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#Jostein Gaarder Il mondo di Sofia
toronto31 · 11 months
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Per Epicuro, il piacere non corrisponde necessariamente al godimento fisico, ma anche a valori come l'amicizia o l'apprezzamento di un'opera d'arte. La padronanza di se', la temperanza e la serenità d'animo- ideali ricorrenti nel la cultura greca fin dall'antichità - rappresentano condizioni indispensabili per godere della vita: i desideri e le passioni infatti non vanno assecondati, ma dominati.... Dal libro Il Mondo di Sofia..
Jostein Gaarder
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weirdesplinder · 1 year
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Lista di libri che possono cambiarti la vita o il tuo punto di vista sul mondo
Esistono molti libri che credo possano creare un vero cambiamento interiore nel lettore, ma è qualcosa di molto soggettivo. Per me e per la mia crescita magari sono risultati importanti dei romanzi che ad altri non hanno trasmesso le stesse cose. Però se dovessi dirvi qualche titolo che secondo me può veramente se non altro cambiare il punto di vista del lettore su alcune cose vi potrei elencare questi:
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- Il mondo di Sofia, di Jostein Gaarder
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Trama: Questo è il romanzo di Sofia Amundsen, una ragazzina come tante altre. Tutto comincia dalle strane domande che spuntano dalla sua cassetta delle lettere, passa attraverso le intriganti risposte dell'eccentrico filosofo Alberto Knox e approda a una bislacca festa di compleanno nel giardino degli Amundsen... Ma è anche il romanzo di Hilde Moller Knag, e per lei comincia proprio nel giorno del suo compleanno, passa attraverso l'insolito regalo che suo padre, il maggiore Albert Knag, le ha inviato dal Libano e approda a una notte stellata nel giardino della famiglia Knag a Lillesand... Ma è anche il romanzo appassionante della storia della filosofia, e per tutti noi comincia dagli atomi di Democrito e dalle idee di Platone, passa attraverso le geniali intuizioni di Galileo e il complesso sistema di Hegel e approda all'esistenzialismo di Sartre e al multiforme panorama del pensiero contemporaneo.
La mia opinione: questo libro non è altro che un piccolo compendio dei principali filosofi della storia sottoforma di romanzo per ragazzi, ma il bello è che non lo sembra. Non c’è alcun nozionismo, bensì le domande filosofiche che si pone la protagonista spinta da un misterioso qulacuno, sono semplicemente le domande che ogni essere umano si è posto prima o poi nella vita. Niente di più e niente di meno, e questo libro fa sopratutto capire come la filosofia non sia qualcosa di lontano da noi, una materia da studiare e imparare, ma scaturisce da noi stessi, dal nostro bisogno di risposte per poter vivere. La trama è semplice e al tempo stesso non lo è, ma ti pare letteralmente un mondo. Ricordo che lo lessi alla fine delle scuole medie perchè poi avrei iniziato il liceo classico e una delle materia che avrei dovuto studiare per la prima volta lì era appunto la filosofia. Ora inutile dirvi che questo romanzo non mi ha certo aiutato poi nello studio di quella materia, studiare filosofia vuol dire anche studiarne la storia ed è una cosa più seria, ma mi ha cetamente aperto la mente a domande che non mi ero mai posta e mi ha permesso di capire meglio da cosa nasce la filosofia e che i fiolosofi sono persone esattamente come noi che hanno semplicemente cercato delle risposte a quesiti universali.
- I Miserabili, di Victor Hugo
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Teama:  E’ la storia di Jean Valjean, ex carcerato, ancora ricercato che vive sotto mentite spoglie cercando redenzione e di Javert, il poliziotto che lo insegue. Ma è anche la storia di Cosetta, la bambina salvata e adottata da Valjean, e Mario, il giovane che si innamorerà di lei. Ed infine è la storia dell’immensa folla dei miserabili che popolano i bassifondi di Parigi in fondo quasi indifferenti ai grandi avvenimenti della storia che stanno vivendo.
La mia opinione: Se tralasciamo la trama centrale di questo romanzo che altro non è che un dramma, un tipico romanzo dell’ottocento con un personaggio principale che deve vivere un viaggio interiore di redenzione e che contine molti dei temi comuni a tutti i romanzi dell’epoca, ciò che veramente colpisce di questo libro, o almeno che ha colpito me, è tutto ciò che è stato costruito intorno alla trama. L’ambientazione storica e sociale è estremamente dettagliata e curata sembra quasi di poter respirare l’aria della Parigi dell’Ottocento quasi. I grandi avvenimenti storici vengono descritti sia da un punto di vista esterno, che da quello interno del popolo francese e delle classi indigenti che sono praticamente un altro personaggio molto importante del romanzo. La folla, il popolo quasi come mente collettiva come sentimento unico permea le pagine, e le descrizioni della vita quotidiana di così tante persone con vite e mestieri diversi è veramente affascinante. Questo non è semplicemente un romanzo che racconta una storia, è un romanzo che racconta La Storia con la S maiuscola.  Usi, costumi, credenze religiose e supersistizioni, peccati e virtù di kigliaia di persone sono decritti minuziosamente in questa pagine in modo così particolareggiato da quasi travolgere il lettore. Queste parti corali, questi affreschi storici sono ciò che ricordo di I Miserabili e che porto con me, non tanto la storia di Cosetta. E certamente questo libro ha ampliato il mio amore per la storia.
- Ka, di Roberto Calasso
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Trama: «Chi è Ka?» si domanda l’immenso uccello Garuda, sprofondato tra le fronde dell’albero Rauhina, quando incontra questo nome alla fine di un inno dei Veda. Ka è il nome segreto di Prajapati, il Progenitore, colui che ha dato origine ai trentatré dèi e agli innumerevoli uomini. Presto gli dèi e gli uomini lo avrebbero trascurato, sino quasi a dimenticarlo. Ka significa «Chi?», ed è l’ultima domanda, che si pone quando tutte le altre sono state poste. Ma prima dovranno scorrere molti eoni, sorgere e dissolversi molti mondi, in una sequenza di vortici il cui occhio è Ka stesso. Così appaiono i Deva, gli dèi che si battono contro altri dèi, gli Asura, per conquistare il succo inebriante del soma; i Sette Veggenti, che osservano il corso del mondo dagli astri dell’Orsa Maggiore – e talvolta intervengono; Siva, Brahma, Visnu, con le loro vicende intrecciate, variate, riverberate di èra in èra; manifestazioni della Dea, come Sati e Parvati, congiunte a Siva in amori interminabili; il giovane Krsna e il suo corteo erotico di mandriane, le gopi; Krsna maturo, che sovranamente regge le sorti della funesta guerra fra cugini tramandata dal Mahabharata; e infine, già in mezzo al kaliyuga, l’«età del colpo perdente» in cui viviamo, si fa avanti un principe che abbandona la casa del padre e scopre una via della liberazione mai prima calcata: il Buddha. Nella mente si compie ciò che nella mente aveva avuto inizio – e che forse innanzitutto nella mente era avvenuto, per chi sa che «il mondo è come l’impressione che lascia il racconto di una storia», secondo le parole di un antico testo indiano. Per rispondere all’ultima domanda occorre attraversare tutte le storie. E per attraversare tutte le storie occorre porsi, come accadde a Garuda, la domanda su chi silenziosamente le ospita: Ka. 
La mia opinione: Ho citato questo libro di Calasso, ma avrei potuto citare anche Le nozze di Cadmo e Armonia come libro che spalanca la mente del lettore, però siccome quest’ultimo si basa sulla mitologia greca e quindi occidentale, per me non è stato così scioccante poichè la conoscevo già approfonditamente grazie ai miei studi classici, mentre Ka essendo incentrato sulla mitologia indiana e asiatica mi ha certamente introdotto a qualcosa che non conoscevo e che quindi mi ha stupito di più. Ka è un libro senza trama o logica narrativa, è un lungo viaggio, circolare e convoluto all’interno della mitologia indiana e asiatica, un piccolo caleidoscopio di storie personaggi collegati e legati tra di loro da mille fili colorati. Certamnte se volete studiare la mitologia in modo serio questo non vi servirà molto saranno altri i libri da leggere, questta è solo una sgargiante introduzione, per niente chiara , ma senza dubbio affascinante a qualcosa che è lontano da noi occidentali. Mi ha affascinato come libro, sì, mi ha spitnto a studiare la filosofia e mitologia siatica più approfonditamente, no. io preferisco i libri più chiari e più logici per conoscere materie nuove. Ma senza dubbio mi ha colpito e non l’ho mai dimenticato.
- La città della gioia, di Dominique Lapierre
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Trama:  Deluso e amareggiato sotto il profilo professionale, un giovane medico statunitense lascia il suo paese e si trasferisce in India alla ricerca di qualcosa che gli restituisca il senso dell’esistenza, intraprendendo un lungo viaggio dalla ricca America alle bidonville di Calcutta.  Ma proprio qui, nelle allucinanti colonie di lebbrosi della «Città della gioia», in mezzo a inondazioni, fame e malattie, il protagonista riuscirà a ritrovare la forza di riscattarsi. Un romanzo sconvolgente, l’epica della speranza e dell’amore, una straordinaria lezione di coraggio.
La mia opinione: mi spiace che questo libro non sia più stato ripubblicato in tempi recenti perchè è veramente secondo me un romanzo molto ma molto importante per capire il concetto di volontariato o aiuti umanitari, o semplimente di altruismo e redenzione. Anche qui la trama non è niente di sconvolgente o nuovo, ho letto altri libri ancora più commoventi riguardanti i lebbrosi come ad esempio Moloka'i di  Alan Brennert (pubblicato in italiano col titolo L’ISOLA DEI FIORI ROSSI link: https://amzn.to/3jZw8XH), e in materia di redenzione/rinascita/altruismo sarebbe senz’altro da nominare SIDDHARTHA di Herman Hesse, ma sapete che io non scelgo mai la via più comune. A mio avviso o almeno per me La città della gioia racchiude in sè tutti questi importanti insegnamenti che è possibile ritrovare in latri libri, come un piccolo e prezioso compendio sottoforma di una storia semplice e chiara senza troppa filosofia, anzi a tratti fin troppo cruda e sintetica. Ma è questo suo essere così sintetica e vera che me l’ha fatta apprezzare di più. Non è senza dubbio un libro piacevole, ma insegna qualcosa in modo diretto senza fronzoli. Ne è stato tratto anche un film dallo stesso titolo che vi consiglio. E vi voglio citare anche un altro libro basato più o meno sugli stessi argomenti per me molto importante:The small woman, di Alan Burgess.  Non so se sia disponibile in italiano, ma è la storia di una missionaria inglese di umili origini in Cina. La vita di una piccola e modesta donna, che non ha grandi sogni aiuta solo un piccolo villaggio e poi akcuni bambini, ma sono le piccole cose e le piccole vite che alla fine contano, no? Anche da questo è stato tratto un film che amo molto intitolato La locanda della sesta felicità.
                                      - Amabili resti, di Alice Sebold
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Trama: Susie, quattordicenne, è stata assassinata da un serial killer che abita a due passi da casa sua. È stata adescata da quest’uomo dall’aria perbene, che la stupra, poi fa a pezzi il suo cadavere e nasconde i resti in cantina. E a raccontare la sua storia è lei stessa che come fantasma assiste al dolore dei suoi genitori e all’indagine sul suo omicidio.
La mia opinione: Sicuramente è la scelta narrativa di far parlare la vittima del suo omicidio e di farla assistere a tutte le conseguenze che ne seguono a rendere così emotivamente toccante questo libro. E ciò che lo fa funzionare così bene è nache che non è mai drammatico o troppo sentimentale, è realistico asciutto e chiama le cose col loro nome senza ingigantirle o minimixzzarle. Stupr e, omicidio, sono parole grosse, importnati che quin vengono utilizzate nel modo giusto e migliore per colpire il lettore.  Non per niente la’utrice è stata vittima vittima lei stessa di uno stupro che l’ha cambiata per sempre, come racconta nel libro LUCKY. E quando ha parlare è una vera vittima fa tutta la differenza. Ora non so se questo libro mi ha colpito tanto perchè sono una donna, non ve lo so dire, e non so dirvi se anche da un uomo può fare lo stesso effeto, ma di certo è un libro importante.
- Linea rosa, di Dina Silver
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Trama: Sydney Shephard è una ragazza sveglia, determinata e piena di vitalità. Frequenta l'università e ha un fidanzato straordinario, Ethan, che ama tantissimo e con il quale progetta di sposarsi. Un giorno però una doppia linea rosa su un test di gravidanza cambia per sempre i suoi programmi per il futuro: Sydney, infatti, scopre di aspettare un figlio... Grace è una bambina troppo alta per la sua età e ha una nonna che manda regali solo a lei e non al suo fratellino: quando, durante una lezione di scienze, scopre di essere nata anni prima del matrimonio dei suoi genitori, rimane turbata e comincia a farsi mille domande. Chi è davvero suo padre? Perché la madre l'ha tenuta all'oscuro di tutto?
La mia opinione: Dubito che questo libro sia ritenuto fondamentale o cambia vita da altre persone a parte me, molti neppure lo conosceranno, ma per quanto mi riguarda è un romanzo che pure nella sua semplicità affronta l’argomento di una gravidanza giovanile in modo semplice diretto e duplice, dal punto di vista sia della madre che della figlia. Quindi la storia si dipana tra passato e presente mostrando le conseguenze di ogni decisione passata. Non è niente di sconvolgente, nè un capolavoro della letteratura, ma trovo affronti questo tema e indirettamente anche il tema aborto, in modo molto diretto senza giudizio. Forse sorvola su alcune problematica, forse semplicizza troppo alcune cose, probabilmente esistono romanzi molto più forti diretti e importanti su questi stessi argomenti, ne sono più cvhe certa. Ma per quanto mi riguarda io ho leto questo e mi ricordo questo come una lettura che ha cambiato il mio punto di vista su alcune cose.
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francescacammisa1 · 2 years
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Ma la vita è triste e solenne. Ci fanno entrare in un mondo meraviglioso, ci incontriamo, ci salutiamo e percorriamo la stessa strada per un pezzo, poi scompariamo nel medesimo modo assurdo e improvviso in cui siamo arrivati.
Jostein Gaarder - Il mondo di Sofia
Ph Gunnar Smoliansky
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liberolibro · 10 months
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thehopeofroby · 3 years
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Tu che ne pensi del mondo, Sofia? Credi che il mondo sia possibile? Anch’esso è sospeso nello spazio! La cosa più triste è che, crescendo, noi non ci abituiamo soltanto alla legge di gravità bensì al mondo così com’è. In altre parole, perdiamo a poco a poco la capacità di stupirci per quello che il mondo ci offre. Ed è una perdita grave, alla quale i filosofi cercano di porre rimedio. Nel nostro animo, noi intuiamo che la vita è un mistero. E questa è una sensazione che abbiamo provato una volta, molto tempo prima che imparassimo a pensarci.
Jostein Gaarder, Il mondo di Sofia
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myfavouritebooks · 5 years
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La vita di un uomo si riassume semplicemente così: C'era un volta... E venne una notte
Semplicemente perfetto
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somehow---here · 6 years
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Ma la vita è triste e solenne. Ci fanno entrare in un mondo meraviglioso, ci incontriamo, ci salutiamo e percorriamo la stessa strada per un pezzo, poi scompariamo nel medesimo modo assurdo e improvviso in cui siamo arrivati.
Jostein Gaarder, Il mondo di Sofia, pag. 212
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topaudiobooksit · 2 years
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Il mondo di Sofia - Jostein Gaarder https://ift.tt/koGtBzD
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Sophie's world.
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an-eternalchild · 7 years
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Sono sempre quelli che fanno domande ad essere i più pericolosi.
Il mondo di Sofia, Jostein Gaarder
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perpassareiltempo · 4 years
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Non era triste che la maggior parte delle persone si dovesse ammalare per rendersi conto che è bello vivere?
Jostein Gaarder - Il mondo di Sofia
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Caro diario,
Ho sempre avuto difficoltà a raccontarmi, forse sarebbe stato più facile parlarti di un argomento che non mi toccasse direttamente ma, ho deciso di mettere le cuffiette, immaginarmi davanti ad una finestra con vista mare, ed iniziare a scrivere.
Ho compiuto diciannove anni nel pieno della quarantena, lontana da tutti gli amici e dai parenti ma, nonostante questo ho avuto al mio fianco i miei genitori e per questo ne sono grata.
Mi sono chiesta a lungo che tipo di problemi, ansie e preoccupazioni avrei dovuto affrontare in questa quarantena. D'altronde quando sei costretto a stare in casa inizi a riflettere su tutto, senza distrazioni, proprio perché non ne hai. Riesci a pensare a 360°
È come se il tempo si fosse fermato, come se tutto fosse immobile, con me ed i miei pensieri al centro. Sono qui che mi guardo crescere, tra le mie insicurezze e le mie decisioni.
Sto imparando conoscermi, a smettere di nascondere le emozioni e soprattutto ad accettarle, a capire come sto cambiando e cosa voglio dalla mia vita. Non nego che tutto questo mi spaventa, sono sempre stata una ragazza con mille ambizioni e sogni nel cassetto ma, se non dovessi riuscire a realizzarli? se non mi dovessi sentire all’altezza? E se sentissi di aver fallito? In fin dei conti è sempre difficile guardarsi dentro.
Nonostante queste domande che mi ronzano continuamente in testa, ho riscoperto diversi passioni, ho ritrovato un posto sicuro nei libri, cosa che ad essere sincera non mi capitava da un po’, tra questi porto nel cuore “Novecento” di Alessandro Baricco, “Va dove ti porta il cuore” di Susanna Tamaro e “Il mondo di Sofia” di Jostein Gaarder.
Sto finalmente trovando il tempo per guardare qualche serie e diversi film, mentre, a differenza di molti altri, le mie doti in cucina sembrano essere ancora inesistenti.
Ho creato nuove playlist su Spotify, che custodisco con amore e , ammetto, un po’ di gelosia ed accompagnano gran parte delle mie giornate, alternandosi ai miei sbalzi d’umore, passando da Eminem e Post Malone a Ultimo e Ligabue.
La musica è sempre stata una delle mie compagne più fedeli.
A Giugno avrò la maturità, è dalla prima superiore che aspetto questo momento, mi sono immaginata tante volte il mio esame e la fatidica notte da passare con le amiche cantando in macchina “Notte prima degli esami” ma, probabilmente sarà del tutto diverso.
Ho cambiato scuola in quinta superiore, è stata una decisione difficile, credo di averci pensato tutta l’estate, avevo mille dubbi e perplessità, l’idea di una classe nuova, nuovi professori e un nuovo ambiente. Ad oggi ti dico che penso di aver fatto la scelta giusta.
I primi mesi del 2020 sono stati pieni di emozioni, ho preso la patente, ho fatto il primo tatuaggio, ho superato il colloquio di ammissione alla facoltà di psicologia e d’un tratto ho visto tutto fermarsi. Non posso negarti che mi manca uscire con i miei amici, andare ai concerti, passare i pomeriggi con il mio cane in campagna, il primo ad avermi insegnato il valore dell’amicizia.
Mi capita spesso di pensare a quanto sia paradossale questa situazione, prima ci lamentavamo perché le nostre giornate erano troppo piene, invidiavamo chi aveva più tempo libero di noi, sognavamo le domeniche per poter guardare Netflix e ora che abbiamo tutto questo rimpiangiamo la vita di prima.
Forse non siamo in grado di apprezzare quello che abbiamo, ho capito che il mondo stava già dirigendosi verso una realtà in cui si vive come “carcerati”: chiusi ognuno nelle proprie dimensioni egoistiche, preferendo un sms ad una telefonata, vivendo in un mondo sempre più spersonalizzato e digitalizzato.
In questo periodo in cui l’uomo si è fermato la natura invece ha continuato imperterrita il suo corso, gli animali selvatici hanno preso coraggio e sono entrati nelle città, i delfini sono andati a nuotare in laguna e anche il livello di inquinamento sembra essere diminuito. Forse questo dovrebbe farci riflettere, ricordarci che questo pianeta non è solo nostro e l’uomo dovrebbe smetterla di appropriarsi di quello che per natura non gli spetta, forse dovremmo pensare un po’ di più agli altri è un po’ meno a noi stessi.
Mi auguro che questa quarantena abbia portato le persone a riflettere, a cercare di migliorarsi, a dare più valore ai piccoli gesti, a smetterla di pensare esclusivamente al benessere personale e ad eliminare la cattiveria, smettendo di giudicare e cercando di essere più solidali.
Caro diario adesso ti saluto, è arrivata l’ora di aprire Spotify.
PS: ti confido alcune delle mie canzoni
Sunflower, Post Malone
Not afraid, Eminem
Sono sempre i sogni a dare forma al mondo e Certe notti, Ligabue
Io e Anna, Cesare Cremonini
Non sei tu, Gazzelle
The Scientist, Coldplay
L’ego, Marracash
Mille universi, Ultimo
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latramadellavita · 7 years
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Essere o non essere non esaurisce il problema. Il problema è che cosa siamo. Siamo veramente umani fatti di sangue e di carne? Il nostro mondo è costituito da cose vere o siamo circondati dalla coscienza?
Il mondo di Sofia
http://latramadellavita.blogspot.it/
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ipusheveryoneaway · 6 years
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Da quel giorno, ho sempre creduto che la miglior medicina per il dolore fosse la rabbia.
— Jostein Gaarder, Il mondo di Sofia
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camillag94 · 5 years
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Da quel giorno, ho sempre creduto che la miglior medicina per il dolore fosse la rabbia.
— Jostein Gaarder, Il mondo di Sofia
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ludoluli-blog · 7 years
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"Crescendo noi non ci abituiamo soltanto alla legge di gravità bensì al mondo così com’è. Perdiamo a poco a poco la capacità di stupirci per quello che il mondo ci offre. "
Jostein Gaarder - Il mondo di Sofia
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