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ir-egipto-travel · 2 years
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Nun lifting the sacred barque of Ra. Ra is represented in the middle as Khepry in His form of sacred scarab, flanked by seven Gods, three at left and four at right; on the top, Nut supporting Osiris represented with His arms and hands raised to receive the Solar disk. Scene from the papyrus of Anhai, "Chantress of Amon over the Phylae", "Leader of Musicians of Osiris", "Leader of Musicians of Nebtu and Khnum", and "Lady of the House"; XX Dynasty (ca. 1186–1070 BCE). Now in the British Museum... #iregipto #egyptpassion #mbplanet #ancientegypt #egyptology #kemetic #ancientegyptian #egyptologist #anticoegitto #egittologia #egiptologia #antiguoegipto #religion #pagan #paganism #polytheism #kemet #egypt #archaeology #egyptiancalendar #nut #nun #osiris #sun #khepri #ra #gods #goddess #goddesses #dailygods https://www.instagram.com/p/ChNEBKCrLSd/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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monilishop · 1 year
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Croce Ansata #ankh con #occhiodihorus Catenina nickel free, ciondolo in Zama prodotto in Italia. . #egitto #anticoegitto #piramidi #horus #toth #nyarlathotep #elderones #culti (presso Brugherio, Italy) https://www.instagram.com/p/Cpr_hphoLz3/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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scienza-magia · 11 months
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La magia nella Terra dei Caldei
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Come abbiamo visto in un precedente articolo nell’antico Egitto la magia appare strettamente collegata ad una forma di religione essa stessa magica. Ma esiste un’altra culla della magia oltre l’Egitto ovvero la “Terra dei Caldei”. Con questa espressione intendiamo riferirci a tutta la zona mesopotamica comprendendovi quindi l’antica Persia dominata dalla figura di Zoroastro sapiente sacerdote soprattutto mago. Si è parlato spesso di un’origine persiana della magia. D’altra parte la stessa parola “mago” viene dall’antico persiano “magarian” attraverso il greco magoi parola che indicava un gruppo di sacerdoti zoroastriani sebbene Erodoto li definisca più genericamente una tribù della Media. Ora nell’antica Persia la magia appare più vicina alla sapienza intendendo con tale parola quella che oggi noi chiamiamo scienza e alla filosofia. Infatti maghi erano presso i persiani gli studiosi gli astronomi i sapienti. Inoltre maghi erano coloro che giunsero in Palestina dal lontano Oriente per salutare la nascita di Gesù Cristo annunciato come Salvatore. Essi giunsero in Palestina grazie alla rivelazione di un’insolita costellazione forti dunque di una sicura competenza astronomica e astrologica. L’osservazione dei fenomeni astronomici a cui spesso si collegava la pratica della divinazione doveva senza dubbio essere uno dei compiti o delle caratteristiche dei maghi Caldei. Ai loro occhi la divinazione non poteva mai essere opera di spiriti ingannatori come afferma la raccolta di trattati magici-teurgici “De mysteriis” attribuita a Giambico. Giambico afferma che era opinione dei maghi Caldei che tutti gli dei erano dispensatori soltanto di beni che essi avevano relazione solamente con gli uomini buoni e stavano insieme con quegli uomini che erano stati purificati dall’arte sacerdotale. Inoltre era opinione dei maghi Caldei che il semplice apparire degli dei il loro semplice manifestarsi era tale da allontanare il male e il demoniaco che pertanto non potevano turbare i teurgi. Infatti nel caso dei maghi Caldei si trattava più di teurgia che di magia. Dobbiamo dire che esiste una distinzione importante tra magia e teurgia dal momento che mentre la magia si propone di compiere opere precise azioni concrete con l’evocazione delle divinità la teurgia ha tutt’altro scopo. Infatti essa aveva come scopo soltanto quello di stabilire un contatto con la divinità senza nessuna applicazione pratica senza nessuna azione concreta. Giambico affermava che ai teurgi nessun’ostacolo veniva posto dagli spiriti cattivi e pertanto nessuna difficoltà impediva loro di ottenere i beni dell’anima. Di conseguenza l’azione teurgica dell’invocazione non somigliava a nessuna delle azioni propriamente umane dal momento che nelle azioni teurgiche l’invocante e l’invocato sono uniti da un legame di simpatia cosmica originaria. In ultima analisi si trattava dunque per il teurgo di iscriversi nell’ordine universale dominato dalla simpatia cosmica.
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Per dirla in altro modo il teurgo doveva inserirsi ed agire conformemente a quell’ordine universale caratterizzato dalla simpatia cosmica. Secondo i maghi Caldei così avveniva anche per i sacrifici la cui vera causa andava ricercata nell’intima relazione nel rapporto che univa il teurgo alla divinità chiamata in causa. Se dalla Persia ci volgiamo verso quella che più propriamente può essere definita “Terra dei Caldei” ovvero Babilonia vi troviamo un documento prezioso della nostra analisi della magia. Tale documento è il poema di Gilgamesh nel quale si riflette la società assiro babilonese ricco a quel tempo di circa 2000 anni di storia. Vogliamo soltanto ricordare che questa grandissima civiltà scomparve verso il 1600 a.C. in seguito all’entrata in scena di altre popolazioni orientali. La società assiro babilonese era una società nella quale lo scriba era quasi sempre anche esorcista medico astronomo nonché una persona cui veniva affidato il culto delle divinità. Nel poema di Gilgamesh ritroviamo dunque le pratiche complesse e variegate, le conoscenze, i riti magico religiosi ovvero tutto quanto poteva servire alla costruzione di una via utile a sconfiggere l’incombente e terrificante volto della morte. L’eroe del poema è Gilgamesh, re di Uruk. Egli è un autentico mago ed è qualcosa di più di un semplice mago poiché è per due terzi dio e per un terzo soltanto uomo. Gilgamesh è abile in ogni cosa, conoscitore dell’universo ed inoltre ha esperienza di tutto e possiede il dono della preveggenza. Infatti per ben due volte prevede in sogno l’arrivo a Uruk di Enkidu, uno strano essere creato dagli dei per essergli d’aiuto. Di conseguenza Gilgamesh fa dunque esperienza anche della oniromanzia (divinazione mediante il sogno) il più antico sistema divinatorio noto in Mesopotamia. Forte della sua natura più che umana egli osa sfidare Hubaba essere anch’egli semidivino posto a guardia della Foresta dei Cedri dal capo del Pantheon babilonese: Enlil. Creatura mostruosa dal corpo umano ma con artigli di leone e un’orribile testa dai lunghi capelli Hubaba ha il compito di sorvegliare la foresta protetta dal dio Wer ed è stato dotato per questo di straordinari poteri magici. Gilgamesh si rivolge a sua volta a una divinità il proprio dio protettore il dio Sole dio della saggezza e preveggenza e ne invoca l’aiuto mediante pratiche magiche. L’”assistente” di Gilgamesh Enkidu predispone il luogo per il rituale magico: un cerchio magico creato con la farina al cui interno l’eroe deve addormentarsi al riparo da influenze negative aspettando la rivelazione onirica del proprio destino. Come si può dedurre dall’uso del cerchio magico in un rituale divinatorio le pratiche magico teurgiche degli antichi babilonesi sono forse le prime a servirsi di riti strumenti che si ritroveranno poi nel corso dei secoli nelle pratiche magiche. Per fare un esempio tali modalità proprie dei riti magici di tutti i tempi sono il cerchio magico, la bacchetta e il rituale compiuto per analogia. Si tratta di pratiche magiche basate sempre sul principio di simpatia tra l’alto e il basso: quel che avveniva nel cielo tra gli dei si rifletteva agli occhi dei sacerdoti maghi babilonesi in quello che avveniva sulla terra. Allo stesso modo quello che avveniva tra gli uomini così come i gesti compiuti sulla terra si ripercuotevano in cielo. Non a caso gli astronomi Caldei sono stati probabilmente i primi a studiare i fenomeni celesti e a dividere il cielo in zone per trarne presagi, quello che ora noi chiamiamo oroscopi. Ma tutti i rituali, le pratiche magiche e divinatorie, il giusto rapporto intrattenuto con gli dei non valevano a liberare gli uomini dal timore della morte. Ed è proprio nella speranza di conquistare l’immortalità che Gilgamesh compie le sue più eroiche imprese partendo alla ricerca del solo uomo che aveva scoperto il segreto dell’immortalità, ovvero Uta -Napishtim invano dissuaso dalla ninfa Siduri che gli parla della impossibilità della sua impresa Gilgamesh supera ostacoli indescrivibili misteriosi sempre di natura iniziatica. Ma quando riesce infine a incontrare Uta-Napishtim   l’ultimo rito iniziatico che gli viene imposto si rivelerà per lui insuperabile. Dall’uomo immortale Gilgamesh non riceve il dono dell’immortalità ma ottiene un grande insegnamento:” non dovrà mai dimenticare di essere un privilegiato in quanto la sua funzione di re lo eleva al disopra degli altri uomini.” Ma proprio accettando il fatto di essere mortale gli permetterà di esaltare la sua funzione di sovrano. Alla fine Gilgamesh rinuncia al suo tentativo di conquistare l’immortalità ed accetta l’insegnamento dell’uomo immortale e ne fa tesoro. Mago e sovrano Gilgamesh dovrà assecondare sino in fondo la propria funzione regale accettando la propria natura di essere mortale senza scorgervi una condizione limitante. In ultima analisi Gilgamesh comprende che non è in verità per lui alcun limite alla capacità di interagire con le forze del cosmo. Come ricorda James Frazer gli antichi re erano anche comunemente sacerdoti. Anzi nelle società primitive il re è assai spesso non solo un sacerdote ma anche un mago. Prof. Giovanni Pellegrino Read the full article
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onirotarologia · 1 year
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Perché a Natale si associa sempre il suono dei sonagli? 🤔 Lo avete mai collegato al fatto che ai bambini (neonati, la natività) si regala proprio un sonaglio? C'è come al solito una profonda simbologia legata al suono del sonaglio: ➡️ è un ritmo che richiama la vita, come il battito del cuore ➡️ allontana gli spiriti maligni ➡️ crea un suono allineato alle pulsazioni del cosmo ➡️ il ritmo ha il potere di stabilire un ordine, un'armonia tra le persone, come nella danza In questo bassorilievo dell'antico Egitto è raffigurata la nascita del fanciullo divino. Al suo fianco due sacerdotesse suonano un cembalo e il sistro, sonaglio rituale associato ad Iside. Ho abbinato a questa immagine la sequenza perfetta XX, XXI, O: ➡️ Giudizio: il fanciullo che viene alla vita, uscendo dal sepolcro (come il Sol Invictus a Natale) ➡️ Il Mondo: il Fanciullo balla come la creatura del Mondo al ritmo del Cosmo ➡️ Il Matto: il gioioso e benaugurante suono dei suoi sonagli sancisce l'eterno ciclo cosmico creazione-dissoluzione (a chiusura di ogni ciclo il Mondo torna a dissolversi nel Caos primordiale del Matto). E chiuderei questo post così dotto con una citazione tamarrissima ma efficace: "vamos a bailar esta vita nueva" 🤔🤔🤔😖 #onirotarologia #carlgustavjung #alejandrojodorowsky #tarologia #tarocchi #tarot #simbologia #sonagli #sistro #anticoegitto #natale #iside https://www.instagram.com/p/Cmq0mBot84e/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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maotse · 1 year
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"Verrà un tempo in cui si vedrà che gli Egiziani hanno onorato invano la divinità, con mente pia e pratiche assidue. Ogni loro sacro culto diverrà sterile. Gli dei, lasciata la terra, torneranno in cielo; abbandoneranno; questa terra, una volta patria della religione, sarà privata dei suoi dei e lasciata in stato di indigenza. Gli stranieri si riverseranno in questo paese, e non soltanto non ci si preoccuperà più dell'osservanza dei riti religiosi, ma, cosa ancor più penosa, esso cadrà sotto il rigore di false leggi, che, con la minaccia di punizioni, vieteranno a chiunque di compiere atti di pietà o di culto verso gli dei. Allora questa terra santissima, patria di templi e di santuari, sarà ricoperta di tombe e di morti. O Egitto, Egitto, resteranno della tua religione soltanto favole, e i tuoi figli, col passare del tempo, non vi crederanno più; niente sopravviverà a recar memoria delle tue opere di pietà, salvo le parole incise sulle pietre, Lo Scita o l'Indiano, o qualche altro barbaro vicino, si stabilirà in Egitto. Tu vedi infatti come la divinità risale in cielo; e gli uomini, abbandonati, moriranno tutti. Allora, senza più un dio né un uomo, l'Egitto non sarà più altro che un deserto…" (Corpus Hermeticum)
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corradolauretta-ph · 2 years
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Nefertiti @vikynga98 . . #nefertiti #queennefertiti #nefertiticosplay #anticoegitto #egittomania #egypt #fashion #cosplay #cosplayer #cosplaygirl #cosplayersofinstagram #model #photography #instagood #cosplayphotography (presso Parco Giardino Sigurtà) https://www.instagram.com/p/CiseXFPqzGC/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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lonewolf76ita · 2 years
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Museo Egizio di Torino #museoegizio #museoegiziotorino #museo #museum #egyptianmuseum #anticoegitto (presso Museo Egizio, Torino) https://www.instagram.com/p/CiZnzL9K-6T/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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serpent-chalice · 1 year
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#Repost @archaeologyart
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A silver model the snake deity Agathadaimon with coiled body, raised head with punched eye and beard beneath jaw. Date: Ptolemaic, 332-30 BC. Private Collection.⁣
#agathadaimon #ancientegyptian #ancientegypt #egitto #egipto #egypteantique #anticoegitto #ancientegyptiancivilization #egyptian #egyptianart #pharaohs
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sabryangel · 2 years
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La dea egizia Hathor• • • • • #loveis #tattoo #tattooideas #hathor #godofegypt #tatuaggio #egitto #anticoegitto #ancientegypt #tattoart #art #godness #photo #phooftheday #instagood #instalike #instatattoo #horus #nefertari #followme (presso Gothika Tattoo - Pisa) https://www.instagram.com/p/CWnwA22MITD/?utm_medium=tumblr
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livingdeeplifeblog · 3 years
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Questo post è tratto dal nostro blog LivingDeepLife, se ti interessa l'argomento e vuoi leggere l'articolo completo, trovi il link in bio. #simbolo #simbolismo #esoterismo #curiosità #segreti #simbolico #simboliesoterici #storia #antichità #antichimisteri #occulto #conoscenza #poteresimboli #simboliegizi #anticoegitto #crescitaspirituale #spirituale #saggezza #consapevolezza #like4like #spiritualità #visioneolistica #ank #chiaveegizia #chiaveank https://www.instagram.com/p/COvdSZ2IlPS/?utm_medium=tumblr
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ir-egipto-travel · 2 years
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The birth of the Sun from the womb of the Goddess Nut; the lotus-like rays of the Sun shine on the Hathor-head represented upon the roof of Her Temple. The body of Nut is covered with flowers; next to Her ankles is depicted the Cancer zodiac sign. Temple of the Goddess Hathor at Nitentóre (Dendera), detail from the ceiling of the Outer Hypostyle Hall #iregipto #egyptpassion #mbplanet #ancientegypt #egyptology #kemetic #ancientegyptian #egyptologist #anticoegitto #egittologia #egiptologia #antiguoegipto #religion #pagan #paganism #polytheism #kemet #egypt #archaeology #egyptiancalendar #sun #nut #goddessnut #goddess #goddesses #dendera #temple #cancerzodiac #zodiac (at Dendera Temple complex) https://www.instagram.com/p/Cg1xxzWrhvv/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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mioegitto · 3 years
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#akhenaton at #cairomuseum Full #youtube Vedio 👇👇 https://youtu.be/VJ-LAhZLt4Q #museo #egizio del #cairo #ilfaraone_galal #Freelance tour guid whatsapp📲 +201000527144 [email protected] #touroperator #Egypt #Egitto #travel #visitegypt #Visit_egypt #Visit_egitto #discoveregypt #ancientegypt #anticoegitto #tourguide #travelblogger #travelagent #travelagency #traveller #viaggio #viaggi #operators #touroperator (at Cairo Museum) https://www.instagram.com/p/CO4ocJpNUbf/?utm_medium=tumblr
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vulgariumfragmenta · 4 years
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Conoscete la storia di Adriano e del suo amore Antinoo? Il ragazzo dalla bellezza leggendaria, amante dell'imperatore, morì ancora giovane in circostanze misteriose annegando nel fiume Nilo durante il suo viaggio in Egitto al seguito dello stesso Adriano nel 130 d.C. Addolorato dalla sua morte in modo inconsolabile, l'imperatore gli costruì una tomba a Villa Adriana: il Serapeo del Canopo, ricostruito in questa stanza del museo Gregoriano Egizio ai Vaticani, con alcune statue rinvenute proprio nella Villa. Adriano era affascinato dalle religioni orientali, aveva assistito con Antinoo ai Misteri eleusini di Atene e alla caccia e l'uccisione del leone sacro in terra libica. Per lui Antinoo rimase un sogno, gli dedicò città e istituì anche dei giochi in suo onore. Ideale perfetto di bellezza e gioventù, lo sublimò, ispirandosi al dio egizio Serapide, divinizzandolo post mortem come Osiri-Antinoo. La sua storia divenne oggetto del famoso libro di Marguerite Yourcenar “Memorie di Adriano”. . . . #museivaticani #vaticanmuseum #museogregorianoegizio #gregorianoegizio #serapeion #serapeo #villaadriana #imperatoreadriano #antinoo #memoriediadriano #serapide #anticoegitto #egitto_magico #museoegizio #anticaroma #romaimperiale #rocailleblog (presso Vatican Museums - Musei Vaticani) https://www.instagram.com/p/CCtjYThoWR0/?igshid=1siahzvhyftnz
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scienza-magia · 11 months
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La magia nell'antico Egitto
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La tradizione magica risale a tempi antichissimi. Non è certo la Grecia a custodirne i segreti originari ovvero quelli più lontani nel tempo. Per rintracciare una tradizione già consolidata di sapienza magica dobbiamo risalire all’antico Egitto. Dobbiamo dire che sulle rive del Nilo non esisteva nulla di simile alle religioni rivelate. In quei luoghi e tra quelle popolazioni i testi di riferimento erano costituiti da raccolte di incantesimi e formule magiche. Così accadeva nelle pratiche funerarie regolate da precisi rituali che dovevano garantire al defunto un viaggio felice e un felice soggiorno nella realtà che l’attendeva dopo la morte. Nella religione egiziana i sacerdoti maghi si appellavano al potere della parola e recitando misteriose formule magiche si proponevano di consentire alla divinità la più ampia possibilità di operare richiamandola sulla terra e più precisamente nelle statue. Di conseguenza tali statue diventarono non una semplice rappresentazione della divinità ma una dimora in cui la divinità raffigurata abitava e poteva agire. Pertanto nella religione egiziana gli dei non erano entità irraggiungibili. Al contrario essi erano raggiungibili se si conosceva il loro nome segreto nascosto sotto la coltre dei loro molti appellativi. I sacerdoti maghi che conoscevano il nome segreto delle divinità possedevano un immenso potere magico che permetteva loro di far agire le divinità secondo il proprio volere. Chi sapeva investirsi di tale potere sulla dignità e di conseguenza sull’ordinato svolgimento delle realtà umane e cosmiche era senza dubbio considerato nell’antico Egitto un sacerdote-mago. Dobbiamo dire che nell’antico Egitto alla base delle azioni del mago vi era l’idea radicata di una vera e propria “simpatia” cosmica. Per dirla in altro modo in Egitto era considerato mago colui che volendo interagire con le forze cosmiche di natura divina non si sottometteva a quelle forze ma cercava in qualche modo di controllarle. In una società intensamente magica quale era quella dell’antico Egitto il dialogo con le forze invisibili magiche nonché con le divinità era frequente appannaggio tanto dei sacerdoti-maghi quanto della gente comune. Nella religione egiziana Osiride e la sua sposa Iside rappresentavano la garanzia di una salvezza sempre possibile per qualunque individuo credente. Del mondo egiziano ogni essere umano si riteneva dotato di elementi vagamente spirituali quali “il doppio “ “l’anima” “lo spirito” “la personalità” i quali tutti consentivano di rapportarsi al divino in senso augurale tanto per il singolo individuo quanto per l’intero cosmo di affrontare con minor paura la morte momento essenziale della religione magica dell’antico Egitto. I testi sacri della religione egizia cui ancora oggi è possibile fare riferimento (i Testi delle Piramidi quelli del Sarcofago e del Libro dei Morti) sono tutti più o meno strettamente collegati con i riti funerari con il tema della morte. Sono libri magici ricchi di incantesimi e formule di parole segrete cui spesso si attribuivano incredibili potenzialità. A titolo di esempio citeremo le formule magiche racchiuse nel Libro della Saggezza di Thot. Tali formule dovevano consentire di incantare il cielo, la terra, l’aldilà, i monti e i mari. Ma se il libro di Thot con le sue misteriose e potentissime formule magiche rivestivano una grandissima importanza nella religione magico egiziana nulla hanno da invidiargli i molti papiri magici giunti fino a noi. Essi sono autentici manuali di magia costituiti da materiali diversi tra i quali prevalgono le formule incantatorie. In tali papiri magici si legge di scribi che pronunciavano formule sacre, di maghi che riuscivano a leggere lettere sigillate senza aprirle: di sogni e di presagi di sventura o di fortuna nonché di magie trasformatrici vendicatrici ma anche propiziatrici e difensive. Per fare un esempio gli antichi egizi erano soliti rivolgersi alle divinità per chiedere la salvezza di una persona morente. Ma ogni morte evitata ne comportava una sostitutiva quasi una, legge di compensazione e di equilibrio per evitare ogni inopportuna rottura dell’ordine cosmico. D’altro canto fin dai suoi inizi immemorabili la magia è sempre stata fondata su una sapienza capace di assicurare pratiche operative trasformatrici in sintonia con il fragilissimo equilibrio che tiene insieme tutte le cose dell’universo fisico e psichico, materiale e spirituale. Per le popolazioni situate nella valle del Nilo la magia era “heka “e la parola indica l’energia attiva dell’universo donata agli uomini dalla divinità per ristabilire gli scompensi e gli squilibri provocati dalle forze del male. Poiché le malattie indicavano una rottura dell’equilibrio organico la magia era anche medicina e il mago era anche medico. Nell’antico Egitto i sacerdoti maghi per mezzo delle pratiche magiche ottenevano l’aiuto divino là dove le sole forze dell’uomo risultavano insufficienti. Inoltre per mezzo della magia tali sacerdoti maghi giungevano anche a conoscenze altrimenti impossibili da ottenere relative al passato al presente e al futuro. Ovviamo dire che l’Egitto pullulava di ricorrenze specifiche magico religiose feste rituali e città sacre nonché di spazi e tempi più di altri adatti al culto magico. Pertanto la civiltà egiziana era una civiltà impregnata di spiritualità magico-esoterica. Dobbiamo precisare che al centro della religione magica egiziana si trovava per molti aspetti il tema della morte. Più precisamente vi era la ferma convinzione che la vita continuasse dopo la morte. Pertanto gli antichi egizi erano sicuri che vi era un altro mondo aldilà di quello dei vivi con cui era possibile entrare in diretta comunicazione. Tale mondo dei morti era un mondo altro dunque non diversamente da quello delle divinità che venivano come abbiamo detto in precedenza chiamate a essere presenti in casi di particolare necessità. Per fare un esempio concreto si chiamava in causa il mondo delle divinità quando si voleva conservare in vita una persona già quasi alle soglie della morte. In tal caso i sacerdoti maghi egiziani utilizzavano delle statuette raffiguranti una determinata divinità. Tali statuette agivano per una propria virtù magica sebbene alimentata da formule e pratiche rituali magiche. Dobbiamo dire che alcune invocazioni magiche utilizzate dai sacerdoti egiziani appaiono oggi assai curiose. Tali invocazioni prescrivono come utilizzare materiali oggetti parole allo scopo di convincere una divinità riottosa a farsi viva di persona. Spesso tali invocazioni alle divinità si concludevano con formule del tipo:” ti prego di manifestarsi a me qui stanotte, di parlare con me e darmi risposta veritiera sulla tal cosa intorno alla quale ti ho interrogato”. Ma a tale categorica ingiunzione alla divinità si accompagnavano da parte della persona che la invocava riti e devozioni particolari. Per fare un esempio concreto la stanza in cui si chiedeva la presenza della divinità doveva essere buia, pulita, aperta verso sud e purificata con acqua di natrom. Concludiamo tale articolo mettendo in evidenza che l’antica sapienza magica e egiziana era uno degli elementi caratterizzanti la natura profonda di quel popolo. Nell’antico Egitto infatti la magia appariva strettamente legata a una forma di religione essa stessa magica. Di conseguenza dobbiamo sottolineare che nel mondo dell’antico Egitto esisteva una sostanziale identità sia pure in una indispensabile diversità tra filosofia, sapienza, religione e magia. Prof. Giovanni Pellegrino Read the full article
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flyinrick · 4 years
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🇪🇬 Valley of the Kings, Luxor. Ramses' III tomb #flyinrick #valleyofthekings #luxor #pharaoh #ramses #tomb #ancientegypt #anticoegitto #egypt (presso Valley of the Kings) https://www.instagram.com/p/B84T-YZIRMz/?igshid=7xzwc0tfeq0s
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Eccomi con il mio meraviglioso talismano: l'Occhio di Horus. Horus grande divinità egiziana. Per proteggermi dal male e sanare la mia anima. Horus io ti invoco. Proteggimi. Here I am with my wonderful talisman: the Eye of Horus. Horus great Egyptian deity. To protect me from evil and heal my soul. Horus I invoke you. Protect me. #simonasessa #milf #curvy #curvymodel #pinupgirl #influencer #talisman #talismans #talismano #anticoegitto #horus #ciondolo #ciondoli #protezione #invocazione (presso Naples, Italy) https://www.instagram.com/p/B7Trzb6Iiou/?igshid=rxzu8126ph7h
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