Tumgik
#cenny dar
pio73 · 1 year
Text
AI Wiersz
Jesteś jedynym, kto zna swoją drogę I wie, czego chce w życiu i jak to zrobić Zawsze patrzysz w przyszłość z radością i nadzieją I starasz się być szczęśliwym, niezależnie od okoliczności.
Pozwól sobie na chwile radości i uśmiechu Nie przejmuj się problemami, które przychodzą i odchodzą Bo szczęście to stan ducha, który jest w Tobie I niezależnie od sytuacji, zawsze będzie tam blisko Ciebie.
Niech każdy dzień przynosi uśmiech na twarz Niech radość w sercu rozbrzmiewa w każdej chwili Bo szczęście to dar, który jest wart cenny I niech zawsze będzie towarzyszem na Twojej drodze życia.
/MePrzemko/ @pio73
YT: The Dark Przemko
IG: Itsmeprzemko
0 notes
queen-blance · 5 years
Text
,,Bóg nigdy nie mruga’’ - Regina Brett
Tumblr media
6 notes · View notes
wolcichyczas · 3 years
Text
25/06/2021
2 Tes 3:1-5 
(1) Na ostatek, bracia, módlcie się za nas, aby Słowo Pańskie krzewiło się i rozsławiało wszędzie, podobnie jak u was, (2) i abyśmy byli wybawieni od ludzi przewrotnych i złych; albowiem wiara nie jest rzeczą wszystkich. (3) A wierny jest Pan, który was utwierdzi i strzec będzie od złego. (4) Co zaś do was, to mamy ufność w Panu, że to, co wam rozkazujemy, czynicie i czynić będziecie. (5) Pan zaś niech kieruje serca wasze ku miłości Bożej i ku cierpliwości Chrystusowej.
Pozostała część księgi (rozdział 3) porusza aspekt praktycznego zastosowania abstrakcyjnej doktryny. W pierwszych trzech wersetach Paweł prosi o modlitwę. Zauważ, że gdy pozostaje jedna trzecia listu, Paweł (tak jak wiele innych kaznodziei) bezczelnie mówi "na ostatek". Tak właściwie, "na ostatek" nie oznacza "w podsumowaniu", ale raczej, że zostanie poruszony ostatni temat. Kiedy mówi "módlcie się za nas" chodzi o osoby wspomniane w 1:1, czyli Paweł, Tymoteusz i Sylwan. Paweł wyobraża sobie ewangelię, która niczym ogień zapala i pochłania coraz większy obszar, lub zdrową, bujną winorośl, która szybko rośnie. "Słowo" w greckim to logos. Stąd bierze się nasze słowo logo (znak, emblemat jakiejś firmy). Może tutaj chodzić o spisane lub wypowiedziane słowo. Odnosi się do Chrystusa jako żywego Słowa (sposobu porozumiewania się z ludźmi) od Boga. Jest to także antyczny grecki koncept najwyższej wiedzy lub filozoficznej myśli; logiczność, która kieruje całym światem materialnym i niematerialnym. A więc chrześcijanie posiadają najwyższą logikę "drogę, prawdę i żywot" (Jana 14:6). Paweł modli się, aby ten cenny dar wiedzy został rozpoznany i ceniony przez innych. W wersecie 2, Paweł wyraża zakłopotanie w sprawie (po grecku) "nierozumnych i złych mężów". Chodzi mu konkretnie o jeden konflikt, możliwie, że chodzi o ten, który właśnie doświadczał w Koryncie (Dzieje Ap. 18). Choć przeciętny człowiek jest bez wiary to Bóg jest wierny i ochroni swoje dziecko od Złego (czyli od Szatana). Paweł zachęca Tesaloniczan w 3:4 i 5. Mistrzowsko motywuje ich. Używa on taktyki wzmocnienia, żeby Tesaloniczanie spełnili jego prośby. Poprzez wyrażenie zaufania jakim ich darzy, jego zachęcenie staje się samo w sobie wypełnionym proroctwem.
Krok życiowy
Cierpliwość jest cnotą. Jest także nakazem, aby czekać na Pana, aż on zainterweniuje w sprawy ludzi i przyprowadzi świat do porządku.
1 note · View note
somarolove · 3 years
Text
Illuminazioni Criminali
Tumblr media
Stella è scomparsa in una notte di proiezioni cinematiche. Fin dalla mattina ebbi un triste presagio. Una strana telefonata mi annunciò sventure. Un’invitata aveva un’occhio malconcio e mi disse di non poter venire. Poi, la sera, durante la proiezione clandestina di “Fairwell my Concubine” nel nostro cinema d’essai pirata, un collega mi telefonò dicendomi che era un periodo di merda. Era passato un mese circa dalla fine del lockdown totale a Luang Prabang ma le frontiere rimanevano chiuse e non era chiaro, ieri come oggi, per quanto tempo ancora. Per tirarci su il morale decidemmo di proiettare 4 film in una saletta d’altri tempi a ridosso dell’isola UNESCO, per soli 10 intimi. L’ultimo film sarebbe poi stato selezionato dal ”popolo” dei partecipanti. Fairwell my Concubine era il terzo di un trittico che ci aveva portato dalla Sud Corea con “Parassite”, al Vietnam con “Da 5 Bloods” fino alla Cina dei signori della guerra e poi della rivoluzione culturale e oltre. Il popolo invece votò a larga maggioranza per rifugiarsi nella Repubblica di Zubrowka animato forse da un’impersonificazione anti-storica e negazionista delle vicende terrene. Al mio collega, risposi che cercavamo di tenerci impegnati e di proporre qualcosa di nuovo per non dar da mangiare all’angoscia.
Stella fu portata via durante la telefonata, in pochi minuti, da un commando organizzato, con tanto di SUV e assenza di testimoni oculari e CCTV smontate  la settimana precedente perchè il vicino aveva trovato un acquirente disposto ad acquistarle a un ottimo prezzo. Noi non ci accorgemmo di nulla. La successiva corsa alla normalizzazione dell’evento fu però molto formativa. “Rubano ogni giorno qui”. “Ai miei clienti succede sempre”. Tutti già sapevano del furto. Persone con cui non avevo ancora mai chiacchierato, si sedevano con me per rincuorarmi con un racconto di amici cui avevano rubato qualcosa. Piu’ li ascoltavo, piu’ mi sembrava che stesse prendendo forma un’azione da “classe alta” eseguita dai soliti manovali e con un obiettivo preciso. Invitava a un ritorno al reale mentre pianificavo un viaggio in bici, del tipo “il COVID non c’è qui, ma c’è in te”, come in una sorta di estensione virologica del virus sulla persona e per proprietà transitiva sulle cose che possiede. A qualcuno forse non era piaciuta la novità improvvisa dei film e degli eventi che avevamo iniziato ad organizzare. Avevo interpretato il segnale in alfabeto terronico, del tipo: “se non passi per la “community” non funzioni. Qui si concerta tutto e tu non sei invitato. Tra l’altro l’idea non è male quindi la replichiamo da qualche altra parte.” Insomma, mi sembrava proprio un “setup”, come dicono gli inglesi, che oltre al furto aveva messo in moto un bel chiacchiericcio che si rafforzava nell’eccezionalità del momento.
Un mese più tardi la soluzione alla depressione causata dalla scomparsa di Stella apparve in un post di facebook: “Vendo bici praticamente nuova. 350 dollari trattabili.”Il moto inarrestabile del Capitale aveva quindi creato una nuova opportunità continuando a macinare profitti attraverso un furto ben piazzato. Una serie di eventi culturali gratuiti veniva bloccata in tempo per non renderli “cool” ridirezionando l’attenzione su “venue” jurassiche dell’epoca coloniale. Contestualmente aveva redistribuito qualche spicciolo ai manovali della “Community” per mantenere una certa legittimità tra i “locals”. Così, con 220 dollari, oltre ai circa 700 perduti, accettai il pacco e in un bel giorno di sole incontrai Angela.
Tumblr media
Non era però ancora pronta per essere cavalcata. Aveva bisogno di qualche ritocco. La magnificenza che ammirate in foto è il risultato di un attento lavoro di analisi delle strade laotiane, di studio delle componenti disponibili sul mercato locale e di valutazione costi\benefici.
Tumblr media
Il pezzo forte è questo stupendo pacco pignoni giunto dalla Cina, per la precisione dalla provincia dello Yunnan. Trattasi di un 8 velocità 11-42 che dopo una prova su strada di circa 700 chilometri è risultato estremamente versatile per le lunghe salite laotiane. E’ accoppiato ad una guarnitura 28-38 usata, proveniente da Stella prima del suo upgrade nel 2018. L’agilità del rapporto 28/42 con circa 40 kg di carico oltre me si è dimostrata perfetta per non entrare in ansia in salita. Il prezzo di questo gioiello ingegneristico cinese è stato di 35 dollari. Le due ruote sono state quasi completamente riviste grazie a due mozzi di marca cinese scambiati con dei mozzi shimano deore lx per ruote con freni V-Brake che erano ormai inutili.
Tumblr media
Il manubrio a farfalla lo aveva il mio meccanico di fiducia in negozio da anni e non era mai riuscito a venderlo. Me lo ha regalato contento di liberarsene. In compenso ho acquistato da lui i freni a disco idraulici che sono diventati necessari dopo alcune discese della paura nel viaggio di prova citato in precendenza. In quel frangente i vecchi freni di Angela si sono rivelati troppo molli. In un’occasione, prima di una curva, due camion si sono dovuti fermare per evitare lo scontro mentre io, non riuscendo a rallentare in tempo, sono dovuto passare nella piccola fessura che ancora li distanziava. Ho speso per i freni quasi 50 dollari. A questi vanno poi aggiunte la manopole del cambio nuove di pacca, 25 dollari, e il porta cellulare, 8 dollari. Come si intravede dalle foto ho anche aggiunto un portapacchi anteriore arrivato dalla Tailandia e costato anche lui 38 dollari. Era l’unico disponibile e non mi ha convinto fino in fondo perchè si aggancia direttamente al mozzo della ruota anteriore complicando eccessivamente la fase di smontaggio in caso di fermate di emergenza. E’ però molto solido e mi servirà per trasportare tutto l’occorrente per cucinare in campeggio o nelle camere in cui dormirò. Con circa 400 dollari, tutto compreso, sono quindi riuscito a raccattare una perfetta bici da touring con cui iniziare un nuovo viaggio.
Tumblr media
Il navigatore è montato su di un Nokia 800 tough resistente ad urti e acqua. Il suo essere un cellulare non proprio smart lo rende un tantino lento e con pochissime funzioni offline. Va detto però che con circa 1 dollaro alla settimana sono connesso in 4G 24 ore al giorno e che la batteria dura almeno 3 giorni senza bisogno di portare altri accessori per ricaricarlo. Inoltre il viaggio con google map è anonimo non dovendo effettuare nessun accesso. Voglio dire per essere tracciato c’è bisogno di qualcuno che voglia farlo ma il cellulare non registra le posizioni passate e sarà impossibile rintracciarmi ex-post. Questo è un perfetto esempio di diritto all’oblio nell’epoca dei cyborg. Fa anche da radio youtube nei momenti di bisogni musicali. L’ho comprato l’anno scorso dopo la maratona di Hanoi.
Tumblr media
Il faro è un cimelio rimastomi in mano dopo il furto di Stella, un Soonfire che fa una bella luce intensa e che dura molte ore, comprato a Milano alla fine del 2019. Mi è capitato solo due volte di pedalare per diversi chilometri nell’oscurità e, per mantenere un certo piacere ciclistico, è essenziale affidarsi ad un faro che abbini durata a profondità di campo, per così dire. Per attaccarla al manubrio ho dovuto adattare un vecchio pezzo di plastica che serviva da gancio al telaio per un lucchetto. Si regge grazie ad una vite abbastanza lunga che rende difficoltoso il furto “en passant” ma non posso staccarlo ogni volta che parcheggio Angela, quindi rimane esposto ai desideri della strada. Per mia disattenzione ho già perso altri 3 fari, anche se meno costosi di questo. Prendersi "Sonny” però potrebbe essere meno efficiente di prendere tutta la bici. Per questo, lo estraggo dalla sua staffa solo quando devo ricaricare le batterie che durano comunque settimane e non giorni.
Tumblr media
Il portapacchi posteriore è sufficientemente solido per caricare borsoni capienti. Il sedile invece è pessimo ma non ho trovato nulla in alternativa. L’incognita maggiore per il viaggio, oltre alla tenuta generale della bicicletta, è proprio la possibile infiammazione di legamenti e ginocchia che il sedile potrebbe accentuare. In questi pochi anni e viaggi di esperienza nel mondo del bike touring ho però capito una cosa molto importante. E’ fondamentale muoversi in sintonia con la fatica, adattando in continuazione le mete alle gambe. E’ molto importante prendersi tutti i giorni di riposo necessari. Il trucco è quindi darsi tempo perchè spesso le voglie di esplorazione della mente non coincidono con i dolori muscolari o, al contrario, i dolori muscolari possono produrre un’apatia ciclistica che fa desistere di fronte a un paio di montagne da scalare preferendo vie piu’ semplici. In questo modo però si rischia di perdere occasioni quasi irripetibili. Per ovviare a queste divergenze tra mondo sensibile e mondo trascendente è fondamentale anche mangiare bene, che non è una cosa scontata, soprattutto per un vegetariano abbastanza fissato che viaggia in Asia. Per questo ho deciso di appesantirmi piu’ del necessario e portare con me insieme a scorte di cibo, anche cucinotto, tegami, olio e sale. Uno dei sintomi da stanchezza profonda nasce proprio nella perdita di appetito dopo pasti continui a base di riso e verdure saltati in padella e tanta frutta. All’appello, mancano carboidrati e qualche proteina. A volte bastano un pò di verdure bollite e cucinate semplicemente o delle lenticchie preparate insieme al riso. Ho bisogno quindi di integrare il cibo che si trova per strada per poter superare certe distanze soglia, oltre i 1000km e le 3 settimane di viaggio, con maggiore scioltezza e in economia. La chicca sarà il caffè pourover che preparerò ogni mattina con i filtri giapponesi, una macina portatile e un termos di acciaio e bambu’ per tenerlo caldo. Il caffè in Laos non manca ed è di alta qualità.
Tumblr media
Per concludere, alcuni cenni sulla storia di Angela mi sembrano dovuti. E’ stata prodotta a Nottingham. Non so se è arrivata qui grazie allo sceriffo o a Robin. La Raleigh comunque fa biciclette in acciaio a basso costo fin dalla fine dell’800, per la precisione fu fondata nel 1885. Ad essere sincero ci ho messo un mese per impare lo spelling corretto e guardando nel catalogo vecchio e nuovo non ci sono biciclette degne di nota. Si tratta quindi di bici per le masse. “Pezzacci di metallo” come direbbero i sostenitori delle mountain bike da 3.000 euro in su. In qualche modo la ritengo l’equivalente inglese della cinese Flying Pigeon. O meglio, la famosa marca della bicletta del Presidente Mao e del sogno di una nazione intera su due ruote degli anni sessanta potrebbe essersi liberamente ispirata alla Raleigh sia per la catena produttiva, che negli anni ‘50 impiegava circa 7000 lavoratori, sia per la meccanica abbastanza semplificata. Mi piace questo parallelo perchè la prima bicicletta da me acquistata in età “adulta” fu proprio una Flying Pigeon durante gli ultimi scampoli della ribellione maoista nelle aree rurali nepalesi. Era l’ormai lontano 2007. Dopo quasi un anno al grido “Vota Comunista”, ci fu poi una tremenda vittoria elettorale del partito politico formato dai ribelli. Si tratta di uno dei momenti piu’ alti della mia personale storia politica vissuto in un villaggio sconosciuto ai piu’. Dopo 13 anni quella vittoria elettorale si è trasformata purtroppo in un sistema di acquisto delle preferenze il cui accesso è impossibile ai leader popolari senza “capacità di spesa”. Ormai il “ticket elettorale” si acquista e il suo valore dipende dal calcolo dei flussi finanziari attesi dai contratti pubblici che potrebbero essere direzionati nei diversi bacini elettorali. Non dipende piu’ dall’attivismo o dalla storia politica del candidato, o megliio, l’attivismo e la storia politica sono ormai intimamente legati al Capitale e alle sue logiche di movimento, quindi ad appalti, infrastrutture e risorse minerarie in primis. Comunque, stando al venditore, un ragazzo aveva usato Angela per visitare il sud del Laos e poi l’aveva praticamente regalata per imbarcarsi su uno dei voli charter con cui fece ritorno in UK prima che iniziasse il lockdown da queste parti. Secondo il mio biciclettaio di fiducia invece potrebbe essere stata rubata a sua volta. Per dirmelo in modo genitile mi ha detto che forse è stata ridipinta. I suoi grigi e neri e rosa sono comunque bellissimi. Hanno fatto un bel lavoro.
Tumblr media
Siamo pronti a partire.
1 note · View note
Text
Tumblr media
„Przyjaźń to cenny dar, który należy pielęgnować. Wspólne rozmowy, szczerość,wybaczanie, dzięki nim więź potrafi przetrwać dziesiątki lat.”
- Melissa Darwood
@shinysharkfireskeleton
36 notes · View notes
Photo
Tumblr media
Nuovo post su https://is.gd/CIWTAN
Ritrovamenti messapici e greci a Sava
SAVA, 1889: I RITROVAMENTI MESSAPICI E GRECI, LA VISITA
DEL PROF. VIOLA E L’INDAGINE ARCHEOLOGICA OMESSA
  di Gianfranco Mele
In un articolo apparso su “La Voce di Maruggio” ho parlato esaustivamente del manoscritto di Achille D’Elia “Sava e il suo feudo”, della storia antica di Sava raccontata dal D’Elia (ma anche dall’ Arditi e dal Coco), e della figura del D’Elia stesso fornendo una biografia dell’autore che mostrava la serietà e il peso culturale del personaggio.[1]
Con questo scritto intendo dimostrare come alcune annotazioni dello studioso circa l’archeologia e la storia savese siano assolutamente da rivalutare, sulla base di una serie di interconnessioni con le vicende che coinvolgono la ricerca storico-archeologica nel territorio in quegli anni ed i protagonisti di quella ricerca.
Dobbiamo prendere in considerazione due diversi aspetti dell’analisi fornita dal D’Elia in merito alla Sava antica: le certezze documentarie, e le congetture, senza accavallare e confondere tra loro questi suoi due distinti e distinguibili contributi.
Ora, il D’Elia fornisce, per ciò che concerne le certezze, una serie di dati fondamentali: 1) l’esistenza, in Sava, di quelli che egli chiama “Castelli Castrum Munitum Messapici”; 2) i rinvenimenti di “ monete della vecchia Orra, quelle di Metaponto ed altre molte primitive”; 3) l’esistenza, ancora all’epoca in cui scrive, delle “fondamenta d’epoca evidentemente ciclopica”; 4) il rinvenimento di una serie di reperti visionati anche nell’agosto del 1889 dal “chiarissimo Professore Viola del Reg. Museo di Taranto”; 5) l’esistenza di un sepolcreto messapico a 500 metri dal rione Castelli.
Vedremo più avanti, nei dettagli, per quale motivo le notizie suddette sono da considerarsi certezze. Per quanto riguarda le congetture, invece, il D’Elia finisce con l’identificare il territorio di Sava con la mitica “Sallentia urbs messapiorum”, e qui entriamo sicuramente nel campo dell’ indimostrabile, sebbene lo storico savese Gaetano Pichierri riprenda con slancio e passione nelle sue ricerche, arricchendole di ulteriori speculazioni, queste ipotesi affascinanti ma un po’ visionarie del D’Elia.[2]
A causa di queste conclusioni (che peraltro lo stesso D’Elia presenta come dato ipotetico, quasi fantasioso, e non come convinzione), sia il Coco che storici successivi non prendono troppo sul serio l’opera del D’Elia. Ma c’è di più: ciò che viene considerato veramente inspiegabile e perciò contribuisce a non dar troppo credito a tutto l’impianto del manoscritto è la notizia che il D’Elia fornisce circa le parole attribuite al professor Viola durante la sua visita a Sava: ciò che il Viola vede, lo dichiara, stando a quanto riportato dal D’Elia, “di origine remotissima qual solamente vide a Sparta e Messene“. Come mai, ci si è chiesto spesso, se Viola resta così stupefatto dei reperti rinvenuti in Sava, non ne raccoglie e diffonde documentazione, non li prende con sé esponendoli al Regio Museo, non pubblica un report, non cita e non pubblicizza la scoperta?
La risposta sta proprio nella figura del professore e nella sua biografia, costellate di imbarazzanti contenuti ed episodi. Nel corso di questa esposizione ci soffermeremo a lungo sulla storia del personaggio e su alcuni momenti-chiave del suo operato.
Andiamo ora per ordine, riportando 1) quanto esposto nel manoscritto del D’Elia, 2) i dati e le evidenze a supporto dei contenuti del manoscritto, 3) la questione della visita del Prof. Viola a Sava e della omissione della rendicontazione di quanto osservato.
Contrada Agliano, Sava: un ritrovamento dagli scavi condotti nel 2008 dalla Cooperativa Museion
  La copertina del libro di Evans nel quale son citati i ritrovamenti numismatici avvenuti a Sava
  Il manoscritto del D’Elia
La più esaustiva fonte descrittiva dell’ agglomerato antecendente l’attuale Sava e denominato Castieddi, sullle rovine del quale quale viene fondata Sava, consiste in un manoscritto del 1889 di Achille D’ Elia andato perduto ma del quale Primaldo Coco fornisce vari stralci nella sua opera “Cenni storici di Sava”. Il Manoscritto aveva per titolo “Sava e il suo feudo, storia paesana”.
Prima del D’Elìa sarà l’Arditi a parlare, seppur fugacemente, dei “Castelli”, e successivamente, oltre al Coco, ne parleranno il Del Prete e il Pichierri che forniranno ulteriori descrizioni.
Riporto a seguire i più importanti passaggi dell’opera del D’Elia:
“La storia di Sava non è gran che negli annali civili di questa provincia; essa è circoscritta alla più esigua cronaca militare di una rocca. Non potrebbe però convenevolmente parlarne chi trascurasse rifarsi e discutere dei Castelli Castrum Munitum Messapici, o Salentini ora distrutti e ridotti in un bel giardino ad Oriente della novella Sava […] Ch’essi Castelli fossero costruzione vetustissima – non ben accertato se messapica o salentina per mancanza d’ iscrizioni – lo attestano le monete della vecchia Orra quelle di Metaponto ed altre molte primitive ivi rinvenute miste con alcune della repubblica Tarentina e con quelle romane del basso impero; la irregolarità delle forme nei massi tufacei delle fondamenta ancora visibili – d’epoca evidentemente ciclopica e certi cocci di una tal terraglia pesante come ferro del color della ghisa è bastante che il chiarissimo Professore Viola del Reg. Museo di Taranto in una breve visita fattavi nell’ultimo agosto (1889) dichiarasse di origine remotissima qual solamente vide a Sparta e Messena.”[3]
Come si è visto, qui il D’Elia cita la visita in Sava del Prof. Viola, argomento sul quale torneremo nel seguito di questo scritto per chiarire cosa accadde dopo quella visita. Da notare che il manoscritto è redatto nello stesso anno della visita di Viola, presumibilmente pochi mesi dopo. Il D’Elia prosegue:
“Questi Castelli erano in comunicazione sotterranea con un piccolo fortino sito in contrada Specchiodda e forse anco con quello di Uggiano Montefusco, e di Manduria: ciò che prova che essi rappresentar dovessero un intero sistema di fortificazioni di confini dei due regni Messapico e Tarantino. […]Tale sarebbe la versione più modesta che potrebbe darsi alle dicerie corse sui nostri Castelli. Ci sarebbe dell’altro però. Dalla lunghezza della via sotterranea di forma poligonale, visibile anche oggi in casa Testa e nel giardino Melle, ci sarebbe da arguire che essa servisse alle comunicazioni segrete fra i vari forti.
Dai sepolcri messapici – con la facciata del cadavere sempre rivolto ad Oriente – trovati in gran numero a mezzo chilometro dai vecchi Castelli e ad un metro di profondità in quel tratto di terreno che va dal convento di S. Francesco sino alla via provinciale, ci sarebbe da inferirne che qui fosse un sepolcreto da quelli dipendente.”[4]
Sin qui, il resoconto obiettivo del D’Elia. Con poche righe successive e conclusive entra poi nel campo della congettura:
“Ora ditemi: non potrebbe per un momento venire in mente all’erudito di vecchie cronache che qui davvero – sul confine dei tre regni Messapico, Salentino e Calabro – fosse stata edificata la città di Sallenzia Urbs Messapiorum ?” [5]
  I dati a supporto delle tesi del D’Elia
Dell’antico casale Castelli fornisce per primo alcune notizie Giacomo Arditi:
“Il territorio si appoggia sul sabbione e sul calcare di varia specie; nel predio Castelli, appo l’abitato, sogliono scavando rinvenirsi delle monete di tipo greco […] Qui d’appresso esisteva una volta il casale appellato Castelli, e ne fan fede il nome che ancora dura nella contrada, le due vecchie vie che esistono e che chiamano Vetere o Portoreale, e i ruderi e le monete accennate di sopra. Distrutto Castelli nel sec. XV, o per vecchiezza, o per incidenza delle guerre e dei conflitti allor combattuti tra Spagnuoli e Francesi, i suoi abitanti eressero vicin vicino quest’altro appellato Sava […] “ [6]
Copertina dell’opera di Arditi
  Il Coco a sua volta riprende la maggior parte delle descrizioni dell’antica “Castelli” dal manoscritto del D’Elia, accettandone la ricostruzione dei fatti, ma rigettando l’ipotesi della identificazione di “Sava-Castelli” con la antica e leggendaria Sallenzia, però conclude :
“Quanto poi riferisce l’autore circa la forma dei Castelli, la via sotterranea, i sepolcreti e le monete trovate, merita fede avendo io – le stesse cose – sentite narrare da altri testimoni oculari” [7]
Del resto, sempre il Coco cita alcuni ritrovamenti avvenuti alla sua epoca:
“ Salvatore Schifone trovò in un suo podere non lungi da Sava una grande quantità di monete greche in bronzo.
Sotto l’abitazione del sig. Pietro Schifone furono rinvenuti alcuni antichi vasetti in un sepolcro scoperto a caso. Alcune tombe sono state scoperte nella contrada del paese detta “Castelli” mentre si cavavano le fondamenta di alcune case e vi si trovarono non poche monete di vaolre e oggetti preziosi. Quivi e nei dintorni della masseria di Pasano si osservano tuttora dei cunicoli e dei grandi recipienti scavati nel masso, che i proprietari adibiscono a depositi d’acqua”.
Ad Aliano poi, nel luogo ove sorgeva l’antico paese, oggi di proprietà del sig. Giovacchino Spagnolo, si osservano tuttora molti rottami di argilla, di vasi, di tegole, piccoli idoletti, amuleti, giocattoli per fanciulli, lucerne di creta di varie forme, monete, e altre cosette. Fino a poco tempo fa si osservavano anche avanzi di un antico edificio a ferro di cavallo dai grossi macigni, che divisi e suddivisi in 18 parti sono stati adibiti per nuove fabbriche.
Pare, da ciò che ne riferisce l’attuale proprietario, che dovesse essere un antico tempio pagano.
Altri avanzi di antichi edifici vi erano ai principi del secolo XVIII e furono abbattuti dal feudatario signor Giuseppe De Sinno, che, nella speranza di trovar tesori, intraprese degli scavi, che certo gli fruttarono qualche cosa.
Tutto quanto però si è trovato nei detti casali e dintorni e quanto era rimasto dell’antico è andato soggetto a vandalica distruzione per ignoranza, oper ingordigia”. [8]
Il libro di Primaldo Coco
  Riguardo alle vie sotterranee esiste poi un resoconto di Pasquale Del Prete[9] e altre testimonianze raccolte da Gaetano Pichierri, mentre rispetto a tombe, ritrovamenti e sepolcreto c’è un’ampia ricostruzione del Pichierri stesso corredata da testimonianze, e anche da foto di reperti trovati in una tomba.[10]
Della Sava messapica parla anche lo studioso francavillese Cesare Teofilato, laddove nel suo scritto su Allianum la descrive come caratterizzata da una cinta megalitica distrutta:
“Quell’ antico braccio della Via Traiana che partendo da Taranto costeggiava il Sinus Tarantinus prende tuttora, nel tratto che attraversa gli agri di Sava e Manduria, il nome tradizionale di Via Consolare. Quivi, lungo il suo percorso, toccava tre stazioni di vita messapica: Allianum, la cinta megalitica di Sava, barbaramente distrutta o seppellita, e la più celebre muraglia di Mandurium.”[11]
Sava, via S.Filomena: Skyphos a vernice nera del IV sec. a. C. rinvenuto in una tomba (foto G. Pichierri)
  Fondamentali, rispetto alla documentazione sulle monete ritrovate, una serie di testimonianze di Attilio Stazio e altri ricercatori che riassumo a seguire. Abbiamo già citato l’opera del 1879 dell’Arditi, nella quale, a proposito di Sava, riferisce di ritrovamenti di antiche monete “di tipo greco” nel rione Castelli; dieci anni dopo, come abbiamo visto, il D’Elia sempre parlando dei Castelli riferisce i ritrovamenti di “monete della vecchia Orra, quelle di Metaponto ed altre molte primitive ivi rinvenute, miste con alcune della repubblica Tarentina e con quelle romane del basso impero”. E’ molto probabile che entrambi gli autori siano a conoscenza e si riferiscano – tra l’altro – ad una scoperta sensazionale avvenuta alcuni decenni prima dell’uscita dei loro scritti, che fece scalpore nel mondo della ricerca archeologica e numismatica dei tempi (sino ad essere citata ancora oggi nel Notiziario del Portale Numismatico dello Stato[12] ).
Difatti, in un testo editato nel 1863 Sambon riferisce con dettagliata descrizione in merito a ritrovamenti avvenuti in Sava pochi anni prima, nel 1856: monete incuse di Sibari, Crotone, Metaponto, Siris, Taranto.[13] Il ritrovamento, di grande importanza, viene citato successivamente da Evans nel suo “The Horsemen of Tarentum” edito nel 1889[14] . Riprende la citazione della scoperta Attilio Stazio, specificando:
“Quando, sul finire del sec. VI a.C., Taranto dette inizio alle sue emissioni monetali, nella tecnica “incusa” caratteristica della Magna Grecia e secondo il sistema ponderale in uso nell’area achea di Sibari, Crotone, Metaponto e Caulonia, nessun altro centro della regione Puglia coniava moneta. Tuttavia sin dall’inizio del secolo successivo in alcune zone della Puglia è documentata la presenza di monete della Magna Grecia, giuntevi evidentemente per il tramite di Taranto, la cui costante rivalità con le popolazioni indigene confinanti non impedì certamente rapporti di scambio, come non impedì – e in un certo senso, anzi, favorì – influssi culturali spesso profondi e determinanti sul piano linguistico, religioso, artistico, ecc. “[15]
A tutt’oggi le monete rinvenute a Sava sono tra le più antiche tra quelle ritrovate. Difatti lo Stazio così prosegue:
“E a questo proposito può essere significativo ricordare che i più antichi tesoretti monetali della regione sono stati rinvenuti a Sava e a Valesio, cioè lungo quella naturale via istmica di collegamento tra il mar Ionio e il mar Adriatico, che poi, in età romana, sarà la via Appia”.[16]
La pagina del testo di Sambon che fa riferimento alle monete ritrovate in Sava nel 1856
  Non mi dilungo, in questo scritto, con le citazioni dei ritrovamenti ben più documentati e frequenti nella contrada savese di Agliano, distante pochi km dal centro abitato di Sava,[17] nonché nella vicina altra contrada di Pasano[18] (ne ho parlato in altri scritti e a quelli, qui inseriti nelle note, rimando), e sul monte Magalastro situato tra feudo di Sava e Torricella.[19] Rispetto ad Agliano, è interessante notare come il Teofilato la inserisca all’interno di una triade insediativa comprendente Manduria, Sava e la stessa “Allianum”; in occasione di una sua indagine sul campo, lo studioso vi scorge inoltre una iscrizione messapica segnalata al Prof. Ribezzo e “al dottor Ciro Drago del R. Museo di Taranto e all’ispettore onorario di Manduria dottor Michele Greco”. Il Ribezzo parlerà difatti di questa iscrizione nel Nuovo Corpus Inscriptionum Messapicorum, citando il Teofilato, ma senza aggiungere note di rilievo e interpretazioni in quanto non aveva visionato di persona l’opera.[20]
Teofilato scorge in Agliano anche i resti di un antico tempio citato anche dal Coco, e resti di costruzioni consistenti in “ enormi massi squadrati, come quelli delle mura di Manduria”.[21]
La cosa curiosa è che gli storici locali, ad eccezione del Teofilato, hanno tenuto separati gli studi e la storia di queste località dell’agro di Sava da quelli riguardanti Sava-Castelli, attribuendo a quest’ultima presenza messapica, e a quegli altri siti magno-greca. Si tratta in realtà di siti che distano pochissimi km dal centro abitato di Sava, e che sembrano parte di una storia antica comune e coerente non solo per questioni di datazioni dei ritrovamenti e per prossimità geografica, ma anche perchè, quand’anche il territorio di Sava fosse stato spaccato in due, in un dato momento storico, da una espansione della Chora tarantina sino a queste terre, prima della presunta espugnazione di parte del territorio ad opera dei tarantini, si sarebbe trattato comunque di una unica comunità messapica insediata, appunto, tra l’attuale centro storico di Sava, la sua periferia, e le vicinissime contrade di Agliano, Pasano, Magalastro, Tima,[22] ed altre. Devono aggiungersi a questi siti anche quelli di contrada Petrose[23] e contrada S. Giovanni, ancor più prossimi al centro del paese, e si deve tener presente che la distanza tra il cosiddetto sepolcreto messapico e la zona indicata come di insediamento magnogreco non supera i 2 km.
Corredo tombale in contrada Agliano, Sava (foto G. Pichierri)
  Monte Magalastro, frammento di vaso a figure nere e terracotta figurata (foto P. Tarentini)
  Luigi Viola e la ricerca non divulgata
Sebbene vi siano precedenti importanti e significativi, la ricerca archeologica sistematica e continuativa in area ionico-tarantina inizia nel 1880 con l’invio in Taranto, da parte ministeriale, del professor Luigi Viola, professore di greco ed esponente della Scuola Italiana di Archeologia.[24] Già nel 1881 Viola pubblica resoconti delle sue attività in quest’area nella prestigiosa rivista “Notizie degli scavi di Antichità” della Regia Accademia dei Lincei, e dal quel momento e per una serie di anni successivi continuerà a pubblicare dettagliate relazioni. Nel 1882 viene istituito un Ufficio speciale per le Antichità e nel 1884 il comune di Taranto stipula grazie a Viola una convenzione per l’istituzione di una collezione museale tarantina. In precedenza tutti i reperti ritrovati erano stati inviati, depositati ed esposti presso il Museo Nazionale di Napoli. Tuttavia l’invio di materiali a Napoli non cessò neanche negli anni successivi, poiché tra il 1891 e il 1898 la Direzione del Museo di Napoli annesse a sé la Direzione scientifica ed amministrativa del Museo di Taranto.[25]
Luigi Viola (1851-1921)
  Il Viola è ricordato come personaggio competentissimo ma anche assai discusso, e vedremo perchè.
Intanto è bene ricordare che a quei tempi l’acquisizione museale dei reperti era condizionata da leggi non ancora adeguate alla situazione attuale. Tutto ciò che si ritrovava nei terreni di proprietà privata, era considerato di appartenenza del proprietario del suolo, che poteva liberamente vendere qualsiasi anticaglia rinvenutavi, previo un nulla osta dello Stato, la qual clausola però era, tra l’altro, facilmente e sistematicamente elusa.[26]
Si creò il fenomeno della caccia ai reperti e del loro traffico e vendita incontrollati.
Nel 1885 Luigi Viola sposa Caterina Cacace, figlia del latifondista Carlo Cacace, il quale si ritrovava nella stessa posizione di molti altri uomini del suo status: i ricchi latifondisti dell’epoca e della zona erano tacciati di speculare sui reperti ritrovati nei numerosi suoli che possedevano. Di più, il Viola inizia a collaborare con il suocero in questo genere di attività.[27]
Difatti, Luigi Viola iniziò a subire diverse critiche all’epoca, per i suddetti motivi e perchè improvvisamente dedito più alla politica che alla professione (nel 1889 divenne anche Sindaco), ma soprattutto, per quel che ci riguarda, perchè era accusato di disattenzioni nel suo operato di archeologo: testualmente, Fedele, Alessio e Del Monaco riportano che
“gli veniva infatti rimproverato non solo di non dare più notizie al mondo scientifico delle notevoli scoperte di cui era fortunato spettatore, ma anche di non documentare in maniera sufficiente gli scavi fatti, dei quali non registrava l’ubicazione, non traeva disegni dei monumenti, non teneva separati i materiali”.[28]
Questo periodo particolare e discusso del Viola coincide con la sua visita a Sava, che, come riportato dal D’Elia, risale al 1889. E’ esattamente il periodo delle “distrazioni” del professionista e della sua elusione dalla rendicontazione di osservazioni e scoperte.
A seguito di questi motivi e delle critiche e accuse subite, pare, nel 1891 il Viola viene trasferito a Napoli, ma nel frattempo il rapporto con il Ministero si inasprisce sempre di più e nel 1895 rassegna le sue dimissioni. Da questo momento diviene un dichiarato e accanito antagonista del Museo, e addirittura si dedica apertamente e ancor più intensamente, a quanto riportato, al commercio di reperti archeologici per conto del suocero e di altri privati:
“Da quel momento Viola divenne un accanito antagonista del Museo, collaborando con il suocero in attività poco chiare di reperimento e di commercio di oggetti archeologici e svolgendo inoltre il ruolo di consulente di privati in contrattazioni di vendita con il Museo, nell’interesse dei quali, e per proprio tornaconto, giocava sempre al rialzo delle valutazioni”.[29]
A questo punto è chiaro il motivo per il quale pur avendo dichiarato Il Viola nella sua visita a Sava insieme al D’Elia di aver visto cose interessanti “ di origine remotissima qual solamente vide a Sparta e Messene”, non vi fu un seguito a livello di trasparenza, documentazione e ricerca archeologica ufficiale in merito a quanto osservato. E forse, a seguito di ciò si spiega anche il motivo per il quale il manoscritto del D’Elia non fu mai dato alle stampe. Il D’Elia era un autore particolarmente prolifico e proprio in quel 1889 edita difatti ben due opere per i tipi della Parodi di Taranto e Lazzaretti di Lecce, e a distanza di soli 2 anni ne edita altre tre sempre per Parodi.[30] Qualcosa o qualcuno dunque dovette indurre l’erudito a desistere dal completare e pubblicare “Sava e il suo feudo”: l’impossibilità di provare gran parte dei contenuti dello scritto, o una qualche pressione a non divulgare più di tanto?
Sta di fatto che di sicuro il Viola non compie disinteressatamente la sua visita a Sava, proprio negli anni del suo maggiore invischiamento in operazioni di ricerca non istituzionale, e sta di fatto che della visita e delle scoperte fatte in Sava da parte del Viola non viene fatta menzione alcuna in articoli, riviste, documenti. Questo riserbo certamente non è da imputare al caso, quanto alla coerenza con quell’atteggiamento di commerciante di oggetti archeologici e di consulente di privati.
Nel 1895 il Museo di Taranto è diretto dal prestigioso archeologo Paolo Orsi, il quale in una relazione dell’anno successivo pubblicata in “Notizie degli Scavi di Antichità” lancia un feroce j’accuse al Viola scrivendo:
“…E’ stata una vera jattura per l’archeologia in genere, e specialmente per la topografia tarentina, che delle frequentissime scoperte dell’ultimo ventennio non siasi tenuto un diario minuzioso ed esatto…”[31]
  Note
[1] Gianfranco Mele, “Sava e il suo feudo”: il contributo di Achille D’Elia alla storia antica locale, La Voce di Maruggio, sito web, febbraio 2019 https://www.lavocedimaruggio.it/wp/sava-e-il-suo-feudo-il-contributo-di-achille-delia-alla-storia-antica-locale.html
[2]    Gaetano Pichierri, I confini orientali della taranto greco-romana, in: Omaggio a Sava, raccolta postuma di saggi a cura di Vincenza Musardo talò, Edizioni Del Grifo, 1994, pp. 251-256; si veda anche: Gianfranco Mele, Sulle tracce dell’antica Sallenzia: le ipotesi di Achille D’Elia e Gaetano pichierri concernenti l’agro di Sava, La Voce di Maruggio, sito web, marzo 2019, https://www.lavocedimaruggio.it/wp/sava-e-il-suo-feudo-il-contributo-di-achille-delia-alla-storia-antica-locale.html
[3]    Achille D’Elia, Sava e il suo feudo, Storia paesana, Mss. di f.3, 1889, citato e trascritto da Primaldo Coco in Cenni Storici di Sava, Stab. Tip. Giurdignano, LE, 1915 ( ristampa a cura di G.C.S., Marzo Editore, 1984), nota (1) pp. 58-60
[4]    Ibidem
[5]    Ibidem
[6]    Giacomo Arditi, La corografia fisica e storica della Provincia di Terra d’ Otranto, 1879, pp. 548-549
[7]    Primaldo Coco, Cenni storici di Sava, Stab. Tipografico Giurdignano, Le, 1915 – ried. Marzo Editore, Manduria, 1984, nota a pag. 60
[8] Primaldo Coco, op. cit., nota 1 a pag. 16. Laddove riferisce di “Aliano”, trattasi di contrada savese altrimenti detta Agliano, a pochi chilometi dal centro di Sava. Agliano fu anche fattoria romana e casale medievale. [9] Pasquale Del Prete, Il Castello federiciano di Uggiano Montefusco, Archivio Storico Pugliese,Bari, Società di Storia Patria per la Puglia a. XXVI, 1973, I-II, pp. 41-42; vedi anche Gianfranco Mele, Sava: “Li Castieddi” e i camminamenti sotterranei, La Voce di Maruggio, sito web, novembre 2018, https://www.lavocedimaruggio.it/wp/sava-li-castieddi-e-i-camminamenti-sotterranei.html
[10] Per un riepilogo dei vari e numerosi scritti di Gaetano Pichierri in merito ai camminamenti sotterranei savesi e ai ritrovamenti effettuati nell’area, si veda: Gianfranco Mele, Sava-Castelli, la città sotterranea e la necropoli. Documenti, tracce e testimonianze di un antico centro abitato precedente la Sava del XV secolo, Terre del Mesochorum, Storia, Archeologia e Tradizioni nell’ area ionico tarantina, sito web, luglio 2015, https://terredelmesochorum.wordpress.com/2015/07/19/sava-castelli-la-citta-sotterranea-e-la-necropoli-documenti-tracce-e-testimonianze-di-un-antico-centro-abitato-precedente-la-sava-del-xv-secolo/
[11]  Cesare Teofilato, Segnalazioni archeologiche pugliesi. Allianum, in Il Gazzettino – Eco di Foggia e della Provincia – Anno (24) 7- n. 38 , sabato, 21 settembre 1935 Anno XIII, pag. 2
[12] Notiziario del portale Numismatico dello Stato – Ministero per i Beni e le Attività Culturali: “Contributi/Vetrine e Itinerari/Dossier n. 1, 2013, pag. 36: “… Sambon aveva potuto dare notizie di un ritrovamento di monete della Magna Grecia avvenuto a Sava nel 1856, fornendo l’elenco delle monete scoperte e disperse solo sulla base di una notizia ricevuta “par un tèmoin oculaire” ed entrando peraltro solo in possesso di pezzi scelti”. [13] Arthur Sambon, Recherches sur les anciennes monnaies de l’ Italie meridionale, Neaples, Cataneo, 1863, pag. 11
[14] Arthur Evans , The Horsemen of Tarentum – a contribution towards the numismatic history of Great Greece, London, 1889, pag. 2, nota 4
[15] Attilio Stazio, Per una storia della monetazione dell’antica Puglia, in Archivio Storico Pugliese, 28, 1972, pag. 42
[16] Ibidem
[17] Per brevità qui riporto due miei articoli, nei quali sono citati tutti gli altri studi compiuti sul sito di Agliano: Gianfranco Mele, Agliano al confine tra Magna Grecia e Messapia. Un sito ancora da indagare, in: Cultura Salentina, Rivista di pensiero e cultura meridionale, sito web, ottobre 2014, https://culturasalentina.wordpress.com/2014/10/15/agliano-al-confine-tra-magna-grecia-e-messapia-un-sito-ancora-da-indagare/ ; Gianfranco Mele, Allianum cittadella messapica, avamposto di Sava e Manduria, Fondazione Terra D’Otranto, sito web, settembre 2016, https://www.fondazioneterradotranto.it/2016/09/30/allianum-cittadella-messapica-avamposto-sava-manduria/
[18]  Gianfranco Mele, Pasano e dintorni: aspetti storico-archeologici, La Voce di Maruggio, sito web, marzo 2019 https://www.lavocedimaruggio.it/wp/pasano-e-dintorni-aspetti-storico-archeologici.html ;
Gianfranco Mele, Sava: tombe e rinvenimenti in Pasano e contrade limitrofe, La Voce di maruggio, sito web, maggio 2020, https://www.lavocedimaruggio.it/wp/sava-tombe-e-rinvenimenti-in-pasano-e-contrade-limitrofe-camarda-grava-ecc.html
[19]  Paride Tarentini, Torricella. Itinerari storico-archeologici a sud-est di taranto, Museo Civico di Lizzano,Quattrocolori studio grafico, luglio 2018, pp. 14-28
[20]  Francesco Ribezzo, Nuove Ricerche per il Corpus Inscriptionum Messapicarum, Roma, 1944, pag. 105
[21]  Cesare Teofilato, op. cit.
[22]  Gianfranco Mele, Per una ricostruzione della storia della masseria Tima in agro di Sava e luoghi circostanti, La Voce di Maruggio, sito web, maggio 2020, https://www.lavocedimaruggio.it/wp/per-una-ricostruzione-della-storia-della-masseria-tima-in-agro-di-sava-e-luoghi-circostanti.html
[23]  Gianfranco Mele, Antichi insediamenti in contrada Petrose, in agro di Sava, La Voce di Maruggio, sito web, febbraio 2019, https://www.lavocedimaruggio.it/wp/antichi-insediamenti-in-contrada-petrose-in-agro-di-sava-di-gianfranco-mele.html
[24]  Biagio Fedele, Arcangelo Alessio, Orazio Del Monaco, Archeologia, civiltà e culture nell’area ionico-tarantina, Banca Popolare Jonica, Grottaglie, 1992, pag. 307 e nota (2) a pag. 326
[25]  Biagio Fedele, Arcangelo Alessio, Orazio Del Monaco, op. cit., pp. 307-308
[26]  Biagio Fedele, Arcangelo Alessio, Orazio Del Monaco, op. cit.,pp.309-310
[27]  Ibidem (pag. 310)
[28]  Ibidem
[29]  Ibidem
[30]  Gianfranco Mele, “Sava e il suo feudo”: il contributo di Achille D’Elia alla storia antica locale, op. cit.
[31]  Paolo Orsi, Relazione sopra alcune recenti scoperte nel Borgo Nuovo, Notizie degli Scavi di Antichità, 1896, pag. 107.
1 note · View note
mateusz-joker · 4 years
Text
Dzień dzisiejszy nie troszczy się o wczorajsze porażki lub jutrzejszy żal. On tylko oferuje ten sam cenny dar – kolejne 24 godziny – z nadzieją, że użyjemy ich mądrze
7 notes · View notes
whileiamdying · 5 years
Text
LA DIVINA COMMEDIA
Inferno • Canto XXII
Io vidi già cavalier muover campo, e cominciare stormo e far lor mostra, e talvolta partir per loro scampo;
corridor vidi per la terra vostra, o Aretini, e vidi gir gualdane, fedir torneamenti e correr giostra;
quando con trombe, e quando con campane, con tamburi e con cenni di castella, e con cose nostrali e con istrane;
né già con sì diversa cennamella cavalier vidi muover né pedoni, né nave a segno di terra o di stella.
Noi andavam con li diece demoni. Ahi fiera compagnia! ma ne la chiesa coi santi, e in taverna coi ghiottoni.
Pur a la pegola era la mia ’ntesa, per veder de la bolgia ogne contegno e de la gente ch’entro v’era incesa.
Come i dalfini, quando fanno segno a’ marinar con l’arco de la schiena che s’argomentin di campar lor legno,
talor così, ad alleggiar la pena, mostrav’ alcun de’ peccatori ’l dosso e nascondea in men che non balena.
E come a l’orlo de l’acqua d’un fosso stanno i ranocchi pur col muso fuori, sì che celano i piedi e l’altro grosso,
sì stavan d’ogne parte i peccatori; ma come s’appressava Barbariccia, così si ritraén sotto i bollori.
I’ vidi, e anco il cor me n’accapriccia, uno aspettar così, com’ elli ’ncontra ch’una rana rimane e l’altra spiccia;
e Graffiacan, che li era più di contra, li arruncigliò le ’mpegolate chiome e trassel sù, che mi parve una lontra.
I’ sapea già di tutti quanti ’l nome, sì li notai quando fuorono eletti, e poi ch’e’ si chiamaro, attesi come.
«O Rubicante, fa che tu li metti li unghioni a dosso, sì che tu lo scuoi!», gridavan tutti insieme i maladetti.
E io: «Maestro mio, fa, se tu puoi, che tu sappi chi è lo sciagurato venuto a man de li avversari suoi».
Lo duca mio li s’accostò allato; domandollo ond’ ei fosse, e quei rispuose: «I’ fui del regno di Navarra nato.
Mia madre a servo d’un segnor mi puose, che m’avea generato d’un ribaldo, distruggitor di sé e di sue cose.
Poi fui famiglia del buon re Tebaldo; quivi mi misi a far baratteria, di ch’io rendo ragione in questo caldo».
E Cirïatto, a cui di bocca uscia d’ogne parte una sanna come a porco, li fé sentir come l’una sdruscia.
Tra male gatte era venuto ’l sorco; ma Barbariccia il chiuse con le braccia e disse: «State in là, mentr’ io lo ’nforco».
E al maestro mio volse la faccia; «Domanda», disse, «ancor, se più disii saper da lui, prima ch’altri ’l disfaccia».
Lo duca dunque: «Or dì: de li altri rii conosci tu alcun che sia latino sotto la pece?». E quelli: «I’ mi partii,
poco è, da un che fu di là vicino. Così foss’ io ancor con lui coperto, ch’i’ non temerei unghia né uncino!».
E Libicocco «Troppo avem sofferto», disse; e preseli ’l braccio col runciglio, sì che, stracciando, ne portò un lacerto.
Draghignazzo anco i volle dar di piglio giuso a le gambe; onde ’l decurio loro si volse intorno intorno con mal piglio.
Quand’ elli un poco rappaciati fuoro, a lui, ch’ancor mirava sua ferita, domandò ’l duca mio sanza dimoro:
«Chi fu colui da cui mala partita di’ che facesti per venire a proda?». Ed ei rispuose: «Fu frate Gomita,
quel di Gallura, vasel d’ogne froda, ch’ebbe i nemici di suo donno in mano, e fé sì lor, che ciascun se ne loda.
Danar si tolse e lasciolli di piano, sì com’ e’ dice; e ne li altri offici anche barattier fu non picciol, ma sovrano.
Usa con esso donno Michel Zanche di Logodoro; e a dir di Sardigna le lingue lor non si sentono stanche.
Omè, vedete l’altro che digrigna; i’ direi anche, ma i’ temo ch’ello non s’apparecchi a grattarmi la tigna».
E ’l gran proposto, vòlto a Farfarello che stralunava li occhi per fedire, disse: «Fatti ’n costà, malvagio uccello!».
«Se voi volete vedere o udire», ricominciò lo spaürato appresso, «Toschi o Lombardi, io ne farò venire;
ma stieno i Malebranche un poco in cesso, sì ch’ei non teman de le lor vendette; e io, seggendo in questo loco stesso,
per un ch’io son, ne farò venir sette quand’ io suffolerò, com’ è nostro uso di fare allor che fori alcun si mette».
Cagnazzo a cotal motto levò ’l muso, crollando ’l capo, e disse: «Odi malizia ch’elli ha pensata per gittarsi giuso!».
Ond’ ei, ch’avea lacciuoli a gran divizia, rispuose: «Malizioso son io troppo, quand’ io procuro a’ mia maggior trestizia».
Alichin non si tenne e, di rintoppo a li altri, disse a lui: «Se tu ti cali, io non ti verrò dietro di gualoppo,
ma batterò sovra la pece l’ali. Lascisi ’l collo, e sia la ripa scudo, a veder se tu sol più di noi vali».
O tu che leggi, udirai nuovo ludo: ciascun da l’altra costa li occhi volse, quel prima, ch’a ciò fare era più crudo.
Lo Navarrese ben suo tempo colse; fermò le piante a terra, e in un punto saltò e dal proposto lor si sciolse.
Di che ciascun di colpa fu compunto, ma quei più che cagion fu del difetto; però si mosse e gridò: «Tu se’ giunto!».
Ma poco i valse: ché l’ali al sospetto non potero avanzar; quelli andò sotto, e quei drizzò volando suso il petto:
non altrimenti l’anitra di botto, quando ’l falcon s’appressa, giù s’attuffa, ed ei ritorna sù crucciato e rotto.
Irato Calcabrina de la buffa, volando dietro li tenne, invaghito che quei campasse per aver la zuffa;
e come ’l barattier fu disparito, così volse li artigli al suo compagno, e fu con lui sopra ’l fosso ghermito.
Ma l’altro fu bene sparvier grifagno ad artigliar ben lui, e amendue cadder nel mezzo del bogliente stagno.
Lo caldo sghermitor sùbito fue; ma però di levarsi era neente, sì avieno inviscate l’ali sue.
Barbariccia, con li altri suoi dolente, quattro ne fé volar da l’altra costa con tutt’ i raffi, e assai prestamente
di qua, di là discesero a la posta; porser li uncini verso li ’mpaniati, ch’eran già cotti dentro da la crosta.
E noi lasciammo lor così ’mpacciati.
4 notes · View notes
wiadomosciprasowe · 3 years
Text
Jak pokonać problemy laktacyjne?
Zobacz https://www.guwernantka.pl/jak-pokonac-problemy-laktacyjne/
Jak pokonać problemy laktacyjne?
Tumblr media
Data publikacji: 2021-01-29 Oryginalny tytuł wiadomości prasowej: Jak pokonać problemy laktacyjne? Kategoria: LIFESTYLE, Dziecko
Dowiedz się, jak możesz poradzić sobie z problemami laktacyjnymi i jakie istnieją rozwiązania, aby wspierać prawidłowy rozwój dziecka poprzez żywienie.
Tumblr media
Karmienie piersią nie zawsze przychodzi z łatwością. Jeżeli napotykasz na swojej drodze problemy – nie jesteś sama. Przeprowadzone badania wykazały, że w opinii położnych wśród trudności w opiece nad niemowlęciem aż 85% mam wymienia trudności związane właśnie z laktacją[1]. Dowiedz się, jak możesz poradzić sobie z problemami laktacyjnymi i jakie istnieją rozwiązania, aby wspierać prawidłowy rozwój dziecka poprzez żywienie.
Problem 1.: Ból podczas karmienia piersią
Dyskomfort podczas przystawienia niemowlęcia do piersi najczęściej spowodowany jest przez wrażliwe brodawki – zwłaszcza wtedy, gdy piersi napełnią się pokarmem. Bywa nawet, że u kobiet pojawia się pękanie brodawek[2].
Oto pomocne wskazówki[3]:
Upewnij się, czy niemowlę odpowiednio chwyta pierś. Nieprawidłowe przystawienie do piersi jest najbardziej prawdopodobną przyczyną poczucia dyskomfortu przy karmieniu. Podczas karmienia, dziecko powinno obejmować ustami dużą część dolnej otoczki, a podtrzymywana od spodu językiem brodawka powinna dotykać jego podniebienia. Wykorzystaj inne pozycje do karmienia. Pozycja leżąca lub klasyczna, pozycja biologiczna albo pozycja spod pachy mogą odciążyć najwrażliwsze obszary piersi. Po karmieniu delikatnie przetrzyj brodawki z urazami wacikami nasączonymi wodą, swoim mlekiem lub czysta lanoliną, aby usunąć wszelkie zanieczyszczenia, które mogłyby doprowadzić do infekcji. Jak najczęściej wietrz brodawki, ponieważ infekcje najszybciej rozwijają się w wilgotnych warunkach. Używaj też „muszli ochronnych”, które zapobiegną ocieraniu się odzieży o wrażliwe obszary piersi.
Problem 2.: Niemowlę nie potrafi prawidłowo ssać
Może się zdarzyć, że niemowlę ma trudności z prawidłowym uchwyceniem piersi mamy. Być może wystarczy trochę czasu i kilka prób, aby dziecko mogło oswoić się z tym sposobem żywienia. Problem może też wynikać z przedwczesnego przyjścia malucha na świat lub z wklęśniętych brodawek u mamy.
Oto pomocne wskazówki:
Spróbuj wyciągnąć wklęsłe lub płaskie brodawki. Pomocne mogą okazać się formujące osłony na piersi – umieszczone w biustonoszu za sprawą delikatnego ciśnienia wyciągną brodawki. Korzystaj z różnych pozycji przystawienia niemowlęcia do piersi. Aby maleństwo mogło efektywnie ssać pokarm, musi swobodnie oddychać – zwracaj na to uwagę.
Problem 3.: Brak dostatecznej ilości pokarmu w piersiach
Karmienie piersią, mimo że wydaje się czymś oczywistym i naturalnym, może okazać się próbą sił i determinacji dla młodej mamy. Często potrzeba wsparcia specjalistów z zakresu laktacji, aby wyłączne karmienie piersią zakończyło się sukcesem. Warto pamiętać, że na „rozkręcanie” laktacji potrzeba trochę czasu, więc początkowo piersi nie będą wytwarzać dużo pokarmu. Może to przysporzyć mamie zmartwień o wystarczające odżywienie dziecka. Należy mieć jednak świadomość, że żołądek niemowlęcia jest niewielki, a karmienie odbywa się często. Uzasadnionym powodem do obaw mogą być sytuacje, gdy dziecko zbyt intensywnie traci na masie ciała.
Oto pomocne wskazówki:
Znajdź chwilę dla siebie lub staraj się odpoczywać tak często, jak to możliwe. Poproś partnera i bliskich o pomoc, abyś mogła skoncentrować się na karmieniu piersią. Staraj się odciągać pokarm. Jeżeli Twoje maleństwo często przyjmuje mleko, lecz mimo to nie przybiera prawidłowo na masie ciała, doradca laktacyjny lub położna może zalecić odciąganie mleka, które pomoże w pobudzeniu laktacji. 
Inne możliwe rozwiązania
Z badań wynika, że około 40%[4] mam karmi swoje dziecko sposobem mieszanym lub wyłącznie mlekiem modyfikowanym już od pierwszych miesięcy życia niemowlęcia, a w późniejszym okresie liczba ta wzrasta nawet do 70%[5]. Powodem są przede wszystkim nieoczekiwane trudności związane właśnie z karmieniem piersią. Warto raz jeszcze podkreślić, że problemy podczas laktacji są powszechne i można je zazwyczaj pokonać przy pomocy specjalistów. Należy mieć jednak na uwadze, że karmienie mieszane w wielu przypadkach nie jest dla młodej mamy wyborem, ale uzasadnioną koniecznością. Niezależnie od powodu, dla którego nie można kontynuować wyłącznego karmienia piersią, z myślą o wspieraniu prawidłowego wzrostu i rozwoju młodego organizmu mama powinna wybrać odpowiednie mleko modyfikowane. Bebilon Profutura 2 to najbardziej zaawansowana formuła wśród mlek następnych Nutricia z najwyższym poziomem oligosacharydów[6], gdy wyłączne karmienie piersią nie jest możliwe. Pomaga odpowiadać na rosnące potrzeby żywieniowe niemowlęcia, które nie jest karmione wyłącznie mlekiem mamy[7].
Ważne informacje: Karmienie piersią jest najwłaściwszym i najtańszym sposobem żywienia niemowląt oraz jest rekomendowane dla małych dzieci wraz z urozmaiconą dietą. Mleko matki zawiera składniki odżywcze niezbędne do prawidłowego rozwoju dziecka oraz chroni je przed chorobami i infekcjami. Karmienie piersią daje najlepsze efekty, gdy matka prawidłowo odżywia się w ciąży i w czasie laktacji oraz gdy nie ma miejsca nieuzasadnione dokarmianie dziecka. Przed podjęciem decyzji o zmianie sposobu karmienia matka powinna zasięgnąć porady lekarza.
  [1] Jasik, Karmienie naturalne – cenny dar i kamień milowy opieki nad noworodkiem. Rocznik Lubuski, Tom 40, cz. 2, 2014.
[2] Cadwell K. Latching‐On and Suckling of the Healthy Term Neonate: Breastfeeding Assessment. J Midwifery & Women’s Health. 2007;52(6):638-642.
[3] Mikulska A., Szajewska H., Horvath A., Rachtan-Janicka J., Poradnik karmienia piersią według zaleceń Polskiego Towarzystwa Gastroenterologii, Hepatologii i Żywienia Dzieci, Wydawnictwo Lekarskie PZWL, Warszawa 2016.
[4] U&A 2018, Kantar TNS.
[5] U&A 2018, Kantar TNS.
[6] W porównaniu do innych mlek następnych na rynku, na podstawie danych zebranych w lutym 2020 r.
[7] Bebilon Profutura 2 zgodnie z przepisami prawa zawiera witaminy A, C i D, DHA, ALA oraz żelazo, jod, i cynk.
Źródło wiadomości: Biuro prasowe Załącznik:
Tumblr media
Hashtags: #LIFESTYLE, #Dziecko
0 notes
r-os-a · 3 years
Text
Poniedziałek 19 października (00:35)
Wróciłam właśnie od znajomych a cały dzisiejszy dzień żałowałam ostatniej nocy alkohol robi naprawdę straszne rzeczy z ludźmi od tamtej pory czuje wstyd
Pomijając to przytyłam nie czuje się już dobrze w swoim ciele
Pragnę tylko umrzeć naprawdę mam już dosyć nie chce tu być mam już dosyć tego że jestem jaka jestem i zawodzę każdego na kim mi zależy naprawdę zależy mi na tobie i wiem że to głupie ale w tym momencie chyba tylko ty możesz sprawić żebym chciała znów żyć... To uczucie pustki i jednocześnie natłok myśli nie pozwalają mi normalnie funkcjonować. Kocham cię ale jednocześnie chce być teraz sama, odciąć się od wszystkich i wszystkiego i być sama przemyśleć wszystko rozpłakać się ulżyć w bólu który czuje w całym moim ciele i nie czuć się jak porażka
Jak ja potrafie cię kochać jednocześnie nie kochając siebie i życia które dostałam. Nie potrafie ci dać tego czego pragniesz. Nie radzę sobie już z niczym jestem porażka, zwykłym pustym zerem, niszczę wszystko wokół mnie. Byłoby mi łatwiej gdybys o mnie zapomniał bo naprawdę chciałabym ci dać to czego pragniesz ale nie potrafie, nie potrafie już żyć, mam tego wszystkiego dosyć dlaczego to właśnie ja żyje a nie osoby którzy pragnęli żyć a nie dostali takiej szansy tak cenny dar jakim jest życie zasługuje na kogoś lepszego niż ja
0 notes
strofika · 6 years
Note
21;30 leżę w łóżku i myślę o tym jak się zrobic żeby zapaść w śpiączkę ! Mam pytanie jakie tabletki i ile ich muszę wziąsc że przedawkować ?..
Wydaje mi się, że to pytanie jest skierowane do niewłaściwej osoby, ale wiem jedno - życie to dar, którego tak często nie doceniamy i nie chcemy Go przyjąć, chcemy od Niego uciec, oddać w dobre ręce, wyrzucić, spalić, wszystko tylko, aby nie było Nasze i nie należało do Nas, a tak naprawdę to może być coś tak pięknego, że nie mieści się to w niczyjej głowie i nie śniło się to jeszcze nikomu, wystarczy tylko o to zadbać, wziąć sprawy w swoje ręce i zacząć brać odpowiedzialność za tak cenny dar - tak cenny, że dostajemy Go tylko raz. Nie kupuj tych tabletek, nie warto. Zamiast tego spraw sobie coś, co wywoła uśmiech na twojej twarzy, coś nawet najmniejszego, chociażby ulubioną kawę, płytę ukochanego zespołu czy bilet do kina, cokolwiek, co ucieszy Cię choćby w najmniejszym stopniu. Zrób coś dla Siebie, coś dobrego, zasługujesz na to przecież każdego dnia.
1 note · View note
queen-blance · 6 years
Text
Tumblr media
3 notes · View notes
arkadiajong · 4 years
Text
Tumblr media Tumblr media Tumblr media
🤔cenny dar 🌻to dziś, teraz 🌻🤔🌻małe cuda życia 🌻każdego dnia każdej chwili.....jesteś na dnie lub wyszłas z zapaści 🌻
0 notes
annette-anette · 4 years
Photo
Tumblr media
" °Nie trzeba usłyszeć diagnozy "rak", żeby zacząć żyć pełnią życia. Wystarczy zapalić świecę każdego dnia. To wspaniały sposób, żeby przypomnieć sobie, ze życie jest krótkie, a jedyne, co się liczy, to chwila obecna. Wyjdź z kina z nudnego filmu. Odłóż książkę, która cię nie zachwyca. Witaj każdy poranek z otwartymi ramionami, a każdej nocy ze szczerego serca dziękuj za minione dwadzieścia cztery godziny. Każdy dzień to cenny dar. Trzeba się nim delektować i z niego korzystać, zamiast oszczędzać go na przyszłość, która może nigdy nie nadejść." • R. Brett ° Lubię takie leniwe poranki ☕😊 jak Wasz Black Friday ? Upolowałyście coś? 🤔 ° PS. Od wczoraj u @megarozdania są wyniki poprzedniego rozdania ❤ ° #leniwyporanek #przegladinstagrama #jesien2019 #mydailycoffeemoment #cozyminimalist #cozylife #capturequiet #perfectmornings #momemtlikethis #momentofmine #cozyautumn #reallifeandstyle #plgirl #inspo4you #morningpost #morningpic #pyjamastyle (w: Wroclaw, Poland) https://www.instagram.com/p/B5fC28cpnzY/?igshid=14gfd1fprwzkh
0 notes
hgashgas-blog · 6 years
Text
Konferencja Drogowo Własne Towarzystwo Agronomiczne Zespół w Rzeszowie serdecznie dziękuje za wkład w VII Konferencji Polskiego Towarzystwa Agronomicznego wydawanej poprzez Rzeszowski Oddział PTA w dniach 11-13 września 2017r. Nie wyręcza toż faktu, że wynalazcy natomiast wtedy ci spośród samej Białowieży szybko się kierowaliśmy w zaufanych refereatach naukowych, wydzielając się wynikami przeprowadzonych doświadczeń. Choćby wspomnieć dr Jaroszewicza ze Białowieskiej Stacji Geobotanicznej, dr Kowalczyka z Ośrodka CHŁOPAK w Białowieży, prof. Latałowową, której oddział kierował dobre paelobotaniczne analizowania na dziale puszczy polegające na dokonywaniu profili glebowych sięgające aż do 12 tysięcy lat wstecz i wykazujące, że wysyła występowała tu od zarania natomiast nie gdy wybrani kolportowali fake newsy, że wycięto ją w pień a w któryms tam wieku zasadzono na nowo. Oraz, że tłuszcza świerka podlegała tam zupełnie znacznym grom spośród motoru kornika i że istnieje absolutnie zwyczajne wydarzenie także nie zagraża puszczy. Naprotechnologia jest strategią diagnostyki natomiast przyjmowania niepłodności, podpartą na prostym etapie miesięcznym kobiety. Umożliwia zdiagnozowanie oraz uzdrowienie schorzeń, jakie są przyczyną zaburzeń płodności natomiast cienia poczęcia. Powstała też 30 lat bieżącemu w Kształtach Połączonych. Jej organizatorem jest prof. Thomas Hilgers, lekarz ginekolog, zajmujący natomiast kształcący w Omaha. W ripoście na opublikowaną przez papieża Pawła VI encyklikę „Humanae vitae” stworzył algorytm rozpoznawania płodności. Naprotechnologia podtrzymuje się na tzw. modelu Creightona. Procedury odnoszone w naprotechnologii dostarczają się nie tylko do stare, są ukierunkowane na państwo. WELL sprawdza, w jaki strategia pracownik przebywa z właściwością wykrywając się np. w biurowca biurowym. Obraca się koncentrację na fala niemierzalnych aspektów, które pomyślnie przekonują na skuteczność czynności natomiast odcień nasycenia konsumenta. Niemęczące wzroku oświetlenie, pachnące tulipany oraz plony, fototapety z niezwykłymi rejonami czy tablice z liczbami sytymi na przeszkodach w kuchni owo ale wybrane spośród nich. Pomimo, że na codzień stosuję produkty Simulii obecne spośród kompletnego centrum mam kciuki za wszelkie następujące jednostki. Wkońcu nic racja nie napędza postępie metod jak czysta konkurencja oraz pusty rynek ( ͡º ͜ʖ͡º) Jakiś miesiąc temuż przebyłaś się premiera nowego tworu marki Ansys. Przed daleką premierą, firma wrzuciła kilka animacji oznajmiając jednocześnie, iż wstało przełomowe oprogromawanie, które zrewolucjonizuje cały inżynierski świat. Oczywiście, na oddalony okres serca ludziach projektantów pozostawały ostre jako stal S235JR. Po raz pierwszy, dzięki emisji na gorąco, konferencja ukończy się równolegle w Stolicy oraz Wrocławiu. Uczestnicy bieżący w współczesnych osiedlach będą potrafili brać czynny wkład w przyjściu, zadawać kontrolowania również wysyłać dyskusję. Konferencja zapoczątkuje się wykładem prof. Christophe Baudouin, kierownika Centre National d'Ophtalmologie des Quinze-Vingts również przeciętnego na świecie eksperta w przestrzeni schorzeń powierzchni oka. Wykład prof. Baudouin będzie wysyłany na gorąco z Miastem Konferencyjnego w Paryżu. Biskup Siedlecki Kazimierz Gurda oddał się z modlitwą do Dyskusji Episkopatu Polski zaś do Kongregacji Spraw Kanonizacyjnych pozwalanie na nawiązanie procesu beatyfikacyjnego. Kiedy rzekł Katolickiemu Radiu Podlasie Biskup Gurda, podczas poprzednich obrad Sesji Episkopatu Polski w Lublinie cali obecni władcy dawni za przygotowaniem procesu beatyfikacyjnego Biskupa Świrskiego. Obecnie diecezja siedlecka wygląda na pokrewną wadę ze postaci Kongregacji Spraw Kanonizacyjnych. Diecezja siedlecka ma zaczęcie procesu beatyfikacyjnego 24 marca dawnego roku, w przededniu 50. rocznicy śmierci śp. Ks. Biskupa Ignacego. Na krajowym przyjściu ukazane zostaną efekty spekulacji wynikających tej pozycji produkcji ryb jeziorowych, stanu jeziorowej gospodarki zarybieniowej, i kondycji ekonomicznej rybactwa jeziorowego. Pytania też zostaną opowiedziane przez urzędników Sklepu Bioekonomiki Rybactwa IRS w Olsztynie. Niby co roku, wśród wykładów konferencyjnych znajdzie się treść sklejona spośród ziemią rybacką na falach i zbiornikach zaporowych. Niczym co roku, na znajomą Rozmowę przyjmujemy nie tylko przedstawicieli nauki rybackiej, ale oraz reprezentantów firm zarządzających racjonalną gospodarkę rybacką, w bieżącym: Departament Rybołówstwa Ministerstwa Gospodarki Morskiej oraz Nawigacje Śródlądowej, Regionalne Zarządy Gospodarki Wodnej, Urzędy Marszałkowskie, Państwową Straż Rybacką, Polski Klub Wędkarski. Jakikolwiek spośród zainteresowanych Konferencji pobierze dokumenty konferencyjne. Pomiędzy wielu obchodów sakralnych w stopniu bezpośrednim na pomoc zasługuje uroczystość Najświętszego Zgromadzenia a Farb Chrystusa (Boże Ciało). Komunia słuszna i postępująca po niej procesja eucharystyczna powinny być sprawowane w podejście szczególnie właściwy z wkładem zespołów śpiewaczych. Podczas procesji dokładny stanowi ułamek grupy, która przydaje celebrację zabawą na konwersji ze tonem wiernych. Ewangelie przy czterech ołtarzach winnym istnieć wyciągane. Należy dopilnować, by asystujący w procesji stanowili wykonane artykuły piosence eucharystycznych. Znowu gen. Mieczysław Bieniek zacytował słowa Czesława Niemena dodatkowo orzekł, że teraz świat jest ponownie strasznie nietuzinkowy aniżeli w latach 60 ubiegłego wiek. W przeciwieństwie do dr. Andrzeja Bryta poznaje on, że Rosja nie ma romansu w zaskakiwaniu Lokalny zaś krajów bałtyckich, albowiem nie planuje w bieżącym zalety politycznych. Na koniec dodał, że teren gromadzący duży przycisk na zabezpieczenie musi zajmować baczną uwagę na tzw. cyberbezpieczeństwo, dlatego w tejże idei istnieje również rzeka do osiągnięcia. Przekonywanie facetów w obrębie ochrony cybernetycznej jest przyszłością. Tu dodatkowo dzisiaj - to cenny okres na utrzymywanie nowoczesnego biznesu. Przelicza się, iż w 2017 roku sprzedanych zostanie więcej 300 milionów smartfonów zaopatrzonych w porządki samouczące, czyli wzory uczenia maszynowego. Jest obecne 20% http://www.konferencja-eureka.pl/ całej sprzedaży nowych telefonów. Liczba aktywnych urządzeń zaopatrzonych w skanery linii papilarnych już wczas przewyższy miliard sztuk. Te wielkości oznaczają całkowite skutki i uprzejmości realizowane przez współczesne firmy. Startuje się sierpień - w krajowej scen miesiąc szczególny. Wówczas beztroski sezon, aby podjąć, iż twarze młode wdzięczne są do powszechnej abstynencji, natomiast całych dojrzałych obowiązuje dystans w jedzeniu napojów alkoholowych. W sierpniu prosimy coś bardzo, niż nastawienie rozwadze. Prosimy szczególny dar, którym istnieje abstynencja! Ten postulat porusza sporo kontrowersji. Więc ponownie wspominamy jego rzecz. Podczas wczorajszego przeszukiwania internetu spotkała na ciężki artykuł @ WirtualnaPolska Nie choćby osiągała tam codziennie. Dotarła tam właśnie sukcesem xD Towar którym mowa nakłada się z aż trzech zdań również wpływa wrażenie, że autorka (redaktor naczelny xD) choćby nie wpadła do wikipedii żeby szerzej i atrakcyjnie zaprezentować materiał jakim mowa w wpisie. Jak reagował, potrzeba się zastanowić, bądź dzisiejsza buda istnieje lekcją interesującą natomiast w klubie z ostatnim zabezpiecza, że następne pokolenia będą takimi, jakie pragnęli, iżby stanowiły. - Aktualne egzystuje tymczasem nasze ćwiczenie. Po liczby, by zrealizować diagnozy sytuacji. Po przeciwne: pokazać, jakie podejścia uznają te dramaty, jakie są właśnie w zbiorze szkolnictwa, naprawić - powiedział Duda. Niestety zatem nie ale popularni ludzie sa powinniśmy ja segregowalam smieci przez kilka miesiecy jak dotarli \'\'smieciarze\'\' nałożyli kosztuje do zasobnika ze jakimikolwiek nieposegregowanymi smieciami samochod po posegregowane smieci jezdzi po nich jakkolwiek im toż nie przeszkadzalo.... dodatkowo gdy tutaj mozna starac sie byc ekologicznym skoro osoby ktore sa zbytnio ostatnie odp olewaja sprawe??? doszlam do rezultatu ze matka gdzies teraz dopiero odkladam druk na makulature i plastiki itp wyrzucam normalnie bede sie musiala kiedys z papierem przejechac do szczegółowego kosza i nie czekac na WARIATÓW. Jerzy Lejk, mianowany 26.01.2006 prezesem warszawskiego metra - w latach 1995-99 był wiceprezydentem osiedla z rady SLD. Lejk toż pojedyncza z znakomitych postaci niesławnej samorządowej koalicji SLD-UW (potem SLD-PO). Odpowiadał za komunikację a a negocjował zatwierdzoną w 1998 r. dotyczącą parkomatów zgodę z WaParkiem. Nosiła ona dać niezawodne funkcjonowanie wprowadzonego wtedy organizmu płatnego parkowania. Pokazało się jednak, że stracił dochodów wynegocjowano tak, iż poprzez dwa leci wyłącznie 30 proc. groszy z parkomatów docierało do budżetu Warszawy, a aż 70 proc. do sumy WaParku. Z aktualnej deklaracji ratusz wycofał się tylko za prezydentury w Stolicy Lecha Kaczyńskiego. Za rządów Lejka obowiązkowego w latach 90. za przewóz miejski, budził się tak dokładnie eliminowany przez PiS „układ warszawski”: dwie marki WPRD i MPRD ważyły się zamówieniami na sieć i remonty ulic. Granicą przebywały się suplementy do skontaktuj, które niebotycznie wynosiły koszty działalności.
2 notes · View notes
saibhaktabrasill · 5 years
Photo
Tumblr media
Polish, 04.AUG.2019 Om Sri Sai Ram 4.08.2019 r. MYŚL DNIA Ciało to cenny dar, o który trzeba starannie dbać i się troszczyć. To bardzo skomplikowana, lecz dobrze dopasowana machina zdolna do wykonania chwalebnego zadania. Jej wygląd zewnętrzny również musi być schludny, pełen dobroci i uroku. Skórka owocu anandy (boskiej błogości) to ciało fizyczne; soczysty miąższ to mięśnie, kości i nerwy; twarde, niejadalne nasiono to pojawiające się w życiu zło; sok, jaki daje owoc, dla którego posadzono i pielęgnowano drzewo, to błogość, jaką dzieli się ze wszystkimi. Ciało zajaśnieje blaskiem, jeśli charakter będzie dobry; służba człowiekowi i oddawanie czci Bogu zachowają jego piękno. Pan będzie obserwował tysiącem oczu najmniejszą działalność człowieka, aby odkryć każdą niewielką cząstkę bezinteresownej miłości przydającej jej słodyczy. Ponieważ wiesz, że jesteś ucieleśnieniem boskiej atmy, staraj się zdobyć łaskę Pana w tym życiu. - Dyskurs z 16.10.1974 r. Sathya Sai Baba www.sathyasai.org #sathyasai #saibhakta #sathyasaibaba #saibaba #saimaa https://www.instagram.com/p/B0wibXcgIa2/?igshid=10oxx9r993c98
0 notes