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#Franklin Delano Roosvelt
ferrolano-blog · 10 months
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La pregunta que nos debemos hacer todos los demócratas, incluidos los de ideas conservadoras, es ¿quiénes están detrás de la actual cacería y campaña contra el legítimo gobierno de coalición de Pedro Sánchez? Se habla mucho de la derecha política y mediática, pero todos ellos carecen de intelecto suficiente para programar una cacería como la llevada a cabo... Los análisis obvian la tercera pata de la conspiración, la derecha económica, básicamente rentista, heredera de los otrora monopolios públicos. Son estas élites quienes financian multitud de panfletos profundamente reaccionarios... Quiero pensar que Pedro Sánchez goza de apoyos económicos, básicamente élites foráneas, que permitan, llegado el caso, dar un toque de atención a ciertas élites patrias iliberales... Por eso, permítanme poner un ejemplo de lo que debería hacer Pedro Sánchez, emular al mejor presidente de la historia de los Estados Unidos, Franklin Delano Roosevelt, quién dijo: "Ahora sabemos que un gobierno del dinero organizado es tan peligroso como un gobierno de la mafia organizada. Nunca antes en nuestra historia esas fuerzas han estado tan unidas contra un candidato como lo están hoy. Me odian de manera unánime, y yo doy la bienvenida a su odio. Me gustaría que mi primer gobierno fuera recordado por la batalla que libraron el egoísmo y la ambición de poder. Y me gustaría que se dijera que durante mi segunda presidencia esas fuerzas se encontraron con la horma de su zapato”... Esperemos que Pedro Sánchez se inspire en el gran Frank Delano Roosvelt (Juan Laborda)
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affascinailtuocuore · 3 years
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P. Roth-IL COMPLOTTO CONTRO L’AMERICA. Il piccolo Phil racconta la vita, le paure e i desideri di una famiglia ”ebraico-americana” di Newark-New Jersey, in anni pericolosi.
P. Roth-IL COMPLOTTO CONTRO L’AMERICA. Il piccolo Phil racconta la vita, le paure e i desideri di una famiglia ”ebraico-americana” di Newark-New Jersey, in anni pericolosi.
      IL COMPLOTTO CONTRO L’AMERICA di Philip Roth è un’ucronia, ovvero la versione alternativa, di solito indesiderabile, di un fatto reale, una sorta di post-verità trumpiana.  Nel caso specifico si racconta l’elezione a presidente degli USA-1940  di  Charles Lindbergh, il  mitico aviatore che nel 1927 vola in solitaria e in un’unica tappa da  New York a Parigi, alla guida dello “Spirit of…
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rebelontheroad · 4 years
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#FearlessWomen - ELEANOR ROOSVELT
Anna Eleanor Roosevelt, meglio conosciuta come Eleanor Roosevelt, è stata un'attivista e First Lady in quanto moglie del 32º Presidente degli Stati Uniti d'America, Franklin Delano Roosevelt.
Durante tutta la sua vita si impegnò attivamente nella tutela dei diritti civili e si oppose all'emendamento per la parità dei diritti che impediva di promulgare leggi speciali a protezione delle donne lavoratrici.
Ebbe un ruolo importante nel processo di creazione delle Nazioni Unite e fu parte della commissione che delineò e approvò la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo. 
Eleanor fu molto attiva nel sostenere il movimento americano per i diritti civili e per i diritti delle comunità Afroamericane. Nel 1943 gettò le basi per la costituzione della "Freedom House", un istituto di ricerca per la promozione della pace e della democrazia nel mondo.
Dal 1933 al 1945, nel suo ruolo di First Lady, sostenne e promosse le scelte e la linea politica del marito nota come New Deal, grazie al quale gli Stati Uniti riuscirono a superare la grande depressione dei primi anni trenta.
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nelcuoreunaspina · 4 years
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La vera libertà individuale non può esistere senza sicurezza economica ed indipendenza.
La gente affamata e senza lavoro è la pasta di cui sono fatte le dittature.
(FRANKLIN DELANO ROOSVELT)
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historicpicturess · 7 years
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Churchill, Roosevelt and Stalin, the three great winners at the Yalta Conference of 1945 during World War II. The three political leaders of the main allies countries took then important decisions on the continuation of the conflict, about the future asset of Poland and on the establishment of the Organization of the United Nations.
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Vaccini, vaccinazioni, vaccinati Oggi e Ieri
06/05/2021
Svolta storica degli Stati Uniti che hanno deciso di rinunciare alla protezione dei brevetti sui vaccini anti Covid. "Le circostanze sono straordinarie" ha spiegato Biden. 
Il direttore dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus ha parlato di momento monumentale nella lotta contro il Coronavirus: ora anche Paesi in forte difficoltà sia economica che epidemiologica, come India e Brasile, potranno fabbricarsi in casa il siero anti-virus.Per le case farmaceutiche invece nessuna svolta storica!
 Alla richiesta di liberalizzare i brevetti dei vaccini ecco l'ennesima risposta:“No alla sospensione dei brevetti dei vaccini covid, non aumenterà la produzione”Case farmaceutiche contro la sospensione dei brevetti dei vaccini covid. 
Secondo la Federazione internazionale dei produttori e delle associazioni farmaceutiche, la posizione del governo Usa che si schiera per la sospensione temporanea dei brevetti dei vaccini anti-Covid, è "deludente". "Il nostro obiettivo è di garantire che i vaccini Covid-19 siano rapidamente ed equamente condivisi in tutto il mondo. Ma, come abbiamo costantemente affermato, una rinuncia è la risposta semplice ma sbagliata a ciò che è un problema complesso. 
La rinuncia ai brevetti dei vaccini Covid-19 non aumenterà la produzione né fornirà soluzioni pratiche necessarie per combattere questa crisi sanitaria globale" fanno sapere le case farmaceutiche, concludendo: "Il sistema internazionale di proprietà intellettuale ha dato alle aziende la fiducia per impegnarsi in più di 200 accordi di trasferimento tecnologico per espandere la consegna dei vaccini Covid-19 sulla base di partnership senza precedenti tra i produttori di vaccini industrializzati e dei paesi in via di sviluppo. 
L'unico modo per garantire un rapido aumento e un equo accesso ai vaccini a tutti coloro che ne hanno bisogno rimane un dialogo pragmatico e costruttivo con il settore privato".
Un po' di storia per mettere a confronto le scelte delle case farmaceutiche dei nostri giorni a quelle di medici come Bruce Albert Sabin, inventore del vaccino antipolio. 
Il 3 marzo del 1993 moriva a 86 anni all’ospedale della Georgetown University di Washington Bruce Albert Sabin. È diventato famoso anche come “l’uomo della zolletta di zucchero”: era stato infatti lui a ideare il più diffuso vaccino contro la poliomielite che veniva somministrato con una zolletta imbevuta. Il suo nome viene spesso citato in questi giorni per via della pandemia da coronavirus, dell’andamento lento della campagna vaccinale, dei brevetti: chi propone di condividerli e chi dice che è impossibile.“È il mio regalo a tutti i bambini del mondo”, disse invece Sabin che visse una vita piuttosto rocambolesca, spesso drammatica. 
Non ha mai vinto il Premio Nobel per la Medicina ma è finito nel ritornello della canzone del film Mary Poppins con quel “poco di zucchero e la pillola va giù”. Un inno, allegro e inconsapevole, alla sconfitta di un’epidemia tragica.  Sabin era nato nel 1906 nel ghetto di Bialystok, in Polonia, una città parte dell’Impero Russo. Quando aveva 15 anni era partito con la famiglia per gli Stati Uniti. Il padre Jacob era artigiano: aveva deciso di partire per via della crescente ostilità anti-ebraica che si andava diffondendo in Europa. Bruce Albert fin dalla nascita era quasi cieco dall’occhio destro.Con l’appoggio dello zio, divenne un promettente studente di odontoiatria alla New York University. 
Quando però lesse il libro I cacciatori di microbi di Paul de Kruif cambiò idea: non più dentista, ma medicina. Microbiologia, per la precisione: un’epifania. L’aneddotica sulla sua vita racconta che andasse perfino raccogliendo microbi per la città, lì dove capitava: stagni, polvere, cassonetti della spazzatura e via dicendo.Sabin si laureò, divenne capo della ricerca pediatrica, assistente di William Hallock Park, celebre per gli studi sulla difterite. Approfondì quindi lo studio delle malattie infettive: la poliomielite era una piaga in quegli anni. 
La malattia virale aveva paralizzato tra il 1951 e il 1955 oltre 28.000 bambini. Diverse migliaia le vittime. Nel solo 51 negli USA aveva colpito 21.000 persone; in Italia oltre 8.000 nel 1958.La poliomielite colpisce il sistema nervoso centrale e in particolare i neuroni del midollo spinale. Il contagio avviene per via oro-fecale: ingestione di acqua o cibi contaminati o tramite la saliva e le goccioline emesse con i colpi di tosse e gli starnuti da soggetti ammalati o portatori sani. La fascia più a rischio sono i bambini sotto i cinque anni di età. L’1% dei malati sviluppano paralisi, il 5-10% una meningite asettica. Un vaccino annunciato negli Stati Uniti nel 1934 si era rivelato inefficace, anzi letale. 
Il Presidente Franklin Delano Roosvelt il 3 gennaio del 1938, costretto su una sedia a rotelle con una diagnosi di poliomielite – che in seguito sarebbe stata contestata – scrisse un appello sui quotidiani e fondò la National Foundation for Infantile Paralysis allo scopo di raccogliere fondi per la lotta alla malattia. La campagna, alimentata anche da volti noti, fece esplodere l’attenzione sulla poliomielite.Sabin era uno scienziato rigoroso ed intransigente. 
Un’esplosione di contagi a New York lo aveva spinto a studiare la polio, dal 1931 presso l’University of Cincinnati, nello stato dell’Ohio. Il suo primo grande risultato fu capire che non si trattava di un virus respiratorio: ma che vive e si moltiplica nell’intestino. Aveva inaugurato l’epoca degli enterovirus. Ma allo scoppio della II Seconda Guerra Mondiale Sabin partì come ufficiale medico: sbarcò in Sicilia e poi a Okinawa, in Giappone; a Berlino aveva intanto assistito a una terribile epidemia di polio. Quando tornò in America riprese le sue ricerche armando un laboratorio con 10mila topi e 160 scimpanzé. 
Mise a punto così un vaccino che si basava su ceppi indeboliti e che andava somministrato per via orale. Jonas Salk, ricercatore della University of Pittsburgh, aveva realizzato intanto tre vaccini, uno per ogni tipo fondamentale di polio, a partire da virus uccisi e conservati in formalina, che gli USA nel 1952 approvarono. Il farmaco di Salk tuttavia non preveniva il contagio iniziale e veniva somministrato tramite iniezione.A chiamare in causa gli sforzi di Sabin fu l’Unione Sovietica che, con altri Paesi dell’Est europeo, richiese allo scienziato di sperimentare il farmaco sulla sua popolazione. Fu un successo: il primo Paese a produrlo su scala industriale fu la Cecoslovacchia, poi la nativa Polonia, l’Urss stessa, la Repubblica Democratica Tedesca e la Jugoslavia. L’autorizzazione in Italia arrivò nel 1963, dal 1966 il vaccino divenne obbligatorio. In ritardo arrivarono anche gli Stati Uniti.Si vaccinarono milioni di bambini in tutto il mondo. L’ultimo caso negli Usa risale al 1979, in Italia al 1982.
 Sabin divenne molto celebre: ricevette 40 lauree honoris causa, il Premio Feltrinelli, la Medaglia Nazionale per la Scienza. Divenne anche presidente del Weizmann Institute of Science di Rehovot, in Israele, e dopo la pensione continuò a studiare i tumori, il morbillo e la leucemia. “Non dobbiamo morire in maniera troppo miserabile – diceva – La medicina deve impegnarsi perché la gente, arrivata a una certa età, possa coricarsi e morire nel sonno senza soffrire”.
Se dolce come lo zucchero era il suo farmaco, altrettanto non era lui a quanto pare: dai modi spesso burberi, anche per una vita fin dall’infanzia segnata da drammatici sconvolgimenti che, non finirono in età adulta: la sua prima moglie, madre delle figlie Amy Deborah – chiamate come le nipoti uccise dalle SS durante la guerra – si tolse la vita trangugiando barbiturici nel 1966. Eredi dello scienziato vivono in Italia, tra Milano, Biella e Bologna. “Il vaccino di Sabin – si legge sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità – somministrato fino ad anni recenti anche in Italia, ha permesso di eradicare la poliomielite in Europa ed è raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità nella sua campagna di eradicazione della malattia a livello mondiale”.
Se Sabin così spesso viene tirato in causa in questi giorni è per la sua decisione di non brevettare la sua invenzione, rinunciando allo sfruttamento commerciale dell’industria farmaceutica. “Tanti insistevano che brevettassi il vaccino, ma non ho voluto. È il mio regalo a tutti i bambini del mondo”, disse e non guadagnò un dollaro dalla sua scoperta. Donò i ceppi virali all’Urss, superando le gare sull’orlo della Cortina di Ferro, tra Usa e Urss, in piena Guerra Fredda, e continuò a vivere del suo stipendio da professore. 
Molti lo tirano quindi in ballo per la campagna vaccinale, e la penuria di farmaci, contro il coronavirus che avanza a fatica in queste settimane, questi mesi.La questione è argomento di dibattito ormai da mesi. Oxfam ed Emergency hanno scritto un appello al governo per la liberalizzazione dei brevetti “ponendo fine al monopolio delle case farmaceutiche. A cominciare dal vaccino italiano Reithera, in dirittura d’arrivo”. Un brevetto riconosce un monopolio: un’esclusiva di produzione, uso e vendita. Vale di solito 20 anni. 
Questo meccanismo è considerato da molti economisti ed esperti un incentivo per investire nella ricerca. È anche vero però che molte ricerche vengono – e sono state, nel caso specifico – finanziate da ingenti investimenti pubblici.I vaccini sono anche farmaci poco redditizi rispetto a quelli che vengono assunti per una malattia cronica. I governi hanno in effetti la possibilità di sospendere momentaneamente il monopolio, da Risoluzione 58.5 dell’Assemblea Mondiale della Sanità (Ams). Una strada alternativa, come ha ricordato il Post in un lungo e approfondito articolo sulla questione, potrebbe essere una licenza su base volontaria da parte delle aziende farmaceutiche che permetta la produzione ad altre società. 
Il dibattito è comunque molto più complesso di così e si ramifica in tutti i brevetti che possono esserci dentro un solo vaccino, nelle norme per gli stabilimenti industriali, negli accordi e le collaborazioni tra case farmaceutiche (Sanofi e Novartis si occupano dell’imballaggio e del confezionamento dei lotti di Pfizer e BioNTech, per esempio), nelle autorizzazioni in arrivo per altri vaccini.
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youtubemundo-blog · 5 years
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La ley seca en los EEUU
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En este nuevo vídeo de Unprofesor os explicaremos "La ley seca en los EEUU". La ley seca en los EEUU. La ley seca es una ley que entró en vigor en Enero de 1920 (también llamada "ley volstead") y es, de hecho, la decimoctava enmienda a la constitución de los Estados Unidos. No fue revocada hasta el 5 de Diciembre de 1933 cuando Franklin Delano Roosvelt llego al poder como presidente de los Estados Unidos. Que pretendía esta ley? Pretendía prohibir la fabricación, el transporte y la venta de bebidas alcohólicas. Todos estos nuevos delitos se castigaron con multas e incluso con penas de prisión. Por que se implantó esta ley que prohibía el consumo y la venta de bebidas alcohólicas en los Estados Unidos? Hay que entender, que a principios del siglo XX, hubo una llegada masiva de inmigrantes en grandes ciudades de Estados Unidos como podían ser NY, Chicago...Toda esta nueva clase obrera que llegó, permitió que surgiera una nueva cultura urbana, basada en el consumo del alcohol y el ambiente de los salones. Cabe entender entonces que los sectores mas reactivos, mas conservadores de la sociedad americana, veían todo esto con muy malos ojos y pretendían y querían volver a los valores tradicionales americanos. Por lo tanto...se unieron en grupo, hubieron muchas protestas y al final casi obligaron a que se aprobara esta ley. Una vez aprobada, se destruyeron millones de litros de vino, licores, cerveza...se clausuraron multitud de salones, locales...Hubo un gran auge de sentencias condenatorias. Todo esto produjo que se formara una subcultura, que se abrieran tabernas clandestinas, un gran auge del contrabando que fue el caldo de cultivo de lo que se entiende por mafia. Grupos mafiosos que creaban destilerías clandestinas donde se hacía alcohol, transportes también clandestinos y bares o locales clandestinos donde se podía consumir de forma clandestina también (como decimos), ese alcohol. Esto también hizo que la mafia sobornará a políticos, policías, jueces...por lo tanto, había un clima enrarecido ya que se había aprobado una ley que pretendía acabar con el consumo del alcohol...pero por otro lado, había surgido una cultura clandestina de consumo de alcohol. Para conocer el tema en mas profundidad no te pierdas el vídeo completo sobre "La ley seca en los EEUU" y practica con los ejercicios que te dejamos a continuación. unProfesor es un canal donde podrás encontrar las clases que se enseñan en el colegio de las principales asignaturas y explicadas a través de lecciones por otros profesores, tanto de Educación Primaria como de Educación Secundaria. unProfesor es la mejor manera de entender todo aquello que no entendiste en clase. Ayudará a los alumnos que quieren reforzar sus clases del colegio, a los padres que necesitan herramientas para ayudar a sus hijos con el estudio y a los profesores que buscan más recursos para sus clases. Vísita nuestra web: https://www.youtube.com/watch?v=HLkl7q4ZwA8 Read the full article
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munove · 6 years
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¿Qué hemos hecho para merecer esto?
Políticos mediocres. Políticas soeces. Desprecio por los más débiles. Medios de comunicación serviles. Ejemplo de Totalitarismo Invertido. Todo en aras de defender un statu-quo que solo benefician al 1% más rico. Porque ellos se lo “merecen”. Ese 1% ha encontrado un aliado inesperado, sobre todo en esa franja de la población cuyo núcleo duro son los mayores de 54 años. No saben ni la que nos espera cuando estalle la madre de todas las burbujas. Y eso que solo ha asomado la patita.
etiquetas: desigualdad, pensionistas, mariano rajoy, franklin delano roosvelt
» noticia original (www.vozpopuli.com)
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elarea · 3 years
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Canillitas campeón 1945
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Nuevamente el amigo Agustín Montemuiño va quemando cartuchos con valiosísimos aportes a El AreA. El de hoy es una foto que le proporcionó Marcelo Bravo, la del desaparecido Club Canillitas del Uruguay campeón de la extinta Divisional Extra en 1945.
La foto ya ha sido añadida a la Galería Fotográfica de la Divisional, que de esta manera atesora ya las 34 imágenes y a la de Equipos Desaparecidos, que acumula 83 instantáneas.
A continuación el relato de esa brillante campaña, contenida en el libro de Agustín, “Pasiones desafiliadas”, la Biblia de los equipos desaparecidos uruguayos:
En la temporada de 1945 Canillitas comienza su rodaje en la A.U.F. disputando el torneo de “Tercera Extra” Franklin Delano Roosvelt. En el sorteo del fixture el equipo rojinegro  queda en la Serie “B” que llevaba el nombre del “Bahia F.C.”. Canillitas obtiene la serie venciendo 9 a 0 en el último partido al C.A. Cutcsa en el Parque Saroldi, no sin traspiés, ya que el partido frente a Andresito fue suspendido por los jueces por faltas de garantías, pese que a la parcialidad de Canillitas, -que en ese primer año aún no era abundante-, no había hecho nada fuera de lo común.
El ganar la serie lo obliga a medirse con Huracán del Cerro e Instrucciones, campeones de las otras dos series. El torneo finaliza en Febrero de 1946 y obtiene el torneo de la Extra ascendiendo a Intermedia. 
El equipo de Canillitas de 1945 formaba regularmente con Migales, Bergamasco y Núñez, Lima, Suárez, y Barreto, Gularte,Pellegrinetti, Gonzalez, Santangelo y Cruscio ingresando Bado, Piedras,Gonzalito y Sozzi en algunos partidos.
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Cocktail Bar Franklin '33. Lucca Centro
Cocktail Bar Franklin ’33. Lucca Centro
Lo sapevate che unendo e shakerando uno Spezzino e un Pisano dentro le Mura di Lucca vengono fuori i miglior Cocktail d’Italia? Sapevatelo! Siamo nel 1933 quando Franklin Delano Roosvelt con il “New Deal” mise fine all’era del “Proibizionismo” che durava dal 1919.
In quegli anni i locali dove poter bere alcolici erano ridotti ad essere collocati negli scantinati e nei retrobottega di molte…
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jucks72 · 7 years
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La moda dei cocktail vintage: paghereste 200 euro per un Negroni?
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La moda dei cocktail vintage: paghereste 200 euro per un Negroni?
Percorsi da una nuova febbre, i fissati del bere miscelato chiedono di sorseggiare drink vintage a New York come a Londra, a Parigi come a Tokyo.
Drink vintage? Sì, nel senso di drink preparati con i liquori originali, che risalgono all’epoca in cui i cocktail d’appartenenza venivano inventati, o comunque al periodo in cui hanno conosciuto il picco di popolarità.
Bartender e mixologist stanno cercando di assecondare la moda con una ricerca minuziosa di rum antichi e gin d’annata tra le rimanenze di bar e locali, oppure partecipando a specifiche aste in giro per il mondo.
Visto il costo elevato, molti baristi utilizzano questa materia prima preziosa per creare drink semplici, che valorizzino al massimo i liquori pregiati, con prezzi che vanno dai 200 fino ai 3000 dollari a cocktail: per un Negroni fatto con Tanqueray del 1971, vermouth del 1960 vermouth e Campari del 1970, ad esempio, il prezzo medio si aggira sui 200 dollari.
La diffusione della moda ha fatto nascere dei veri segugi specializzati nel reperire bottiglie antiche, capaci di scovare tra magazzini di vecchi locali, aste, distillerie e grossisti, un’intera fornitura di Fernet del secolo scorso o autentico gin Gordon’s Dry del 1940.
E quindi, ecco assemblato per voi dai maghi di Punch una specie di borsino del cocktail vintage, con i prezzi praticati nei locali che stanno cavalcando la moda.
1. Canon Bar a  Seattle: Champs-Élysées. Prezzo, 495 dollari
Il bartender Jamie Boudreaux di Seattle sta svuotando una preziosa collezione di 400o bottiglie d’epoca per preparare nel suo locale, il Canon, un cocktail chiamato Champs-Élysées proprio come si faceva negli anni ’30, all’epoca del Presidente Franklin Delano Roosvelt.
Utilizzando sia Courvoisier che Chartreuse del 1935, Jamie ha ricreato il cocktail esattamente come fu registrato nel lontano 1930 nel Savoy Cocktail Book.
Al prezzo di “soli” 495 dollari.
2. The NoMad Bar a New York: Tuxedo #2 –  Prezzo, 28 dollari
L’elemento chiave per il cocktail  Tuxedo #2 in lista al NoMad bar di New York, preparato con gin Beefeater Burrough Reserve, vermouth secco Noilly Prat e maraschino, è l’assenzio, rigorosamente d’epoca.
Un Pernod Fils del 1941 aggiunge al drink, oltre ai tipici sentori di liquirizia e anice, anche aromi vegetali in genere assenti, afferma il direttore del bar Leo Robitschek.
E a soli 28 dollari.
3. The Palm Court al Plaza Hotel di New York: Sidecar. Prezzo, 3.000 dollari
Semplicemente il più costoso Sidecar immaginabile, fatto con congnac Rémy Martin Louis XIII Black Pearl –una miscela che comprende acquavite invecchiata oltre 100 anni e Cointreau tedesco che risale agli anni prima della seconda guerra mondiale, quando il liquore era prodotto esclusivamente con le arance dell’isola di Curaçao.
Una vera rarità, al modico prezzo di 3000 dollari.
4) Beaufort Bar dell’hotel Savoy a Londra : Hotel Nacional. Prezzo: 250 sterline
Il cocktail “Hotel Nacional” è stato creato all’Hotel Nacional di Cuba e servito a ospiti illustri come Winston Churchill e Marlene Dietrich.
Il Beaufort di Londra ricrea una versione fedele all’originale, usando un brandy di albicocche degli anni ’60 e un rum cubano Bacardi pre-rivoluzione cubana degli anni ’40, praticamente introvabile.
Prezzo: 250 sterline (315 dollari)
5) Milk Room a Chicago: Old Pal. Prezzo: 45 dollari
Il piccolo e elegante bar di Chicago vanta una fornita collezione di liquori d’epoca impiegati per ricreare numerosi drink storici. Il preferito è l’Old Pal.
Realizzato con vermouth di segale dry, il drink che risale agli anni ’20 si abbina con il Campari del 1950 che, a detta del bartender, offre “più profondità di sapore, sfumature e note floreali” rispetto alle versioni contemporanee.
Il tutto al prezzo abbordabile di 45 dollari.
6) Jack Rose a Washington D.C.: Manhattan. Prezzo: 300 dollari
Grazie a una delle migliori collezioni di liquori d’epoca degli USA, Jack Rose propone un delizioso Manhattan fatto con vermouth Cocchi di Torino e whiskey W.L. Weller del 1982, che può arrivare a costare, per singola bottiglia acquistata all’asta, anche migliaia di dollari.
In questa annata, infatti, la casa è stata la prima a sostituire nella produzione del liquore il grano con la segale, ottenendo un sapore più pieno e fruttato.
Al prezzo di 300 dollari.
7) Il Rivoli bar al Ritz di Londra: Negroni. Prezzo: 90 sterline – 113 dollari
Vi siete mai chiesti quale fosse il gusto del  Negroni a metà del XX secolo? Bene, al Rivoli Bar di Londra, all’interno dell’hotel Savoy,  uno dei quattro cocktail d’epoca serviti è proprio il classico drink italiano, preparato con gin Gordon, Campari e vermouth Martini & Rossi, tutti rigorosamente anni ’50.
Al prezzo di 113 dollari.
8) Queen Mary Tavern, Chicago: Martini. Prezzo: 33 dollari.
Gin Plymouth del 1970 per il Martini servito al Queen Mary di Chicago,  un drink ricco, corposo e con sentori di bosco e di terra.
Solo 33 dollari.
9) Smuggler’s Cove a San Francisco: Mai Tai. Prezzo: dai 150 ai 720 dollari
Rum d’epoca per questo tiki bar di San Francisco che, tra gli altri drink, offre anche un Mai Tai preparato con autentiche bottiglie anni ’60 di rum Trader Vic’s Mai Tai.
Se ancora non sapete cos’è un tiki bar datevi bassi voti in mondanità alcolica
A seconda del tipo di rum usato, il prezzo di un Mai Tai può variare dai 150 ai 720 dollari.
[Crediti: Punchdrink]
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infocilento · 7 years
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Ecco l’almanacco del giorno e le prime pagine dei quotidiani salernitani oggi in edicola
Oggi mercoledì 12 aprile 2017 E’ il 102° giorno dell’anno, 15ª settimana. Alla fine del 2017 mancano 263 giorni.
Oggi si festeggiano: San Zeno
Sono nati oggi Marcello Lippi (1948), Andy Garcia (1956), Luca Argentero (1978)
Sono morti oggi Franklin Delano Roosvelt (1945)
E’ accaduto oggi Jurij Alekseevič Gagarin è il primo uomo a volare nello spazio (1961)
Ecco la rassegna stampa dei principali quotidiani salernitani in edicola:
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56 anni fa il primo uomo nello #spazio! Scopri rassegna stampa e almanacco del #12aprile2017 Ecco l'almanacco del giorno e le prime pagine dei quotidiani salernitani oggi in edicola
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chubby-aphrodite · 9 years
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We have faith that future generations will know that here, in the middle of the twentieth century, there came a time when men of good will found a way to unite, and produce, and fight to destroy the forces of ignorance, and intolerance, and slavery, and war.
Franklin Delano Roosevelt
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deadpresidents · 10 years
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The Roosevelts: "There's nothing like keeping the name in the family"
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In August 1876, 48-year-old James Roosevelt was absolutely devastated when his 45-year-old first wife, Rebecca, suffered a massive heart attack and died at their home in Hyde Park, New York.  James mourned Rebecca's death for nearly three years before deciding to try to end his loneliness and attempt to fill the void left by Rebecca's passing.  The widower -- now north of 50 years old -- even had a a particular woman in mind, and she happened to be a distant cousin.  James, a member of the Hudson Valley branch of the Roosevelt family, began visiting the Long Island branch of the Roosevelt family, hoping to win the interest of 23-year-old Anna Roosevelt -- better known as "Bamie" -- Theodore Roosevelt's older sister.
James's efforts were unsuccessful.  Bamie was not interested.  However, his visits to Long Island were not entirely fruitless.  The mother of Theodore and Bamie, Mittie, felt sorry for James and decided to play matchmaker.  At a dinner party that Mittie hosted, she introduced James to 26-year-old Sara Delano and the two quickly hit it off.   They married on October 7, 1880, and on January 30, 1882, Sara gave birth to their only child, Franklin Delano Roosevelt, the future President of the United States.
When he was 23 years old, Franklin D. Roosevelt did what his father was unable to do years earlier -- he joined the Hudson Valley Roosevelts and the Long Island Roosevelts by marriage.  On March 17, 1905, Franklin married Anna Eleanor Roosevelt, the niece of Bamie and Theodore.  Since Eleanor's father had died in 1894, the bride was escorted down the aisle and given away by her uncle Theodore, who just happened to be President of the United States at the time.  At the wedding, the first President Roosevelt congratulated the future President Roosevelt on the marriage between the two distant cousins by telling FDR "Well, Franklin, there's nothing like keeping the name in the family."
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apertevirgolette · 11 years
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La vera libertà individuale non può esistere senza sicurezza economica ed indipendenza. La gente affamata e senza lavoro è la pasta di cui sono fatte le dittature.
Franklin Delano Roosvelt
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