDURE DI MOBILITA' VOLONTARIA - DL PNRR 2 N. 36/2022
LIMITATO L’USO DEL COMANDO E DISTACCHI AL SOLO 25% DEI POSTI NON COPERTI A SEGUITO DELLE PROCEDURE DI MOBILITA’ VOLONTARIA – DL PNRR 2 N. 36/2022
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ilpianistasultetto · 1 year
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ANGELI & DEMONI
Da una parte i demoni, quelli dei Rave- Party. Quelli che hanno indotto underdog Meloni a fare addirittura un decreto d'urgenza per vietarli. Dall'altra parte gli angeli, quelli che da qualche anno, tutti i 3 del mese, si radunano su una collinetta di Trevignano per venerare la Madonna che una truffatrice fa piangere. La motivazione del decreto e' quella di vietare raduni di gente che si da appuntamento in qualche prato di campagna per ascoltare musica e sballarsi un po' senza alcun permesso rilasciato dall'autorita' comunale. Allora uno si chiede, perche' il decreto vale solo per i demoni e non per gli angeli, seppur entrambi commettono gli stessi atti illeciti? Non occupano entrambi aree non autorizzate per certi scopi? Non si sballano entrambi allo stesso modo, chi con qualche pasticca e chi con una finta madonna che piange? Perche' il sindaco, la polizia, i carabinieri di Trevignano non hanno mai mosso un dito? In un comune di 5000 anime nessuno ha mai visto niente? Nessuno ha mai presentato un esposto? Perche' non si chiede al Sindaco se la veggente presentava, prima di ogni raduno, la richiesta di autorizzazione come previsto dalla legge? C'era, come per obbligo, l'ambulanza? Ma che Paese demmerda, il nostro. @ilpianistasultetto
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cedifop · 2 years
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noneun · 1 year
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La CARNE SINTETICA non esiste!
—Dario Bressanini
La carne sintetica non esiste. Esiste, invece la carne coltivata in vitro o in un bioreattore. Quindi adesso parliamo un po' dell'ultimo disegno di legge del governo, lo facciamo un po' a pezzi. Ma prima voglio chiarire questa cosa: l'uso di termini errati e volutamente utilizzati per colpire alla pancia delle persone non al cervello per stupire è una delle tecniche di disinformazione più vecchia. Allora: un elemento sintetico è un qualche cosa che è fatto da zero in un laboratorio chimico, quindi si assemblano le molecole direttamente. In questo caso si parla solo di colture cellulari, cioè sono cellule animali che crescono, si duplicano, si nutrono, si moltiplicano esattamente come fanno in un organismo vivente, solo che viene fatto in un bioreattore. Cominciamo col dire che quel disegno di legge non vieta niente, quindi il trionfalismo del ministro è del tutto fuori luogo. Non vieta niente per due motivi: il primo è che questi prodotti non esistono, non ci sono, per cui non c'è niente da vietare. Come fare un decreto legge un disegno di legge per non so vietare il consumo della carne dell'abominevole uomo delle nevi, OK? Ma anche se esistessero da qualche parte nel mondo, e non in Italia, beh non potrebbe vietare niente perché di fatto sarebbero già vietati. Perché ogni nuovo cibo, ogni novel food, come viene chiamato, deve prima essere preventivamente approvato dall'Unione Europea. Cosa che non è accaduta e non accadrà per vari anni a venire. Quindi non c'è niente da vietare al momento perché è già tutto vietato. Se in un futuro prossimo, perché ci sono svariate startup che in giro per il mondo che stanno lavorando su questo, perché si stima che sarà un mercato di svariati miliardi. OK quindi ci sono dei delle startup che presumibilmente nei prossimi anni tireranno fuori questi prodotti. Cosa succederà a quel punto? Beh succederà che chiederanno l'autorizzazione all'Unione Europea, l'EFSA, l'autorità Europea per la sicurezza alimentare farà le sue considerazioni, così come la faranno l'FDA e le altre agenzie in giro per il mondo. Nel momento in cui tutti i testi di sicurezza alimentare verranno passati e superati, in quel momento daranno l'OK e in quel momento questo disegno di legge varrà meno della carta straccia perché nessuno si può opporre alla libera circolazione delle merci nel mercato europeo.
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curiositasmundi · 2 months
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Il presidente argentino Milei si propone come modello di governo della crisi economica, sociale, politica ed ecologica attraverso la rottura di ogni consenso sociale e politico e di ogni regola del potere (democraticamente) costituito
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Già dalle prime misure varate subito dopo la sua assunzione ufficiale dell’incarico, in una cerimonia celebrata per la prima volta nella storia in piazza e voltando intenzionalmente le spalle al congresso, Milei ha mostrato la sua avversione per ogni procedimento formale costituzionale, presentando un pacchetto di quasi 900 leggi per mutare radicalmente l’assetto giuridico-istituzionale dello Stato argentino mediante un Decreto Nazionale di Urgenza (Dnu) e una Legge Omnibus. Si tratta di due maxi-provvedimenti emessi con procedura di urgenza in modo da bypassare i meccanismi democratici formali tipici di ogni democrazia parlamentare. Il processo Milei incarna un progetto autoritario e messianico (non si sottovaluti la conversione all’ebraismo ortodosso del presidente) di rifondazione istituzionale, un reale «processo di riorganizzazione nazionale», l’espressione usata da primo comunicato della giunta militare nel 1976 e ripresa dallo stesso Milei durante il suo discorso di insediamento. Il Dnu è già entrato in vigore da quasi un mese e mezzo, e potrà essere revocato soltanto dai tribunali. Proprio in questi giorni la legge omnibus è stata respinta dal parlamento, nonostante l’opposizione friendly del Pro di Macri, della vecchia Ucr e del peronismo di destra, e dovrà tornare nelle commissioni. Questi due provvedimenti sono stati accompagnati da un terzo – il cosiddetto Protocollo Repressivo della ministra della sicurezza, Patricia Bullrich – che autorizza la violenza statale e cioè la sorveglianza, la prevenzione arbitraria e soprattutto la repressione poliziesca indiscriminata di ogni manifestazione pubblica di dissenso, di ogni blocco di strade a causa di proteste, così come l’aumento delle pene di reclusione per reati politici. Già nelle prime manifestazioni di opposizione al governo abbiamo visto scene – arresti indiscriminati, attacchi feroci e intimidatori delle forze dell’ordine ai manifestanti e anche alla stampa – che non si vedevano dagli anni più bui della storia del paese. Da notare che il protocollo è divenuto operativo prima della sua approvazione in parlamento. Un’eccezione che opera in uno stato di eccezione più ampio. 
L’agenda di governo del processo Milei eccede anche qualsiasi tentativo di comprensione attraverso categorie economicistiche, anche tipicamente neoliberali, come austerity, aggiustamento strutturale, azzeramento del deficit fiscale, riduzione del debito pubblico, ecc. Nella sua essenza è un tentativo di cambiare, secondo una modalità autoritaria e intransigente, la costituzione materiale dello Stato-nazione, ovvero di eliminare qualsiasi tipo di regolazione istituzionale della vita sociale e ambientale per favorire in modo dispotico non il «libero mercato», bensì la produzione di valore, la speculazione e la rendita finanziaria, l’appropriazione di terre da parte di grandi proprietari e corporazioni e l’estrattivismo in tutte le sue dimensioni, senza alcun tipo di mediazione (giuridica, sindacale, ecc.). Si tratta di un modello di società di tipo pre-contrattualista, un modello di accumulazione brutale fondato sull’assurda concezione secondo cui la società è fatta soltanto dal libero scambio tra individui. Da qui la sua infatuazione per Margaret Thatcher. Così, con i suoi due decreti fondativi, sommati a una svalutazione della moneta del 120%, alla liberalizzazione dei prezzi dei generi alimentari, dei farmaci e dei contratti per gli affitti, alla cancellazione di ogni sussidio statale al trasporto e ai servizi pubblici (acqua, luce, gas, ecc.) e al blocco delle opere pubbliche, il processo Milei si è tradotto in uno dei più brutali trasferimenti di ricchezza di tutta la storia argentina dalle classi popolari all’oligarchia agro-finanziaria. Le statistiche in questi mesi registrano un calo del consumo dei generi alimentari di prima necessità del 40%, insieme a un crollo del 40% degli acquisti di farmaci essenziali. Un’estrazione feroce su una popolazione socialmente già allo stremo, dopo tre anni di inflazione galoppante. 
È questo il primo risultato di un’applicazione sadica, fanatica e alla lettera della terapia dello «shock economico» di Milton Friedman, il quale sosteneva che la rifondazione in senso neoliberale di una società doveva avvenire nei primi sei mesi di governo e, se possibile, nel pieno di una grave crisi economica. E tuttavia il «messianismo neoliberale» di Milei non è del tutto comprensibile al di fuori della storia coloniale dell’Argentina. Sta qui la sua principale differenza con i sovranismi del Nord globale. Il processo Milei affonda il suo immaginario politico nel progetto del «colonialismo d’insediamento» razziale delle élites bianche creole argentine di fine Ottocento, ovvero in un paese oligarchico governato da un blocco sociale agro-esportatore liberale e assai vincolato al capitalismo finanziario internazionale dell’epoca, e quindi fondato sulla negazione ed esclusione strutturale delle masse autoctone. Il processo Milei trae buona parte della sua linfa culturale da questa Argentina coloniale e pre-peronista, ovvero da un modello di paese costruito su un genocidio di stato e cioè sull’esclusione e repressione dei «gauchos» e delle masse proletarie meticce, e sullo sterminio pianificato dei popoli indigeni e degli afro-discendenti. Il «ritorno all’Argentina potenza» invocato da Milei, la sua santificazione di una personalità storica come Juan Bautista Alberdi (1810-1884), sta a significare un ritorno messianico a questa sorta di «paradiso adamico» rappresentato da un paese fondato sul terrorismo di stato, ovvero su un progetto volutamente omicida di «bianchizzazione» della popolazione. Sta qui il senso della prima frase enunciata da Milei durante la cerimonia di assunzione: «È finita la lunga notte populista, viva la libertad carajo!». Milei vede la storia post-peronista come una storia di progressiva decadenza economico-culturale; e questa decadenza, nella sua enunciazione, è dovuta ai diversi tentativi populisti di inclusione del cosiddetto «subsuelo de la nacion» (il proletariato autoctono e meticcio) nella grammatica istituzionale della cittadinanza moderna, e attraverso la redistribuzione della ricchezza. È su questo sfondo della storia nazionale che va interpretata una delle sue enunciazioni più note: «Qualsiasi tentativo di giustizia sociale è un’aberrazione». Non può sorprendere dunque se nel processo Milei si cercherà di azzerare, prima o poi, come peraltro già annunciato, le importanti ed esemplari conquiste di trent’anni di lotta per i diritti umani, per la Memoria, la Verdad y la Justicia, riguardo ai delitti di lesa umanità commessi dal terrorismo di Stato durante l’ultima dittatura civico-militare tra il 1976 e il 1983 finita con 30mila desaparecidos. Da quanto detto, inoltre, non è difficile intuire che lo schieramento internazionale con Stati uniti e Israele, e l’uscita dai Brics, già annunciati da Milei, non obbediscono soltanto a ragionamenti puramente geopolitici, o semplicemente ideologici, e meno che mai economici, poiché Cina e Brasile sono i principali partner economici dell’Argentina, ma ha radici piuttosto profonde. 
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mezzopieno-news · 1 year
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LO ZAMBIA ABOLISCE LA PENA DI MORTE
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Adempiendo a un impegno preso durante la campagna elettorale, il presidente dello Zambia, Hakainde Hichilema ha firmato il decreto ufficiale che abolisce la pena di morte nella nazione. L’abrogazione da parte dello Zambia della legge sulla pena capitale la rende venticinquesima nazione in Africa ad abolire la pena di morte.
Hichilema ha presentato al parlamento il disegno di legge per porre fine alla pena capitale il 25 maggio 2022, in commemorazione dell’Africa Freedom Day, giorno in cui ha anche commutato le condanne di 30 prigionieri nel braccio della morte, salvandoli dall’esecuzione. “Un’enorme pietra miliare nella rimozione delle leggi coloniali che non si adattano all’ordinamento democratico del Paese” secondo l’attivista per i diritti umani dello Zambia Brebner Changala.
Lo Zambia è il centododicesimo Stato ad aver abolito del tutto la pena capitale, la quinta nazione dell’Africa subsahariana ad abolire la pena di morte in questo decennio mentre altre 24 nazioni nel mondo di fatto non la applicano più. Tra gli ultimi, il Ciad ha abolito la pena di morte per tutti i reati nel maggio 2020. Nel luglio 2021 il parlamento della Sierra Leone ha votato all’unanimità per abolire la pena di morte. Nel maggio 2022 la Repubblica Centrafricana ha adottato una legislazione per abolire la pena di morte e il nuovo codice penale adottato dalla Guinea Equatoriale nel settembre 2022 ha rimosso la pena di morte dai suoi statuti.
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Fonte: Zambia Daily Mail
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