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#autentica essenza
divulgatoriseriali · 3 months
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La noia come opportunità perduta (da non combattere con lo smartphone)
Nell’era digitale, combattere la noia è diventato un imperativo, e lo smartphone si presenta spesso come il nostro alleato. Ma la noia è un’esperienza universale, qualcosa che proviene dal nostro profondo e che ha un “senso di essere”, ha una sua esistenza e un significato intrinseco. Continue reading Untitled
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susieporta · 2 months
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Chi trascura l'ascolto,
trascura l'amore.
Nel dedalo delle relazioni umane, esiste una violenza silente, impercettibile ai radar convenzionali, ma devastante nella sua essenza: L'arte simulata dell'ascolto, dove le parole sono udite ma non accolte.
Rivela una mancanza di generosità nell'attenzione, un deserto emotivo che supera la semplice avarizia di tempo o risorse materiali.
Non c'è crudeltà superiore a quella di far sentire gli altri trasparenti, ignorati da chi sembra presente, ma in realtà, ha la mente altrove, impaziente di fuggire verso altri impegni.
Il dolore di essere trascurati, di dover mendicare frammenti di presenza autentica, è un'umiliazione che rafforza il senso di solitudine e inadeguatezza.
Questo tipo di disattenzione, quando si è costretti a supplicare per quell'interesse che dovrebbe essere offerto liberamente e con piacere, cristallizza la violenza in un solo attimo.
È spesso l’ultimo segnale di allarme, l’indicatore finale che qualcosa nel tessuto di quella particolare relazione si è irrimediabilmente strappato.
La dinamica della non-curante superiorità, travestita da normale distrazione, è una danza macabra attorno al fuoco dell'egoismo assoluto, dove la fiamma dell'autoconservazione brucia ogni speranza di connessione autentica.
Eppure, in questo scenario di apparente desolazione, emerge un sentiero di resistenza, non pavimentato di inutile rancore, ma di autostima.
All’ennesima e ultima richiesta di attenzione non concessa la consapevolezza di sé come entità indipendente, la cui stima non dipende più dall'ascolto altrui, diventa un bastione contro l'indifferenza.
Inizia allora un percorso di autoaffermazione che porta a spezzare le catene dell'elemosina emotiva, insegnandoci che la vera unione di sentimenti nasce dall'equità, non dalla supplica.
Tutte le vere crudeltà più spesso risiedono non in gesti manifesti ma in angoli dell'indifferenza.
Riconoscere questo è il primo passo per costruire un'esistenza dove l'attenzione indivisa diventa il dono più prezioso, una dimostrazione d'amore che trascende parole e persino molti altri fatti, riaffermando la sacralità dell'essere visti e sentiti, ovvero del bisogno assolutamente umano di connetterci gli uni con gli altri.
Chi trascura l'ascolto, trascura l'amore.
(Luca Pani - da "Prove di Volo: Manuale di Psiconautica Elementare")
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Nel dedalo delle relazioni umane, esiste una violenza silente, impercettibile ai radar convenzionali, ma devastante nella sua essenza: L'arte simulata dell'ascolto, dove le parole sono udite ma non accolte.
Rivela una mancanza di generosità nell'attenzione, un deserto emotivo che supera la semplice avarizia di tempo o risorse materiali.
Non c'è crudeltà superiore a quella di far sentire gli altri trasparenti, ignorati da chi sembra presente, ma in realtà, ha la mente altrove, impaziente di fuggire verso altri impegni.
Il dolore di essere trascurati, di dover mendicare frammenti di presenza autentica, è un'umiliazione che rafforza il senso di solitudine e inadeguatezza.
Questo tipo di disattenzione, quando si è costretti a supplicare per quell'interesse che dovrebbe essere offerto liberamente e con piacere, cristallizza la violenza in un solo attimo.
È spesso l’ultimo segnale di allarme, l’indicatore finale che qualcosa nel tessuto di quella particolare relazione si è irrimediabilmente strappato.
La dinamica della non-curante superiorità, travestita da normale distrazione, è una danza macabra attorno al fuoco dell'egoismo assoluto, dove la fiamma dell'autoconservazione brucia ogni speranza di connessione autentica.
Eppure, in questo scenario di apparente desolazione, emerge un sentiero di resistenza, non pavimentato di inutile rancore, ma di autostima.
All’ennesima e ultima richiesta di attenzione non concessa la consapevolezza di sé come entità indipendente, la cui stima non dipende più dall'ascolto altrui, diventa un bastione contro l'indifferenza.
Inizia allora un percorso di autoaffermazione che porta a spezzare le catene dell'elemosina emotiva, insegnandoci che la vera unione di sentimenti nasce dall'equità, non dalla supplica.
Tutte le vere crudeltà più spesso risiedono non in gesti manifesti ma in angoli dell'indifferenza.
Riconoscere questo è il primo passo per costruire un'esistenza dove l'attenzione indivisa diventa il dono più prezioso, una dimostrazione d'amore che trascende parole e persino molti altri fatti, riaffermando la sacralità dell'essere visti e sentiti, ovvero del bisogno assolutamente umano di connetterci gli uni con gli altri.
Chi trascura l'ascolto, trascura l'amore.
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Luca Pani
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clo-rofilla · 11 months
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Più passa il tempo, più tornare a Roma mi ferisce. È in qualche modo doloroso constatare come qui le persone vivano una vita che io percepisco come autentica, in netta contrapposizione con la vita che ho costruito per me da quando sono andata via, prima a Parigi, sforzandomi costantemente di simulare il più verosimile accento parigino che riuscissi, e poi a Como, dove ho tentato - in un progressivo, appena percettibile e quasi inconscio processo interiore - di "ripulire" la mia cadenza, e con essa la mia essenza. Con lodevoli risultati, in ambo i casi. Lodevoli, perché lodati. Ma è poi davvero un vanto sconfessare una parte di sé?
Essenzialmente, che io ne fossi cosciente o meno, è da quando ho lasciato Roma che ho costantemente profuso parte dei miei sforzi quotidiani nel conformarmi, nel rinnegare una parte di me per abbracciarne una che sentissi più simile alle persone con cui avevo a che fare, che fluisse a tutti loro naturale, conosciuta, levigando le impurità, le diversità.
Senza pensare che quelle asperità che andavo cocciutamente, costantemente a levigare, erano parte intrinseca di me e di quello che sono.
Ho creato una serie di maschere, di sovrastrutture, di Claudie confacenti a chi mi guardasse e giudicasse, e ho sacrificato mortificato e ucciso la Claudia che ero davvero, e per cosa? Per desiderio di accettazione? Per non "disturbare" il prossimo? Per omologarmi, non dare fastidio, non destare stupore o commenti (ché d'altronde si sa, "dal Po in giù sono tutti terroni").
Ma ne è valsa poi davvero la pena?
Scrivere queste parole mi fa male, perché le sento vere e infuocate come dardi, perché toccano le corde di qualcosa di profondamente insito dentro di me; perché quella Claudia che ero e che ho rinnegato urla sempre più forte dentro di me.
È un gesto violento eppure finora è avvenuto in sordina. Mi sento come se avessi sottratto a me stessa una parte essenziale, estrapolata a forza dal petto, e gettata in pasto ai lupi. Ma ogni volta che agli occhi di qualcuno, seppur per il motivo più futile al mondo e con il tono più innocente, torno a essere "diversa" o "estranea" o "altra", quell'organo originario che ho rigettato pulsa dolorosamente anche all'infuori di me, e mi ricorda chi sono.
Forse tutto quello a cui quella Claudia aspirava davvero, era alla fine una vita più semplice, senza pretese e senza pretenzioni.
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lunamagicablu · 4 months
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C’era una volta una piccola onda che era triste. “Sono così infelice” si lamentava. “Le altre onde sono grandi e potenti, mentre io sono piccola e debole. Perché la vita è così ingiusta?” Un’altra onda, passando da quelle parti, sentì la piccola onda e decise di fermarsi. “La pensi così solo perché non hai visto chiaramente la tua ‘natura autentica’. Pensi di essere un’onda e pensi di essere infelice. In realtà tu non sei né l’una né l’altra.” “Cosa?” La piccola onda era stupita. “Nono sono un’onda? Ma è ovvio che sono un’onda! Ho la mia cresta, vedi? E qui c’è la mia schiuma, per piccola che possa essere. Cosa intendi con - non sei un’onda?” “Questa cosa che tu chiami ‘onda’ è unicamente una forma transitoria che tu assumi per un breve tempo. In realtà tu sei solo acqua! Quando capirai pienamente che questa è la tua natura fondamentale, non penserai più di essere un’onda e non sarai più infelice.” “Se io sono acqua, tu cosa sei?” “Anche io sono acqua. Sto temporaneamente assumendo la forma di un’onda più grande di te, ma questo non cambia la mia essenza fondamentale – acqua! Io sono te e tu sei me. Noi siamo parte di qualcosa di più grande.” Derek Lin Digital Painting Scandinavia® **************************** Once upon a time there was a little wave that was sad. “I'm so unhappy,” she complained. “The other waves are big and powerful, while I am small and weak. Why is life so unfair?” Another wave, passing that way, heard the small wave and decided to stop. “You only think this way because you haven't seen your 'authentic nature' clearly. You think you are a wave and you think you are unhappy. In reality you are neither one nor the other.” "What?" The little wave was amazed. “Aren't I a wave? But it's obvious that they are a wave! I have my mohawk, see? And here is my foam, however small it may be. What do you mean - you're not a wave?” “This thing you call a 'wave' is merely a transitory form that you assume for a short time. In reality you are just water! When you fully understand that this is your fundamental nature, you will no longer think you are a wave and you will no longer be unhappy.” “If I am water, what are you?” “I too am water. I am temporarily taking the form of a wave larger than you, but this does not change my fundamental essence – water! I am you and you are me. We are part of something bigger.” Derek Lin Digital Painting Scandinavia® 
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crazy-so-na-sega · 1 year
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«Chi dice umanità cerca di ingannarti» recita una famosa citazione di Carl Schmitt. I tempi in cui viviamo sono forse la conferma più nitida di tale perentoria affermazione. Avete mai ascoltato una persona sensata predicare qualche cosa che appartenga autenticamente all’umanità?
Se proviamo ad attribuire un senso alle espressioni: «l’umanità è colta» o «l’umanità è analfabeta» o «l’umanità è pacifica» o «l’umanità è guerrafondaia» vedremo immediatamente come tali preposizioni non solo risultino inesatte se confrontate con la realtà ma anche ingannevoli, come già aveva intuito Schmitt. L’umanità, invece, altro non è che una parola che designa l’insieme dei soggetti o meglio dei popoli che vivono sulla terra, un termine per definizione inesatto in quanto non esperibile nemmeno come somma.
È una concezione astratta, nel cui nome si sono commessi (e si continuano a perpetrare) grandi delitti lungo il corso della storia. L’umanità non è un soggetto della storia, non agisce, non subisce azioni, non si trova in una o altra situazione, dell’umanità non si può predicare nulla, l’umanità non si può né amare né ammirare eppure è evocata quotidianamente a piè sospinto dalle grandi potenze che regolano il mondo, cartina di tornasole utile ai dominanti per trascrivere mappe concettuali predeterminate a detrimento dei dominati, abbagliati dal candore di tale termine apparentemente universale.
Si delinea quindi nuovamente un antico conflitto che vede frapposti da un lato l’esistenza autentica dell’uomo, dall’altra l’essenza di questo, inautentica e astratta.
La tradizione del pensiero occidentale, incalzata dalle filosofie di Platone e Aristotele, ha sempre cercato di cogliere la natura delle cose individuandone le essenze; ad esempio, per essenza del cavallo ciò che unifica tutti i cavalli empirici che possono presentarsi in natura in tutta la loro varietà (grandi, piccoli, di colori diversi, etc), quindi tutti accomunati da un’essenza che è quella del cavallo. Il problema che i pensatori esistenzialisti si pongono, ora più che mai tornato attuale, è che l’uomo non è sufficientemente definito se lo si archivia mediante un’essenza. Uomo come essenza, alla stregua di umanità, è un termine generico che non ci dice nulla che esaurisca autenticamente la sua natura, la sua essenza.
Un pensatore rinascimentale, Pico della Mirandola, aveva teorizzato che l’uomo ha per essenza quella di non avere un’essenza, quindi il doversi determinare da se, squalificando qualsiasi concezione generalizzante. Il discorso esistenzialista, per certi versi, partendo da questa “assenza di essenza”, riprende un discorso che può essere riassunto in questi termini: ciò che definisce autenticamente l’uomo è la sua concreta, storica, esistenziale individualità e non il fatto di corrispondere ad un’astratta definizione quale può essere umanità.
Prendiamo ad esempio la preposizione «l’uomo è un animale ragionevole»: chi di noi si sente sufficientemente definito per compiere tale generalizzazione attorno all’uomo? Quando si parla di ragione, quali e quanti criteri vanno fissati perché questa venga reputata tale? Certo, noi possiamo definirci uomini ragionevoli perché agiamo in un orizzonte cognitivo, così come possiamo definirci bianchi e neri, europei e africani, autoctoni come immigrati; eppure queste categorie funzionali a definire l’essenza uomo non ci dicono qualcosa di più sulla nostra reale condizione di uomini. Questo “di più” mancante è la concretezza esistenziale di ogni individuo sulla quale il pensiero contemporaneo dovrebbe tornare a porre l’accento.
Di tale concretezza fa parte essenzialmente il tema della libertà ed è per questo che tale esistenzialismo deve tornare ad essere una filosofia incentrata sulla problematica dell’individualità, dell'essere agenti della propria storicità e della singolarità irripetibile di ciascun individuo. La riscoperta di tale autenticità della natura umana deve però passare obbligatoriamente dall’abolizione di termini pass-partout come “umanità”, oggi consunto dall'uso vago e retorico che se ne fa.
La pretesa di un colpo d’occhio oggettivo sul mondo e del rapporto di questo con il vivere umano è insostenibile poiché ogni uomo, in quanto pensante, non è che un singolo esistente immerso nella temporalità. Chi usa il termine umanità non solo cerca l’inganno ma è anche immorale, in quanto nell’astratto collettivo cerca riparo dalla propria responsabilità individuale, alimentando la società moderna dove vige il principio dell’anonimo a danno del singolo. Là dove si invoca umanità vi è una situazione storica in cui tale messaggio apparentemente universale a parole, è di fatto reso lettera morta, sottoposto a compromessi e mondanizzato, privato della sua verità più profonda e terribile. Un'umanità siffatta non esiste; esistono gli uomini.
-G.Pasquali
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princessofmistake · 2 years
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Mi chiedo: non siamo forse più vicini alla più autentica versione di noi stessi quando siamo da soli, slegati dagli altri, con la nostra essenza non stemperata dal loro sguardo e dai loro giudizi? Stringiamo relazioni con gli altri, amici, parenti. Va benissimo. Quelle relazioni non ci legano così come ci lega l’amore. Ma solo quando siamo da soli possiamo concentrarci su noi stessi, conoscerci. Come potremmo farlo, senza la solitudine? E non solo quando dormiamo. 
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STOP TIMIDEZZA E IPNOSI? Ipnosi DCS unica al mondo
Scopri il potere dell'ipnosi vera e professionale nel superare la timidezza e riacquistare fiducia in te stesso!
L'ipnosi può essere un prezioso alleato per affrontare e superare la timidezza, aiutandoti a liberarti dalle paure e a esprimere la tua vera essenza.
Numerose celebrità nel mondo hanno condiviso le loro esperienze positive con l'ipnosi per la timidezza, ottenendo risultati sorprendenti.
Ecco alcune delle loro dichiarazioni pubbliche:
1. Lady Gaga: "L'ipnosi è stata una svolta per me nella gestione della timidezza. Mi ha aiutata a liberarmi delle paure e a esprimermi pienamente sul palco e nella vita di tutti i giorni."
2. Ed Sheeran: "L'ipnosi mi ha aiutato a superare la mia timidezza e a trovare il coraggio di condividere la mia musica con il mondo. È stato un vero salvavita per me."
3. Jennifer Lawrence: "L'ipnosi mi ha permesso di superare la timidezza e di affrontare le sfide della vita con maggiore fiducia. È stato un viaggio trasformativo che mi ha resa più forte e autentica."
Se anche tu desideri superare la timidezza e riacquistare fiducia in te stesso, l'ipnosi potrebbe essere la chiave per sbloccare il tuo potenziale.
Contattami per saperne di più sulle sessioni di ipnosi per la timidezza e inizia il tuo percorso verso una vita più audace e autentica! 🌟💪
Se non hai voglia di girare cappelle ne’ tempo da perdere, scarica questo audio DCS unico al mondo, dal titolo:
NO TIMIDEZZA
https://claudiosaracino.com/prodotto/no-timidezza-metodo-dcs-parte-1/
#ipnosi #professionale #timidezza #fiducia #celebrità #successi #benessere #vergogna #timido #fiducia #stima #autostima #ipnosidcs #metododcs #drclaudiosaracino #paura
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micro961 · 30 days
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Nina Duschek - Il singolo “People”
Il brano che anticipa l’atteso album sugli stores digitali e nelle radio
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“People” è il singolo che lancia l’album “BANDANA REVOLUTION” dell’eclettica musicista e cantautrice Nina Duschek, sui principali stores digitali e dal 15 marzo nelle radio in promozione nazionale. Produzione impeccabile dagli arrangiamenti ben curati che evidenziano la prorompente personalità dell’artista, figlia di una maturità artistica raggiunta a pieni voti. Melodie vincenti che entrano in testa sin dal primo ascolto e destinate a rimanerci, sui cui scivola graffiante e grintosa, autentica e sentita, l’interpretazione vocale di Nina, che dona al tutto un forte impatto emotivo. Rock dalle venature blues con dei colori reggae che creano atmosfere d’altri tempi proiettate nel futuro su cui Nina Duschek ci presenta il suo mondo.
L’artista racconta
“Ho scritto People in un momento di rabbia: perché dovrei incastrarmi in uno schema ben preciso e farmi dire da altri chi sono e non sono? Mi ritengo essere una persona che ha bisogno di Libertà con la L maiuscola, come se fosse aria, e ribellarmi e fare ciò che voglio io è sempre stata la via per me da prendere. Tanto non posso accontentare tutti, tanto la gente parlerà su di me e dirà quello che vuole, tanto la gente avrà le sue opinioni che io non posso cambiare e la cosa peggiore – e più ironica in tutto ciò – è che la gente stessa a volte non sa cosa vuole e segue soltanto il branco. È un atto di coraggio fare ciò che veramente si porta dentro nel cuore, oggigiorno, fregandosene di quello che gli altri pensano, anche se a volte non è facile. Però con questa canzone voglio ricordare tutti noi che, alla fine dei conti, quella è l’unica strada per essere felici: essere chi siamo veramente, far vedere quelle parti di noi stessi/e che riteniamo essere quelle più strane e meno accettate e che la gente e la società non sarà mai in grado di prenderci i sogni, le speranze e la pura vera essenza di cui siamo fatti. Un inno potente dedicato a tutti coloro che hanno deciso di prendere in mano la propria vita, di viverla veramente e di rimanere fedele ai loro cuori.”
Ascolta il brano         
“Avendo iniziato con la musica di strada, io sin dall’inizio ho sempre suonato tanto rock’n’roll, sapendo che è un genere che di solito piace alla gente, e ci ho anche sempre aggiunto quel tocco in più di swing, per renderlo più “mio”, ovvero, era semplicemente il modo in cui io ho imparato a suonare la chitarra (prevalentemente da sola). Una passione per il blues ce l’ho sempre avuta, e cantarlo mi ha sempre fatto piacere. Ho poi iniziato a scrivere canzoni, sempre mantenendo questo “feeling” allegro un po’ swingy.” Nina Duschek
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lamilanomagazine · 1 month
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Frosinone: "La donna come essenza della scrittura", venerdì 8 marzo la premiazione
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Frosinone: "La donna come essenza della scrittura", venerdì 8 marzo la premiazione. Si terrà venerdì 8 marzo alle 9.30 alla Villa Comunale di Frosinone, la premiazione del concorso "La donna come essenza della scrittura", evento istituzionalizzato dal Comune di Frosinone in occasione della Giornata internazionale dei diritti della donna, mediante l'assessorato alla pubblica istruzione coordinato da Valentina Sementilli. L'iniziativa, realizzata in collaborazione con i dirigenti scolastici e i docenti, è riservata agli studenti delle scuole medie di Frosinone che, in questi giorni, si stanno cimentando nella composizione e nella redazione degli elaborati, articolati in 4 sezioni: poesia, lettera, composizione scritta, disegno. Le opere partecipanti saranno giudicate dalla commissione composta dall'assessore Sementilli, da Ombretta Ceccarelli, Virginio Panici e Alfio Borghese. "L'iniziativa - ha dichiarato il Sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli – si inserisce all'interno delle diverse manifestazioni organizzate dall'amministrazione comunale per contribuire a innalzare il livello di attenzione dell'intera comunità sul tema dei diritti della donna e del contrasto a ogni forma di violenza. Tutti noi abbiamo il dovere di interrogarci e riflettere, per scegliere le parole e i gesti più opportuni, e sostenere il cammino della società nella direzione dell'empowerment femminile. Con 'La donna come essenza della scrittura', attraverso lo strumento dell'arte, nelle sue diverse forme, le nostre ragazze e i nostri ragazzi contribuiranno a costruire una società e una cultura incentrati sul rispetto e sulla valorizzazione della figura della donna, sinonimo di forza, coraggio, vita". "Il concorso – ha dichiarato l'assessore Sementilli - ha come finalità l'avvicinamento degli studenti al mondo dell'espressione artistica prendendo spunto dal tema dell'universo femminile, promuovendo così la partecipazione diretta ed attiva e offrendo una possibilità di espressione libera ed autentica che permetta di dare voce alla ricchezza interiore che ciascuno porta dentro sé. Grazie ai dirigenti e ai docenti che hanno aderito all'iniziativa; grazie, in particolare, agli alunni, che stanno contribuendo con grande creatività e impegno a diffondere consapevolezza sul tema". L'edizione 2024 è dedicata alla memoria della professoressa Erminia Gnagni, dirigente dell'Iis Turriziani, scomparsa lo scorso anno.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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trevisotiramisuit · 2 months
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Ristorante Specialità Venete Treviso Tiramisù: Un Viaggio Culinaro nel Cuore della Tradizione Veneta
Treviso, Italia —Con grande entusiasmo, Ristorante Specialità Venete Treviso Tiramisù annuncia un'esperienza culinaria inedita che promette di portare gli ospiti in un autentico viaggio nel cuore della tradizione veneta. Situato nel pittoresco cuore di Treviso, il ristorante è destinato a diventare il nuovo punto di riferimento per gli amanti della cucina veneta autentica.
Un Menu Che Celebra le Radici Venete
Il Ristorante Specialità Venete Treviso Tiramisù si impegna a offrire un menu che rispecchia la vera essenza della cucina veneta, con piatti preparati utilizzando solo gli ingredienti più freschi e di stagione, provenienti direttamente dalla regione. Ogni piatto racconta una storia, dalle classiche ricette tramandate di generazione in generazione, fino alle interpretazioni moderne dei piatti veneti tradizionali, ogni boccone è un omaggio alla ricca cultura culinaria della regione.
Il Tiramisù di Treviso: Un Capolavoro Rinomato
Il fiore all'occhiello del ristorante è senza dubbio il suo famoso Tiramisù di Treviso, un dessert che promette di deliziare ogni palato con la sua perfetta combinazione di sapori. Preparato seguendo la ricetta tradizionale, questo dolce rappresenta l'apice dell'esperienza culinaria veneta offerta dal ristorante.
Visita Ristorante Specialità Venete Treviso Tiramisù
Ristorante Specialità Venete Treviso Tiramisù è ora aperto e pronto ad accogliervi per un'esperienza culinaria senza pari
Per maggiori informazioni sull'esperienza Ristorante specialità venete o per prenotare, visita: https://trevisotiramisu.it/barberia/ o contattaci al numero +39 377 3468472.
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susieporta · 6 months
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Mi è stato chiesto mentre eravamo nella Ruota della medicina Nagual : "Cheko, perché le persone non guariscono facilmente oggi, se abbiamo così tanta tecnologia?"
Ecco la mia risposta con tutta umiltà:
Ci sono 21 Segni di che non sei felice e non te ne sei accorto.
Tutta la nostra cultura soffre di quella che i Nagual dici: "perdita dell'anima", che non è altro che una perdita di significato, direzione, vitalità, missione, scopo, identità e autentica connessione, una profonda infelicità che la maggior parte di noi è giunta a. Consideralo semplicemente ordinario.
L'anima, la coscienza, la nobiltà, i nostri sentimenti più profondi, o come vuoi chiamarla, è la nostra essenza o il cuore della vita, è un luogo in cui non solo ti connetti con il tuo valore ed essenza, ma con il valore e l'essenza di Qualsiasi altro essere vivente. Ciò che rende la perdita dell'anima così sottile e pericolosa è che pochissime persone hanno capito che è successo. Molti di noi non sanno cosa abbiamo disconnesso dalla nostra anima e sono arrivati ​​ad accettare in modo normale intorpidimento e mancanza di significato nella nostra vita.
Poiché apparteniamo tutti a questa cultura, soffriamo tutti della perdita di anima.
È un'epidemia e ci rende ciechi vedere il potenziale della gioia e della realizzazione nella vita ordinaria. Quando la perdita dell'anima si riprende, vedrai le cose familiari in modi nuovi, così puoi aumentare la tua gioia in ciò che già hai.
Ecco 20 segni diagnostici dei Naguales che indicano la "perdita dell'anima" o la connessione con noi stessi per vedere la bellezza della vita:
1. Senti di non essere bravo come le altre persone.
2. Desiderate ardentemente essere al servizio del mondo, ma non avete idea di ciò che dovete contribuire e perché è importante.
3. Ti ritrovi a combattere invano per uno standard di perfezione impossibile da raggiungere.
4. Le tue paure ti impediscono di vivere in grande.
5. Sei spesso preoccupato di non essere abbastanza bravo, abbastanza intelligente, abbastanza magro, abbastanza giovane provi ha riempi lo spazio con atri vizi o sostanze.
6. Ti senti vittima di circostanze che sfuggono al tuo controllo.
7. Senti che la tua vita quotidiana è insignificante e senza compiti che ti guidano.
8. Ti senti spesso indifeso, senza speranza o pessimista.
9. Proteggi il tuo cuore con pareti d'acciaio.
10. Senti spesso che non ti interessa davvero e che il tuo amore non fa differenza.
11. Cerchi sempre di adattarti e di appartenere, ma raramente senti di avere successo.
12. Ti senti abbattuto dalle sfide che affronti nella tua vita.
13. Soffri di una varietà di sintomi fisici, vaghi e difficili da trattare, come affaticamento, dolore cronico, aumento o perdita di peso, insonnia, disturbi della pelle o sintomi gastrointestinali.
14. Hai difficoltà ad accettare l'amore e la cura.
15. Ti senti depresso, ansioso o cronicamente preoccupato.
16. Senti di non essere abbastanza apprezzato.
17. Ti ritrovi a giudicare gli altri.
18. Ti addormenti spesso con alcol, droghe, sesso, televisione o compiti eccessivi.
19. Ti senti deluso dalla vita.
20. Hai dimenticato come sognare.
21. Vivi negando tutto e fuggendo da te stesso.
Come si verifica la perdita dell'anima nell incontri personali e la Ruta della medicina Nagual . Ho visto anni di esperienza nella diagnosi di "perdita di anima" nelle persone, ma la medicina occidentale non ha una struttura per questo tipo di diagnosi e ai medici non viene insegnato a trattare questo tipo di sofferenza, Così finiscono per maltrattare i loro pazienti con "cocktail chimici".
Ciò di cui queste persone che soffrono di questa perdita ha bisogno è la medicina profonda di riconnettersi con il proprio essere, ma nella cultura e nella globalizzazione occidentali, tendono a trattare questa perdita in modo troppo superficiale. Trattano il dolore cronico con antidolorifici. Trattano l'insonnia con sonniferi. Tratta i problemi di peso con la dieta e l'esercizio fisico. E, cosa più pericolosa, possono etichettare la perdita dell'anima come una malattia mentale, come la depressione, e coprire i sintomi con farmaci psichiatrici che possono peggiorare le cose colpendo una "striscia adesiva sanitaria" su una ferita che non guarisce sotto la band
Il trattamento di cui hai davvero bisogno ...
A volte l'anima ha bisogno di spazio per guarire se stessa, e questo potrebbe richiedere il coraggio di apportare alcuni cambiamenti esterni nella tua vita. Forse devi cambiare la tua carriera per dare all'anima più spazio per respirare. Forse una relazione malata restringe l'anima ed è tempo di entrare in terapia, fissare limiti o persino porre fine alle cose. Forse hai bisogno di trovare più persone da amare o trasferirti in un posto che aiuti la tua anima a prendere vita.
Forse devi concederti l'autorizzazione per impegnarti in attività più creative. Tali cambiamenti possono far parte della prescrizione scritta dal medico interiore della tua anima. Ma molto spesso non sono necessarie riparazioni così importanti della vita. Riconnettersi con l'anima consente di trovare la pace e la felicità dove sono in modi molto più semplici e profondi di quanto si pensi. Può essere sorprendente scoprire che hai sempre avuto ciò di cui avevi bisogno e che hai cercato nei posti sbagliati. Forse tutto ciò che serve è vedere la vita che stai già vivendo in modo diverso.
E vivila qui e ora!
Perdona.
Ama.
ride.
Balla
Mangia
Prega.
Dal suo Nagual-Sciamano dell'anima con amore.
Xiukiauitzincheko Escandon
#laruotadellamedicinanagual
#temazcalconxiukiauitzincheko
#guarigioneconxiukiauitzincheko
#nagualinviaggio
#guarigioneconsapevole
#guarigionedelcuore
#guarigionesciamanica
#espiritualidad
#nagual
#capannasudatoria
#spiritualita
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maurobroccalifecoach · 2 months
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Scoprire il Proprio Scopo: Un Viaggio Verso il Sé Profondo
Nella frenesia della vita quotidiana, ci troviamo spesso a interrogarci sul significato e lo scopo della nostra esistenza.
Ci chiediamo: qual è il mio destino?
Perché sono qui?
Cosa posso fare per dare un senso alla mia vita?
Per molte persone, trovare risposte a queste domande può sembrare un labirinto senza fine. Ecco perché sempre più individui si rivolgono a figure come Mauro Brocca, consulente per la salute mentale e life coach, per aiutarli a scoprire e comprendere il loro scopo nella vita.
Mauro Brocca non è solo un professionista, ma è un compagno di viaggio in questo cammino emozionante e profondo verso la scoperta del sé.
Attraverso una combinazione di competenze di consulenza, intuizione e sostegno empatico, Brocca guida le persone attraverso un viaggio di autoesplorazione e consapevolezza.
Il primo passo in questo viaggio è il riconoscimento dell'importanza di capire chi siamo veramente.
Troppo spesso, ci troviamo intrappolati in ruoli e aspettative imposti dalla società, dalla famiglia o da noi stessi, perdendo di vista la nostra vera essenza. Brocca ci incoraggia a esplorare il nostro io autentico, libero da maschere e condizionamenti esterni.
Una volta che ci avviciniamo al nostro nucleo interiore, inizia il processo di definizione del nostro scopo nella vita.
Questo non è un compito facile e richiede tempo, pazienza e riflessione profonda. Brocca ci invita a esaminare le nostre passioni, i nostri valori e le nostre aspirazioni più profonde per individuare quell'elemento unico che ci rende vibranti e pieni di vita.
Mauro Brocca non impone risposte preconfezionate o soluzioni rapide.
Al contrario, incoraggia una ricerca sincera e autentica, sostenendo i suoi clienti mentre si immergono nei recessi della propria anima.
È un compagno di viaggio che offre sostegno incondizionato e incoraggiamento, indipendentemente dalle sfide che possono presentarsi lungo il cammino.
Il viaggio per scoprire il proprio scopo nella vita può essere pieno di alti e bassi, ma è un viaggio che vale la pena intraprendere.
È un viaggio verso la realizzazione di sé, verso una vita vissuta con profonda soddisfazione e significato. E con Mauro Brocca al tuo fianco, puoi essere certo che non sarai mai solo in questo affascinante viaggio verso il sé profondo.
Se ti stai interrogando sul tuo scopo nella vita, se senti di aver perso il contatto con te stesso o se desideri semplicemente un sostegno nel tuo percorso di autoesplorazione, non esitare a chiamare Mauro Brocca.
Insieme, troverete le risposte che stai cercando e avvierete un viaggio di trasformazione e realizzazione personale che ti porterà a scoprire il tuo autentico scopo nella vita.
Dai un'occhiata al mio post sul blog https://wix.to/cWYo2LX
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la-misto · 2 months
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A trentacinque primavere di esperienze, si avverte un'inusitata gravità, come se il mondo intero trovasse riposo sulle proprie spalle. Non più un fardello leggero, ma una presenza imponente, fatta di quotidiane sfide, di ostacoli che s'innalzano come montagne, di giorni che s'assomigliano, uno dopo l'altro, tessendo una trama densa di preoccupazioni.
È l'età dei bilanci inaspettati, dove l'affitto non è mai solo un numero, ma il simbolo di un rifugio sempre più precario, di pareti che racchiudono sogni e delusioni. Le bollette, un tempo semplici note a margine della vita, ora si gonfiano come onde in tempesta, minacciando di inghiottire la tranquillità di giornate già troppo piene. E i prezzi, oh, i prezzi! Danzano in un valzer frenetico, al ritmo di una musica che pare non conoscere fine, rendendo il pane quotidiano un lusso inatteso.
In questo teatro dell'assurdo, il salario, quel compagno fedele di giornate lavorative, sembra ormai un'eco lontana, insufficiente a colmare le crepe di un'esistenza che richiede sempre di più. La ricerca di un lavoro, non una semplice occupazione ma una chiamata, una vocazione che possa dare senso ai giorni, diviene un viaggio epico, un percorso costellato di prove, talvolta così arduo da sembrare un miraggio nel deserto dell'odierna società.
Eppure, in questo caos, in questa tempesta di preoccupazioni e dubbi, si cela una verità più profonda, un invito a guardare oltre. Forse, è proprio nell'affrontare queste battaglie, nel sollevare questo peso, che possiamo scoprire la nostra vera forza, ritrovare la nostra essenza più autentica. Non è forse la sfida la più grande maestra? Non è forse nel superare gli ostacoli che possiamo innalzarci, più consapevoli, più integri, più umani?
Così, a trentacinque anni, con il peso del mondo sulle spalle, siamo chiamati a danzare sotto la pioggia, a trovare la melodia nascosta nel tumulto, a riscoprire, in ogni piccola vittoria, la magia di essere vivi. Perché, in fondo, ogni difficoltà nasconde un'opportunità, ogni notte promette un'alba, e in ogni inverno, per quanto rigido, si cela la promessa di una rinascita.
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trasimenoviaggi · 3 months
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Teheran: Una Città di Contrasti, Storia e Cultura Vibrante
Teheran, la capitale dell'Iran, si rivela come un affascinante caleidoscopio di contrasti, una metropoli che abbraccia la sua antica storia mentre si proietta verso il futuro con dinamismo. Il mio viaggio attraverso Teheran è stato un'esplorazione avvincente tra i suoi bazar tradizionali, i monumenti storici e la vitalità della vita urbana contemporanea.
Il cuore della città è la piazza Imam Khomeini, dove la maestosa Moschea di Imam Khomeini si erge con imponenza. Il richiamo alla preghiera e l'atmosfera sacra creano un'esperienza autentica di vita religiosa. Attraversare il Grande Bazar di Teheran, uno dei più antichi del Medio Oriente, è stato un viaggio nel tempo tra le bancarelle di spezie, tessuti e oggetti artigianali.
Teheran è anche la casa del Palazzo Golestan, un complesso palaziale risalente al XVI secolo, che racconta la storia della dinastia Qajar. Camminare attraverso le sue stanze ornate, le porte di legno intagliate e i giardini lussureggianti è stato un tuffo nella grandezza dell'epoca.
Il Museo Nazionale dell'Iran ha arricchito la mia comprensione della storia millenaria del paese, con reperti che spaziano dall'antichità alla dinastia Sassanide. Le antiche ceramiche, le sculture e i manoscritti esposti hanno dato vita alle pagine della storia iraniana.
Teheran è anche una città che abbraccia l'arte contemporanea, e il Teheran Museum of Contemporary Art è una testimonianza di ciò. Opere di artisti iraniani e internazionali adornano le sue pareti, riflettendo l'evoluzione della creatività nel contesto sociale e politico.
Il Parco Mellat è una fuga rinfrescante dal caos urbano, con ampi spazi verdi, fontane e percorsi per passeggiate. Qui, ho osservato i tehraniani godere di momenti di relax, un quadro di vita quotidiana che ha sottolineato la vitalità della città.
La cucina persiana ha deliziato il mio palato con una varietà di sapori unici. Dall'immancabile kebab agli stufati ricchi di spezie, ho assaporato la raffinatezza della cucina iraniana in locali accoglienti e autentici.
Teheran di notte si anima nei suoi quartieri alla moda, come Tajrish e Darband. I caffè e i ristoranti illuminati, le conversazioni vivaci e le luci della città che si riflettono sulle montagne circostanti creano un'atmosfera incantevole.
In conclusione, Teheran è una città di molteplici sfaccettature, una fusione di passato e presente che si svela attraverso i suoi monumenti, le sue strade affollate e la sua cultura vibrante. Un'esperienza che ha sfidato le aspettative, rivelando la vera essenza di una delle capitali più affascinanti del Medio Oriente.
人工智能
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rebelontheroad · 3 months
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Navigando le Tempeste dell'Anima: La Via verso la Felicità
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L'anima umana è un oceano profondo di emozioni, spesso attraversato da tempeste tumultuose. In quei momenti di turbolenza interiore, possiamo trovare una luce di speranza nell'antica saggezza che suggerisce: quando l'anima è in tempesta, sta lavorando per la felicità.
Le sfide e le difficoltà che affrontiamo possono essere paragonate alle tempeste che agitano le acque dell'anima. È durante questi periodi di instabilità che l'anima compie un lavoro profondo e trasformativo. Come le tempeste rimescolano gli elementi dell'oceano, le sfide ci spingono a esplorare e comprendere gli strati più profondi della nostra essenza.
È fondamentale riconoscere che, in mezzo alle tempeste, stiamo navigando verso la nostra felicità interiore. Ogni turbolenza porta con sé lezioni preziose e opportunità di crescita. Affrontare le avversità ci costringe a esplorare nuove prospettive, ad adattarci e a sviluppare una forza interiore che ci guida attraverso le acque agitate della vita.
La tempesta interiore, se affrontata con coraggio e resilienza, diventa un catalizzatore per la scoperta della nostra autentica felicità. È un processo di autoconoscenza, di accettazione e di trasformazione che ci porta a scoprire risorse interiori che forse non sapevamo di possedere.
Nel percorso verso la felicità, è cruciale comprendere che l'anima in tempesta è in realtà un segno di crescita e di progresso. Le sfide non sono ostacoli permanenti, ma piuttosto opportunità di miglioramento. La navigazione attraverso le tempeste dell'anima ci rende più forti, più saggi e più consapevoli del nostro potenziale.
In conclusione, quando l'anima è in tempesta, sta lavorando instancabilmente per plasmare la nostra felicità interiore. Accogliere le sfide con apertura e determinazione ci consente di sperimentare una crescita profonda e di raggiungere il porto della serenità interiore. Attraverso la navigazione delle tempeste dell'anima, troviamo la chiave per sbloccare la vera essenza della felicità.
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