Tumgik
#citazione breve
epilexia · 1 year
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Domenica,il giorno piu' triste. Domenica,giorno che passa così velocemente. Domenica così monotona. Domenica così fredda. Di domenica non si vede nemmeno più il tramonto. DOMENICA GIORNATA DI MERDA.
epilexia
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uncaosordinato · 9 months
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Mi ammalo spesso, spessissimo, troppo di frequente di malinconia.
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yourtrashcollector · 5 months
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Non ho il fatalismo dei vecchi ma un altro genere di fatalismo: aspettare che tutto vada in malora e poi rimpiangerlo.
Veronica Raimo, La vita è breve eccetera (La scossa)
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princessofmistake · 4 months
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L’avevo amata alla follia. Perché amiamo? Non è strano che per qualcuno esista al mondo un solo altro essere, un solo pensiero, un solo desiderio? E che sulla sua bocca ci sia un nome solo: un nome che viene di continuo alle labbra, un nome che ne prorompe come l’acqua da una sorgente, che sale dalle profondità dell’anima e vien detto, ripetuto, mormorato ininterrottamente, dovunque, come una preghiera?
Non racconterò qui la nostra storia. L’amore ne ha una solamente, sempre la stessa. L’avevo conosciuta e me n’ero innamorato, tutto qui. E avevo vissuto un anno nella sua tenerezza, tra le sue braccia, nelle sue carezze, nel suo sguardo, nelle sue vesti, nelle sue parole, avviluppato, legato, incatenato in tutto quanto veniva da lei, così completamente che non sapevo più se fosse giorno o notte, se ero vivo o morto, se ero sulla terra o altrove. E un giorno ella morì. Come? Non so, non so più. In una sera di pioggia fece ritorno a casa tutta bagnata, e il giorno dopo tossiva. Tossì un’intera settimana, poi si mise a letto. Che cosa accadde? Non lo so. I medici venivano, scrivevano ricette, andavano via. Qualcuno portava medicine e una donna gliele faceva prendere. Le sue mani scottavano, la fronte era madida e ardente, lo sguardo lucido e triste. Le parlavo, mi rispondeva. Che cosa ci dicevamo? Non so più. Ho dimenticato tutto, tutto! Quando morì ricordo il suo sospiro lieve, quel lieve sospiro tanto debole: l’ultimo. L’infermiera disse:  “Ah!”. E io compresi. Compresi. Non seppi più nulla. Nulla. Vidi un prete che pronunciò una parola: “La vostra amante”. Mi sembrò che la insultasse. Dal momento che era morta non avevano più diritto di ricordare quella formalità. Lo scacciai. Ne venne un altro che fu molto buono, molto gentile. Piansi quando mi parlò di lei. Mi chiesero mille cose a proposito del funerale. Non so più. Ma ricordo benissimo la bara, il rumore delle martellate quando inchiodarono il coperchio. Ah, Dio, mio Dio! Fu sotterrata. Sotterrata! Lei! In quella fossa! Erano presenti alcune persone, amici. Fuggii. Correvo. Camminai a lungo per le strade. Poi tornai a casa e il giorno dopo mi misi in viaggio.
       Ieri sono tornato a Parigi. Quando ho rivisto la mia camera, la nostra camera, i nostri mobili, il nostro letto, quella casa dov’era rimasto tutto quel che rimane della vita d’una persona dopo la sua morte, mi riprese un dolore tanto violento che poco mancò aprissi la finestra e mi buttassi giù nella strada. Non potendo più rimanere in mezzo a quelle cose, tra quelle pareti che l’avevano riscaldata e protetta e che nei loro spazi, anche i più piccoli, dovevano conservare mille atomi di lei, della sua carne e del suo respiro, presi il cappello per fuggire via. Di colpo, mentre stavo andando verso la porta, passai davanti alla grande specchiera che ella aveva fatto mettere nel ingresso per vedersi dalla testa ai piedi, ogni giorno, ogni volta che usciva, per osservare se tutto era in ordine nel suo abbigliamento, dagli stivaletti alla pettinatura. Mi fermai lì, basito, di fronte a quello specchio che l’aveva riflessa tante volte, ah!, tante e tante volte che doveva averne conservata l’immagine. Me ne stavo lì, in piedi, lo sguardo fisso sulla fragile lastra, su quel cristallo piano e profondo, ormai vacuo, ma che l’aveva contenuta tutt’intera, l’aveva posseduta come me, posseduta quanto il mio sguardo appassionato, e fremetti. Mi sembrò d’amare quello specchio – lo toccai – era gelido! Oh, il ricordo! il ricordo, immagine dolorosa, immagine bruciante, immagine vivente, orribile immagine che fa soffrire mille torture! Felici gli uomini che hanno un cuore simile a uno specchio, dove i riflessi scivolano via e si cancellano, un cuore che dimentica tutto ciò che ha contenuto, tutto ciò che gli è passato davanti, tutto ciò che hanno contemplato affettuosamente o con amore! Mi sento male! Sono uscito e mio malgrado senza rendermene conto, senza volerlo minimamente fare, sono andato verso il cimitero. Ho ritrovato la semplice tomba di lei, una croce di marmo che reca incise queste brevi parole:
AMÒ, FU AMATA E MORI.
E lei è la sotto, imputridita. Che orrore! Singhiozzavo, la fronte sulla lapide. Mi sono trattenuto a lungo, molto a lungo. Poi mi sono accorto che giungeva il tramonto. Allora un desiderio particolare, un desiderio folle, un desiderio degno d’un amante disperato s’è impadronito di me. Ho voluto passare la notte vicino a lei, un’ultima notte, a piangere sulla tomba. Ma m’avrebbero visto e m’avrebbero fatto uscire. Come fare? Ebbi un’idea; mi alzai e cominciai a girovagare in quella città popolata da persone che non sono più su questa terra. Ho camminato, camminato… Com’è piccola questa città in paragone all’altra, quella in cui viviamo! Eppure questi morti sono più numerosi dei vivi! A noi occorrono grandi case, strade, piazze per le quattro generazioni che guardano il sole contemporaneamente, bevono l’acqua delle sorgenti, il vino dei vigneti e mangiano il pane dei campi di grano! E per tutte le generazioni dei morti, per tutta l’umanità discesa fin quaggiù, quasi niente… un pezzetto di terra.., quasi niente! La terra li riprende, l’oblio li cancella. Addio! All’estremità di quella parte di camposanto più frequentato, scorsi all’improvviso il cimitero abbandonato, quello dove coloro che sono defunti da tanto tempo terminano di mescolarsi alla polvere, dove persino le croci di legno stanno marcendo: il cimitero dove domani metteranno i morti futuri. E pieno di rose selvatiche, di cipressi scuri e robusti, una specie di giardino abbandonato, triste e magnifico, un giardino che si nutre di carne umana. Lì ero solo, assolutamente solo. Mi nascosi dietro una pianta verdeggiante, appiattendomi tra quei rami grassi e scuri. E attesi, avvinghiato al tronco come un naufrago al rottame.
Quando fu notte piena, notte fonda, lasciai il mio rifugio e mi misi a camminare tranquillamente, ma senza far rumore, su quel suolo popolato da morti. Errai a lungo, a lungo, a lungo. Non mi riusciva di rintracciarla. Le braccia tese, gli occhi sbarrati, urtando nelle tombe con le mani, coi piedi, con le ginocchia, col petto e perfino con la testa, andavo avanti senza trovarla. Toccavo, brancicando come un cieco che cerca la sua strada, percepivo lapidi, croci, ringhiere di ferro, ghirlande di fiori avvizziti! Leggevo i nomi con le dita facendole passare sulle lettere. Che notte! E non riuscivo a ritrovarla. Niente luna. Una notte spaventosa! Avevo paura, una paura atroce, per quei sentieri così stretti, tra due file di sepolcri. Tombe, tombe, tombe! Sempre tombe! A destra, a sinistra, davanti a me, intorno a me, dovunque tombe! Mi sedetti su una di esse, poiché non potevo più camminare, dato che le ginocchia mi si piegavano per la stanchezza. Sentivo che il mio cuore batteva più forte. E sentivo anche altre cose. Quali? un rumore confuso, indescrivibile! Era nel mio cervello sconvolto, nella notte impenetrabile o sotto la terra misteriosa, sotto la terra seminata dì cadaveri, quel rumore? Mi guardavo attorno. Quanto tempo sono rimasto là? Non lo so. Ero paralizzato dal terrore, ebbro di spavento, sul punto di urlare, sul punto di morire. E d’improvviso mi parve che la lastra di marmo su cui ero seduto cominciasse a muoversi. Si muoveva come se qualcuno la stesse sollevando! D’un balzo mi spostai sulla tomba vicina e vidi – sì! – vidi alzarsi verticalmente la lastra che avevo appena lasciato e il morto apparire, uno scheletro ignudo che la sollevava con le spalle curve. Lo vedevo, lo vedevo con chiarezza, benché quella fosse una notte tenebrosa. Potei leggere sulla croce:
QUI RIPOSA JACQUES OLI VANT, DECEDUTO IN ETÀ DI ANNI 51. AMAVA LA FAMIGLIA, ERA BUONO E ONESTO. MORI’ NELLA PACE DEL SIGNORE.
Anche il morto leggeva le frasi scritte sulla sua tomba. Poi raccolse un sasso sul sentiero, un sasso aguzzo, e cominciò a cancellare, grattandole via, tutte quelle parole. Le cancellò completamente, con lentezza, fissando con le occhiaie vuote il punto dove prima erano incise. Poi con la punta dell’osso che era stato il suo indice scrisse in lettere fosforescenti come quelle che si tracciano sui muri con i fiammiferi:
QUI RIPOSA JACQUES OLIVANT, DECEDUTOIN ETÀ D’ANNI 51. CON CATTIVERIA AFFRETTÒ LA MORTE DEL PADRE DAL QUALE DESIDERAVAEREDITARE, TORMENTÒ LA MOGLIE E I FIGLI, IMBROGLIÒ I VICINI DI CASA E RUBÒ QUANTO GLI FU POSSIBILE. MORÌ MISERABILE.
Quand’ebbe finito di scrivere, il morto rimase immobile a contemplare l’opera sua. Mi volsi indietro e m’accorsi che tutte le tombe s’erano scoperchiate, che tutti i cadaveri ne erano usciti e tutti avevano cancellato le menzogne scritte dai parenti sulle lapidi. Tutti avevano ristabilito la verità. Vedevo in tal modo che tutti erano stati i carnefici dei propri congiunti, astiosi, disonesti, ipocriti, bugiardi, canaglie, calunniatori, invidiosi. Tutti avevano imbrogliato, rubato, compiuto tutti gli atti più abominevoli, quei buoni padri, quegli sposi fedeli, quei figli devoti, quelle fanciulle caste, quei commercianti probi, quegli uomini e quelle donne irreprensibili. Sulla soglia della loro dimora eterna, adesso avevano scritto tutti la crudele, la terribile, la santa verità che tutti ignorano o fingono d’ignorare su questa terra. Mi venne in mente che anche la donna amata aveva dovuto tracciarla sulla sua tomba. E senza paura, oramai correndo tra i loculi semiaperti, tra cadaveri e scheletri, andavo verso di lei, sicuro che questa volta l’avrei rintracciata. La riconobbi da lontano, anche senza vederne il volto che era ancora avvolto nel sudario. E sulla croce di marmo dove poco prima avevo letto: “Amò, fu amata, e morì”, scorsi:
USCÌ DI CASA PERTRADIRE IL SUO AMANTE, PRESE FREDDO SOTTO LA PIOGGIA E MORÌ.
A quanto pare fui raccolto all’alba, inanimato, accanto a una tomba.
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moon-whispers22 · 7 months
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In cielo c'è una stella per ognuno di noi, sufficientemente lontana perché i nostri dolori non possano mai offuscarla. 🌟
-Christian Bobin
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siipoesia · 8 months
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Non ci rendiamo conto di quanto la vita sia imprevedibile. Pensiamo di aver tutto sotto controllo, "tanto c'è tempo" non è così?
Se ci sentiamo di dire un "ti voglio bene" in più, perché non farlo? Se vogliamo abbracciare qualcuno, dimostrare il nostro affetto, perché trattenerci? Non è mai abbastanza.
Abbracciatevi, amatevi, godetevi ogni attimo della vostra vita.
Per crollare ci vuole un attimo.
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lostaff · 1 year
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Ch-ch-changes
🌟 Novità
Per quelli di voi che utilizzano Tumblr come app web autonoma tramite Chrome, ora sull'icona dell'app appare l'indicazione dei post non letti, come già facciamo nel titolo della pagina.
Abbiamo aggiornato la funzione "Disattiva notifiche" per post nelle app mobili per impedire anche la creazione di nuovi elementi di attività, invece di impedire solo future notifiche push. Puoi leggere di più su come usarlo qui per iOS e qui per Android.
Abbiamo aggiornato la funzione Reblog Graphs sul web per mostrare ancora una volta più informazioni quando si fa clic su un nodo nel grafico, ad esempio quanto è lontano dal post originale e chi era l'autore di quel nodo. Altri miglioramenti in arrivo qui! Puoi attivare Reblog Graphs sul web e visualizzarlo nella vista delle note come una nuova scheda.
🛠 Correzioni
Risolto il problema per cui le richieste anonime venivano nascoste dalla posta in arrivo per un breve periodo. Nessuna domanda anonima è andata persa, sono state solo temporaneamente nascoste.
Risolto un bug che mostrava le richieste inviate da blog sospesi/disattivati ​​nelle caselle di posta di alcune persone.
Sul web, abbiamo implementato una importante correzione per le nostre scorciatoie da tastiera, che dovrebbe finalmente consentire loro di funzionare correttamente per le tastiere non inglesi.
Risolto anche un bug sul web che causava l'uso di tasti di scelta rapida per inviare spam a quell'azione se il tasto veniva tenuto premuto, come tenere premuto R per rebloggare. L'uso dei tasti di scelta rapida eseguirà quell'azione solo una volta, e non di nuovo, fino a quando non si rilascia il tasto e lo si preme di nuovo.
La scorciatoia da tastiera della coda veloce (tenendo premuto "w") ora funziona correttamente quando si visualizzano i post in un layout a parete, come nelle pagine Esplora, Cerca e Taggati.
Corretta la spaziatura attorno alle etichette "Tipper" sulle note sul web per essere coerente con altre etichette simili nella vista delle note.
Risolto un bug che causava l'ordinamento errato dei reblog nella vista delle note dopo aver modificato l'ordinamento nella scheda delle risposte.
Abbiamo corretto un altro bug che causava l'errata idoneità dei post a essere segnalati da altri, a seconda dell'editor di post utilizzato per creare il post.
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occhietti · 2 years
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Il fico.
Dalla dolcezza alla sensualità, il passo riesce breve quanto un morso: la polpa succosa che riempie la bocca, la lingua contro il palato in uno schiocchio felice.
Gli stessi aggettivi che lo raccontano sono spesso ad alto tasso di seduzione: carnale, serico, languido, inebriante.
Una interpretazione bilanciata (o rafforzata) dal crisma di sacralità con cui è stato accompagnato per millenni, in quanto simbolo di conoscenza, abbondanza e fecondità, come da citazione nell’Antico Testamento.
- Licia Granello
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klimt7 · 2 months
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PREMESSA :
Chiedo scusa a chi passa a leggere il mio blog, se questa volta vi costringerò a leggere un Post lungo e articolato.
Un post che contiene riflessioni e una lettura su due livelli: la Storia che ci proviene dal passato e la stretta attualità - quella del vile assassinio in un carcere russo di Alexej Navalnj.
Perchè non sempre si può ridurre ogni argomento, ad aforisma, a slogan breve o alle righe di una fulminante citazione.
Talvolta bisogna, invece, usare il cervello, per pensare, fare collegamenti, approfondire i fatti e gli avvenimenti.
Fare cioè quell'operazione che si faceva da piccoli :
UNIRE TUTTI I PUNTINI FINO A SCORGERE IL DISEGNO NASCOSTO .
In questo caso specifico, fino ad intravedere IL SENSO dei comportamenti tenuti da determinati uomini che in tutte le epoche, non si sono fatti intimorire dal POTERE del dittatore di turno.
Quel famoso "UOMO SOLO AL COMANDO" a cui vorrebbe riportarci, quell'analfabeta di diritto costituzionale che risponde al nome di Giorgia Meloni.
Una cenerentola arrogante e burina, che sogna di trasformarsi in una novella Ducetta piena di orgoglio e disprezzo per chi non la pensa come Lei.
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Ecco perchè, oggi, ripensando al sacrificio di Alexej Navalnj, non posso non andare col pensiero a Giacomo Matteotti, al suo ultimo discorso in Parlamento a fine maggio 1924 e al suo assassinio, da parte degli squadristi neri inviati da Mussolini, la bellezza di 100 anni fa, il 10 giugno 1924 !!!!
E l'attenzione va subito alla Storia, una delle materie più utili e preziose in assoluto, alla passione che ho sempre avuto fin dalle elementari per andare a scovare le lezioni che le epoche passate possono offrirci.
Subito il pensiero corre alla simmetria fra le carceri russe di questi ultimi anni e quelle italiane degli Anni Venti del secolo scorso.
Carceri che dal 1925 in poi, cominciarono a riempirsi di Antifascisti: Pietro Nenni, Sandro Pertini, Antonio Gramsci, Altieri Spinelli e tanti, tantissimi altri, che osarono sfidare il potere sempre più autoritario e oppressivo del Governo Fascista appena insediato.
È proprio ciò che l'attuale Governo Meloni, (governo composto da personaggi del tutto inadeguati, incolti ed arroganti), vorrebbe da noi cittadini italiani: che rimuovessimo quei fatti e quegli avvenimenti, dalla nostra memoria collettiva. Come non fossero mai accaduti !
E invece, come non ritornare a quell'atto di rivolta, (rispetto al conformismo imperante di quegli anni), da parte di migliaia di giovani che rifiutavano di allinearsi alle scelte scellerate del Potere Mussoliniano?
Giovani antifascisti che iniziarono a pensare al bene collettivo del proprio paese, in modo differente e a intravedere come Benito e i suoi gerarchi, stessero progressivamente cancellando ogni tipo di diritto individuale.
E pur venendo incarcerati, ebbero il coraggio di riaffermare una scelta chiara e precisa:
Io no. Io non ci sto. Io non sono d'accordo. Io lotto per cambiare le cose, per cambiare i rapporti sociali e per conquistare il diritto alla libera espressione delle opinioni. Per la democrazia, e l'uguaglianza dei diritti delle persone.
PERCHÈ SOGNO UN ALTRO TIPO DI PAESE E DI SOCIETÀ, PIÙ APERTA E MODERNA !!!
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Sono davvero tanti gli uomini coraggiosi dal comportamento esemplare dal cui esempio possiamo prendere forza e ispirazione.
Viviamo tempi bui e difficili, ma ognuno di noi, può superare il proprio disorientamento ritrovando una luce, un senso e una direzione studiando le biografie e le vite concrete di questi intrepidi protagonisti che la Storia ci offre.
Anche per noi oggi ha senso quel bivio e quella scelta: chi vogliamo essere, per cosa vogliamo lottare, per quale tipo di società siamo pronti a combattere, e quali diritti vogliamo difendere.
Perchè ognuno di noi sia una scintilla per far tornare la luce della Ragione e dell'Umanità.
Per impedire che nel buio medievale a cui ci vogliono riportare, le persone non si sentano smarrite o confuse e nemmeno impotenti o passive.
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Contro ogni tipo di sopraffazione da parte del Potere presente o futuro e a difesa d'ogni essere umano che aspira ad un futuro di diritti e di libertà.
Il ricordo grato e commosso per un grande combattente che si è speso fino all'ultimo istante della propria vita, per dare un futuro di libertà ai cittadini russi del futuro:
Aleksej Anatolevic Navalnyj
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( Il tentativo in corso di )
Analfabetizzazione
CLAUDIO LOLLI dall'Album
"DISOCCUPATE LE STRADE DAI SOGNI"
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arcobalengo · 9 months
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LAFONTAINE: GLI AMERICANI PREPARAVANO QUESTO CONFLITTO DA TEMPO
La testata polacca “Myśl Polska” riporta questa citazione del politico tedesco Oskar Lafontaine.
Secondo Lafontaine, l’America sta cercando di rimanere l’unica superpotenza al mondo. E quando si hanno ambizioni di questo tipo, si cerca il conflitto con altre superpotenze: Cina, Russia e, probabilmente a breve, anche India.
Oskar Lafontaine è uno dei veterani della politica tedesca. Allo stesso tempo, trovandosi fuori dal mainstream, si permette alcune dichiarazioni decisamente controcorrente.
Si tratta di un conflitto ideato a Washington.
Тom Wellbrock: Lei è d’accordo con la tesi che l’Occidente avrebbe potuto impedire il conflitto in Ucraina se ne fosse stato interessato?
Oskar Lafontaine: gli Stati Uniti preparavano questo conflitto da alcuni decenni. I teorici americani della politica estera, tra cui Henry Kissinger e Zbigniew Brzezinski, da tempo segnalavano che l’Ucraina controllata dagli USA avrebbe garantito l’uscita della Russia dalla lista di superpotenze mondiali. L’Ucraina, quindi, non è altro che un campo di battaglia dove gli americani combattono i russi per minare la posizione del Cremlino sulla scena politica mondiale.
— La maggior parte degli Stati non è interessata né alle sanzioni, né a procrastinare il conflitto.
Evidentemente, i tedeschi hanno un punto di vista diverso. Di recente ho parlato con un conoscente che ha dichiarato che il nostro Paese è in via di distruzione e che alla fine non ne resterà più nulla. Anche gli ucraini smetteranno di esserci grati per le forniture di armi. Lei condivide questa opinione?
— Sì, coloro che dopo un anno pensano ancora che il conflitto si possa risolvere aumentando le forniture di armi, devono riflettere. Sono morte centinaia di migliaia di persone. L’Ucraina si sta devastando sempre più e, che se tutto va così, non ci sarà mai fine. È incredibile che la Germania continui con questa politica davvero stupida, anche se ormai nella stragrande maggioranza dei Paesi del mondo sono state tratte le conclusioni del caso.
La distruzione del cuore industriale d’Europa
— Mi sembra che l’attuale classe politica stia portando il nostro Paese verso il baratro e che alla fine non resterà più nulla dell’economia tedesca. Forse sto esagerando?
— In effetti, c’è da averne paura. Sono sorpreso che gli industriali tedeschi non stiano ancora dando allarme. Si potrebbe dedurre che la quota di partecipazione delle corporation americane nelle industrie tedesche sia talmente importante da rendere impossibile qualsiasi protesta.
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epilexia · 15 days
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E' così difficile creare dei rapporti relazionali!
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13/11/2023
Una citazione da Una trilogia palestinese al giorno
Noi siamo il prodotto di una realtà e di un'epoca in cui chiari fallimenti si confondono con nascite poco chiare. Noi non rinunciamo ai nostri sogni nonostante continuino a fallire. [...] Abbiamo scelto di credere che il futuro nascerà da questo presente attraverso un processo di trasformazione che ci vedrà protagonisti. Il futuro non verrà da un passato che, a ogni crisi, diventa più potente. Quando facciamo notare che l'unica letteratura composta dalla rivoluzione è scritta con il corpo, ci rendiamo conto che solo sperimentando l'equazione parola-azione si porterà a maturazione una nuova letteratura. Noi siamo coscienti di essere parte integrante della cultura nazionale araba e non una parte a sé. [...] Noi non rappresentiamo una corrente letteraria ma evidenziamo un contesto, un ampio percorso, che dia una qualche forma al concetto di unità della cultura nazionale araba, in un momento in cui si tenta ripetutamente di frammentarla e di negare la sua esistenza. Quel che intendo è che questa cultura è aperta alla propria storia, nella molteplicità delle sue radici. Noi non diciamo che l'Oriente, da un punto di vista culturale, è solo orientale. Né diciamo che l'Occidente è solo occidentale. Per noi non c'è un unico Oriente come non c'è un unico Occidente.
[...] E quando vediamo a quale livello è giunto il logoramento della cultura, quando prendiamo coscienza dell'egemonia che certi parassiti confessionali - privi di capacità e di idee - esercitano sulle necessità quotidiane - o settimanali o mensili - della gente comune, allora non facciamo commenti del tipo: 'C'è la crisi, fuggite!', bensì contestualizziamo il tutto politicamente e stiamo all'erta. Facciamo attenzione alle armi letterarie capaci di nascondere il loro tradimento e la loro pretesa di santità, capaci di infrangere i nostri sogni fingendo disgusto per la politica - detto in altri termini: disgusto per la lotta. No, non siamo estranei in alcuna terra araba. Estranei sono coloro che puntano il dito accusatore contro la nostra estraneità. Loro sono estranei, alla loro storia e al senso della loro esistenza. Sono estranei per una moda passeggera che fa sì che i ladri vedano solo altri ladri. Noi non possiamo accettare di ripiegare sul passato, non accettiamo neppure che perduri il disordine di questo sperimentalismo che non fa che riproporre se stesso. Noi ci lagniamo della mancanza, quando creiamo, di padronanza della lingua parlata dalla gente, ma questo non ci impedisce di perseverare nel rappresentarla, quella gente. [...] Un uso corretto della lingua è diventato sinonimo di arretratezza, la precisione della metrica regresso.La chiarezza è diventata una vergogna, la parola e l'effetto della parola sul pubblico inciviltà. Per dirla in breve: siamo in piena reazione. Lo spirito reazionario, spacciandosi per sinistrorso, si è fatto avanti con tutto l'armamentario tipico della modernità, stracolmo però di tutte le teorie sul ritorno al passato. È riuscito, in anni che vedono degenerare i grandi valori del mondo arabo, a fare in modo che tutti si ponessero gli stessi suoi interrogativi. E intanto il figliol prodigo faceva ritorno alla sua comunità confessionale, al suo ascetismo o al suo esoterismo e dichiarava a gran voce che era pentito di essersi rovinato la vita partecipando a quei movimenti di liberazione che avevano prodotto solo difficoltà impreviste e a quella rivoluzione che ha dimostrato di avere costi troppo elevati.
[...] Quanto alla questione della letteratura, noi scriviamo - o facciamo scrivere, in nome della libertà creativa - per polarizzare, nonostante le nostre divergenze, pochi bagliori intorno a un'idea che si fonda su basi molto semplici: vogliamo liberare noi stessi, il nostro paese e le nostre menti; vogliamo vivere il nostro tempo con dignità e fierezza. Continuando a scrivere, noi esprimiamo la nostra fede nella scrittura. È per questo che non ci sentiamo una minoranza. Diciamo chiaramente che noi siamo la minoranza-maggioranza. Diciamo chiaramente che veniamo da quest'epoca, non dal passato, né dal futuro.
Editoriale di Mahmoud Darwish, in “al-Karmil”, n. 5 (1982), in Una trilogia palestinese
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yourtrashcollector · 5 months
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Ma in fondo, perché mai prendere una decisione quando poteva restare tutto in sospeso?
Veronica Raimo, La vita è breve eccetera (La scossa)
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parmenida · 6 months
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- Essere in disaccordo con tre quarti della gente è il primo requisito della sanità mentale.
- Bisogna sempre perdonare i propri nemici. Niente li infastidisce di più.
- Mai discutere con un idiota, ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza.
- L'inferno e il paradiso sono tutti e due dentro di noi.
- Tutti ti amano quando sei due metri sotto terra.
- Se vuoi dire la verità alla gente, falla ridere, altrimenti ti uccideranno.
- Regala la tua assenza a chi non dà valore alla tua presenza.
- Oggi si conosce il prezzo di tutte le cose e il valore di nessuna.
- Ogni tuo successo ti crea un nemico; per essere simpatico occorre essere mediocre.
- Nessuno può essere libero se costretto ad essere simile agli altri.
- Meglio essere protagonisti della propria tragedia che spettatori della propria vita.
- La vita è troppo breve per sprecarla realizzare i sogni degli altri.
- Viviamo in un'epoca dove le cose superflue sono le nostre uniche necessità.
- La maggior parte delle persone sono altre persone. I loro pensieri sono opinioni di qualcun altro, la loro vita un’imitazione, le loro passioni una citazione.
- Un uomo non è del tutto se stesso quando parla in prima persona. Dategli una maschera, e vi dirà la verità.
- La società spesso perdona il criminale ma non perdona mai il sognatore.
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“Io non voglio cancellare il mio passato, perché nel bene o nel male mi ha reso quello che sono oggi. Anzi ringrazio chi mi ha fatto scoprire l'amore e il dolore, chi mi ha amato e usato, chi mi ha detto ti voglio bene credendoci e chi invece l'ha fatto solo per i suoi sporchi comodi. Io ringrazio me stesso per aver trovato sempre la forza di rialzarmi e andare avanti, sempre.”
________________________________ In questo giorno nasceva Oscar Fingal O'Flahertie Wills Wilde, noto come Oscar Wilde (Dublino, 16 ottobre 1854)
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frannie-is-here · 16 days
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"Tu sei il maestro della tua orchestra e puoi decidere la colonna sonora della tua vita"
- Alessio Stortini
Ehilà, raggio di sole! ☀️
Oggi ci tenevo tantissimo a condividere con te questa bellissima citazione, principalmente perché mi ha ricordato una frase che porto nel cuore da anni e che mi ha aiutata molto: "Sei tu il protagonista della tua vita".
Ma soprattutto perché queste parole mi donano sempre una consapevolezza preziosa, che purtroppo oggi sembra essere meno comune e spero che possano risvegliare in te la stessa sensazione di forza e fiducia!
Ricordati sempre che sei forte, coraggios* e capace di realizzare tutti i tuoi sogni. La vita è breve, e non vale la pena vivere con i rimpianti. Mettiamo da parte le nostre paure e osiamo inseguire ciò che ci rende veramente felici! 🌷
Ti auguro di vivere ogni giorno con gioia e determinazione, perché TU puoi TUTTO! 💫
🎨 Ora, vorrei chiederti un piccolo aiuto! 🥹
È da un paio d'anni ormai che ho aperto un account Instagram in cui parlo di libri. E,dal momento che mi piace provare nuove cose e creare contenuti sempre diversi tra loro, sto cercando di imparare a creare dei collage carini.
Inizialmente utilizzavo Picsart e mi trovavo davvero benissimo! È un'applicazione molto semplice da utilizzare però... a quanto pare riesco a creare soltanto contenuti simili! :(
Quindi! Ho provato a scaricare altre app, come: Adobe Express, VSCO, Canva e Phonto.
Ma ammetto di non essere molto esperta di tecnologia e sinceramente non ci capisco un tubo. Non so proprio da dove cominciare! Uffi
Canva mi sembrava molto intuitiva... poi mi ha chiesto di aggiungere le scritte, di cambiare la font e mi sono persa. Certo che la tecnologia è complicatella :/
E sì! Okay, forse sono semplicemente io ad essere una frana ahaha
Però non voglio arrendermi. Desidero DAVVERO TROPPOOO realizzare dei moodboard di stile diverso e innovativo! Per questo sono qui a chiederti una mano! 🤧
Se hai dei consigli su come utilizzare Canva o altre risorse simili, sarei davvero grata per il tuo aiuto e il tuo tempo! 💫🥹
🌷
È arrivato il momento di salutarci! 🥹
Goditi questa serata, amorino e rifletti sulle cose positive della giornata. Anche se ti sembrerà di aver vissuto una giornata negativa, in realtà troverai sempre qualcosa di buono. Basta cambiare prospettiva! E nel caso non riuscissi proprio a trovarne una... Hey, capita avere giornate negative! Domani avrai tutto il tempo per brillare 🌟
Ti voglio un moooondo di bene! Scrivimi quando vuoi, io ci sono sempre per te! Un forte abbraccio!! 🥰
- Frannie! 🌷
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moon-whispers22 · 10 months
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Non capisco se sia finita o se ci stiamo ancora aspettando. ⌛️
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