Tumgik
#dall'interno
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è l'odio per me stesso che mi manderà all'inferno, quando grido sento l'eco dall'interno.
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mestruazioni · 8 months
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ho appena realizzato che la casa in cui andrò ad abitare l'anno prossimo è in una frazione di pontida. porcodio
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pazzoincasamatta · 3 days
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notizie dall'inferno
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ambrenoir · 5 months
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LO SAPEVATE?
"Il cervello del gatto ha la stessa prospettiva umana. Vede gli stessi colori di noi, prova le nostre stesse emozioni.
Il gatto, a differenza del cane, se lo colpisci, ti volta le spalle, perché si sente ferito come te.
Il gatto può vedere tutte le energie che noi vediamo solo attraverso la meditazione e lo yoga.
Il gatto ti guarda dall'interno verso l'esterno! È inutile cercare di fare una faccia carina per il gatto o accarezzarlo, se sei nervoso, se non ti piace il gatto, o ti attaccherà o ti ignorerà completamente. È peggio di un bambino! Quando al gatto non piace qualcuno, è perché la persona è un cattivo personaggio.
Quando il gatto va lì e si strofina, anche se alla persona non piacciono i gatti, è perché è una brava persona! Può essere che il gatto non voglia stare vicino a te, perché sta attraversando una fase molto bassa, stai vibrando con pochissima energia, quindi il gatto scappa!
Il gatto ama gli psicotici, gli ubriachi, i bambini, i malati di mente e tutti coloro che, in qualche modo, sono sfuggiti agli standard della realtà. Le persone che si identificano solo con i cani sono persone di grande autorità.
Perché ti piaccia un gatto, devi essere molto flessibile e capire che nessuno appartiene a nessuno, ma devi capire che l'amore è l'unica cosa che tiene il gatto vicino a te.
Il gatto è tremendamente intuitivo, ha persino superato l'intuizione dell'essere umano. Furono bruciati con le streghe nell'Inquisizione, perché erano sempre vicini a chi lavorava con la forza della natura, delle erbe.
Il gatto ti guarda e vede in modo più naturale, energie, entità, tutto ciò che senti, tutto ciò che ti piace, come sei.
Il gatto ha minerali nel sangue che lo rendono un Reikista naturale. Quando giace sopra di te o in qualsiasi parte della casa, sta trasmutando le energie di quel luogo, perché lì l'energia non è buona..."
Amici per la vita❤
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regina-del-cielo · 11 months
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E adesso fuori i popcorn che lo spettacolo dell'autodistruzione di Forza Italia dall'interno sta per cominciare
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ragazzoarcano · 3 months
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“La felicità è una porta che si apre dall'interno: per aprirla bisogna umilmente fare un passo indietro.”
— Søren Kierkegaard
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haiku--di--aliantis · 30 days
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Siamo schiavi di abitudini mentali che costruiamo noi stessi, per darci un'identità. Sbarre di liquirizia. Ma le cose, le persone, i sentimenti, il gusto, il senso del pudore e il comune sentire cambiano di continuo. E la tua identità te la dai solo essendo vero. È arduo e comunque sciocco ricercare e magari anche ottenere il consenso adattandoti alle mode o a ciò che viene ritenuto accettabile dalla media al momento. Se vuoi essere considerato "accettabile", allora persegui il consenso. Conoscerai il vero sapore della frustrazione. E il vuoto dentro di te.
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Se vuoi vivere da persona libera invece, segui le tue inclinazioni, i tuoi gusti e la tua stella polare interiore. A dispetto di chi ti tira per la giacca, di chi ti punta il dito contro. Le abitudini mentali, invece di darti sicurezza ti indeboliscono dall'interno. Ti danno un falso senso di appartenenza di cui non hai bisogno. Tutto si sgretola. Allora tu vivi davvero alla ricerca dello stupore. Ogni giorno. Cambia idea, se necessario, ma sii coerente con quello in cui credi adesso. È l'unico modo di esistere da persona veramente libera.
Aliantis
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Deborah's theme (Ennio Morricone da 'C'era una volta in America')
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fiorescente · 3 months
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Il mondo proprio non mi piace e mi rendo conto che se anche nella mia microscopica bolla ci sono persone che non percepisco come intimamente e intrinsecamente buone mi sento profondamente ferita
D'altra parte sento che questi giudizi morali mi definiscono dall'interno e modellano la mia bolla
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animadiicristallo · 2 months
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questa rabbia mi sta divorando dall'interno.
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ma-pi-ma · 11 months
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IL GATTO
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Il cervello del gatto ha la stessa prospettiva umana.
Vede i nostri stessi colori, prova le nostre stesse emozioni.
Il gatto, a differenza del cane, se lo colpisci, ti volterà le spalle, perché si sente ferito come te.
Dentro di noi abbiamo il cristallo di quarzo, il gatto ha molto più cristallo di quarzo... può vedere tutte le energie che noi vediamo solo attraverso la meditazione e lo yoga.
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Il gatto ti guarda dall'interno!
È inutile cercare di  accarezzarlo, se sei nervoso, se non ti piace, il gatto, ti attaccherà o ti ignorerà completamente.
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Il gatto ama gli psicotici, i bambini, i sensibili, gli intuitivi e tutti coloro che, in qualche modo, sono sfuggiti agli standard della realtà.
Affinché un gatto ti piaccia, devi essere molto flessibile e capire che nessuno appartiene a nessuno, ma devi sapere che l'amore è l'unica cosa che lo può tenere vicino a te.
Infatti è tremendamente intuitivo, ha persino superato l'intuizione dell'essere umano.
Furono bruciati con le streghe nell'Inquisizione, perché erano sempre vicini a chi lavorava con il potere della natura, delle erbe...
Il gatto ti guarda e vede in modo più naturale le energie, le entità, tutto ciò che senti, tutto ciò che ti piace, come sei.
Inoltre ha minerali nel flusso sanguigno che lo rendono un Reikista naturale.
Quando giace sopra di te o in qualsiasi parte della casa, ricorda...sta trasmutando le energie di quel luogo, perché lì l'energia occorre ... 🐈♥️
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Valentino Mazzola
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amore-perso · 4 months
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Parte 2
"Speciale deriva da species, che significa spettacolo, scena vista, qualcosa che risalta agli occhi di chi sa guardare"- è quello che mi disse guardandomi negli occhi con quella luce soffusa che proveniva dalla luce del corridoio, lasciata accesa per la fretta di cogliere al balzo l'occasione di sdraiarsi accanto a me. "Immagino che tu sia colui che sa guardare" -dissi- "non è forse speciale anche la persona che riconosce chi altri lo sia?" -non perdeva mai l'occasione per esaltare le sue qualità, pure troppo, forse anche fino a risultare odioso a volte. Ma a quel punto cominciò a sfiorarmi il viso, io risultai sicuramente infastidita, perché mi girai meglio dalla parte opposta, in ogni caso gli facilitai la presa, in quella posizione poteva tenermi stretta, con una mano sulla guancia, toccandomela meglio, c'era più contatto. Il mio cuore iniziava a battere più veloce ma riuscivo a tenere la calma, forse facilitata dal sonno, che ancora la sua presenza non mi permetteva di prendere. Mantenni quella posizione per tanto, dopo qualche minuto mi iniziava a piacere la sensazione della sua mano calda posta quasi sulla mandibola, a sfiorare la parte del viso a metà tra guancia e collo, tra castità e desiderio. Cominciavo a rilassarmi e quasi ad addormentarmi, quando la sua mano cominciò a spostarsi, scese giù, nel tragitto per qualche secondo mi sfiorò il seno, scese ancora giù. Per un attimo ebbi paura o forse sperai, forse lo pensai perché in realtà lo volevo, che cominciasse a toccarmi meglio. La sua mano cercava qualcosa, disperatamente quasi, era la mia mano, la prese, incastrò le sue dita con le mie, ci giocò per qualche minuto e poi la portò al suo viso. Ovviamente la posizione iniziale, in cui lui mi stava abbracciando da dietro, così non era più comoda per me, dovetti girarmi.
Se la teneva stretta, come a dire "accarezzami, non togliere la mano", è quello che feci: iniziai a sfiorare la leggera ombra di barba che aveva col dorso della mano, i suoi occhi iniziarono ad addolcirsi, non erano come al solito e passai a delle carezze migliori. Ora mi trovavo lì, quasi a pancia in giù, per metà appoggiata al suo petto, con il braccio che mi faceva da cuscino e la mia mano che smetteva di accarezzargli il viso solo per passare qualche secondo sul suo petto. Lui vide nel mio sguardo la paura di caderci ancora, la paura di crederci, di stare davvero bene a causa della mancanza di fiducia nei suoi confronti. Non potevo fidarmi, ogni volta che ero stata bene lui spariva, né un messaggio, né una chiamata, come potevo credere al suo bisogno di ricevere il mio amore, le mie attenzioni... Mi conosceva, leggeva nel mio sguardo ognuna di queste domande e iniziò a parlarmi di quello che lo portava a essere in quel modo.
Da un ragazzo così cosa vi aspettereste? Nulla di specifico, non mi raccontò del perché lo faceva da sempre, né cosa successe nel particolare: si limitò a parlarmi della sua unica relazione, avuta qualche anno prima, quindi comunque dopo che aveva già l'abitudine di sparire. Aveva sofferto, tradito dal suo migliore amico, non aveva perso solo la sua ragazza, sentiva che tutto quello che aveva fatto per entrambi non era stato apprezzato, si sentiva perso e un po' abbandonato. Io ero lì ad accarezzarlo nel tentativo di calmare il suo sfogo, a guardare nei suoi occhi mentre mi raccontava la sua storia, quando mi colpì una frase specifica "per me tu sei un mondo". Vi spiego: non stava parlando di me, ma era uno di quelli che ci metteva anima in quello che faceva, anche io, per cui lo capivo benissimo, e il fatto di non essere apprezzato o che nulla gli veniva riconosciuto lo minava dall'interno, parlava di questa ragazza come un mondo conquistato dopo tanto e che lui aveva contribuito a costruire, un luogo dove trovare rifugio, benessere, qualcosa di enorme, che lo avvolgesse e in cui perdersi, con le sue piccole e uniche caratteristiche. Per lui ero così, con altre diverse piccole e uniche caratteristiche: realmente eravamo dei mondi, dei piccoli pianeti, ognuno differente dall'altro, compresi appieno ciò che voleva dire. Tuttavia, la frase mi colpì perché dolorosa, mi immaginai nella mente un piccolo astronauta, che pur avendo scoperto un pianeta bellissimo per lui, decise di scoprirne un altro e focalizzarsi su questo, considerando il primo solo quando aveva voglia. Pertanto, presa un attimo dall'impulsività, gli risposi "un pianeta che però hai frequentato a intermittenza", lo avevo beccato. Sembrava realmente dispiaciuto della scelta che aveva fatto ma il secondo mondo, a quanto disse, era per lui l'unico che all'epoca poteva frequentare. Effettivamente anche io ero spesso sfuggente, lato che alla lunga poteva dare fastidio, scambiandolo per volontà di non ricambiare i suoi sentimenti. Continuavo a guardarlo negli occhi, quella sera c'è stata un'intimità che in 10 anni non si era mai creata. Mi disse che avrebbe tanto voluto stare con me così da tempo e che non si era mai creata l'occasione, ma che se quell'attesa fosse stata necessaria per provare quello che provava in quel momento, ne valeva la pena. "Sto bene" -disse guardandomi negli occhi- "sto proprio bene, con te così, non ho mai guardato nei tuoi occhi così a lungo e tu non hai mai guardato così i miei, tutto questo mi rende colmo di benessere". Era vero, c'era una strana magia che rendeva diversi i nostri sguardi quella sera, io sentivo la sua gioia, la sua sincerità e il suo reale senso di benessere nello stare così.
Tutto ciò mi aveva inebriato: le sue parole, i suoi occhi, un suo sorriso sincero che non avevo mai visto prima, lo stare vicini, le carezze, il suo entusiasmo nel parlare dei suoi sentimenti verso me, tutto. Mi persi anche io nel suo entusiasmo, mi feci prendere, i miei pensieri legati ai suoi e non mi accorsi che era a un millimetro da me che cercava di baciarmi. Non me la sentivo di baciarlo, ma era lì e un po' di desiderio c'era, comunque realizzai quello che stava accadendo realmente solo quando le sue labbra erano già sulle mie e di colpo andai via. Quello che ne risultò fu un mezzo bacio a stampo, storto, con uno schiocco a vuoto, orribile, perché subito mi allontanai, mi tolsi il piumone di dosso e, messe le scarpe e il cappotto, corsi via, lasciandolo lì, solo nel letto.
Continua
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tergestin · 17 days
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LO SAPEVATE?
"Il cervello del gatto ha la stessa prospettiva umana. Vede gli stessi colori di noi, prova le nostre stesse emozioni.
Il gatto, a differenza del cane, se lo colpisci, ti volta le spalle, perché si sente ferito come te.
Il gatto può vedere tutte le energie che noi vediamo solo attraverso la meditazione e lo yoga.
Il gatto ti guarda dall'interno verso l'esterno! È inutile cercare di fare una faccia carina per il gatto o accarezzarlo, se sei nervoso, se non ti piace il gatto, o ti attaccherà o ti ignorerà completamente.
È peggio di un bambino! Quando al gatto non piace qualcuno, è perché la persona è un cattivo personaggio.
Quando il gatto va lì e si strofina, anche se alla persona non piacciono i gatti, è perché è una brava persona! Può essere che il gatto non voglia stare vicino a te, perché sta attraversando una fase molto bassa, stai vibrando con pochissima energia, quindi il gatto scappa!
Il gatto ama gli psicotici, gli ubriachi, i bambini, i malati di mente e tutti coloro che, in qualche modo, sono sfuggiti agli standard della realtà. Le persone che si identificano solo con i cani sono persone di grande autorità.
Perché ti piaccia un gatto, devi essere molto flessibile e capire che nessuno appartiene a nessuno, ma devi capire che l'amore è l'unica cosa che tiene il gatto vicino a te.
Il gatto è tremendamente intuitivo, ha persino superato l'intuizione dell'essere umano. Furono bruciati con le streghe nell'Inquisizione, perché erano sempre vicini a chi lavorava con la forza della natura, delle erbe.
Il gatto ti guarda e vede in modo più naturale, energie, entità, tutto ciò che senti, tutto ciò che ti piace, come sei.
Il gatto ha minerali nel sangue che lo rendono un Reikista naturale. Quando giace sopra di te o in qualsiasi parte della casa, sta trasmutando le energie di quel luogo, perché lì l'energia non è buona..."
Amici per la vita❤
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anaromantico · 10 months
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Il cambiamento è una porta che si apre solo
dall'interno.
Namaste
Buon venerdì
🦖
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scorcidipoesia · 11 months
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"Chi cerca di aiutare una farfalla che esce dal bozzolo la uccide . Chi cerca di aiutare una gemma che esce dal seme la distrugge .
Ci sono cose che non possono essere aiutate dall'esterno
...
Deve accadere dall'interno . "
(Alves)
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gregor-samsung · 4 months
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“ Eravamo nell'atrio, tutto rivestito di capelvenere. Dinnanzi m'era lo scenario che godevo da un mese e che mi sembrava di vedere ogni giorno per la prima volta. Il declivio verde di aranci, costellato di frutti d'oro, poi l'azzurro del mare, l'azzurro del cielo; e su quell'orizzonte a tre smalti diversi, i piú divini modelli che l'arte dorica abbia, col Partenone, tramandato sino a noi. Il Tempio della Concordia, e vicino il Tempio d'Era con la sua fuga di venti colonne erette e di venti colonne abbattute, e, piú oltre, il Tempio d'Ercole, ossario spaventoso della barbarie cartaginese, meraviglia ciclopica tale che la nostra fantasia si domanda non come sia stato costrutto, ma come sia stato abbattuto; e oltre ancora il Tempio di Giove Olimpico, il Tempio di Castore e Polluce: tutte le sacre rúine che Agrigento spiega a sfida tra l'azzurro del cielo e del mare, ecatombe di graniti e di marmi che sembra dover ricoprire tutta la terra di colonne mozze o giacenti, di capitelli, di cubi, di lastre, di frantumi divini. Ma dinnanzi a noi era quello che Miss Eleanor chiamava «il mio tempio», il tempio di Demetra, eretto ancora sulle sue cinquantaquattro colonne, l'unico intatto fra dieci altri abbattuti, l'unico sopravvissuto, per uno strano privilegio, al furore fenicio e cartaginese, al fanatismo cristiano e saraceno. — No, amico mio. Dobbiamo ai cristiani e ai saraceni se il tempio è giunto intatto fino a noi.
Fu San Rinaldo, nel IV secolo, che lo scelse fra «i monumenti infernali dell'idolatria» per convertirlo in una chiesa dedicata a San Giovanni Evangelista, chiesa che fu trasformata in moschea al tempo dell'invasione saracena. E l'edificio divino fu salvo, mascherato e protetto come un fossile nella sua custodia di pietra e di cemento. Quale grazia del caso! Pensate allo scempio che fu fatto degli altri! Pubblicherò un manoscritto di mio padre dedicato tutto allo studio di queste distruzioni nefande. Pensate a quel colossale Tempio d'Ercole che forni materiale per tutti i porti nel Medio Evo! Tutto fu abbattuto e spezzato. Abbattute le colonne ciclopiche, ogni scannellatura delle quali poteva contenere un uomo, come in una nicchia, abbattuti i giganti e le sibille alte dodici metri che reggevano l'architrave, meraviglia di mole titanica e di scultura perfetta. Pensate le teste, le braccia, le spalle divine, i capitelli intorno ai quali si gettavano gomene colossali, tese, tirate da schiere di buoi fustigati, mentre le seghe tagliavano, le vanghe scalzavano i capolari alle basi. E le moli precipitavano in frantumi spaventosi, con un rombo che faceva tremare le terra. Ora sulle nudità divine, tra le pieghe dei pepli, nidificano le attinie e i polipi di Porto d'Empedocle. — Cose da invocare un secondo toro di Falaride per i cristianissimi demolitori. — Il gregge! Il gregge dell'Abazia! — Miss Eleanor si interruppe ad un tratto, ebbe uno di quei suoi moti fanciulleschi di bimba sopravvissuta, — il gregge dell'Abazia! Guardate che incanto! Dall'interno del Tempio, sul grigio delle colonne immani, biancheggiarono d'improvviso due, trecento agnelle color di neve. Uscivano dal riposo meridiano, dalla fresca penombra, correvano lungo il pronao, balzavano sui plinti, scendevano con grandi belati e tinnir di campani. Tre pastori s'affaccendavano con i cani per adunare le disperse e le ritardatarie. Alcune, le piccoline, non s'attentavano a balzare dagli alti cubi di granito, correvano disperate lungo il pronao, protendevano il collo invocando soccorso, con un belato lamentevole. I pastori le prendevano tra le braccia, passandole dall'uno all'altro, tra l'abbaiare dei cani. “
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Brano tratto dal racconto di Guido Gozzano Alcina, pubblicato per la prima volta sulla rivista culturale milanese L’illustrazione italiana il 26 dicembre 1913.
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unquadernino · 5 months
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Io ancora che provo a cercare il confronto con le persone, ma perché lo faccio? Ieri ho parlato con una che chiedeva un confronto sulla questione calda dei femminicidi, io ho sostanzialmente argomentato sostenendo che la semplificazione ha rotto il cazzo, che il femminismo da reblog (si chiama così solo su Tumblr? Beh io lo chiamo così non mi interessa) ha rotto il cazzo. In realtà per me il tutto-da-reblog ha rotto il cazzo. In ogni caso questa mi sembrava intelligente, me la ricordavo così, era una spada negli esami di logica all'università. Beh a un certo punto mi ha detto che gli aspetti da manuale (testuali parole) del patriarcato sono: egocentrismo, difficoltà nel gestire le emozioni, e non so cos'altro. Assurdo come la psicologia e la società siano totalmente schiacciate l'una sull'altra, un contatto che esiste e va sottolineato se diventa una schiacciatura totale che elimina uno dei due elementi diventa semplificazione e incomprensione. Ma poi: pronto? Ancora qui a pensare che il patriarcato ti bussi alla porta vestito da patriarcato dicendo ciao sono il patriarcato? Gli uomini più altruisti possono essere maschilisti dalla testa ai piedi, i più equilibrati emotivamente possono esserlo. Ma di cosa parliamo? Ma PERCHÉ parliamo? E poi mi ha detto che anche nel caso di una malattia psicologica esistono delle credenze che sono indipendenti dalla malattia. MA COSA VUOL DIRE? Ma come fai a dire che un pensiero è indipendente da un disturbo psicologico? Cosa è un pensiero? Una valigia all'aeroporto di Fiumicino che scorre sul nastro del volo proveniente dalle Canarie? Ma ce la facciamo a non dire cagate? Perché chi si occupa di una cosa pretende di occuparsi solo di quella cosa? Perché non si riesce a spingere il proprio sguardo fino a toccare il bordo delle cose, che quasi sempre è in comune con altre cose?
In più vorrei dire: se a scuola si farà educazione all'affettività possiamo tranquillamente dichiarare morta la famiglia, e chissà poi la politica cosa dovrà inventarsi per richiamare in vita un nucleo sociale morto e sepolto al quale è stato fatto pure il funerale pubblico
[è solo un'osservazione, mi sembra interessante il declino di un nucleo sociale che la politica italiana continua a voler mettere nel modo più anacronistico possibile al centro delle proprie preoccupazioni. Forse abbiamo cercato affannosamente di cambiarla, di allargarla dall'interno, e si è finito semplicemente per eliminarla?]
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