Tumgik
#Villa San Giovanni
Text
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
Villa San Giovanni, Calabria, Italy
Villa San Giovanni is a coastal town situated at the southern tip of the Italian peninsula, Villa San Giovanni is renowned for its strategic location as the gateway to Sicily, making it a bustling transportation hub and a popular destination for travelers and tourists.
Villa San Giovanni is famous for its proximity to the Strait of Messina, which separates the Italian mainland from Sicily. The town's ferry terminal connects Calabria to the city of Messina in Sicily, providing a picturesque and convenient way to travel between the two regions.
The Church of St. John the Baptist is a historic landmark in Villa San Giovanni. The church features beautiful architecture and religious artwork.
Photos by Turismo Reggio Calabria
Follow us on Instagram, @calabria_mediterranea
32 notes · View notes
shekelesh-z · 4 months
Text
Tumblr media
Some experiments with colors
0 notes
lospeakerscorner · 2 months
Text
Anche gli angeli sorridono
Alla Biblioteca Alagi di Villa Bruno presentazione del libro Anche gli angeli sorridono di Luca De Lipsis, Armando Curcio Editore SAN GIORGIO A CREMANO | CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI – Nella Biblioteca di Cultura Vesuviana Sacerdote Giovanni Alagi in via Cavalli di Bronzo di Villa Bruno sabato 17 Febbraio alle ore 18  si terrà la presentazione del libro Anche gli Angeli sorridono di Luca De…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
recherchestetique · 1 month
Text
Tumblr media Tumblr media
THE MARCHESA CASATI
Marchesa Luisa Casati: An inspiringly decadent true tale of a bizarre Italian aristocrat. Pet cheetahs, séances and dresses made from lightbulbs, the heiress, socialite and artist's muse Marchesa Luisa Casati led a life every bit as unusual as her outfits.
Luisa, Marchesa Casati Stampa di Soncino (born Luisa Adele Rosa Maria Amman; 23 January 1881 – 1 June 1957), was an Italian heiress, muse, and patroness of the arts in early 20th-century Europe.
Casati was known for her eccentricities that delighted European society for nearly three decades. The beautiful and extravagant hostess to the Ballets Russes was something of a legend among her contemporaries. She astonished society by parading with a pair of leashed cheetahs and wearing live snakes as jewellery.
She captivated artists and literary figures such as Robert de Montesquiou, Romain de Tirtoff (Erté), Jean Cocteau, and Cecil Beaton.[citation needed] She had a long-term affair with the author Gabriele d'Annunzio, who is said to have based on her the character of Isabella Inghirami in Forse che si forse che no (Maybe yes, maybe no) (1910).[citation needed] The character of La Casinelle, who appeared in two novels by Michel Georges-Michel, Dans la fete de Venise (1922) and Nouvelle Riviera (1924), was also inspired by her.
In 1910, Casati took up residence at the Palazzo Venier dei Leoni, on Grand Canal in Venice, owning it until circa 1924. In 1949, Peggy Guggenheim purchased the Palazzo from the heirs of Viscountess Castlerosse and made it her home for the following thirty years. Today it is the Peggy Guggenheim Collection, a modern art museum on the Grand Canal in the Dorsoduro sestiere of Venice, Italy.
Casati's soirées there would become legendary. Casati collected a menagerie of exotic animals, and patronized fashion designers such as Fortuny and Poiret. From 1919 to 1920 she lived at Villa San Michele in Capri, the tenant of the unwilling Axel Munthe. Her time on the Italian island, tolerant home to a wide collection of artists, gay men, and lesbians in exile, was described by British author Compton Mackenzie in his diaries.
Numerous portraits were painted and sculpted by artists as various as Giovanni Boldini, Paolo Troubetzkoy, Adolph de Meyer, Romaine Brooks (with whom she had an affair), Kees van Dongen, and Man Ray; many of them she paid for, as a wish to "commission her own immortality".[citation needed][citation needed] She was muse to Italian Futurists such as F. T. Marinetti (who regarded her as a Futurist) Fortunato Depero, Giacomo Balla (who created the portrait-sculpture Marchesa Casati with Moving Eyes), and Umberto Boccioni. Augustus John's portrait of her is one of the most popular paintings at the Art Gallery of Ontario; Jack Kerouac wrote poems about it and Robert Fulford was impressed by it as a schoolboy.
10 notes · View notes
covercyano · 6 months
Text
Tumblr media
Manuel Locatelli and Giovanni Di Lorenzo of Italy lookon during pitch inspection at Stadio San Nicola on October 13, 2023 in Bari, Italy. (Photo by Claudio Villa/Getty Images)
21 notes · View notes
massimogilardi · 9 months
Text
GIAN LORENZO BERNINI: NETTUNO E TRITONE
Il cardinale Alessandro Damasceni Peretti Montalto, pronipote di Sisto V, era un uomo magnanimo e gioviale, un munifico committente tanto benvoluto che, alla sua morte, il pittore Giovanni Bricci (padre di Plautilla, futuro architetto) licenziò un libello molto apprezzato nel quale si tessevano le lodi di quello che, se non fosse mancato prematuramente – per una congestione – a poco più di cinquant’anni, avrebbe potuto diventare papa nel conclave del 1623, che vide poi invece eletto Maffeo Barberini.
Il cardinale Montalto, come tutti lo chiamavano, era figlio della nipote Sisto V e, ad appena quattordici anni, fu adottato dal prozio che lo creò così giovanissimo cardinale. La nonna di Alessandro, Camilla, era la sorella di Sisto V, colei per la quale fu coniato il modo di dire “Camilla, tutti la vònno, nessuno pija…”, nonché proprietaria del terreno che avrebbe poi ospitato la favolosa villa che, con lui, sarebbe divenuta la villa privata più estesa di Roma. Un posto che, a giudicare dalle incisioni e da alcune foto di fine Ottocento, doveva essere incantevole e che il cardinale, raffinato collezionista, arricchì con tante opere d’arte.
La peschiera Montalto era la più grande “piscina” di Roma e si trovava a due passi dalla casa paterna di Bernini (Via Liberiana), sua prima casa romana. A pianta ovale con diametri di mt 36,50x24,50 essa, secondo la descrizione di Giuseppe Bianchini a commento della tav. 194 del X Libro delle Magnificenze di Roma di Giuseppe Vasi, 1761: “Nasce dal clivo del colle Viminale […] a destra si alza, quasi custode della delizia, un Ercole colla mazza, e a sinistra un Fauno con una zampogna, come se volesse accrescere il delizioso mormorio delle acque. Gira attorno alla peschiera una balaustra con di marmo con dodici statue sopra, e fra una e l’altra tante tazze dalle quali si drizzano altrettanti zampilli di viva acqua verso il centro della peschiera. Nel sito più alto, ove spiccano più copiose le acque, si alza la statua di nettuno col suo tridente in atto di domare quell’elemento e ai lati in sito più basso le statue di Orfeo e di Mercurio…”. (In realtà le statue a decorazione erano sedici, tutte raffiguranti dèi pagani e imperatori dell’Antica Roma).
La peschiera, che fu ancora per l’Ottocento un acquario molto vario, aveva anche uno “scherzo”, uno di quei trucchi tanto apprezzati nel Seicento: uno scalino calpestabile che correva tutt’intorno alla vasca sotto il pelo dell’acqua così che, nel calpestarlo, bagnava le caviglie degli ospiti, e fu descritto come: “Uno scalino falso che inaqua un poco le gambe”.
La fontana-laghetto creata da Domenico e Giovanni Fontana ai tempi di Sisto V – le cui insegne ricorrevano sotto le statue della balaustra – fu “coronata” dal Nettunoberniniano per volontà del cardinale Alessandro, con un basamento che recava le proprie insegne: al momento della commissione, attorno al 1619, Bernini aveva appena 20 anni. Per Leone Strozzi, che aveva la propria villa vicina a quella di Monalto, suo padre Pietro aveva già licenziato alcune statue (e lo stesso Gian Lorenzo gli venderà, sebbene l’avesse scolpito per sé stesso, il San Lorenzo sulla graticola oggi coll. Contini Bonacossi presso Uffizi, Firenze) per le quali aveva in parte coinvolto anche il giovane figlio. Potrebbe esser stato dunque un “passaparola” tra ricchi mecenati a far sì che Montalto affidasse al giovane Lorenzo un gruppo da porre in piena vista nel suo fantastico giardino. Che il giovane avesse talento per i gruppi, il cardinale lo sapeva comunque avendo visto senz’altro il gruppo di Enea, Anchise e Ascanio (o Fuga da Troia) licenziato nel 1619 per il cardinale Scipione Borghese.
A Gian Lorenzo Bernini Montalto avrebbe commissionato tre opere in tutto: il Nettuno, il busto ritratto oggi ad Amburgo (1622) e il David oggi alla Galleria Borghese (1621-3).
Alcune incisioni mostrano come il gruppo del Nettuno e Tritone fosse posto a coronamento della peschiera che si ergeva all’estremità della proprietà, smembrata a fine ‘800 per far posto alla stazione Termini, nella parte più rialzata (l’unico edificio rimasto della villa, cmq modificato, è l’attuale Palazzo Massimo alle Terme): da lì si aveva una vista sopraelevata dell’abside di Santa Maria Maggiore, dov’era sepolto il prozio del cardinale, Sisto V, e dove Montalto stesso sarebbe stato prematuramente sepolto (sebbene il suo cuore si trovi in Sant’Andrea della Valle, i cui lavori di realizzazione aveva profusamente finanziato).
Il Nettuno ha una resa aspra, quasi ruvida, coerente con la destinazione all’aperto e l’esposizione alle intemperie: troneggia sulla vasca a gambe divaricate su una conchiglia, barba e baffi arruffati, quasi imbrinati di salsedine, e punta il tridente in basso con piglio deciso in un avvitamento turbinoso come il mare in tempesta che gli spazza il viso mentre il panneggio gli lambisce i fianchi come fosse al centro di un ciclonico mulinello.
Tra le gambe del dio spunta un tritone che con la sx si aggrappa al suo polpaccio sx, mentre con la dx tiene una buccina della quale pare ancora di udire il richiamo. Sotto al gruppo, l’acqua fluiva nel bacino sottostante formando una cascata su tre gradini.
Si è a lungo supposto che la fonte iconografica fosse da individuare in Virgilio, EneideI, 132 e segg., ma è più probabile che la fonte sia da ricercarsi in Ovidio, MetamorfosiI, 330-48:
“Cessò l’ira del mare, il dio delle acque depose l’asta tricuspide, chiamò il ceruleo tritone che sovrastava il pelago profondo con le spalle coperte di natie conchiglie e gli comandò di dar fiato alla conca fragorosa, per fare ormai, con quel segnale, rientrare i flutti e le correnti. Quegli prese la cava buccina tortuosa che va dal principio allargandosi in ampia spirale, la buccina che, quando in alto mare si empie d’aria, introna del suo suono i lidi che si stendono dall’oriente all’occaso. E anche allora, appena ebbe toccato la bocca del dio dalla barba stillante, e gonfia annunziò l’ordine della ritirata, fu udita da tutte l’acque della terra e del mare, e tutte le onde che l’udirono raffrenò e respinse. Il mare ebbe ancora le sue rive, i letti contennero i fiumi rigonfi, si abbassarono le correnti, si videro i colli riapparire fuori, sorse la terra, si ingrandirono le cose col decrescere delle acque e, dopo lunghi giorni, le selve mostrarono le loro cime, spogliate, e avevano ancora su le fronde il limo lasciato dai flutti. Il mondo era rinato.”
Rispetto al testo ovidiano, che Gian Lorenzo avrebbe letto a fondo di lì a breve anche per Apollo e Dafne, il suo Nettuno non ha ancora posato il tridente e sembra ancora piuttosto contrariato: Bernini lo rappresenta nell’acme dell’azione. Il tritone invece è stato reso abbastanza calzante al testo, e in esso vediamo un concetto che tornerà in tutte le sue fontane successive: l’acqua che emerge alla luce da un essere umano, mitologico o animale.
L’episodio ovidiano, che narra del mito di Pirra e Deucalione, trova corrispettivo nel racconto biblico del diluvio universale; la clemenza di Nettuno che, di concerto col fratello Giove, permette alla coppia di sopravvivere e rigenerare il genere umano, corrisponde al passo di Genesi: 8,1: “Or Iddio si ricordò di Noè, di tutti gli animali e di tutto il bestiame che era con lui nell’arca, e Dio fece passare un vento sulla terra, e le acque si calmarono.”
La pietasdivina che dopo il caos ristabilisce la quiete era allusione alla munificenza del cardinale Montalto, mentre il senso del contrasto tra l’agitazione di Nettuno e lo specchio piatto dell’acqua nella peschiera era chiaro: Nettuno aveva appena placato una tempesta per permettere che gli ospiti di Montalto potessero ammirare con calma i pesci che la popolavano e, in generale, il suo elemento.
Chi poteva aver suggerito un collegamento pagano-cristiano così sottile? Se è vero che il cardinale faceva segretamente parte dell’Accademia degli Intronati con lo pseudonimo di Profundus, è stato suggerito anche tuttavia il nome dell’allora cardinale Maffeo Barberini, da sempre appassionato di poesia, ma il quesito rimane senza risposta.
Nettunolasciò Roma parecchio tempo prima della demolizione di villa Montalto ormai Negroni: nel 1784 il ricco commerciante Giuseppe Staderini comprò la villa dai Negroni (che l’avevano acquistata a loro volta nel 1696) e iniziò una vendita sistematica di tutto ciò che essa conteneva, alberi compresi.
Tuttavia, da una lettera scritta da Raphael Mengs da Madrid nel 1767 al cav. D’Azara, deduciamo che forse i Negroni avevano già tentato di piazzare il gruppo berniniano: “Desidererei sapere quanto costerebbe il gruppo del nettuno del Bernini”. Non se ne fece evidentemente nulla se nel 1777 il viaggiatore De la Roque, in visita alla villa, affermò che Nettuno si trovava in una rimessa annessa alla peschiera, dunque già “smontato” in vista di un trasloco ma ancora a Roma. Dopo un periodo in custodia presso Villa Borghese, infine, nel 1786, il gruppo fu acquistato da sir Joshua Reynolds e venduto, dopo la sua morte, a Lord Yarborough nella cui famiglia è rimasto fino al 1950.
L’idea del Nettuno sarà ripresa da Bernini per il mai realizzato progetto della Fontana di Trevi al quale aveva dato principio sotto Urbano VIII Barberini poi abbandonato per mancanza di fondi, stornati sulla guerra di Castro: la prima idea prevedeva un complicato gioco architettonico e scultoreo dove sarebbe apparsa la Virgo della leggenda (colei che aveva permesso ad Agrippa e ai suoi soldati di trovare la fonte dell’Acqua Virgo che serve la fontana) mentre la seconda, se la prima non fosse piaciuta al papa, contemplava appunto la figura del dio marino.
Sotto Innocenzo X Pamphili Bernini rispolverò l’idea di una fontana sormontata da un Nettuno per la “terza” fontana di piazza Navona, dopo la Fontana dei Quattro Fiumi e il Moro: anch’essa rimase però irrealizzata per la sopraggiunta morte di papa Pamphili e quella che anche oggi non a caso ritrae il dio del mare (opera di Antonio della Bitta) mostra come l’idea di Bernini per essa fosse nota e tenuta in considerazione. Infine, l’idea del Nettuno fu ripresa da Salvi nella figura di Oceano che oggi vediamo proprio in trionfo nella fontana di Trevi.
di Claudia Renzi ©
In foto: Gian Lorenzo Bernini, Nettuno e tritone (Londra, Victoria and Albert Museum).
Tumblr media
29 notes · View notes
sofysta · 1 year
Text
Per chi volesse fare un giro a Palermo comincio col dirvi che il periodo migliore rimane quello di Aprile/ Maggio quando ancora la ns città non è un lager di turisti che arrivano da tutto il mondo e quando non vi strapperete ancora la pelle di dosso per i 50° all'ombra. La ns città nei secoli è stata greca, romana, araba e poi conquistata da normanni, spagnoli e francesi. Qui convivono beatamente cupole arabe e chiese barocche, palazzi in stile liberty e teatri neoclassici.(Teatro Massimo e Politeama). Proprio perchè non ci siam fatti mancare niente qui si sono incrociati popoli e tradizioni il che è impossibile non notarlo grazie ai vari stili che si susseguono molto vicini tra loro.
📌Un po di chicche da vedere se volete fare un weekend veloce come un bacio a stampo
La cattedrale. Nata come basilica cristiana è stata poi trasformata dai saraceni in moschea. La sua facciata è compresa tra due torrette e da un ampio portico quattrocentesco in stile gotico catalano
Tumblr media Tumblr media
A Piazza Bellini trovate la Chiesa Martorana e la Chiesa di San Cataldo con le sue famose cupole rosse che ho tempo addietro postato sulla sezione *my city* . Mentre alle spalle di Piazza Bellini cioè a Piazza Pretoria trovate la Fontana della vergogna. Piazza Bellini è dominata appunto da queste due chiese; S. Cataldo è il più rappresentativo esempio di edificio normanno, la Martorana( detta anche S. Maria dell'Ammiraglio ) invece è una chiesa greco-bizantina. Una delle più affascinanti di tutto il periodo medievale italiano.
Tumblr media Tumblr media
Monreale. Si trova sulle colline dietro Palermo da dove poter avere una vista panoramica favolosa sulla città di Palermo. Poi il Duomo, vi consiglio di entrarci per farvi stupire dai mosaici bizantini ed inoltre da un dettaglio strepitoso. Il Cristo al centro della navata vi guarderà da qualsiasi punto vi troverete. Poi fatevi anche una passeggiata al belvedere tra gli alberi secolari.
Tumblr media Tumblr media
Mercati popolari: Vucciria e Ballarò.. E qui preparatevi ad entrare in una bolgia di stradine affollate e rumorose. Mentre i venditori urlano le loro prelibatezze, potrete passeggiare tra banchi di frutta coloratissima, carne appesa e l’immancabile street food. A Palermo i mercati, principalmente in queste due zone, hanno conservato tutto il fascino del passato.
Tumblr media Tumblr media
Montepellegrino. Dove si trova il Santuario della Santuzza Patrona di Palermo (Santa Rosalia)
Tumblr media
Palazzo Chiaramonte detto anche Steri. È stato sede delle carceri dell’Inquisizione. Riempiono di tristezza e commozione i graffiti dei prigionieri: disegni, poesie, preghiere.
Tumblr media
Potete visitare ancora tanti altri luoghi ma non basterebbe un weekend: Orto Botanico, Palazzo dei Normanni, Cappella Palatina, Casa Professa, Oratorio Ss Cita (dove si possono ammirare le opere del Serpotta), San Giovanni degli Eremiti,Santa Maria dello Spasimo,San Domenico,la vasta spiaggia immensa del Golfo di Mondello, Villa Giulia e Villa D'Orleans e le 9 porte di Palermo tutt'ora rimaste perchè originariamente erano 19 ( Le più conosciute sono Porta Nuova, Porta Felice,Porta Carini, Porta dei Greci, Porta Mazzara, Porta Reale) e tanto tanto altro da conoscere.
Mangiare😋🤤.Ohhhh arriviamo alla note goduriose. Per le strade della ns città di Palermo si trova, e si mangia, praticamente di tutto. Dall’antipasto al dolce compreso lo street food. Alcune delle prelibatezze principali da non perdere sono le granite, le brioches con gelato, i cannoli, le cassate, le arancine di riso, le crocché, il pane e panelle, lo sfincione, la pasta con le sarde, u pane cunzato, pane ca’ meusa(ossia il panino con milza e polmoni condito e non(condito se ci si vuol aggiungere sopra del formaggio solitamente di capra, io lo preferisco) Infine ancora la pasta martorana che son dei dolci coloratissimi solitamente a forma di frutta e dolci alle mandorle.
Io un giretto me lo farei se fossi in voi 😉
59 notes · View notes
megtudommagyarazni · 11 months
Text
Navigare necesse est
Szerettem hajózni. Rengeteget hajóztam, néha többet is, mint szerettem volna. 8 évet Skandináviában húztam le (ez már a kétezres évek eleje),
ugrálok itt összevissza az időben, majd szorulok ezért
ott pedig sokat kell tengeren menni. Az összes északi hajót, kompot megismertem, akkor olyan cégnél voltam, amely fő csapásiránya Franciao. volt, Bretagne, Normandia, néha Párizs, Lyon, Nantes.
Jókat lehetett kajálni, a nagy részüknél a cargo-jegyben benne volt az ingyenes kabin+étkezés. Volt, ahol külön kamionos étkezde volt, máshol a turistákkal együtt, csak 8-10 asztalra kitették a táblát: Reserved/Cargo. Többnyire svédasztalos rendszer, egy-két társaságnál a cargo-jegyre is fizetni kellett, de csak jelképes összeget, mittudomén 2 €, vagy a Stena Line-on Calais-Dover közt 2 £, ott például délelőtt full english breakfast volt, déltől steak, meg cottage pie.
A leghoszabb Kielből (D) Bergenbe (N) volt, majdnem 2 nap. Dögunalom, ettem, a kabinban tévéztem, ettem, tévéztem, aztán ettem. Még szauna sem volt, azt hiszem ColorLine volt. A legtöbbet Scandlines-al mentem, Travemünde-Malmö, este indult, reggel érkezett, vacsora-reggeli, meg a Superspeed ferry-vel, Hirtshals-Larvik közt. Náluk volt olyan svédasztal, mint egy ötcsillagos hotel éttermében, cargo-jeggyel ingyen. A legrövidebb Villa San Giovanni-Messina Szicíliába (tudod, Scylla és Charybdis közt), ott látni lehetett a túloldalt.
Na de ne maradjunk sztori, kaland nélkül ma sem.
A Fehmarn-félsziget (D) csücskéről, Puttgardenből ment a kis komp Rødbyhavnba (DK), a legdélibb dán szigetre. Scandlines, Schleswig-Holstein a hajó neve. Most látom, hogy azóta alagút lett. Rohadt viharos téli idő volt, a kikötő felé vezető úton volt még egy magas híd (Fehmarnsundbrücke), azt a polizei le is zárta a 10 t alatti rakományú kamionok előtt, nekik kiépített parkolók voltak. Nekem volt 23 tonnám, engedtek. Azért meleg volt, 15-tel sunnyogtam át, egyszer még így is megemelte a hármas tengely baloldalát egy szélroham tíz centire. A kb 40 nm-es oldalponyva fogta a szelet becsülettel. A kikötőben becsekkoltam, ahogy beálltam a megadott sávba, már jött is a hajó. Félóra múlva fent voltam az alsó cargo decken. Az egész út 40-50 perc volt, az időjárás, szél, tenger függvényében. Mozgott, dülöngélt a komp, ilyenkor a büfé is néptelen, minek együnk, ha mindjárt kijön?
Kikötés előtt pár perccel indultunk le az alsó deckre. Beülök, indítok. Az önindító azt mondta, hogy: krrrr, krrrr, nyehehe, nyehehe. Közben mindenki kiállt, jöttek a beszállók, a zsilip csukódik. Hé, még itt vagyok!
A komp indult vissza Puttgardenba. Nem húzom, mindent megpróbáltam, bekúsztam hanyatt a kocsi alá a fülkeemelő vassal, próbáltam szépen, majd csúnyán hatni a starterre, mindhiába. Közben még egyet fordultunk. A harmadik kanyarnál felhívott a kapitány a hídra, telefonáljak valakinek. Kinek, baszod?
A traktor ZH rendszámú volt, Ziar nad Hronom, leánykori nevén Garamszentkereszt, észak-Szlovákiában, ahová dedikálva voltam, az meg a svéd Jönköping, és már este volt. A kapitän a tettek hímes mezejére lépett, és felhívta egy ismerősét, aki a Lellandon volt földművelő, csupa végtelen szántóföldek, farmok, gazdaságok.
A következő kikötésnél ott is állt egy akkora Fendt traktor, mint két dieselmozdony. Rámtolatott, drótkötél, én már tudtam, hogy ebből semmi jó nem sül ki. A levegőm mind elment, hat tengelyen, 12 keréken tövig volt a légfék, 23 tonna motyó meg nyomta le. Ha meg is bír mozdítani a hajó acélpadlóján, mi lesz, ha kiérünk a betonra? Azért az első drótkötél elpattanásáig próbálkozott. Mikor a hetedik kikötésnél megláttam a Falck 600-as kamionmentő Scaniáját, már nem lehetett túl egészséges színem. A kétméteres, 140 kilós békés viking rámtolt, csatlakoztatta a levegőtöltőt, vonórudat vett elő, addig a hajó állt, se ki, se be senki. Mikor bekapcsolta a kék! lámpákat, és megmozdult a szerelvény, üdvrivalgásba törtek ki a nézők, matrózok, sofőrök.
Hét menet, bazmeg, hét, azon a viharos, háborgó északi-balti tengeren!!4
A Falck, miután a pótot letalpaltam a vám előtt, elhúzott 30-40 km-re egy műhelyhez. Ott aludtam, reggel nekiálltak, délután mehettem vissza a póthoz. Gyönyörű, enyhe, csendes napsütéses idő volt.
25 notes · View notes
Text
Tumblr media
Questa è la prima pietra del Ponte sullo Stretto. Non sono sicuro che sia l’originale, perché ne esistono a decine, di tutte le epoche. E comunque, non ne esiste una sola che sia quella autentica.
Non esiste una vera prima pietra del Ponte sullo Stretto. Tutte valgono quanto questa: sono solo una promessa, una fantasia, una millanteria politica. Perché non è mai stata posata una seconda pietra. Di prime pietre, invece, si è ormai perso il conto.
La prima promessa di costruire il Ponte sullo Stretto risale agli anni Settanta. Che cosa avete capito: gli anni Settanta dell’Ottocento, un secolo e mezzo fa. Il governo Zanardelli promise di unire Sicilia e Calabria, sopra o sotto il mare, ovvero con un ponte o con un tunnel. Erano gli anni della rivoluzione industriale, c’era una fede illimitata nel progresso. Tutto pareva possibile, anche l’impossibile.
Vent’anni dopo il terremoto e maremoto di Messina, ottantamila morti, sconsigliò di costruire ponti da quelle parti.
Anche il cavalier Benito Mussolini disse che il Ponte si sarebbe fatto, per maggior gloria della nazione. Ma la cosa non ebbe seguito, nell’agenda politica del fascismo c’erano altre priorità, invadere l’Albania, spezzare le reni alla Grecia, si sa che la guerra è un’opera pubblica molto costosa.
Passano gli anni, i bimbi crescono, le mamme imbiancano, e nel 1981 il governo Forlani istituisce la società Stretto di Messina spa con il compito di realizzare l’opera. Per vent’anni la società è in essere e lavora al progetto, ma non ne rimane traccia percepibile.
Bettino Craxi nel 1988 annuncia che il Ponte sarà realizzato entro il 1998, ma anche lì, dopo un po’ non se ne sa più niente. Nessuna traccia del Ponte, a meno che il modellino che Berlusconi portò nel 2004 a Porta a Porta fosse il frutto paziente del lavoro ventennale della Società Stretto di Messina. Sapete, come quelli che costruiscono i modellini delle navi con i fiammiferi. Ci vogliono tempo e pazienza.
Nel 2008 il governo Prodi blocca il progetto, perché non ci sono soldi. Due anni dopo Berlusconi torna al governo e annuncia che il Ponte sarà fatto, anzi rifatto perché lo aveva già fatto, direi personalmente, a Porta a Porta sei anni prima.
Nel 2012 il governo Monti dice di nuovo che non ci sono i soldi e mette in liquidazione la nuova società che Berlusconi aveva nel frattempo istituito, che si chiamava Eurolink.
Nei giorni scorsi il governo in carica ha rilanciato l’idea. Anzi, ha proprio detto: il Ponte si farà. C’è dunque una nuova prima pietra, identica a questa, già pronta a Roma e in partenza per Villa San Giovanni. Il costo stimato (di tutto il Ponte, eh, non della prima pietra) è intorno ai 4 miliardi di euro, secondo calcoli meno ottimisti potrebbe raddoppiare, si sa come funzionano in Italia i preventivi, per ristrutturarti un bagno ti dicono dieci e tu già sai che saranno venti.
In attesa degli eventi, le vere notizie sono due:a prima è che gli unici a costruire effettivamente un ponte sullo Stretto furono i romani durante le guerre puniche. Secondo Plinio il Vecchio i romani costruirono un ponte di barche per far passare gli elefanti sequestrati ai cartaginesi. Per fortuna Berlusconi non ha letto Plinio il Vecchio, altrimenti avrebbe portato a Porta a Porta un elefante. La seconda notizia è che per andare da Palermo a Ragusa con i mezzi pubblici ci vogliono 12 ore. Esattamente come il tempo dei cartaginesi.
Concludendo. I ponti sono opere meravigliose. Spesso molto belle anche da vedere, comunque bellissime per la loro funzione, che è unire, avvicinare. Ma l’esatto contrario dei ponti sono le promesse a vuoto. Le promesse a vuoto rappresentano, appunto, il vuoto: allargano la distanza tra le due rive, la riva delle parole e la riva della realtà. Il famoso “Tra dire e il fare c’è di mezzo il mare”.
Mi piacerebbe essere il primo che passa lo stretto in tre minuti, percorrendo il nuovo ponte e dedicando il trionfo della tecnologia agli elefanti di Annibale. Ma prima di mettermi in coda voglio aspettare almeno la seconda pietra. Non per sfiducia. Per esperienza.
Michele Serra
24 notes · View notes
mikimeiko · 9 months
Text
To the south! (Day 4)
I slept in and woke up almost too late but luckily I made it to the station with enough time to buy a coffee and croissant to go (I don't think I xould have survived without the coffee XD I have various snacks in my backpack but NO COFFEE because i forgot to bring my emergency bag of instant coffee XD)
I wanted to stop somewhere between Syracuse and Messina but the heat is still intense and there's less wind then yesterday, and apparently Messina is a little cooler than the other places, so I guess I'm visiting Messina today? XD
Catania from the train looks amazing, i definitely need to come visit it at some point.
I don't know if it's the low visibility or if I'm on the wrong side, but Mount Etna is not as impressive as I thought it would be. (I'm sorry but I'm team Vesuvius forever, every time I see that beautiful giant I can't take my eyes off of it)
Tumblr media
Both the temperature AND the humidity are actually lower in Messina! And there's a cool breeze that makes it kind of pleasant (though the sun is still scorching and this only works in the shade). There are trams! I'm going to ride the trams :D
Tumblr media Tumblr media
I made a couple of tactical mistakes in the beginning (mainly by believing that the pleasant weather would last through the afternoon and that the trams would have air conditioning), and I ended up dragging myself around the old town fearing a full on heat stroke. I did find the cathedral though, and it was very beautiful!
Tumblr media
(Also, I didn't get a heat stroke, so there's that.)
I decided to go get the ferry to Calabria earlier, though I was a little sad that I didn't eat at least one arancino, but! They had them at the ferry's cafe, and it was THE BEST arancino i ever had (not hyperbolic, it was really that good), with ragu made with not minced but cubed meat and a lot of rosemary, truly delicious.
I thought there was gonna be a bus stop near the ferry but there isn't? Actually there might not be buses in Villa San Giovanni (is it really possible or is technology failing me?)
Tumblr media
Also... There's really not much to see in Villa San Giovanni. I have a moment of heat+tiredness fueled crisis (it's still more than 3 hours before my night train leaves), but then I decide to make use of my train pass and just go to Reggio Calabria and back on the new and air conditioned train XD
Feeling definitely better, with still a couple of hours to fill, I went to the supermarket... Only i couldn't find the entrance D: I only found two car ramps but I wasn't gonna go down those and also I wasn't even sure the supermarket existed anymore XD also for some reason in the same building where the supermarket and other shops were there was the entrance of a high school? A truly baffling experience.
While I was waiting at the station I managed to snatch a picture of the the train getting off the ferry :D
Tumblr media
For a pure stroke of luck when booking thia trip i found that the excelsior compartment costed less than the normal sleeper compartment so tonight I'm travelling in luxury, with my own private bathroom AND SHOWER.
Tumblr media Tumblr media
Also my window is toward the sea <3
Tumblr media
The coast of Calabria is truly the most magnificent, one of my favourite parts of Italy to go through by train.
And one of the perks of having your own compartment is that you can turn off the light and enjoy the twilight.
Tumblr media
9 notes · View notes
t-annhauser · 10 months
Text
Milano Centrale-Paola
Per una felice congiunzione astrale dei sistemi di prenotazione online avevamo trovato un posto in business sul Freccia a un prezzo relativamente conveniente. Fino a Firenze il vagone è popolato dai consueti turisti tedeschi in Grand Tour, ormai un cliché, abbigliati in qualsiasi condizione meteo come se andassero in gita fuori porta a Fregene, le donne generalmente tutte scosciate, moderne veneri di Milo, gli uomini piuttosto legnosetti nei loro pantaloncini comprati su Asos (i bambini di un biondo abbacinante, giallopaglierini). Bonus track: tre giulive signore tedesche di mezza età, poi scese a Roma, che non hanno mai smesso di parlare un minuto intavolando un'appassionata discussione su "Protein Trink" ed "Enercy Trink" (a questo punto mi sono convinto che "trincare" sia voce di origine germanica). Le abbiamo sentite distintamente pronunciare Reggio Calabria "Reccio Kolapria". Dopo Roma è cambiata la fauna e il vagone si è riempito di manager della PA in camicia azzurrina e matteorenzianesche giacche sciancrate bleu, ai piedi mocassini leggeri coi fantasmini. Trafficavano per un po' su pagine di Excel sopra notebook con gli sfondi dei figli rispondendo professionalmente alle telefonate di lavoro (i colleghi si chiamano generalmente tutti "Maurizio"), poi si abbandonavano mollemente ai giochini online spizzicando annoiati le razioni del cestino di benvenuto: succo di frutta, crostino, brioche (da Roma in giù identificata come "cornetto") salata, un pollice quadrato di cioccolato nero e una bottiglietta d'acqua "vulcanica" da 25 ml. Dopo Salerno si aprivano i consueti paesaggi selvaggi e aspri che complici noia e stanchezza ci catapultavano immantinente in una specie di meriggio o miraggio di mezza estate popolato da ninfe e fauni bruscamente interrotto dalla stazione di Sapri. Sogno confessato di fare un giorno il trasbordo su un wagon lit a Villa San Giovanni prima che rovinino tutta la magia costruendo il modernissimo Ponte sullo Stretto.
10 notes · View notes
Text
Torre Cavallo, Villa San Giovanni - Calabria, Italy
Torre Cavallo is one of the ancient sixteenth-century watchtowers that stand in the Reggio Calabria area, forming part of the defense system of the Strait of Messina. The tower stands on the sheer cliffs of the Calabrian shore between Villa San Giovanni and Scilla. Origin of the name Torre Cavallo It is thought that the promontory of Torre Cavallo may have been named after a popular abbreviation from the Latin "caput valli" (head of defence). It is probably on these cliffs that Octavian climbed after the naval defeat in the waters off Scylla, before the decisive victory against Sextus Pompey. The term "Horse" has also been attributed to the presence of a stable, adjacent to the tower, where a horse was kept for prompt information to the inhabitants. Another possible origin of the name is attributed to the presence of a motte, a fortification where the inhabitants temporarily moved to escape the Saracen incursions. In the absence of nearby mottes, which were located closer to the town of Reggio, they found refuge on the hills, thus favoring the continuity of work in the fields.
Video by @massimobellantoni77
Follow us on Instagram, @calabria_mediterranea
21 notes · View notes
la-terre-vaine-2 · 1 month
Text
Tumblr media
The Roman statue of The Wrestlers, itself a copy of a lost 3rd century BC Hellenistic bronze, was discovered in April 1583 in a vineyard owned by the Tommasini family near Porta San Giovanni in Rome – what was once the sumptuous Horti Lamiani gardens on top of the Esquiline Hill. The sculpture was added to the antiquities at the Villa Medici and is now displayed at the Uffizi Gallery, Florence.
Source: Gareth Harney on X (@OptimoPrincipi)
2 notes · View notes
chez-mimich · 4 months
Text
Quest’anno sono sopravvissuto anche grazie a questo:
“Milano da Romantica a Scapigliata” Castello di Novara, 4.01.23
Dineo Seshee Bopape: “Born in the first light of the morning”, Hangar Pirelli Bicocca, 7.01.23
Bruce Nauman: “Neons, Corridors,Rooms”, Pirelli Hangar Bicocca, 7.01.23
Zerocalcare: “Ogni maledetto lunedì. Su due”, 12.01.23
“Grazie ragazzi” di Riccardo Milani, 15.01.23
“Mr & Mrs Clark. Ossie Clark and Celia Birtwell. Fashion and Prints 1965-74” Fondazione Sozzani, 21.01.23
“Ferito a morte” di Raffaele La Capria, Teatro Strehler, 22.01.23
“Indice, Storia dell’ “ di Dennis Duncan, 23.01.23
“Babylon” di Damien Chazelle, 29.01.23
“Dietro le quinte della polizia” di Georges Simenon, 10.02.23
“Zerocalcare dopo il botto” Fabbrica del Vapore Milano, 11.02.23
“La Casa della Memoria”, Milano, 11.02.23
“Gli spiriti dell’isola” di Martin McDonagh, 12.02.23
Matteo Osmieri e Alessia Binda, Concerti del conservatorio, 12.02.23
“ADI. Design Museum Milano, 18.02.23
Conservatorio 2
“Dietro le quinte della polizia” di Georges Simenon, 05.02.23
“Laggiù qualcuno mi ama” di Mario Martone, 19.02.23
“Quaderni ucraini”, 20.02.23
“Tessiture di sogno” di W.G. Sebald, 25.02.23
“La Maria Brasca” di Giovanni Testori, Teatro Parenti, 25.02.23
“Empire of Light” di Sam Mendez, 05.03.23
“Anatomia di un suicidio” di Alice Birch, Teatro Grassi, 12.03.23
“Romeo e Giulietta” di William Shakespeare, regia di Mario Martone, Teatro Strehler, 13.03.23
“Ho visto cose” di Mario Finotti, Galleria Giannoni, 18.03.23
“La moda giusta” di Marta D. Riezu,18.03.23
“Everything wehere all at once” di Daniel Kwan e Daniel Scheinert, 25.03.23
“Dal cucchiaio alla città” di Ugo La Pietra
“V13” di Emmenuele Carrère 02.04.23
“Fondazione Angelo Bozzola”, Galliare, 01.04.23
“Eloisa Manera”, Piccolo Coccia, 03.04.23
“Quando” di Walter Veltroni, 04.04.23
“Il ritorno di Casanova” di Gabriele Salvatores, 10.04.23
“Air. La storia del grande salto” di Ben Affleck, 09.04.23
“A Sound a Million Shape” di Alessia Obino, NJ Weekender Spring Edition, 15.04.33
“Ahmed” Pat Thomas, NJ Weekender Spring Edition, 15.04.23
Marc Ribot, NJ Weekender Spring Edition, 15.04.23
Al Doum & The Faryds, NJ Weekender Spring Edition, 16.04.23
Rhabdomantic Orchestra, NJ Weekender Spring Edition, 16.04.23
“Design Week Fuorisalone”, Milano, 18.04.23
“Augusto Betti artista+designer”, Fondazione Sozzani, 18.04.23
“Design Week-Fuorisalone: Alcova”, Ex mattatoio Milano, 22.04.23
“La La Lambro” di Maurizio Milani, 20.04.23
“Il sol dell’avvenire” di Nanni Moretti, 25.04.23
“Mon crime” di François Ozon, 30.04.23
“La quattordicesima notte del tempo ordinario” di Pupi Avati, 30.04.23
“Fra antropologia e storia dell’arte” di Bay Warburg, 07.05.23
“Cere anatomiche. La Specola di Firenze. David Ceonenberg”, Fondazione Prada, 13.05.23
“Housing Concert Piano City Milano: Bas Bulteed”, da Corrado Beldì, 21.05.23
Yuri Ancarani: “Lasciate stare i sogni” Pac Milano, 21.05.23
“Rapito” di Marco Bellocchio, 28.05.23
Luciano Rossetti: “Vent’anni di Novara Jazz”, 01.06.23
“Satoyama Quartet”, Nòva, Novara Jazz 2023, 01.06.23
Caterina Palazzi e Sudoku Killer, Nòva, Novara Jazz, 01.06.23
“Emong”, Fara Novarese, Novara Jazz, 02.06.23
Sebi Tramontana solo, Chiesa di San Pietro Barengo, Novara Jazz, 02.06.23
“Istant Song”, Castello di Barengo, Novara Jazz, 02.06.23
“Transatlantic” Michele Dal Lago e Icaro Gatti, Teatro di Tornaco, Novara Jazz, 03.06.23
Antonello Salis e Italo Satta, Villa Caccia Romagnano Sesia, Novarara Jazz, 04.06.23
“Insulæ Songs” Villa Caccia Romagnano Sesia, Novara Jazz, 04.06.23
Anais Drago, “Terre ballerine”, Villa Caccia”, Maggiora, Novarajazz 2023, 04.06.23
“Church of sound: Alina Bzhezhiska Quartet”, Basilica di San Gaudenzio, Novara Jazz, 04.06.23
Chet Beker, Vita e musica” con Francesco Martinelli, Castello, Novara Jazz, 08.06.23
“EABS meets Jaubi” Broletto, Novara jazz, 09.06.23
Francesco Simeti, “Pan di zucchero”, Palazzo Faraggiana, 10.06.23
Pasquale Mirra in solo, Palazzo Faraggiana, 09.06.23
“Flat Earth Society Orchestra” Broletto Novara Jazz 09.06.23
“TUN Torino Unlimited Noise” Broletto Novara Jazz, 09.06.23
Nicole Mitchell solo Palazzo Bellini, Novara Jazz, 10.06.23
Angelica Sanchez solo, Palazzo Bellini, Novara Jazz, 10.06.23
Damon Locks & Rob Mazurek, “New Future City Radio” Giardino Palazzo Natta, Novara Jazz, 10.06.23
“Mitelli Trio” e Joe McPhee, Castello, Novara Jazz, 10.06.23
Rob Mazurek e “Exploding Star Orchestra”, Broletto Novara Jazz, 10.06.23
Veryan Weston solo. Organo San Giovanni Decollato, Novara Jazz, 11.06.23
Adam Pultz-Melbye solo, Galleria Giannoni, Novara Jazz 11.06.23
Joe McPhee solo, Chiesa del carmine, Novara Jazz, 11.06.23
"Mitelli Avery Flaten Trio", Sovrintendenza, Novara Jazz, 11.06.23
"Chicago/Sao Paulo Undeground", Canonica del Duomo, Novara jazz, 11.06.23
BCUC-BANTU Continua Uhuru Consciousness, Broletto, Novara Jazz, 11.06.23
Gian Maria Tosatti “NOw/here”, Pirelli Hangar Bicocca, 17.06.23
Ann Veronica Janssen “Grand Bal” Pirelli Hangar Bicocca, 17.06.23
“Emily” di Frances O’Connor, 24.06.23
Dora Birnbaum, “Revolutionary Acts”, Osservatorio Prada, 01.07.23
Kris Ruhs “Figuratives”, Fondazione Sozzani, 01.07.23
Kris Ruhs , “Resonances”, Fondazione Sozzani, 01.07.23
Quntin Tarantino, “Cinema speculation”, 08.07.23
Nikolaj Achultz, “Mal di terra”, 18.07.23
Julien Green, “Parigi”, 25.07.23
“Assedine Alaïa, Arthur Elgort. En liberté. Fondation Alaïa, Parigi, 19.08.23
“Voyages en Noir et Blanc”, Galerie Bigaignon, Parigi, 19.08.23
“Basquiat X Warhol” Fondation Vuitton, Parigi 20.08.23
“Naples à Paris”, Louvre, Parigi, 21.08.23
“Aux origines de l’image sacrée”, Louvre, Parigi 20.08.23
“Frank Horvat, Paris, le monde, la mode” Jeu de Paume, Parigi 20.08.23
“Johan Van Der Keuken, Le rytme des Images” Jeu de Paume, Parigi, 20.08.23
“Annette en plus infinitement”, Fondation Annette e Alberto Giacometti Parigi, 21.08.23
“Ron Mueck”, Fondation Cartier, Parigi, 21.08.23
“Moï Ver”, Centre Pompidou, Parigi, 22.08.23
“Lynne Coehn et Marina Gradonneix, Laboratoires/Observatoires” Centre Pompidou Parigi, 22.08.23
“Serge Gainsbourg, Le mot exacte” Centre Pompidou, Parigi, 22.08.23
“Surréalisme au féminin?” Musée de Montmartre, Parigi, 23.08.23
“Over the Rainbow”, Centre Pompidou, Parigi, 24.08.23
“Avant l’Orage”, Bourse de Commerce Parigi, 25.08.23
“Accro-chat-ge” Musée d’Orsay Parigi, 25.08.23
“On ne peut vivre qu’à Paris”, di Emil Cioran e Patrice Reytier,29.08.23
“Oppenheimer” di Christopher Nolan, 03.09.23
“Manodopera” di Alain Ughetto, 08.09.23
“Un homme heureux” di Cioran-Reytier, 10.09.23
“Pepito principe del jazz” di Marco Molendini, 15.09.23
“Collettivo trifoglio-Iride” con Marte Bellu”, Nu Arts and Community, 21.09.23
“Blow Up Percussion” con Vittorio Montalti, Nu Arts and Community, 21.09.23
“Pleasure Garden: A listening Garden” Nu Arts and Community, 22.09.23
“Il Bosco che non c’è/ Nerverwood” con Antonella Cirigliano, Nu Arts and Community, 22.09.23
“Niccolò Baraggioli” vernissage, Nu Arts and Community, 22.09.23
“Umberto Orsini racconta Novara” Nu Arts and Community 23.09.23
“SaxFor Tone”, Nu Arts and Community, 23.09.23
“DNA” di Dennis Kelly, Collettivo Hangar, regia di Andrea Gattinoni, 23.09.23
“State Petals” con Ljuba Bergamelli e Zeno Baldi, 23.09.23
“Puppets Jazz” con Enrico Intra, Compagnia Colla e Civici Corsi di Jazz di Milano, 23.09.23
"Isole" di Gavin Francis, 30.09.23
"Il barone rampante" da Italo Calvino, con Stefano Massini, Teatro Grassi, 01.10.23
"Asteroid City"di Wes Anderson, 07.10.23
"Grand Hotel" di Roman Polanski, 8.10.23
"Over the Rainbow" (catalogo mostra), 10.10.23
"The Killers of the Flower Moon" di Martin Scorsese, 22.10.23
“Thao Nguyen Phan: Reincarnation of Shadows”. Pirelli Hangar Bicocca, 28.10.23
“James Lee Byars” Pirelli Hangar Bicocca, 28.10.23
“E in Deutsches Requiem” Basilica di San Gaudenzio, 29.10.23
“C’è ancora domani” di Paola Cortellesi, 1.11.23
“Händel, Bononcini” Novarien Trumpetes Ensemble, San Gaudenzio, 5.11.23
“Memorie di un baro” di Sacha Guitry, 7.11.23
“Sinfonia n. 4 di Schubert e Quattro Pezzi Sacri di Giuseppe Verdi” Teatro alla Scala, 11.11.23
“Max Vaduku, Through her Eyes” Gallerie d’Italia Milano, 25.11.23
“Maria Callas: ritratto” Gallerie d’Italia, 26.11.23
“She's Analog", e Adele Altro, NJ Weekender, 12.11.23
Daniela Pes, Nj Weekender, 12.11.22
“The Old Oak” di Ken Loach, 18.11.23
“Lou Reed, Re di New York” di Will Hermès, 18.11.23
“Argentina. Quel che la notte racconta al giorno”, Pac Milano, 26.11.23
“La pulce nell’orecchio” di Georges Feydeau, 26.11.23
“100 domeniche” di Antonio Albanese,02.12.23
“Coup de chance” di Woody Allen, 08.12.23
“Boldini, De Nittis et les italiens de Paris”, 09.12.23
“Trilogia della città di K.” di Àgota Kristof. Teatro Studio Melato Milano, 17.12.33
“One life” di James Hawes, 23.12.23
“Foglie al vento” di Aki Kaurismäki”, 30.12.23
Buon 2024
5 notes · View notes
jkrikis · 2 years
Photo
Tumblr media
sicily series 9
#messina #boat #italy #sicily (στην τοποθεσία Traghetto Messina - Villa San Giovanni) https://www.instagram.com/p/CfvdOQeoc8a/?igshid=NGJjMDIxMWI=
46 notes · View notes
covercyano · 6 months
Text
Tumblr media Tumblr media
Bryan Cristante, Gianluca Mancini and Giovanni Di Lorenzo of Italy look on during pitch inspection at Stadio San Nicola on October 13, 2023 in Bari, Italy. (Photo by Claudio Villa/Getty Images)
10 notes · View notes