Tumgik
#cantautore italiano
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I have been listening to this song on repeat idk the beginning itches my brain so good 😭
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kseenefrega · 3 months
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lento-progressivo · 10 months
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Un poeta.
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ipensieristonati · 2 years
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Mi fate sapere se funziona e cosa ne pensate?
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donaruz · 2 months
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"Essere se stessi è una virtù esclusiva dei bambini, dei matti e dei solitari."
Il 18 Febbraio 1940, esattamente 82
anni fa, nasceva a Genova il cantautore e poeta italiano Fabrizio De Andre 🎵
Cantore dei poveri e degli emarginati, De André ha rivoluzionato la canzone d'autore con brani scomodi e taglianti. Ma accarezzati sempre da una profonda dolcezza e umanità.
Molti testi delle sue canzoni sono considerate da alcuni critici vere e proprie poesie, tanto da essere inserite in varie antologie scolastiche di letteratura già dai primi anni settanta e da ricevere gli elogi anche di grandi nomi della poesia come Mario Luzi. È stato anche uno degli artisti che maggiormente hanno valorizzato la lingua ligure. Fabrizio De André è considerato uno dei più grandi poeti italiani del Novecento oltre che un vero e proprio genio della canzone italiana: nella sua carriera ha venduto 65 milioni di dischi, guadagnando un posto nella classifica degli artisti italiani di maggior successo.
Atlantide
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lovelydeps · 2 months
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Ogni volta che qualcuno paragona un cantautore iconico italiano a una delle mid celebrità anglosassoni un angelo perde le ali
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angelap3 · 16 days
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4 aprile 1951
Nasce a Roma Francesco De Gregori, il Principe dei cantautori. Molti di noi sono cresciuti con la sua musica che, fatto rarissimo, si è trasmessa anche alle generazioni più giovani.
Era un frequentatore del Folkstudio, locale capitolino dove capitava di veder suonare gente come Bob Dylan, ovviamente ancora ben lontani dalla notorietà.
Il primo a portare in scena le canzoni di Francesco sarebbe stato il fratello Luigi, cui è spettato l’onore di presentare al piccolo pubblico presente Buonanotte Nina.
Il successo insperato spinge Luigi a fare pressioni sul fratello perché vinca le sue titubanze e si esibisca in pubblico.
Più che la musica Francesco respira sin da piccolo l’aria della cultura.
Con il padre bibliotecario e la mamma insegnante di lettere il giovane De Gregori sembra più intenzionato alla lettura e alla scrittura che alla musica. Poi il colpo di genio: fonde le due cose al ritmo del folk e del rock e diventa unico.
L’incontro con la chitarra avvenne solo all’età di quindici anni e sembra che la prima canzone eseguita (con discreto successo) fosse Il ragazzo della via Gluck di Adriano Celentano.
Eppure la carriera musicale non era la prima scelta di Francesco De Gregori che tentò prima la sorte come attore partecipando a un casting per un film di Fellini.
Le doti non erano male ma l’aspetto estetico non era quello ricercato. L’appuntamento con il grande schermo è solo rimandato al 2003, quando partecipa al primo film da regista di Franco Battiato, Perdutoamor.
È spesso definito cantautore e poeta, sebbene egli preferisca essere identificato semplicemente come "artista".
È inoltre uno tra gli artisti con il maggior numero di riconoscimenti da parte del Club Tenco, con sei Targhe Tenco e un Premio Le parole della musica.
Nel 2022 è diventato protagonista di un grande tour italiano con il suo amico Antonello Venditti, l’artista con cui aveva iniziato la carriera.
Buon compleanno Francesco ❤️
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duca-66 · 1 year
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L'eleganza, la cultura, una dolce malinconia, ricordi dal passato trasposti nel presente, le influenze jazz, le melodie da chansonnier, l'originalità di un cantautore unico nel panorama musicale italiano. In poche parole
Paolo Conte...
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fridagentileschi · 9 months
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RINO GAETANO: UCCISO DAI POTERI FORTI
Era amico della figlia del medico personale di Licio Gelli: era lei la fonte di tante rivelazioni che poi sarebbero finite nelle sue canzoni, in un gioco tanto pericoloso da costargli la vita?
Sono gli interrogativi che l’avvocato salernitano Bruno Mautone solleva, nel suo secondo libro sulla strana morte di Rino Gaetano, fino a chiedere alla magistratura romana di riaprire le indagini sulla scomparsa del cantante, morto nella capitale il 2 giugno 1981, a soli trent’anni di età, dopo esser stato investito da un camion. Impressionante l’elenco delle “stranezze” che Mautone riassume nel pamphlet, “Chi ha ucciso Rino Gaetano?”, edito da Revoluzione nel 2016. Davvero moltissimi i riferimenti, nelle canzoni di Gaetano, a episodi imbarazzanti della politica italiana. Desta scalpore, inoltre, l’infelice sorte di un grande amico del cantautore crotonese, altra possibile fonte di informazioni riservate: una morte-fotocopia (incidente stradale) altrettanto prematura. Il giovane, che lavorava presso consolati stranieri, fu sepolto al Verano accanto all’artista, ma poi disseppellito e trasferito in un altro cimitero. Curiosità: l’autore dello spostamento dei resti mortali, scrive il blog “Scomparsi”, ha una identità «che coincide con un personaggio storico dello spionaggio italiano, collegato addirittura al “Noto Servizio”». Si tratta di apparato riservato dello Stato «che compiva atti di intelligence in modo autonomo rispetto ai servizi istituzionali», prima il Sid e poi il Sismi e il Sisde, «spesso sfociando in atti illegali e gravissimi». Specialità inquietante del “Noto Servizio” «risultò essere, con atti sequestrati e acquisiti dalla magistratura, l’uccisione di persone ritenute “scomode” con incidenti stradali». Nel libro, Mautone ricostruisce le vistose anomalie dell’incidente che causò la morte di Gaetano, travolto da un camion e poi morto dissanguato, nella notte, a bordo di un’ambulanza militare, dopo che il ricovero fu rifiutato dal pronto soccorso di diversi ospedali. Una vicenda su cui inutilmente chiesero di fare luce, subito dopo, due senatori del Msi, Araldo di Crollalanza e Tommaso Mitrotti. Dal governo Forlani, un muro di silenzi e omissioni: il liberale Renato Altissimo, autore della risposta, non precisò l’ora dell’incidente sulla Nomentana, non disse chi allertò i soccorsi e come, né perché intervenne un’unica ambulanza nonostante fosse ferito anche il camionista coinvolto nell’incidente, esanime sull’asfalto, accanto all’artista intrappolato nella sua Volvo. Nella risposta di Altissimo, inoltre, «non si precisa perché l’unica ambulanza intervenuta fosse un mezzo poco attrezzato dei vigili del fuoco e perché Rino, una volta prelevato con una gravissima ferita cranica, venne condotto fatalmente in un ospedale privo del reparto di traumatologia cranica».
Non si fanno neppure i nomi dei medici che avrebbero curato o cercato di curare il ferito in quelle condizioni, né si fa cenno ai presunti motivi che spinsero altri ospedali, pur allertati, a non approntare nessuna forma di soccorso. Non si dice nemmeno chi convocò il medico traumatologo, fatto accorrere al Policlinico, né il nome dello specialista e degli altri sanitari coinvolti. Tanta evidente vaghezza finisce per moltiplicare i sospetti: «Sin dai primi momenti, la morte prematura dell’artista calabrese suscitò interrogativi e dubbi». Oltre alla storia dell’amico impegnato in uffici diplomatici, che di lì a poco avrebbe seguito Rino Gaetano nel cimitero maggiore della capitale (per poi esservi rimosso), Mautone rimarca una clamorosa dichiarazione rilasciata da Rino dopo i trionfi sanremesi al giornalista Manuel Insolera: il festival della canzone viene paragonato in modo esplicito ad «un ordine massonico». In un articolo della “Stampa” di Torino, pubblicato il 3 giugno 1981 all’indomani della morte del cantante, si rileva come i testi di diverse canzoni facessero riferimento alle scabrose cronache della P2. A Mautone non sfugge che Rino Gatano è statoesplicitamente citato da Stefano Bisi, gran maestro del Grande Oriente d’Italia, nel suo discorso ufficiale di insediamento, il 6 aprile 2014, utilizzando un verso del cantante per sottolineare la necessità di concordia: «Vi ricordo che cosa cantava Rino Gaetano: “Chi nuota da solo affoga per tre”».
«Una notizia di grande interesse – aggiunge il blog “Scomparsi” – è rappresentata da una stretta frequentazione di Rino: nel cerchio delle sue più care amiche si annovera la giornalista Elisabetta Ponti, figlia di un medico, Lionello Ponti, che risultò inserito nella lista della P2 ed era il sanitario di fiducia di Licio Gelli». Il libro di Mautone, poi, mette a fuoco i costanti, fittissimi riferimenti (cifrati) con cui Rino Gaetano alludeva, nelle sue canzoni. Nella canzone “La zappa, il tridente, il rastrello” compare direttamente “una mansarda in via Condotti”, che – si scoprirà poi – ospitava il vertice della P2. Decisamente inquietante, poi, il brano “La ballata di Renzo”, inciso nel 1970 ma uscito soltanto nel 2009, postumo. Sembra l’anticipazione, profetica al millimetro, della fine che attendeva l’artista – una sorta di contrappasso dantesco. “Quando Renzo morì, io ero al bar”, cantava Rino. L’incidente, poi l’odissea in ambulanza: “S’andò al san Camillo, e lì non lo vollero per l’orario”. Altro ospedale: “S’andò al san Giovanni, e lì non lo accettarono per lo sciopero”. E quindi l’epilogo, con persino il sinistro riferimento cimiteriale: “Con l’alba, le prime luci, s’andò al Policlinico, ma lo respinsero perché mancava il vice capo. In alto c’era il sole, si disse che Renzo era morto. Ma neanche al cimitero c’era posto”
Rino Gaetano piaceva molto ai giovani. Li faceva riflettere sulla società che li circondava: era scomodo. La sua morte è stata utile al sistema per addormentare i giovani...poco dopo la sua morte infatti il sistema aiuterà l'affermarsi di un tossico ubriacone che insegnerà ai giovani a spegnersi come massimo della ribellione tra una dose di eroina e due litri di alcol come un non plus ultra della vita spericolata e a diffidare di chi cerca di andare oltre le cose...i giovani lo hanno eretto idolo in varie generazioni dagli anni 80 a oggi...alle droghe e all'alcol ha aggiunto il siero come massimo del servilismo edonista a un sistema che si può fregare solo annullandosi come esseri pensanti... embè eh già..
Guardate Maurizio Costanzo (membro della ex-loggia massonica P2) come e' irritato della presenza del cantante...
https://www.youtube.com/watch?v=0Y7eE3gNepI
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ideeperscrittori · 18 days
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Ho fallito. Non sono riuscito a definirmi leghista nemmeno il primo aprile. Posso scrivere "Jovanotti è il più grande cantautore italiano" oppure "la battuta che definisce l'ora legale come l'unica cosa legale rimasta in Italia è bellissima e originalissima". ma anche nello scherzo ci sono dei limiti.
[L'Ideota]
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pizzettauniversale · 2 months
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RAGA MA IO PIANGO DI NUOVO CON STA CANZONE CAPITE CHE IO SONO CRESCIUTA CON I MIEI NONNI A PANE E CANTAUTORE ITALIANO?
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I think that's the right time to change my intro.
My name's Leonida, I'm an Italian trans man, I'm 26. I've been on tumblr since I was 15/16 years old, maybe younger, but I've never been fully a tumblr user (then and now). Since it is 2024 I want to improve my life and try to get better.
I opened this blog in agoust 2023 because the previous one didn't resemble me, I didn't like it etc
I choose "Summer on a solitary beach" 'cause it's my favourite song by Franco Battiato, an italian songwriter that I love very much.
If you ask me I'm doing nothing in my life.
I Studied at the "Accademia di Belle Arti di Brera" in Milan and graduated in 2022 in "Nuove Tecnologie dell'Arte" (New art technologies).
My life since graduation has been different, in Milan I had my friends, my life had a meaning there, I was a different person ( I lived in Milan from 2016 till february 2020). In February 2020 Covid hitted Italy very hard and I was forced to move back to Turin (Torino), my home town. Unfortunately for me Torino is a place that I don't really like, I spent terrible years here. I was bullied in school, had no friends, no social life, nothing. Moving back to Turin for me meant returning in that old dark places where I felt like nothing, I still feel down today and this city isn't helping.
I want this to change, I want to change all my life. I'm tired of feeling down.
I'm Trying.
Since graduation I started working on photography, I'm nowhere near mastering it, but It's a thing I really like to do and to improve on. I'm starting from here.
(I hadn't decided yet if I'm writing in English or Italian, I'm not very confident on my English)
This is my "personal" blog, I opened another blog only for my works: Leonida Brusasca.
other blog: https://leonidaportfolio.tumblr.com/
Instagram: https://www.instagram.com/leo.archive.null/
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Penso che sia il momento giusto per cambiare la mia introduzione.
Mi chiamo Leonida, sono un ragazzo trans italiano, ho 26 anni. Sono su tumblr da quando avevo 15/16 anni, forse più giovane, ma non sono mai stato molto presente su Tumblr (allora e adesso).
Dato che è il 2024, voglio migliorare la mia vita e cercare di migliorarmi.
Ho aperto questo blog nell'agosto del 2023 perché il precedente non mi rappresentava, non mi piaceva ecc
Ho scelto "Summer on a solitary beach" perché è la mia canzone preferita di Franco Battiato, un cantautore italiano che amo moltissimo.
Se mi chiedi, non sto facendo nulla della mia vita.
Ho studiato presso l'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e mi sono laureato nel 2022 in "Nuove Tecnologie dell'Arte". La mia vita dopo la laurea è stata diversa, a Milano avevo i miei amici, lì la mia vita aveva un senso, ero una persona diversa (ho vissuto a Milano dal 2016 a febbraio 2020). Nel febbraio 2020 il Covid ha colpito duramente l’Italia e sono stato costretto a tornare a Torino, la mia città natale. Purtroppo per me Torino non mi piace molto, ho passato anni terribili qui. Sono stato vittima di bullismo a scuola, non avevo amici, nessuna vita sociale, niente. Tornare a Torino per me ha significato tornare in quei vecchi luoghi oscuri dove non mi sentivo nessuno, mi sento giù ancora oggi e questa città non mi aiuta.
Voglio che questo cambi, voglio cambiare tutta la mia vita. Sono stanco di sentirmi giù. Ci sto provando.
Da quando mi sono laureato ho iniziato a lavorare sulla fotografia, non sono ancora riuscito a padroneggiarla, ma è una cosa che mi piace davvero fare e in cui migliorare. Parto da qui.
(Non ho ancora deciso se scrivere in inglese o italiano, non ho molta confidenza con l'inglese)
Questo è il mio blog "personale", ho aperto un altro blog solo per i miei lavori: Leonida Brusasca.
Altro blog: https://leonidaportfolio.tumblr.com/
Instagram: https://www.instagram.com/leo.archive.null/
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perfettamentechic · 5 months
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30 novembre … ricordiamo …
30 novembre … ricordiamo … #semprevivineiricordi #nomidaricordare #personaggiimportanti #perfettamentechic
2020: Enrico Bertorelli, attore e doppiatore italiano. Fratello degli attori Nanni e Toni Bertorelli. (n. 1942) 2018: Sandro Mayer, Sandro Michele Emilio Mayer, giornalista, scrittore e personaggio televisivo italiano. (n. 1940) 2014: Paolo Mosca, è stato un giornalista, scrittore, cantautore, poeta, autore televisivo, conduttore televisivo, regista teatrale e drammaturgo italiano. Fratello di…
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donaruz · 4 months
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Oggi avrebbe compiuto 79 anni l'indimenticabile cantautore e chitarrista Ivan Graziani (Teramo, 6 ottobre 1945 – Novafeltria, 1º gennaio 1997).
Buon compleanno poeta con la chitarra , ovunque tu sia!🎸❤
Ivan Graziani è stato e rimane un caso anomalo nel mondo musicale italiano, in grado di collaborare con una serie impressionante di artisti (da Venditti alla P.F.M. l’elenco sarebbe davvero troppo lungo) rimanendo sempre perfettamente riconoscibile e musicalmente incorruttibile. Qualche anno addietro uno tra i più geniali dei suoi colleghi, Edoardo Bennato, durante un concerto a Teramo, città di Ivan, raccontò un suo personale ricordo risalente agli anni ’60 quando, giovane musicista esordiente, andò a Milano a tentare la fortuna in quella che, almeno allora, era la vera capitale della nostra industria discografica, nonché il regno delle edizioni musicali. Una sera, insieme ad alcuni amici, passeggiando per i Navigli sentì, proveniente da uno di quei locali sotterranei dove si suonava dal vivo, una musica che lo catturò magnetica… tanto che scese le scale urlando: “Questo è il suono che vado cercando da sempre!“.
Inutile dire che “quel” suono proveniva dalla chitarra di Ivan Graziani, e che i due, da quel momento diventarono amici, scritturati entrambi dalla Numero 1 di Battisti e Mogol
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diceriadelluntore · 2 years
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Storia Di Musica #233 - Franco Mussida, Racconti Della Tenda Rossa, 1991
Il luglio dedicato ai chitarristi lo vorrei chiudere con un omaggio ad un grandissimo musicista italiano. Il suo nome dà i brividi di piacere ad una generazione musicale, quella del prog italiano, che come raramente è capitato poteva guardare a testa altissima i colleghi stranieri in quegli anni. Tra i chitarristi prog italiani, voglio ricordare tre nomi. Il primo, Nico Di Palo, dei New Trolls, agli inizi degli anni ’70 fu inserito in una classifica del prestigiosissimo magazine musicale inglese Melody Maker (all’epoca una Istituzione) tra i dieci migliori chitarristi europei; il secondo, Marcello Todaro, chitarrista del Banco Del Mutuo Soccorso, capace di disegnare la via mediterranea al prog con la sua chitarra vibrante e visionaria, e personalmente trovo una delle sue migliori performance nel disco omonimo dei Crystals, il super gruppo nato dalla sua uscita dal BMS e composto da Giorgio ”Fico” Piazza della Premiata Forneria Marconi al basso, Nanni Civitenga della Raccomandata con Ricevuta di Ritorno / Samādhi alle chitarre, Giorgio Santandrea degli Alphataurus alla batteria e Carlo Degani alla voce con Paolo Tofani degli Area, anche lui mitico chitarrista, a produrre (un disco prodotto nel 1974 che è rarissimo, dato che la Cramps non lo pubblicò mai, e vide la luce solo su Cd a fine anni ’90); il terzo è Alberto Radius, che ha attraversato 40 anni di musica italiana, segnando un traccia profondissima con i Formula 3 e il sodalizio “indiretto” con Lucio Battisti. Proprio la storia di Radius si intreccia con quella che ho deciso di raccontare oggi: a Milano nel 1965 una band, che si chiamava Quelli, il cui cantante è Antonio Teocoli, poi divenuto famoso comico con il nome di Teo, il cui batterista è Franz Di Cioccio, pubblicano il loro secondo singolo, Una Bambolina Che Fa No No No (cover in italiano di La Poupée Qui Fait Non del cantautore francese Michel Polnareff): hanno un buon successo e Alberto Radius è chiamato a sostituire il chitarrista e autore della band, chiamato al servizio di leva, Franco Mussida. Mussida dopo il servizio militare tornerà nei Quelli, alternandosi a suonare in alcuni tra i più importanti dischi italiani: ricordo tra gli altri le collaborazioni con Fabrizio De André, con Lucio Battisti, la sua chitarra è quella de La Canzone Del Sole, Paolo Conte, Francesco Guccini. Nel 1971, con l’ingresso di Mauro Pagani, la band dei Quelli diventerà la Premiata Forneria Marconi, che segnerà un’epoca, suonando nei più grandi palcoscenici del mondo, in tour negli USA 50 anni prima dei Maneskin, disco considerati dei capolavori anche dalla stampa estera, con milioni di copie vendute nel mondo. A quel suono contribuì non poco l’estro compositivo ed esecutivo di Mussida, il suo tocco elegante e delicato, in alcuni dei passaggi chitarristici più famosi del periodo. Più che a quel periodo, vorrei però ricordarlo da un altro punto di vista: impegnatissimo nel sociale (l'insegnamento all'interno di carceri e nelle comunità di recupero della Lombardia), Mussida nel 1984 fondò a Milano il Centro Professione Musica, una scuola di musica popolare contemporanea che recentemente è stata riconosciuta Centro di Alta Formazione Musicale, scuola a cui si deve la formazione di moltissimi artisti, ultimo dei quali Mahmood. Solo nel 1991 pubblica il primo disco solista: Racconti Della Tenda Rossa. La Tenda Rossa del titolo era la tenda all'interno della quale trovarono rifugio i superstiti dell'incidente del dirigibile Italia del Comandante Umberto Nobile da quando caddero sul pack della banchisa polare artica alle ore 10:33 del 25 maggio 1928 sino al momento del loro salvataggio operato il 12 luglio dal rompighiaccio sovietico Krasin. Il disco è composto da 14 brani, caratterizzati dalla sua chitarra jazz con accenni di musica etnica (sono gli anni dell’esplosione della world music). Mussida in alcune canta anche, sfoggiando un bel timbro dolce ed elegante: Voci, Orizzonti Del Cuore, uno strumentale delicatissimo per chitarra e pianoforte, Radici Di Terra sono piccole gemme intrise di smooth jazz, contrappunti di strumenti particolari, tra cui i flauti indiani, tabla, sezioni di fiati come il bel sax di La Cava Di Sabbia. Himalaya e la piccola serie di strumentali come La Tempesta, Porti Lontani, Piani Paralleli potrebbero passare per una musica scovata in qualche disco perduto della ECM; Caffé Concerto, che sa di bossa nova, ha in sottofondo il brusio delle voci di una clientela di un bar. Prodotto dalla Virgin, Mussida si avvale di una foltissima schiera di musicisti di grande qualità, tra cui spiccano i nomi di Tino Tracanna al sassofono, le voci di Angelo Branduardi e Fabio Concato in Radici Di Terra. Mussida dopo 4 anni pubblicherà un secondo disco, Accordi, e nel 1997 uno dei suoi progetti più visionari: Sinfonia Popolare Per 1000 Chitarre, un’opera rock in tre atti che in un memorabile concerto in Piazza Duomo a Milano venne eseguita da una mega orchestra di 1350 componenti tra chitarre, fiati e coro. Rimane un mito per la sua sconfinata cultura musicale, per il ruolo di maestro e insegnante e perchè si leva il tocco delle sue dita sulle corde ad alcuni dei momenti più belli del rock di questo paese, e non solo.
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angelap3 · 1 month
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Oggi è il 19 Marzo ed in questo giorno, nel 1955, a Napoli nasceva il grande cantautore, compositore e musicista Pino Daniele. Musicista dalle radici formative Blues, è stato un poeta fiero delle sue origini napoletane, un'artista che ha aperto la sue composizioni ai vari linguaggi (dal Blues al Pop, dal Jazz al Rock) con grande sensibilità. Pur imparando a suonare la chitarra da autodidatta, ne diventò un talentuoso performer ed iniziò la sua attività professionale come session man in vari progetti discografici e con nomi di rilievo dell'ambiente Pop italiano, come Jenny Sorrenti (sorella del più conosciuto fratello Alan) Aurelio Fierro, Gianni Nazzaro, Bobby Solo, ecc. Nel 1976 entrò come bassista nell'importante gruppo di “Progressive Rock” e “Jazz/Rock” “Napoli Centrale”, dove avvenne il determinante contatto con il sassofonista James Senese. Il suo primo Album da solista, “Terra Mia” fu pubblicato nel 1977 e da quel momento fu subito grande successo, affermandosi come uno tra i più originali ed innovativi musicisti italiani. Riconosciuto anche a livello internazionale, tra le tante occasioni di concerto possiamo ricordare le sue performance al “Festival di Varanero” a Cuba ed al teatro “Olympia” di Parigi. Morì nel 2015 a Roma.
Bruno Pollacci
Direttore dell'Accademia d'Arte di Pisa
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