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#RIDAMMI L’AMORE
polveremagica3 · 1 year
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Ridammelo, ridammelo tutto indietro l’amore che ti ho dato, forse non ti è servito, forse non ti è bastato, ridammi indietro il mio cuore puro, ridammi l’innocenza di un bacio, ridammi indietro le lacrime, l’ansia, il mal di stomaco, il nodo alla gola, le palpitazioni, ridammi indietro la gioia, ridammi indietro il sesso, ridammi indietro l’adolescenza, le notti a pregare che fossi tu quello giusto, ridammi i miei pensieri, le mie angosce, i miei occhi gonfi, i miei ricordi, dammi tutto perché vorrei seppellirlo nel giardino più bello che ci sia, piantarli sopra un albero di ciliegio, vorrei scriverlo su un pezzo di foglio e gettarlo al mare, annegare tutto questo dolore che mi provochi la notte
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io-sono-fuoco · 3 years
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“Non mi sento molto bene.Salirono in camera.Si sedette e la guardò da dietro.Avevano ragione,non dovevamo sposarci,apparteniamo a due mondi diversi. Io non avevo mai visto davvero il mio prima che tu entrassi nel mio.Ti riporto a casa.”
“È davvero quello che vuoi ?”
Con gli occhi lucidi,rispose:”si.”
“Devo crederti ?”,con gli oucchi ancora più lucidi,che lottavano con le lacrime per restare aperti,”si”.
“Ridammi il biglietto!”,gli disse lei.
“L’ho buttato!” Disse lui.
Andarono alla corriera e si guardarono con gli occhi lucidi,lei da dentro e lui da fuori seduto su un monumento ai caduti della guerra,d’altronde anche lui era un caduto alla guerra più antica dell’uomo,l’amore.
E in un ultima lacrima versata la vide andò via.
E lei non fece in tempo a vedere che lui il biglietto non lo aveva buttato,e appena partita la corriere lui lo tiro’ fuori e rimase lì a leggerlo ancora un po’ come una preghiera perduta,delusa.
Nel biglietto c’era scritto,”Se ci ameremo come in questo giorno per tutta la vita saremmo immortali”.
Nella notte in preda alla disperazione,bussarono alla porta,lui non voleva crederci.
Nel buio della notte,nella piccola soglia di entrata della cosa di campagna illuminato da uno spiraglio di luna:”non è facile arrivare fino a qui con un autostop.”
“Che ci fai qui ? Non dovresti essere qui.”
“Lo so,però volevo”.
Ed ecco che un quadro dipinto da Dio,o forse dal dio amore,uno spicchio di luna,un bacio appassionato e due amanti temprati dalla sofferenza,un amore che risorge dalle ceneri,e due mondi con reciproca voglia di entrare in collisione come due atomi che si fondono e creano nuova materia,ed ecco forse la parte più importante della tela di amore,il colore principale,la pennellata più forte,la reciprocità,la voglia di entrare nell’altro e sentire e vedere con i suoi occhi e la sua anima,e farlo sentire a casa dentro di se’.Ecco allora ne sarebbe valsa la pena.
Lei mi parla ancora
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quandovuoibussa · 4 years
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QUELLO CHE LEGGERETE SI BASA SU DI UNA STORIA REALMENTE ACCADUTA
Tutto ha inizio un tranquillo venerdì sera. Bianca e il suo uomo decidono di fare un aperitivo da e con amici. Cocktail per tutti, insomma è venerdì sera il giorno dopo nn si lavora e il mese è stato lungo e impegnativo. Chiacchiere e cocktail e si tirano le undici. E adesso? Adesso si va avanti nella serata, ovviamente. Quindi via per nuovi orizzonti, ubriachi e con la voglia di bruciare la città nonostante il freddo e la stanchezza. Altro locale, musica e altri cocktail, ma nn ci piace, usciamo, andiamo, facciamo. L amico in comune propone un party in centro a Milano. Vada per il party! Arriviamo, parcheggiamo e alziamo gli occhi per vedere le luci e la musica che arrivano dalla terrazza del loft. Fantastico! Saliamo un palazzo stupendo e dalla terrazza salutiamo la madonnina! E via con altri cocktail…e poi chiacchiere strette di mano, opportunità lavorative, bello, si sta bene, ci si diverte. Ma ad un tratto tutto cambia, si sente il freddo, il vento gelido arrivare dall’uomo che mi ha accompagna nella mia vita da un anno. L’umore è cambiato, si è scurito, il viso si è trasformato, basta l’allegria e la voglia di vivere lo ha nuovamente abbandonato. Scappiamo dalla festa e iniziano gli insulti. L’amico in comune ci lascia sotto casa.
Saliamo, l’oscurità invade le stanze insieme all’odore dell’alcol che ci accompagna.
La rabbia, la frustrazione e la gelosia prendono il sopravvento. gli insulti diventano incessanti, le accuse si moltiplicano, tu hai rubato l’anello di mia madre, ridammi l’anello di mia madre, non meriti di essere fidanzata con me, io volevo solo fare l’amore, avevo passato una bella serata, mi ero divertita , avevo conosciuto un sacco di gente divertente, ero stato in un bel posto, ma ero giovane, troppo giovane per capire come l’alcol e la droga potessero . compromettere in modo devastante il cervello di uomo, tutto ero distorto, tutto era al contrario, più io provavo amore, più venivo respinta, più mi avvicinvo più venivo allontanata, più cercavo carezze più ricevevo insulti. mi sono allontanata, la paura mi ha invaso, ho capito in un momento cosa stava succedendo, non potevo e non riuscivo a scappare, era troppo tardi, mi sono ritrovata senza saperlo per terra, lui sopra di me, l’immagine del suo pugno alzato mentre mi fissava, per tirare il colpo sulle mie costole. una di loro non ha retto al colpo, si è spezzata e non lo sapevo, non avevo capito cosa stesse succedendo, tutto ero confuso, lui si alza io mi alzo, continua a urlare, io cerco riparo, lui mi trova, siamo in soggiorno, mi insulta mi urla addosso, il mio computer viene violentemente preso dalla scrivania e fatto volare, io piango, ho paura ho tanta paura, lui si avvicina, il suo alito e i suoi occhi vicini, sempre più vicini, finché anche lì per un istante non percepisco più niente, la mia testa fa male, è stata picchiata dalla sua testa, lui è forte, più grande, difficile scappare, ma ci riesco, esco dalla porta, mi chiude fuori, non so cosa fare. gli unici sono gli amici, li chiamo, mi rispondono, vieni da noi bianca, scappa il più veloce che puoi. non voglio andarmene senza le mie cose, non voglio lasciare lì le mie cose, mi alzo, cerco di camminare, il respiro è pesante, la costola inizia a fare sempre più male, la testa duole, gli occhi non vedono bene, busso di nuovo, voglio entrare anche se fosse l’ultima cosa che faccio nella vita, mi apre, mi urla, io non lo guardo in faccia, corro nel corridoio, mi chiudo in camera, prendo le mie cose, lui bussa alla porta lui vuole entrare, lui dice che quella è casa sua, io devo aprire, io non voglio aprire ma non posso fare altro, devo andarmene, devo scappare da lì, devo proteggermi, apro la porta, lo affronto, lui si para davanti a me, urla, puzza di alcol, ho paura. lo affronto voglio andarmene gli dico, lasciami, lui si sposta mi lascia passare e mentre sono quasi vicino alla porta mi afferra per i capelli, mi fa cadere, mi rialza per i capelli, mi tira, mi strattona, io rimango ferma esausta, dal non riuscire a reagire e a proteggermi, lui crolla cade per terra, si rialza cammina verso il soggiorno e si addormenta sul divano. è finita dico io, finalmente , me ne vado scappo, chiamo un taxi, salgo in casa dei miei amici, mi abbracciano, mi spogliano, mi aiutano a lavarmi, mi lasciano addormentare.
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romanticasemiva · 5 years
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Prompt di @brandyamber : Un paio di giorni fa ho sentito questa canzone alla radio ed improvvisamente mi si sono materializzate delle immagini in testa e l'ho associate ai nostri metamoro. Non so se tu hai questa tradizione, ma di solito io San Lorenzo lo passo in spiaggia in mezzo ai falò e alle chitarre ed è proprio così che mi sono immaginata Bizio ed Ermal, innamorati. Magari a Bari, in spiaggia, con la salsedine del giorno in mezzo ai capelli ed il sale sulla pelle. E mi immagino anche una parte della famiglia di Ermal che li adora immensamente. La canzone parla anche di un distacco, ma come al solito il finale lo lascio a te che sei tanto brava! (La canzone in questione è San Lorenzo dei MOX) 
Let’s go.
“Stai scherzando spero?” tossicchia Ermal il fumo di una sigaretta ridacchiando appena. “No, te lo giuro. Ce stava pieno di guardie, pensa che Claudio aveva l’erba in tasca e ce siamo messi a correre come disgraziati.” ride tra sé Fabrizio immaginando la scena, “Il bello è che ce stava Roberto che arrancava e noi a urlargli di muoversi.”
“E le guardie?” chiede il riccio piegando leggermente la testa a destra verso il suo interlocutore, i ricci cadono molli sul suo collo e, quelli ancora bagnati, si incollano sulla pelle leggermente abbronzata. Prese un’altra boccata di fumo.
“Boh, che ne so. Ho corso e basta.” ride ancora rubando la sigaretta dalle dita dell’altro. “Ehi, ma non te le compri mai?” sbotta il riccio dandogli una leggera spallata. “Sai che sto smettendo.” risponde prontamente Fabrizio passandogli una mano tra i capelli ancora umidi.
Si sente in pace, si sente bene in compagnia di Ermal e non desidera altro. Lì, con i piedi a penzoloni da uno scoglio e il mare che, leggero, si infrange sulle rocce e spruzza acqua sulle loro gambe. In parte a lui c’è Ermal, c’è quel ragazzo di ventun anni dai capelli perennemente scompigliati e una chitarra in spalla, ama vederlo suonare e pizzicare dolcemente le corde dello strumento. Lo invidia perché vorrebbe essere bravo come lui, invece si limita ad un paio di accordi base e canzoni trite e ritrite suonate sulle spiagge.
“Fabrizio?” lo richiama l’altro. “Mi stai ascoltando?” e Ermal capisce che no, stava nel suo mondo da quella faccia che mette dopo quella domanda. “Insomma, ti va di venire a cena da me questa sera? Mamma mi ha detto che le fa piacere se ci fai compagnia.”.
Il moro ride arrotolando il costume sulle cosce e : “Solo perchè lo vuole tua mamma, certo che per te nun ce vengo.”. “Sei proprio un bastardo, sai?” lo rimbecca l’altro.
Fabrizio ride ancora e torna a guardare il mare, un catamarano fende l’aria correndo sul pelo dell’acqua passando di fianco ad una barchetta che ondeggia appena nella leggera brezza della sera. Il mare è una tavola irradiato dai mille raggi del sole che confondono la meravigliosa scala di colore dell’acqua che andava dal cobalto all’azzurro.
Sente la pelle tirare per via del sale, reclina la testa all’indietro chiudendo gli occhi e beandosi del tepore del sole di agosto. “A che pensi Ermal?” rompe il silenzio rimanendo immobile nella sua posizione.
“Che forse un po’ mi mancherai.”
“Io ti mancherò?” chiede Fabrizio sbuffando appena, serra meglio gli occhi.
“Certo che sì, con chi passerò le mie serate a fumare erba?” e sente una morsa al cuore, non ha il coraggio. Non ha il coraggio di dirgli che gli mancherà come l’aria, non è assolutamente da Fabrizio dire una cosa simile.
“Più che altro, chi me la fornirà?” aggiunge poi come se volesse aggiustare il tiro di quella conversazione. Fabrizio riapre gli occhi puntandoli in quelli color nocciola dell’altro: “Sai che qua il bastando sei tu e non io?”
Il sole cala dietro ad una collina irradiando il paesaggio di una meravigliosa luce rosata, “Fidati Bizio, io mi annoierò a morte e pure tu!” e strizza l’occhio stirando le labbra in un sorrisetto, posa la mano sulla coscia del moro. Lì, poco sotto l'inguine disegnando con il pollice cerchi e linee. Deglutisce sforzandosi a mantenere il contatto visivo con il riccio, freme leggero a quel contatto.
“Alza ste chiappe principino che mia madre non ce sfama più sennò.” e si tira in piedi allungando una mano al compagno per aiutarlo a fare lo stesso, Fabrizio sbuffa stropicciandosi gli occhi con le mani, la afferra e, con un mezzo balzo, è in piedi pure lui. Le dita ancora intrecciate e i respiri che si confondono, gli occhi che osservano ogni minimo particolare e i denti che torturano le labbra. “Non mi baci?” chiede con voce bassa Ermal, il respiro che si fa più accelerato e il cuore che batte come un matto. Come se fosse sempre la prima fottuta volta.
“Certo che te bacio.” è l’unica risposta prima di prendergli il viso tra le mani e posare dolcemente le sue labbra su quelle del più piccolo.
(...)
E il maggico Vige è già ubriaco. Ha una chitarra in mano e la strimpella stonando su ogni nota, ha la capacità di unire le canzoni di Calcutta, Tiziano Ferro, Eros Ramazzotti e Malgioglio con tre accordi. Marco gli reggeva l’ennesima lattina di birra e, insieme agli altri, cerca di andare a tempo e cantare con lui.
Il fuoco scoppietta allegro, le onde del mare si infrangono sulla riva e il cielo è sgombro da nuvole. C’è la luna, ci sono anche le stelle e forse anche qualche desiderio da esprimere, San Lorenzo, se ci sei batti un colpo.
“MA TU CHI SEIII, CI CREDI CHE NON LO SO DIREEE.” e si schiarisce la voce, cambia accordi e piano comincia a cantare: “L’amore è una cosa semplice e adesso, adesso, adesso te lo dimostreTUA MADRE LO DICEVA, NON ANDARE SU YOUPORN” Fabrizio scoppia a ridere, lancia un’occhiata a Claudio che leva subito dalle mani di Andrea la chitarra, questo si ribella: “Oh Claudio, non fare lo stronzo! Ri-ridammi subito la chitarra.” i suoi occhi si illuminano d’improvviso trovando quelli di Ermal.
“Ermal amico mio, non abbiamo fatto ancora un brindisi in tuo onore.” e strappa la lattina dalle mani di Marco. In verità ne avevano già fatti una decina ma il riccio accettò l’ennesimo, così l’amico si alzò su gambe poco stabili, i piedi affondano nella sabbia fresca e morbida. “A Ermal e all’Erasmus, mi raccomando non andare su youporn. Portati Fabrizio che sennò poi pe-perdi la vista e-e mi servono i tuoi occhi.”
“Tranquillo Vige, non vado su youporn. Ho altre preferenze!” ridacchia alzando la sua bottiglia di birra. Prende un generoso sorso e la passa a Fabrizio che si serve a sua volta.
“Hai già visto qualche stella cadente?” chiede piano al riccio mentre la compagnia torna a cantare alle stelle in quella notte nera. “Non ancora.” e alza lo sguardo verso la volta celeste. E’ una notte spettacolare e il cielo non è da meno, Fabrizio è felice accanto a Ermal, alza lo sguardo a sua volta cercando una stella cadere giù nel cielo scuro.
Eccola.
Ne vede una, sussulta appena e serra gli occhi. Ora deve solo esprimere un desiderio.
Si immagina il profilo di Ermal che, con il naso all’insù non ha notato la stella rotolare giù per la volta celeste. Avrebbe voluto dedicargli quella notte, epilogo di una giornata dal cielo azzurro ed estremamente limpida, calda e serena.
“Ti stai divertendo?” si avvicina un Roberto alticcio ma pur sempre lucido scompigliandogli i capelli. Ermal si ritrae da quel tocco stirando le labbra in un mezzo sorriso. “Certo Pace, mi sto divertendo.” tossicchia mettendosi meglio a sedere.
“A che ora parti domani?” e forse Fabrizio non voleva realmente sentire quella risposta, è come un coltello piantato nel petto. Sospira cercando di calmare i pensieri che sono tornati a galla, alza gli occhi al cielo inumidendo le labbra con la lingua. Ermal risponde con un sorriso sulle labbra, spiega all’amico per filo e per segno ciò che dovrà fare e dove dovrà andare.
Fabrizio non regge. Si alza da terra scrollandosi di dosso la sabbia, prende un secondo respiro e muove qualche passo verso il bagnasciuga. Guarda la luna, quasi ride di lui e della sue preoccupazioni. C’erano certe sere in cui sembrava bella e leggera come un palloncino ad elio e altre, come quella, scura e silenziosa che lo guardava giudicando i suoi pensieri e le sue azioni.
“Che c’hai da guardare, ho ventidue anni e posso incazzarmi per queste cose.” le dice portandosi una sigaretta alle labbra.
“Bizio, perchè te ne sei andato così?” è la mano gentile di Ermal a posarsi sulla sua spalla, “Cosa c’è che non va?” chiede sapendo già la risposta.
“Ermal va che è un casino. Va che ho una paura fottuta di perderti!” sputa. “Vorrei dirti di rimanere, vorrei dirti di restare ma sarei un grande egoista e ipocrita.”
“Bizio, ti prego.” sussurra abbassando lo sguardo, non pronuncia altro ed è come se tutto l’entusiasmo per questa nuova avventura scemasse in mezzo secondo.
“Ho paura Erm, ho paura della distanza, del tempo e dei sentimenti. Che faccio qua solo come un cane, nun posso nemmeno chiamarte perchè da te sarà piena notte.” e già si sente solo, solo perché non si è mai trovato a suo agio con le persone se non con Ermal
“Fabrizio, ti prego non fare così.” ripete quasi per farsi forza. “Sai che è il sogno di una vita.”
“Lo so Ermal e questa tua scelta è la cosa più bella che potesse accaderti!” si volta nella sua direzione. “Io ho paura che questo venga dimenticato.”
“N-non so Fabri.” balbetta fuori di sè. “Non voglio dimenticarti e lo sai bene. Cazzo Fabrizio lo sai che questo viaggio, questa esperienza la inseguo da una vita intera.” sbotta di colpo.
“Sono egoista, lo so!” alza lo sguardo al cielo e la luna sta là, sempre silenziosa. Sempre buia. “Cazzo sì, mi mancherai e anche tanto.” è questione di pochi secondi, è questione di un attimo e Ermal lo avvolge in un abbraccio. “Sei un bugiardo.” sussurra sulla sua spalla.
“Ti voglio sempre con me, questo è vero.”soffia di rimando Fabrizio.
“Io sarò sempre con te.” e gli posa un leggero bacio sulla fronte. Chiude gli occhi per godersi quell’attimo, quel momento preciso in cui il suo cuore ha perso un battito. Ermal traccia il profilo della sua mascella con un dito e subito dopo posa baci umidi, uno di fila all’altro giungendo fino all’angolo sinistro delle sue labbra.
In un impeto Fabrizio prende il volto dell’altro tra le mani e posa le sue labbra su quelle sottili di Ermal che subito schiude la bocca per approfondire il bacio. Porta una mano sulla base del collo del moro per spingerlo verso di te, si scontrano e s'incontrano per l’ultima volta, su una spiaggia a meno di ventiquattro ore dalla partenza del primo aereo di Ermal.  
Il sole sta sorgendo all’orizzonte e una pallida luce rosa fa capolino dal mare, gli stringe la mano forte come per far si che il tempo si fermasse, che il sole non sorgesse mai. Fabrizio stringe il corpo del suo ragazzo passando una mano sulla sua schiena contando una ad una le sue costole, si staccano solo per riprendere fiato, solo quando sentono i polmoni bruciare.
Osserva il volto di Ermal e si perde in ogni suo dettaglio, spostano all’unisono lo sguardo verso quel timido sole, ancora abbracciati, ancora uniti. Fabrizio strizza piano gli occhi e nota uno strano bagliore. Un raggio verde là, sulla sinistra.
Ermal freme accanto a lui e: “Hai visto anche tu?” chiede stupito, “Hai visto anche tu quel bagliore verde?” e si trova i suoi occhi speranzosi puntati addosso.
“Sì, una luce verde.” ridacchia il più grande.
“Mia nonna dice sempre che, se si vede un bagliore verde tra le luci dell’alba, si è in compagnia dell’anima gemella.” e sente un calore nel cuore, lo bacia. Lo bacia come se fosse la prima volta passandogli una mano tra i ricci scuri e morbidi, gli si stringe il nodo che ha alla gola, sa che gli mancherà, sa che gli farà male.
“Domani passo da te, ti aiuto a finire la valigia.”
È da San Lorenzo che ti ho perso, che ti ho perso, che ti ho perso. Lontani, siamo lontani.
(Grazie pure alla mia beta di fiducia @haipresoilcuoredistriscio❤)
Ti ringrazio come sempre per i prompt, soprattutto perchè noto la tua voglia di estate e di metamoro. Spero di aver esaudito la tua richiesta, ti abbraccio.❤
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sciatu · 7 years
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TAROCCHI SICILIANI - L’AMORE
Si tinni vai, chi ni resta i mia ? dimmi tu comu campu e picchì? Senza i to occhi c’ avi chiu valia cu purria ridammi quantu piddi?
Non ti desi nu cori, ma na vita tu mi dasti sulu na primavera giucai piddennu sotti e pattita vincisti, ma non fusti mai sincera
L’uttima prova chi ti pozzu dari puru si mi nchiudo nto me infennu è apriri i mani, lassati annari puru si haiu soffriri pill’etennu
Nun ama cu poi cianci quantu dugna o cu ci scrivi frasi ad effettu e poi jestimannu ci dugna pugna scudannu sia i baci cu  rispettu
Si, t’amai, e ora t’amu chiossà nte to occhi ceccu l’amuri toi ma trovu sulu quantu nun ci stà picciò pigghia a strada chi tu voi
strazza stu cori, saluta e vattinni scurri, lassami cu quantu tu nun senti a pinsari a st’amuri, a comi vinni a comi i coppu divintoi nenti
Orbu nascì e poi visti a luci e quannu avia ogni gioia e sapuri piddì a tia e ogni cosa chiù duci ridiventai obbu senza nu valuri.
Ora tuttu stu paisi pari vacanti nta sti stradi chi mi parranu i tia pari  fantasma e sti vessi e canti nun sannu cacciare a to mavaria
Se te ne vai, cosa resta di me? dimmi come vivrò e perché? Senza i tuoi occhi chi avrà più voglie, chi potrebbe ridarmi quanto ho perso? Non ti ho dato un cuore, ma una vita, e tu mi hai dato una sola primavera, ho giocato, ho perso il mio destino e la partita, hai vinto tu che non sei mai stata sincera. L’ultima prova che posso darti, anche se mi chiudo nel mio inferno, è aprire le mani e lasciarti andare, anche se soffrirò in eterno. Non ama chi rimpiange quello che da, o chi scrive frasi ad effetto, e poi bestemmiando tira pugni, dimenticando sia i baci che il rispetto. Si, ti ho amato, ed ora ti amo di più, e nei tuoi occhi cerco il tuo amore, ma cerco solo quello che non esiste, perciò, prendi la strada che vuoi. strappa questo cuore, saluta e vattene, scorri via, lasciami con quanto non senti, a pensare a quest’amore, a come è nato, a come di colpo è diventato niente. Sono nato cieco e poi ho visto la luce. e quando ormai avevo ogni gioia e sapore, ho perso te ed ogni altra cosa più dolce, sono ridiventato un cieco senza nessun valore. Ora tutto questo paese sembra vuota e in queste strade che mi parlano di te, sembri un fantasma e questi versi e canti non sanno cacciare il tuo incantesimo.
If you go, what is left of me? tell me how I will live and why? Without your eyes, who will most desires, who could give me back what I lost? I did not give you a heart, but a life, and you gave me just one spring, I played, I lost my fate and the game, you won because you have never been sincere. The last test I can give you, even if I close in myself in a hell, is to open my hands and let you go, even if I suffer forever. Does not love those who regret what he given her, or who writes smart phrases and then swearing he pulls punches, forgetting both kisses and respect. Yes, I loved you, and now I love you more, and in your eyes, I look for your love, but I only seek what does not exist, therefore, take the road you want. tear this heart, say hello and go, run away, leave me with what you do not feel, let me thinking about this love, how it was born, how suddenly it has become nothing. I was born blind and then I saw the light. and when I had all the joy and the flavor, I lost you and everything else sweeter, I became a blind without any value. Now all this town seems empty and in these streets that talk about to you, you look like a ghost, and these verses and songs do not know how to break your spell.
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hey! ho perso le credenziali del mio vecchio profilo ( @xxfreakybbyxx )🥺
Vi lascio un paio di frasi da dedicare a chi amate,non si sa mai,potrebbero servirvi (non fate caso alle emoticon affianco).🌸
1. Non mi serve un passatempo,voglio che tu stia con me poi vedremo come passare il tempo
2. Non so dove ma insieme
3. Dammi la mano, andiamo a fare schifo insieme, voglio fare un disastro con te che ci viene bene.
4. con te è il posto più bello del mondo.
5. Riesci a far crescere in me di nuovo tutti i miei sogni,e porti via gli incubi ogni volta che mi tocchi.
6. Ho sfiorato tante mani,ma ho stretto solo la tua
7. Tieniti stretto chi ti chiede scusa anche se non ha sbagliato, significa che tiene più a te che al suo orgoglio.
8. Sembra banale dirlo, ma quando la persona di cui sei innamorato sorride, senti che la vita è bella parecchio
9. Ma se ti svegli e hai ancora paura,ridammi la mano
10. Sento il cuore meno vuoto se c’è il tuo amore a riempirlo
12. non sai che fortuna..🔗
13. che poi l’amore,se in fondo ci pensi,è l’unico appiglio in un mondo di mostri e tu lo descrivi in un modo pazzesco,tu lo rinchiudi in un solo tuo gesto
14. il tempo passa,ma tu non passi mai.🔐
15. sempre così,io e te.
16. e non mi basti mai,
che sei bello,
bello che,
chiamarti così,
non ti descrive affatto.
e sei pazzo,
che rendi pazza anche me,
di te.
e ci sei,
anche quando non ci sei,
il tuo profumo
impresso come inchiostro
su carta,
nella mia testa.
e sei tu
e non mi basti mai.
17. e forse per te
non ci ho perso la testa
ma ci ho perso il cuore.
18. tu mi fai dimenticare di tutto il resto.💭
19. Solo grazie
di esserci sempre
tra tutta questa gente
che dice sempre
che ci sarà sempre
però poi non c'è mai
e tu invece
che non dici niente
ci sei sempre.
20) sei l’unica certezza in cui ripararmi.🌎
𝟚𝟙. 𝕀 𝕨𝕚𝕝𝕝 𝕝𝕠𝕧𝕖 𝕪𝕠𝕦, 𝕓𝕒𝕓𝕪
𝔸𝕝𝕨𝕒𝕪𝕤 𝕒𝕟𝕕 𝕀'𝕝𝕝 𝕓𝕖 𝕥𝕙𝕖𝕣𝕖
𝔽𝕠𝕣𝕖𝕧𝕖𝕣 𝕒𝕟𝕕 𝕒 𝕕𝕒𝕪, 𝕒𝕝𝕨𝕒𝕪𝕤 𝕀'𝕝𝕝 𝕓𝕖 𝕥𝕙𝕖𝕣𝕖, 𝕥𝕚𝕝𝕝 𝕥𝕙𝕖 𝕤𝕥𝕒𝕣𝕤 𝕕𝕠𝕟'𝕥 𝕤𝕙𝕚𝕟𝕖
‘𝕋𝕚𝕝 𝕥𝕙𝕖 𝕙𝕖𝕒𝕧𝕖𝕟𝕤 𝕓𝕦𝕣𝕤𝕥 𝕒𝕟𝕕 𝕥𝕙𝕖 𝕨𝕠𝕣𝕕𝕤 𝕕𝕠𝕟'𝕥 𝕣𝕙𝕪𝕞𝕖
𝕀 𝕜𝕟𝕠𝕨 𝕨𝕙𝕖𝕟 𝕀 𝕕𝕚𝕖 𝕪𝕠𝕦'𝕝𝕝 𝕓𝕖 𝕠𝕟 𝕞𝕪 𝕞𝕚𝕟𝕕
𝔸𝕟𝕕 𝕀'𝕝𝕝 𝕝𝕠𝕧𝕖 𝕪𝕠𝕦, 𝕒𝕝𝕨𝕒𝕪𝕤
22. Ti avvicini e non so stare a te vicina senza amare.🧸💘
23. se ti perdo,mi perdo.
24. - Kiss me under the light of a thousand stars.
25. Sometimes home can be another person.
26. Se per baciarti dovessi poi andare all'Inferno, lo farei. Così potrò vantarmi con i diavoli di aver visto il Paradiso senza mai entrarci.
27. Sappi che quando guardo le stelle penso a te.
28. Mi fai sentire cose che non potrei sentire senza te,
vedo cose che solo con te posso vedere
e tutto quello che sento quando sono con te
è arte.
volete una pt.2? fatemelo sapere!💖
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