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#Finaly Fantasy VI
micro961 · 5 months
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Pedrito Él Barón - “Tears from the Afterlife”
Il singolo dell’artista sui principali stores digitali e nelle radio
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“Tears from the Afterlife” è il singolo dell’eclettico artista Pedrito Él Barón, sui principali stores digitali e dal 15 settembre nelle radio in promozione nazionale.  Non so se sapete cosa si dice sulle creature fantastiche, magiche e tutto quello che deriva dalla magia e dal fantasy. Beh, è semplice, le fate, i maghi, le streghe e gli elfi, non sono altro che creature che riescono a spostarsi in più spazi dell’esistenza, più linee di coscienza; quindi, nulla vieterebbe loro di avere contatti con la linea dell’aldilà. Sappiamo anche che, non tutti sono “malvagi”, come in questo caso, la sorella di una fata, inconsapevolmente, si ritrova una voce in testa per lo shock, dopo ciò che ha appena vissuto. Parliamo di un contatto fugace con la linea dell’aldilà. In “Tears from the Afterlife” avviene proprio questo: la sorella della fata che viene corrotta dal male, sente le lacrime della madre, uccisa dal drago, piangere per le sue figlie, mentre la prega di non rinunciare a sua sorella e di cercare di riportarla nella via della luce.
Storia dell’artista
Pietro Nigri, in arte Pedrito Él Barón, nasce l’11 dicembre del lontano 1988 a Civitanova Marche. Appena compiuti i tre anni si trasferisce a Pesaro passandoci i primi 20 anni di vita. Poi un giorno i genitori scelgono di tornare in patria materna, dove trova il suo attuale lavoro in un villaggio turistico, con mansione di barman dedicandosi comunque a svariate attività fra le quali: basket in squadre di media categoria, al ballo inizialmente street, breakdance e hip-hop, poi al caraibico e in seguito dedicandosi alle serate karaoke, fin quando si decide a fare qualcosa con le sue canzoni. Ha partecipato alle finali di Sanremo Rock&Trend 35^ Edizione nel 2022, all’UpMusic Contest, al Tour Music Fest 2022, a The Coach VI e collaborato con dueì etichette discografiche, rispettivamente: Zona Periferica Produzioni e la Energy Power Label. Oggi l’artista è sposato, con una figlia, non ha una band e tiene a specificare che è un solista che canta i suoi pezzi su basi ancora di fortuna o di YouTube, non ha nessuna scuola di canto alle spalle, nessuno stile impostato o preciso, nessuno studio di produzione, ma in molti lo hanno definito “Fusion”, ed è appassionato in particolare al mondo rock e black della musica, prevalentemente musica straniera e canzoni italiane degli anni 60’/90’. Come altro passatempo scrive libri di fantasia… ma questa è un’altra storia!
Spotify: https://open.spotify.com/artist/5MGpuF3JBgLPENJv1ZfRNN
SoundCloud: https://soundcloud.app.goo.gl/cSjZr
YouTube: https://youtube.com/@pedritoelbaron
Instagram: https://www.instagram.com/pedrito.el.baron/
Facebook: https://www.facebook.com/pietro.nigri.5
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a-tarassia · 2 years
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Esiste un universo parallelo in cui tutte le mie fantasie si realizzano e i miei desideri si esaudiscono e io verrò sbranata da voi in un moto di odio derivato dall'adorazione infinita che provate verso di me e finalmente vi possederò tutti per sempre e voi mi possederete per sempre tutti.
- finale tratto dal libro col finale più bello della storia dei finali dei libri
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veronica-nardi · 3 years
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The Wolf
“A questo mondo, sono colui che più desiderava che tu vivessi spensierata e che non ti sentissi come un uccello in gabbia. Ma alla fine, sono colui che ti ha costretto a vivere tra le bugie e nell’agonia. Ora, aprirò la gabbia per liberarti.”
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Dopo oltre tre anni da quando è stata girata, a novembre questa serie ha visto finalmente la luce. So che ha avuto non pochi problemi con la censura per via di contenuti violenti, e ci credo: le scene violente in questa serie ci sono, e sembrano come mozzate, perché immagino siano stati costretti a tagliare e rigirare alcune parti.
Ho visto The Wolf solo per Xiao Zhan, lo dico subito.
Aspettavo questa serie e sono contenta che sia uscita, ma quella che sto davvero aspettando e che non vedo l’ora che esca è The Oath of love. USCITE QUESTO DRAMA, MADONNA BENEDETTA IN CARRIOLA.
Un’altra cosa che voglio dire subito è che questo drama non mi ha fatta impazzire, e penso che abbia alcuni problemi, ma è anche vero che a parte The Untamed è il drama migliore di Xiao Zhan tra quelli che ho visto finora (Joy of life, arriverò anche da te). Non che ci voglia molto a essere migliore di quella specie di brutta copia trash di Harry Potter che è stata Super Star Academy.
Un adolescente cresciuto dai lupi e che ha sviluppato sensi acuti e soprannaturali, incontra una donna di nome Ma Zhaixing, figlia adolescente di un funzionario del governo - e il duo stringe una solida amicizia.
Ma Wolf Boy conosce poco le vie della società civile e viene facilmente ingannato dal fratello di Ma Zhaixing facendolo attaccare un potente gruppo di persone che poi gli dà la caccia e lo fa cadere da una scogliera.
Tuttavia, la caduta non uccide il ragazzo ma lo lascia solo gravemente ferito.
Il sovrano dello Yang Chu Kui viene a sapere di Wolf Boy e parte alla ricerca del giovane. Credendo di poter utilizzare i poteri del ragazzo alla fine lo adotta come figlio, mantenendo segreta la sua vera identità.
Cresciuto come essere spietato e ferocemente fedele a Chu Kui, alla fine viene nominato principe reale.
Ma, otto anni dopo la fatidica caduta, il principe si ricongiunge improvvisamente con Ma Zhaixing. Potranno riaffiorare vecchie emozioni o è passato troppo tempo? (Fonte: Viki).
A leggere la trama così, ancor prima di aver visionato il drama, sapevo già cosa poter rispondere all’ultima domanda. La risposta è così scontata.
Già dal riassunto di trama che propone Viki, posso notare un problema: si parla del lead e del suo cambiamento, e della storia d’amore. E basta. Ed è questo che viene mostrato la maggior parte del tempo. Essendo un dramone cinese, sono presenti molti altri personaggi, ma gran parte delle cose che accadono ruotano attorno ai due lead e alla loro storia d’amore. Questo per me è stato un problema.
In The Untamed l’80% del tempo non era concentrato sui due protagonisti e il loro rapporto. La Città di Yi è stata una bellissima e straziante storyline secondaria, ed è solo un esempio.
Più vado avanti e più mi rendo conto che la bellezza completa di The Untamed è qualcosa che difficilmente si riuscirà a raggiungere.
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Immagino che dipenda anche dai gusti, ma quando guardo una serie storica mi aspetto un vivo gioco del trono, e complotti e tradimenti a non finire. Purtroppo in The Wolf questa parte non è stata per me sufficiente. Per non parlare del fatto che ben tre personaggi tentano colpi di stato per rovesciare l’imperatore, e l’unico che ci riesce si tiene il trono per due minuti. Perché se non sei il second lead di Ashes of love NON CE LA PUOI FARE. Pivelli.
La storia d’amore è stata carina ma non è memorabile. Il suo più grande problema è che è un continuo cliché, e soprattutto sono ripetutamente e ostinatamente caduti nel già visto e rivisto - e direi che ha anche rotto - “ti tratto male e ti allontano perché voglio proteggerti.” E’ un espediente narrativo che posso anche accettare, ma non quando si protrae fino al penultimo episodio: a quel punto vi mando a cagare e basta.
Visto che sto accennando agli episodi finali dovrei parlarne nella parte spoiler, ma è qualcosa che ci tengo a dire fin da subito: questi due non hanno MAI imparato a combattere insieme, e come faccio a tifare per una coppia che non fa di tutto per essere una coppia?
Su questo sono alquanto perplessa.
I due lead in sé, invece, mi sono piaciuti. Non che mi abbiano fatta innamorare, ma ho visto di peggio (sì lead di Ashes of love, parlo con te).
Sono dovuta arrivare all’episodio 37 - il migliore della serie a mio parere - per farmi piacere il lead. Prima non mi prendeva, avevo poco da dire ed era fastidiosamente over power. Io capisco che l’essere cresciuto nella natura in mezzo ai lupi lo abbia reso agile fuori dal comune e coi sensi fortemente sviluppati, ma ho visto quest’uomo letteralmente volare da un dirupo di decine di metri. Mydramalist indica questo drama di genere wuxia e fantasy, ma questo mi confonde oltremisura: se così fosse TUTTI i personaggi dovrebbero avere poteri magici.
Il lead mi è piaciuto solamente quando ha mostrato la sua umanità: il suo dualismo interiore tra l’essere l’innocente ragazzo lupo e lo spietato Principe di Bo, la presa di coscienza e la ribellione verso l’imperatore, seguiti da quel bellissimo senso di libertà di poter per la prima volta decidere per la propria vita - qui mi ha fatta piangere. Per tanto tempo ho sentito la mancanza di un suo POV emotivo, ed è stato davvero triste il momento in cui mi sono resa conto che in realtà era l’eroe di questa serie. Un eroe scemo, ma pur sempre un eroe che si mette sulle spalle il peso dei sensi di colpa.
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Carina e piacevole la lead. E’ caduta nel cliché di personaggio femminile un po’ troppo badass per l’epoca, tuttavia non ritengo che il personaggio sia stato rovinato: mi sono piaciuti i suoi sogni di vita matrimoniale con il lead, ho apprezzato vederla cucinare dolcetti per il suo amato, e l’ho anche vista cucire e farsi bella.
Forte e sensibile, tuttavia troppo amichevole con le persone a lei inferiori. Capisco che l’intento fosse quello di rappresentare una protagonista che risultasse simpatica, ma questo l’ho trovato uno sputo in faccia all’epoca storica rappresentata. La cosa che più mi è piaciuta di questa lead è stata la sua intelligenza e capacità di deduzione. E’ stata davvero ammirevole.
Non ho mai visto prima l’attore e l’attrice che hanno interpretato i due lead, ma posso dire che sono stati entrambi molto bravi, non posso lamentarmi. Sono inoltre stupita che nonostante Darren Wang abbia interpretato un personaggio più che altro freddo per la maggior parte del tempo, lui e Li Qin sono riusciti a creare una buona chimica tra i due protagonisti. Soprattutto negli episodi finali sembravano emotivamente presi dalla situazione.
Per quanto riguarda Xiao Zhan, sospettavo che interpretasse il second lead della situazione, e così è stato. Tuttavia devo ammettere che non mi è piaciuto come si sia perdutamente innamorato della lead, perché semplicemente... non si è visto. O sono scema io, o hanno proprio saltato un passaggio. Ma ok, posso passare oltre a questo, perché in generale si è rivelato un ottimo second lead - forse già il migliore dell’anno? - nonché il personaggio migliore della serie.
Sarò anche di parte, ma Ji Chong è stato un personaggio splendido, con una bella costruzione e tanto di background: scaltro, furbo, intelligente, uno che sa cavarsela in ogni situazione e che potrebbe socializzare pure con i sassi per terra; umano e sfaccettato, l’ho rimproverato e ho empatizzato per lui. Questi sono i personaggi che mi piacciono: quelli con cui provo simpatia e con cui posso arrabbiarmi perché umani.
E Ji Chong è pervaso per tutto il tempo da questa aria e modi di fare fottutamente adorabili a cui solo Xiao Zhan può dare vita.
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Sulla sua recitazione non ho assolutamente nulla da dire. Anzi mi ha stupita. Perché mi sono ricordata che quando ha girato aveva ancora venticinque anni e... wow. Penso che nella seconda parte della serie abbia dato il meglio di sé. Sapevo già quanto fosse bravo, ma sono lo stesso rimasta stupita di fronte alla sua straordinaria capacità di immedesimarsi in un personaggio, tanto da farmi dimenticare che sta recitando. E come non lodare la sua espressività? Qualcosa che mi ha fatta innamorare di lui fin dall’inizio.
Xiao è bravo, versatile, espressivo, camaleontico, si impegna e lavora sodo. Il mio sogno è vederlo nei panni di un villain. Lui stesso ha detto che gli piacerebbe. TI PREGO FALLO.
Mi sono anche ricordata di aver letto una sua intervista in cui dichiarava di aver capito cosa vuol dire essere davvero un attore proprio sul set di The Wolf, e che ha anche dovuto allenarsi un sacco. E da certe scene che ho visto, ci credo eccome.
Ultima cosa: so che esiste la ship Yizhan e che molte fan lo shippano con Wang Yibo nella vita reale, assumendo quindi la sua omosessualità. Non so quale sia la verità, ma so che in questa serie ho visto Xiao guardare la lead con un profondo sguardo d’amore e un disperato desiderio di essere amato. Ha superato le mie aspettative.
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Strano ma vero, in questo drama ci sono state due second lead, anche se quella vera alla fine è stata solo Yao Ji. Anche lei un’ottima second lead, devo dirlo: sembra una strega cattiva all’inizio, per poi mettere tutto in gioco per il suo amato, rivelando di amarlo davvero e di tenere alla sua felicità. Peccato che non sia stato un personaggio approfondito e sviluppato come Ji Chong.
Ma la mia Queen della serie è stata la principessa Bao Na. Capricciosa, esuberante, viziata, infantile, impulsiva ma ha anche dei difetti, ma anche leale, di buon cuore, coraggiosa, determinata, una vera amica. Mi è piaciuta un sacco.
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Tra i personaggi secondari quelli che mi sono piaciuti di più sono stati il Quarto Principe, per la schiettezza giovanile e il modo coerente in cui reagiva di fronte alle cose, e il Re del Jin: severo, giusto, accorto e compassionevole, per me rappresenta il profilo di re ideale.
Abbastanza deludenti invece i Demoni della Notte, il trio dell’Ave Maria team del protagonista. Sul loro passato non si sa praticamente niente, non ci viene raccontato come si è creato un tale rapporto di lealtà con il lead, e fanno soprattutto da contorno. Riponevo grandi speranze in loro, davvero un peccato.
Il villain principale è stato l’imperatore dello Yang, e non mi è piaciuto molto. L’ho trovato poco strutturato, però mi è piaciuto che non fosse uno stupido. Non male il Secondo Principe, anche se alla fine risulta un po’ ridicolo.
Buoni gli effetti speciali e anche i costumi.
Mi è piaciuta la bromance inaspettata che si viene a creare a un certo punto, ma quest'anno sto ancora aspettando quel tipo di bromance che ti fa battere e bruciare il cuore.
Stupenda la colonna sonora. Mi sono scaricata tre ost che sono da mozzare il fiato, e anche se non è tra le mie preferite - non amo il rap, ma ammetto che è stata una cosa particolare - devo citare anche Who am I?, ost principale del drama e che accompagna la sigla di apertura.
In generale The Wolf è stato un drama godibile, che ha toccato i punti più alti nella seconda parte. L’ho visto volentieri, ma l’avrei gestito in maniera un po’ diversa su alcune cose.
Voto: 7.5
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La frase che ho usato come sottotesto per questo commento potrebbe sembrare che sia stata pronunciata dal lead, e invece no! Quelle parole sono uscite dalla bocca di Ji Chong, un vero signore e che sa come si ama davvero una persona. Avevo pensato di usare come sottotesto una frase del lead che mi ha commosso - episodio 37 - ma visto come mi abbia fatta arrabbiare fino quasi alla fine, l'ho mandato a cagare. Fatemi causa.
Io al lead ho cercato di volergli bene, e per un po’ gliene ho voluto davvero, ma quando l’ho visto tentare di allontanare la lead per continuare a lottare da solo fino al penultimo episodio, allora l’ho mandato a quel paese. No comment per la lead che sembra la più investita in questa storia d’amore e alla fine va a suicidarsi alla capitale tenendo all’oscuro il suo amato. Mai vista una coppia che fino all’ultimo non impara a combattere insieme.
Finale inutilmente tragico. Ma capisco perché l’abbiano fatto: con il lead già con un piede nella fossa da diverso tempo, hanno fatto morire anche lei perché tanto non si sarebbe mai sposata con nessun altro per tutta la vita, e in quanto Principessa sarebbe stato irrealistico. Hanno preferito tirare su un finale tragico romantico facendoci intuire che staranno insieme a guardare le farfalle nella prossima vita.
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Xiao personaggio inutile sul finale. Ammettiamolo: quel piano di andare alla capitale per salvare il Quarto Principe l’hanno fatto solo per poter girare la scena straziante davanti alla morte della lead.
Io ho una richiesta e una sfida: per una volta vorrei vedere un personaggio di un drama che non abbia alle spalle una qualche tragedia e la famiglia mezza morta o disagiata, ma che risulti lo stesso interessante e sfaccettato.
Il lead si ostina a voler lottare da solo e vuole espiare i suoi peccati con la morte, Ji Chong è in cerca di amore nonostante i suoi errori e cerca di fare ammenda tutti i giorni della sua vita per anni: la differenza tra un eroe tragico palesemente finto e un personaggio che risulta un essere umano credibile.
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La paura di Ji Chong che le persone intorno a lui soffrano a causa sua è la cosa più adorabile della serie.
La reale identità della lead figlia della principessa di stocazzo, è stato solo un banale cliché completamente inutile ai fini della trama.
Ma Ji Chong che all’inizio faceva comunella col Secondo Principe, che cosa voleva fare? Non l’ho mai capito.
Se nel quiz di fine anno dovesse esserci la domanda sulla storia d’amore secondaria più bella, probabilmente Ji Chong e Bao Na si porteranno a casa la vittoria. Ho adorato la loro partenza finale per andare a girare il mondo. Peccato che questa ship abbia avuto pochissimo spazio, e questo è un problema della serie: tanto tempo per raccontare i due lead, poco tempo per tutto il resto, tanto che alcune dinamiche sono sembrate frettolose. Ora ESIGO uno spin off sul vagabondaggio di questi due cazzoni in giro per il mondo. #esigolospinoff
Alla parola “divorzio” ho abbandonato la serie e ho visto gli episodi finali solo perché ormai ero lì.
Come abbia fatto la lead a condividere il letto con Xiao e NON FARE NULLA rimane il più grande mistero di questa serie.
Personaggio più tenero dell’anno a Ji Chong per il modo in cui ha cercato di far funzionare le cose con la lead e il suo sguardo da cucciolo deluso e abbandonato di fronte all’intesa dei due protagonisti.
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A3 Still Alive Trucchi - A3 Still Alive Trucco Diamanti e Oro Gratuite
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A3 Still Alive Trucchi - A3 Still Alive Trucco Diamanti e Oro Gratuite
A3 Still Alive Trucchi – A3 Still Alive Trucco Diamanti e Oro Gratuite
Questo nuovo A3 Still Alive Trucchi è uscito e a partire da oggi potrete finalmente utilizzarlo. Vedrete che grazie a questo A3 Still Alive Trucco migliorerete il vostro gioco e riuscirete a raggiungere tutti i vostri obiettivi di gioco con esso. In questa guida, vi offriremo un’idea del perché è così importante fare causa a questo gioco e potrete continuare a leggerlo.
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A proposito di A3 Still Alive Questo è un oscuro RPG fantasy open-world e ha una modalità di battaglia royale completamente integrata che si può usare subito. Vedrete che questo avrà molte delle vostre caratteristiche più ricercate e riuscirete a giocare in diversi giochi PvP che questo offre. Vedrete che il vostro obiettivo principale sarà quello di sopravvivere e dovrete fare attenzione ai vostri alleati. I vostri alleati possono diventare vostri nemici mentre giocate a questo gioco. Il vostro obiettivo principale sarà quello di sopravvivere a questo gioco e dovrete sconfiggere il maggior numero possibile di giocatori. Il vostro obiettivo sarà quello di diventare l’unico sopravvissuto del gioco e vi piacerà il fatto che questo vi porterà tutta l’azione. Potrete sperimentare la tensione di dover combattere con altri giocatori e vi piacerà. Non dovrete combattere da soli in questo gioco e vedrete che ci saranno molti tipi di personaggi in questo gioco. In questo gioco potrete usare i vostri poteri finali e dovrete approfittare della vostra strategia per migliorare, visto che vi troverete a giocare in questo gioco. Potete partecipare a un festival e vedrete che riuscirete ad acquisire tutti i vostri obiettivi di gioco, dato che userete questo out. Un’altra cosa che dovreste fare è esplorare un ambiente ricco e vedrete che il vostro obiettivo principale sarà quello di eliminare più nemici possibile. In questo caso potrete facilmente sfruttare la vostra potenza da mischia e vedrete che potrete tuffarvi in profondità nelle linee dei nemici mentre scatenerete alcuni attacchi. Potete approfittare subito del nostro strumento, visto che userete questo. Utilizzo di A3 Still Alive Trucchi Questo nuovo A3 Still Alive Trucchi vi porterà tutti i Diamanti e l’Oro che vorreste per divertirvi con esso. Riuscirete ad avere un tempo di gioco migliore con questo A3 Still Alive Trucco e non avrete mai problemi con esso. Potete essere sicuri che la vostra esperienza sarà assicurata e vi piacerà sicuramente. Nessuno si accorgerà mai del fatto che state barando e riuscirete a divertirvi subito con questo A3 Still Alive Trucchi. Diventate semplicemente un buon giocatore del gioco e vedrete che questo vi piacerà molto, visto che lo userete. Dovete sapere che questo nuovo A3 Still Alive Trucchi funzionerà su tutti i dispositivi che state usando. Questo significa che potete approfittarne su uno qualsiasi dei vostri iOS desiderati e anche sul vostro Android che possedete. Non avrete mai problemi con esso e vedrete che sarete in grado di utilizzare subito questo A3 Still Alive Trucchi. Un’altra cosa che dovreste prendere in considerazione quando si tratta di questo A3 Still Alive Trucchi è il fatto che sarà disponibile gratuitamente. Non dovrete mai pagarci i vostri soldi per poterlo utilizzare e vedrete che vi piacerà molto. È possibile raggiungere tutti i vostri obiettivi di gioco con questo A3 Still Alive Trucco e si riuscirà a migliorare come si utilizza questo fuori. Siamo sicuri che vi piacerà e lo userete spesso perché questo A3 Still Alive Trucchi funziona davvero bene online. Questo significa che dovrete solo inserire i vostri dati e dopo di che tutte le funzioni saranno aggiunte direttamente al vostro gioco.
Qualche parola sul A3 Still Alive Trucchi
Ciao giocatori! Di fronte a voi c’è il miglior generatore di A3 Still Alive Trucchi che potete trovare online in questo momento! Finalmente possiamo presentarvi con orgoglio questo fantastico strumento generatore che può aiutarvi a ottenere molti Diamanti e Oro gratuite. So che questo suona ridicolo ma dopo tante ore di sviluppo di questo strumento di lavoro finalmente siamo in grado di godere in questo trucchi per A3 Still Alive! Premete il pulsante qui sotto e sarete reindirizzati alla pagina degli imbrogli. Seguire i passi sulla pagina del generatore o leggere tutto il post del blog sottomano per scoprire come hackerare A3 Still Alive e ottenere Diamanti e Oro!
Come utilizzare A3 Still Alive Trucchi
Se state ancora leggendo, allora volete avere qualche informazione veloce su come usare questo trucchi, quindi cercherò di descrivere il vostro processo in poche parole. Non è mai stato così facile ottenerne Diamanti e Oro. Questo processo è così semplice che anche un bambino di cinque anni può completare interi passi in pochi minuti e ora vi farò sapere come fare. Il primo passo è già stato fatto. Sei finalmente sul sito migliore per A3 Still Alive Trucchi e ora puoi semplicemente rilassarti e divertirti, perché è davvero difficile trovare strumenti di hacking di lavoro al giorno d’oggi! Dopo aver premuto il pulsante ‘Accedi Trucchi’ verrai reindirizzato a questa pagina dove avrai il tuo A3 Still Alive Trucchi. Una volta cliccato il pulsante troverai la pagina del generatore e la prima cosa da fare è collegare il tuo account di gioco al generatore. Aspetta un paio di momenti che il generatore colleghi il tuo account. Assicurati di lasciare l’email/nome utente dell’account a destra e seleziona il tuo dispositivo! A3 Still Alive Trucchi è il modo migliore per ottenere Diamanti e Oro gratuitamente. Tutto quello che devi fare è usare il generatore collegato qui sotto. E’ molto semplice – devi digitare il tuo nome utente A3 Still Alive, scegliere quanti Diamanti e Oro gratuiti vuoi e poi cliccare sul pulsante Continua. L’intero processo è automatizzato e richiede fino a 5 minuti. La connessione con il server è protetta da server proxy e da una crittografia AES a 256 bit, in modo che il tuo account sia completamente sicuro. Spendere il tuo denaro è finalmente giunto al termine! È sempre la stessa situazione. Il gioco è nuovo, ma per andare avanti ci vuole troppo tempo. Sei stanco di giocare così a lungo per fare finalmente progressi. Ecco perché stai pensando di comprare il Diamanti e Oro. Ma non deve essere per forza così nel A3 Still Alive, perché con l’trucchi A3 Still Alive ti diamo la possibilità di ottenere tutti i Diamanti e Oro gratuiti che vuoi. La cosa migliore di questo Generatore A3 Still Alive, tuttavia, è che siete completamente protetti e non dovete avere paura di incantesimi o altro. In Diamanti e Oro trucchi puoi decidere quanti Diamanti e Oro ne vorresti. In pochi minuti lo riceverete direttamente sul vostro smartphone. Per inciso, il Generatore A3 Still Alive Diamanti e Oro funziona perfettamente per tutti gli smartphone iOS e Android. Vi fa risparmiare un sacco di tempo, pazienza e soprattutto denaro!
Perché il Diamanti e Oro è così importante?
Con questi potrete semplicemente includere molto più divertimento all’interno del gioco. Potrai ottenere driver migliori e persino sbloccare nuovi personaggi. Purtroppo il gioco è “Paga per vincere”. Questo significa che le possibilità di successo sono molto più alte nel caso in cui siate disposti a spendere dei fondi. Ecco perché abbiamo prodotto un A3 Still Alive trucco che si può usare ovunque e in qualsiasi momento. L’trucchi vi offre la possibilità unica di ottenere tutte le cose e le costose valute straniere in gioco completamente gratis. Tutto quello che devi fare è cliccare sul particolare generatore online e non sei pronto ad andare. Scegliete voi stessi il numero di no cost Diamanti e Oro che una persona vorrebbe trovare. Nel giro di poco tempo potresti trovarli. In ogni nostro tutorial abbiamo spiegato esattamente come funziona. Conclusione Per la migliore esperienza, è possibile controllare le recensioni per la credibilità. Questo metodo vi sarà sicuramente utile e vi renderà un giocatore avanzato dello stesso. Speranza, questa guida vi sarà utile e vi permetterà di saperne di più sullo stesso. Se non sapete come progredire, allora potete ottenere gratuitamente Diamanti e Oro utilizzando questo strumento. Assicuratevi di non utilizzarlo più di cinque volte al giorno. In pochi mesi dal rilascio di A3 Still Alive è già nella top 10 dei migliori giochi per cellulari per quest’anno. Qualcosa del genere ci si aspettava da un gioco che è stato rilasciato da una casa di gioco rispettabile. Il gioco ha avuto un successo esponenziale nonostante l’incredibile concorrenza che ha avuto nell’anno in corso. Continueremo a mantenere il nostro trucchi per mantenere felici i nostri visitatori. Grazie per aver letto il nostro articolo. Saluti!
A3 Still Alive Trucchi Caratteristiche:
Aggiungi un numero illimitato Diamanti e Oro Supporto iOS, Supporto Android, Sicuro al 100% con la nostra protezione Anti-Ban, Facile da usare, Un design fantastico, A3 Still Alive Trucchi ha ricevuto aggiornamenti regolari, Molto veloce – generare risorse in pochi secondi!
Come hackerare A3 Still Alive
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Signor Corvo è completo su Wattpad! Stamattina ho pubblicato i capitoli finali e l'epilogo! Trovate tutta la storia nel link in bio! Un pezzo di vita concluso, una storia di cui sento la sua mancanza. Hannah, Ashley, Maede, Bran e Damiano mi hanno dato così tanto in questo periodo! Ho riflettuto, sono cresciuta, mi sono arrabbiata accanto a loro. Come sempre, vi chiedo di commentare, mettere stelline e condividere! Fatemi sapere che cosa ne pensate, perché per me è importante! Alla prossima storia, cipollini! #wattpad #wattpaditaliano #storiacompleta #libro #libri #libribelli #librigratis #libridaleggere #books #bookstagram #loveforbooks #fantasy #darkfantasy #fae #faeries #gotico #gothic #romanzo #novel https://www.instagram.com/p/CPuteyPnutH/?utm_medium=tumblr
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viaggiatricepigra · 4 years
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Review Party: L'Ultimo Dorcha, di Arianna Colomba
Benvenuti in questo evento, partito il 29 Giugno e che andrà avanti fino alla fine di Luglio, in cui vi parleremo di un romanzo Fantasy Made in Italy, pubblicato ad inizio anno, dell'autrice self Arianna Colomba. 
Prima di darvi la mia opinione in merito, vi lascio la trama: 
"«Io, Robert Karth, stipulo questo contratto con il Dorcha, affinché porti fuori dalla prigione, sana e salva, questa ragazza. Dovrà prendersi cura di lei fin quando gli sarà permesso e fin tanto che non la riterrà al sicuro. La tratterà con rispetto e farà in modo che né lui, né altri, possano farle del male. In cambio, in anticipo, offro il pagamento di tre notti di riposo nella mia dimora, abiti puliti e le cure necessarie per la giovane.» L’uomo alzò il volto. Era chiaro il fatto che temesse di aver osato troppo e adesso si stava chiedendo se il Dorcha avrebbe accettato i termini del contratto o gettato la pergamena.
Gareth fissò un’ultima volta la giovane distesa sul tavolo. Passarono lunghi attimi e infine, a un tratto, si chinò sulla pergamena macchiata di sangue e soffiò.”
In un’epoca sull’orlo dell’apocalisse, i Dorcha rappresentano l’equilibrio tra Uomini e Oltremondo. Sono l’ago della bilancia che mantiene in vita ogni creatura, nel corso dei secoli.
Ma qualcosa sembra essere cambiato. La pioggia continua a cadere da svariati mesi e gli Uomini hanno iniziato la caccia ai propri simili, incolpando di stregoneria chiunque ritengano sospetto.
È proprio in questo clima di follia che Gareth, un Dorcha, viene legato da un contratto a una strana ragazza, accusata di essere una strega.
La storia parte in maniera estremamente semplice: dopo un prologo che sembra non avere alcun senso logico con la trama (ma ne ha, e si scoprirà verso la fine come siano collegate le cose) si fa conoscenza con il protagonista maschile e nostra voce principale per tutto il romanzo, ovvero Gareth.  Lui è un Dorcha, ovvero una creatura nata dall'unione fra un umano ed un essere dell'Oltremondo; cresciuto per servire l'Equilibrio fra questi due mondi così differenti fra di loro.  Un personaggio che prende estremamente sul serio questo compito, portando se stesso a non intervenire in alcun modo MAI anche quando proprio davanti ai suoi occhi succedono cose...difficili da tollerare, diciamo. Può(/sceglie di) farlo solo quando firma un contratto e ne è vincolato, ovvero ogni parola deve essere rispettata alla lettera.  Gareth si trova in un piccolo villaggio dove porta a termine un contratto, ovvero uccidere una creatura che sta divorando i bambini. Quando sta per riscattare il suo denaro, passando accanto a delle gabbie con dentro delle "streghe" una di loro gli afferra la caviglia e gli dice di liberarla, perchè lei sa. Nemmeno lui sa cosa intenda dire, ma basta quella piccola rivelazione per incuriosirlo e cambiare il contratto, prendendo la ragazza con sè, invece dei soldi.  Sarà l'inizio di una lunga avventura in cui Gareth imparerà lentamente a conoscere Sive. Lei non è ciò che appare, ma non vuole rivelare la sua vera natura; dovrà scoprirlo lui nel tempo, perchè detto prima del momento giusto lui non capirebbe e quindi si vanificherebbe ogni sforzo della ragazza per farsi aiutare. Infatti Sive lo avverte di una minaccia quasi "silente", ma che rappresenta un pericolo molto grave: la pioggia. Infatti non smette mai di piovere, da così tanto tempo che gli umani hanno iniziato la caccia alle streghe, uccidendole per "placare" il tempo. Ma così, ovviamente, non funziona.  Gareth dovrà portare a termine il contratto che lo lega a Sive il prima possibile, spinto anche dalla paura di ciò che sta iniziando a provare per la giovane. Sente che deve allontanarsi da lei, ma il destino non è d'accordo con lui e si troveranno immischiati in qualcosa di enorme, che lei conosce ma non può rivelargli. Questa giusto un'infarinatura della storia, di come inizia e cosa andrete a leggere, ma state pur tranquilli che è davvero pochissimo. Vi aspetta tanto altro in questo romanzo. Ma andiamo oltre ed iniziamo con le note dolenti.  Se avrete l'impressione di aver già letto/visto Gareth, avete pienamente ragione. Ricorda tantissimo un personaggio di un'altra serie di libri e videogiochi, che è approdata su Netflix lo scorso anno.  Sto parlando di The Witcher.  Geralt/Gareth. Già solo l'assonanza sveglia qualcosa.  Nella descrizione si fa chiarissimo due-più-due: non si sa quanti anni abbia, va a caccia di creature dell'Oltremondo (ovvero "mostri) spesso per denaro, non del tutto umano, capelli estremamente chiari (bianchi), si dice non abbia un cuore,... Insomma, ci si sente presi in giro! E lo dico perchè l'ho pensato.  Poi però sono andata avanti con la trama e le somiglianze finiscono lì, le storie prendono direzioni diverse fra di loro, svenando una trama che porta ad un Fantasy...diverso, come storia che ci viene raccontata.  Perdonatemi se non scendo nei dettagli, ma è il mistero che circonda l'identità della ragazza e del perchè la pioggia non vuole cessare. Dovete leggerlo per saperne di più.   Non credo sia una specie di "plagio" intenzionale da parte dell'autrice, ma visto che il paragone è immediato, mi sembra sciocco non parlarne e non prepararvi.  Lo stile è piuttosto scorrevole, l'autrice ha una buona scrittura, anche se (per i miei gusti) spesso ci si perde in ripetizioni fastidiose e descrizioni di cui si poteva far a meno, oltre al fatto che nel finale alcune cose non vengono spiegate chiaramente, lasciando un alone di mistero piuttosto inutile, se la storia finisce così.  Piccole accortezze che possono rendere migliore la trama se evitate o sistemate.  La trama in generale è molto interessante, la parte che mi fa alzare l'asticella del voto.  Originale e ben pensata, alla chiusura del libro si vede chiaramente che tutto era progettato nei dettagli che si incastrano a frammenti, dando una visione completa solo alla fine di tutto.  Molto particolari le scelte dei "retroscena" che muovono gli eventi, sono davvero inaspettate e piacevoli da trovare, visto che spesso ci si ritrova a leggere "copia/incolla" delle stesse storie, trite e ritrite  Tutto questo nel complesso, perchè andando nei dettagli alcune scelte avevano qualcosa di stonato.  Il rapporto fra Sive e Gareth, per esempio. Parte in modo affrettato e poi rallenta, per come ci viene raccontato. Il tutto è narrato in maniera molto elegante e romantica, se vi piace il genere; ma per un Fantasy che viene presentato come un Dark, mi sarei aspettata molto di più. Di Dark effettivamente non ho letto niente.  Il finale è un'altra nota abbastanza dolente. Poco prima degli ultimi capitoli procedeva piuttosto bene,  rivelazioni che regalano tasselli mancanti, una chiusura coerente con quanto letto (anche se abbastanza prevedibile),... Ma le ultime pagine sono troppo scontate. Una specie di "contentino" per far felice il lettore, cosa che (in generale) mal sopporto. Avrei preferito una chiusura secca poco prima.  Ma lo sapete, i finali non mi piacciono praticamente mai.     Insomma, una lettura piacevole ma che poteva essere migliore.  Scorrevole, originale, interessante,...ma!  Eh, purtroppo ci sono diversi "ma" che fanno abbassare il mio giudizio, e sono le note dolenti che vi ho spiegato sopra.  Non lo boccerei, se vi ho dato quest'impressione me ne scuso. (Avrei usato termini molto differenti, garantito).  Ho letto sicuramente libri Fantasy decisamente peggiori (e dai nomi più famosi), però andateci coi piedi di piombo se amate il molto genere. Potreste adorarlo alla follia, e spero per voi che sia così; oppure uscirne delusi.  Nel caso ne siate incuriositi e pensate di leggerlo, fatemi poi sapere la vostra impressione che ne sarei davvero curiosa.  in ogni caso, se l'autrice pubblicasse altri romanzi è molto probabile che legga altro di suo di questo genere. Un miglioramento di stile c'è sempre se non si smette di scrivere (cosa che le auguro, perchè la base è molto buona), e sarei curiosa di che storia potrebbe inventare in futuro.  from Blogger https://ift.tt/32ev1YK via IFTTT
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italianaradio · 4 years
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Lucca Comics & Games 2019: Becoming Human vola con 270mila biglietti
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Lucca Comics & Games 2019: Becoming Human vola con 270mila biglietti
Lucca Comics & Games 2019: Becoming Human vola con 270mila biglietti
Lucca Comics & Games 2019: Becoming Human vola con 270mila biglietti
Si conclude con 270.003 biglietti venduti il 53° anno del festival, culla della cultura pop, manifestazione in costante crescita che nei cinque giorni di kermesse ha portato a Lucca appassionati di fumetti, giochi da tavolo, videogiochi, narrativa e arte fantasy, animazione, cinema e serie tv. Un’edizione che, superando il trionfo del 2018, conferma il grande successo di Lucca Comics & Games a livello nazionale e internazionale: oltre 1.600 attività fra incontri, tornei, workshop, e live performance; più di 4.000 sessioni di autografi; 1.500 postazioni di gioco con decine di migliaia di sessioni giocate; 16 concerti e spettacoli musicali; 2 opere teatrali prodotte dal festival; oltre 1.000 relatori tra cui 180 stranieri.
Cuore pulsante della manifestazione sono gli ospiti provenienti da ogni parte del mondo, che anno dopo anno arricchiscono il programma del festival. Per la prima volta il Maestro Hirohiko Araki ha raccontato al pubblico italiano la genesi della sua opera più famosa, Le bizzarre avventure di JoJo. Dal Giappone anche il padre di Gigi la trottola, manga ed in seguito anime cult degli anni ’ 80, il Maestro Rokuda Noboru, e per la prima volta in Italia l’autrice Emil Ferris, che proprio l’anno scorso a Lucca con La mia cosa preferita sono i mostri aveva vinto il premio Gran Guinigi come Miglior Graphic Novel. E poi ancora Don Rosa, famoso in tutto il mondo per le sue storie su Paperon de’ Paperoni e tutta la famiglia dei Paperi, e Chris Claremont, autore che nel corso dei suoi 50 anni di carriera ha rivoluzionato il fumetto supereroistico, insignito a Lucca con il prestigioso premio alla carriera Yellow Kid. Tra i fumettisti di casa nostra: la disegnatrice Sara Pichelli, Zerocalcare, Leo Ortolani, Gipi, Fumettibrutti, Sio e molti altri.
Nella sua continua ricerca di commistioni di linguaggi, dopo il successo di Kobane Calling On Stage, pronto a partire con una tournée, Lucca Comics & Games torna a teatro con una nuova produzione: Io sono Cinzia (ovvero l’amore non si misura in centimentri), tratto dall’acclamato graphic novel di Leo Ortolani sul tema della transessualità. Sempre ottima l’accoglienza anche per l’ormai tradizionale format lucchese Voci di mezzo.
Il gioco da tavolo attore principale del Festival, di casa al padiglione Carducci, grazie alla presenza della migliore offerta editoriale. Ma non è finita qui, fino all’8 novembre gli studenti della GameS WiS, il primo workshop residenziale dedicato alla scienza e alla pratica del gioco, continueranno il percorso iniziato durante Lucca Comics & Games con grandi insegnanti e ospiti d’eccezione come Erik Lang e Andrea Chiarvesio. Imponente presenza del gioco di ruolo che quest’anno ha visto appassionati d’ogni età destreggiarsi in un vero sotterraneo per sfidarsi a Dungeons & Dragons. Tra le iniziative: D&D Epic, il maggior evento a tema mai realizzato in Europa con 180 giocatori e 30 Dungeon Master che hanno giocato la più grande sessione simultanea di D&D nel nostro continente. Tra i più appassionati giocatori di Dungeons & Dragons che hanno dato spettacolo a Lucca, anche l’attore hollywoodiano Joe Manganiello. Per Magic: The Gathering, il gioco di carte collezionabili più famoso al mondo, erano presenti a Lucca i due celebri illustratori John Avon e Melissa Benson. Anche in ambito games la crossmedialità è stata un elemento cardine come dimostra il progetto dei giochi da tavolo Cthulhu: Death May Die, Zombicide e Zombicide: Invader che coinvolge sceneggiatori di grosso calibro come Luca Enoch e Stefano Vietti.
Tra le eccellenze di quest’anno il programma dell’Area Movie, a cura di QMI – Stardust. Amazon Prime Video ha salutato la sua prima volta a Lucca Comics & Games con un ospite d’eccezione, Sir Patrick Stewart, salito sul palco del Teatro del Giglio per annunciare il ritorno di Picard ai fan di Star Trek. Accanto al celebre attore britannico, anche gli altri interpreti della serie Amazon Original Star Trek: Picard. Netflix è tornata a Lucca per presentare la nuova serie originale The Witcher tratta dai romanzi di Andrzej Sapkowski. Il pubblico del festival ha potuto assistere all’anteprima mondiale del trailer e incontrare, oltre all’autore della celebre saga, anche la showrunner della serie Lauren Schmidt Hissrich e le attrici protagoniste Anya Chalotra e Freya Allan. Piazza Anfiteatro è stata invece “occupata” da La Casa di Carta. Tra gli altri ospiti: Joonas Suotamo, l’attore finlandese che interpreta Chewbacca in Star Wars: L’Ascesa di Skywalker; Rebecca Sugar, creatrice della serie cult targata Cartoon Network Steven Universe; Francesco Montanari protagonista de Il cacciatore; Alessandro Rak e Lorenzo Mattotti. Come sempre non sono mancate le grandi anteprime, da Terminator: Destino Oscuro a Zombieland: Doppio colpo, fino alla première dell’attesissima serie tv Sky His Dark Materials – Queste oscure materie.
Edizione all’insegna del videogioco quella che si è appena chiusa, in tutte le sue poliedriche sfaccettature. Presso il Baluardo San Regolo si è celebrata l’uscita di Call of Duty: Modern Warfare di Activision. Alla Casermetta San Donato, invece, è stato tempo di imprese eroiche grazie a Square Enix e Marvel’s Avengers, dove era presente l’iconica statua di Captain America. I fan hanno potuto incontrare anche Scott Amos, Executive Producer di Crystal Dynamics, e Valerio Schiti, noto artista Marvel Comics. Anche Borderlands 3 è stato protagonista di attività indimenticabili come la parata cosplayer guidata da Leon Chiro, cosplayer di fama mondiale. Per la prima volta nella storia della kermesse toscana anche Ferrari, presso la “Casa del Boia”, ha portato in scena un roboante programma di intense sessioni Hotlaps per correre su leggendari circuiti, quali Imola, Spa e Silverstone, grazie alla presenza di simulatori di guida d’avanguardia. Nella suggestiva cornice dell’eSports Cathedral tanti i tornei disputati, tra cui Brawl Stars e League of Legends, oltre alla Pro League di Quake, che ha messo uno contro l’altro alcuni dei giocatori migliori del mondo, tra cui l’italiano Marco “Vengeur” Ragusa. All’Esport Palace (ex Cavallerizza) si sono celebrate le adrenaliniche finali della Logitech G Challenge, competizione che ha messo in palio un ambito posto per le finali europee del prossimo 9 novembre a Colonia, e l’entusiasmante Gillette Bomber Cup, torneo con licenza ufficiale di Fortnite che ha visto trionfare il bravissimo Filoakai. Piazza Bernardini si conferma il fortino di Nintendo, con un doppio padiglione dedicato ai titoli di prossima uscita, e Bandai Namco Entertainment che ha dato la possibilità di provare uno dei titoli più attesi del momento: Dragon Ball Z: Kakarot.
Anche la grande letteratura fantasy è stata protagonista. Autori ormai di casa come Licia Troisi e Paolo Barbieri hanno affiancato uno dei maestri del genere, Bruce Sterling, creatore con William Gibson della corrente cyberpunk. Presente anche il duo di autori Daniel Abraham e Ty Franck, noti come James S.A. Corey, famosi per la saga The Expanse; Dario Tonani, autore storico della collana Urania e creatore di Naila di Mondo9; Federico Carmosino, considerato la nuova promessa della fantascienza italiana con il suo Neon Blu.
I cosplayer si confermano un vivace spettacolo. Tra parate, concorsi e raduni, nei 5 giorni il loro entusiasmo ha colorato le strade della città, per arrivare fino al RedBull Cosplay Garage sul Baluardo Santa Croce. Tra i momenti più seguiti la Zombie Walk parade, il raduno ufficiale Marvel Cosplay Italia, e la parata a tema Rat-Man, dedicata al personaggio di Leo Ortolani.
Per i più piccoli il divertimento si è concentrato nell’area Junior, dove migliaia di giovanissimi tra sessioni di giochi, fantasiose costruzioni LEGO® (con uno spazio dedicato al lancio di Hidden Side) e momenti danzanti, hanno potuto incontrare dal vivo gli autori delle loro opere preferite, primo fra tutti Thomas Astruc, creatore e regista della serie TV animata Miraculous. Molto apprezzato il palinsesto di Teatro Junior, una proposta di contenuti teatrali legati ai titoli della narrativa per ragazzi a cui si è aggiunta l’attività di laboratori e incontri con gli autori Panini. Anche quest’anno, poi, il mondo della scuola, è stato protagonista con tre giorni di visite guidate alle mostre, iniziative e messe in scena.
Non poteva mancare l’ormai iconica Japan Town, il quartiere del meraviglioso centro storico lucchese dedicato interamente all’arte e alla cultura nipponica, come sempre preso d’assalto e protagonista di numerosi incontri dedicati al Sol Levante tra mostre, eventi, degustazioni, e momenti dedicati alla scoperta della cultura e delle tradizioni nipponiche. Grande presenza nel Giardino degli Osservanti quella di Bandai con le sue nuovissime figures.
Infine sul main stage del Baluardo San Donato ci si è scatenati tra le note delle indimenticabili sigle tv. Protagonisti di tre concerti da “tutto esaurito” gli Oliver Onions che a suon di musica hanno ripercorso la loro carriera; Cristina D’Avena, tornata a Lucca per riproporre i successi che l’hanno resa l’icona delle sigle tv; e Giorgio Vanni, che ha infiammato il palco di Lucca Comics & Games con uno show memorabile.
Cinefilos.it – Da chi il cinema lo ama.
Lucca Comics & Games 2019: Becoming Human vola con 270mila biglietti
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Chiara Guida
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redvalentinesblog · 5 years
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Buonsalve Divoratori, vi siete mai sentiti fuori posto? Necessari per gli altri ma superficiali per voi stessi? Adatti ma inadatti al tempo stesso? Soddisfatti ma anche insoddisfatti, con quella parte di vuoto all’interno che non sapete come colmare e di cui non ve ne rendete conto finchè qualcosa non avviene sconvolgendo tutto? Ecco, questo penso sia quello avvenuto alla protagonista del libro oggetto di questa recensione: Feyre, una ragazza, una cacciatrice. Partiamo dunque alla scoperta de La Corte di Rose e Spine, primo capitolo della nuova trilogia di Sarah J. Maas.
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Titolo: La Corte di Rose e Spine (A Court of Thorns and Roses #1)
Autore: Sarah J. Maas
Editore: Mondadori
Collana: Chrysalide
Genere: narrativa fantasy
Pagine: 406
Data di pubblicazione italiana: marzo 2019
Prezzo: 14,36€ cartaceo (Amazon) / 8,99€ eBook (Amazon)
Sinossi: “Un paio di occhi dorati brillavano nella boscaglia accanto a me. La foresta era silenziosa. Il vento non soffiava più. Persino la neve aveva smesso di scendere. Quel lupo era enorme. Il petto mi si strinse fino a farmi male. E in quell’istante mi resi conto che la mia vita dipendeva da una sola domanda: era solo? Afferrai l’arco e tirai indietro la corda. Non potevo permettermi di mancarlo. Non quando avevo una sola freccia con me.” Una volta tornata al suo villaggio dopo aver ucciso quel lupo spaventoso, però, la diciannovenne Feyre riceve la visita di una creatura bestiale che irrompe a casa sua per chiederle conto di ciò che ha appena fatto. L’animale che ha ucciso, infatti, non era un lupo comune ma un Fae e secondo la legge “ogni attacco ingiustificato da parte di un umano a un essere fatato può essere ripagato solo con una vita umana in cambio. Una vita per una vita”. Ma non è la morte il destino di Feyre, bensì l’allontanamento dalla sua famiglia, dal suo villaggio, dal mondo degli umani, per finire nel Regno di Prythian, una terra magica e ingannevole di cui fino a quel momento aveva solamente sentito raccontare nelle leggende. Qui Feyre sarà libera di muoversi ma non di tornare a casa, e vivrà nel castello del suo rapitore, Tamlin, che, come ben presto scoprirà la ragazza, non è un animale mostruoso ma un essere immortale, costretto a nascondere il proprio volto dietro a una maschera. Una creatura nei confronti della quale, dopo la fredda ostilità iniziale, e nonostante i rischi che questo comporta, Feyre inizierà a provare un interesse via via più forte che si trasformerà ben presto in una passione dirompente. Quando poi un’ombra antica si allungherà minacciosa sul regno fatato, la ragazza si troverà di fronte a un bivio drammatico. Se non dovesse trovare il modo di fermarla, sancirà la condanna di Tamlin e del suo mondo…
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Vi avviso subito: arrivati alle ultime pagine di questo libro, avrete due tentazioni forti. La prima vi farà cercare il suo seguito prima di subito. La seconda vi farà iniziare la lettura della storia da capo, pur di ritrovarvi una seconda volta in quella foresta buia in cui Feyre uccide con la sua freccia di frassino un Fae dalle sembianze di lupo, e in quel cottage dove in seguito irrompe Tamlin, o in quella maledetta sala del trono ai piedi della Regina Suprema.
I primi capitoli sono i più lenti, si svolgono nel regno dei mortali e si concentrano sulla vita dura e amara della protagonista: una ragazza che ha dovuto crescere in fretta provvedendo al benessere della sua famiglia, del padre e delle due sorelle, in seguito alla morte della madre e alla loro caduta in povertà. Feyre è giovane ma anche scaltra e tosta, sa che per portare da mangiare alle sue sorelle Elain e Nesta, meno combattive di lei, deve lottare con tutte le sue forze, superare le sue paure e addentrarsi in territori pericolosi per cacciare animali, e lo fa senza chiedere niente in cambio o lamentarsi. La sua vita è circondata da spine e ostacoli. Quello che non sa è che proprio la sua risolutezza a uccidere e il suo odio nei confronti dei Fae, il popolo di fate che vivono al di là di un muro, nelle sette corti del regno di Prythian, la condurranno in prigionia da Tamlin, Signore Supremo della Corte di Primavera, cambiandole in meglio la vita. La vita di Feyre sarà all’improvviso circondata da bellissime rose. Tamlin, infatti, è un meraviglioso essere fatato, biondo, dagli occhi verdi, che non le farà mai mancare niente, le darà attenzioni, vestiti sfarzosi, e cibo in abbondanza, in cambio della sua compagnia forzata a Prythian, lontana dalla sua famiglia. Feyre, inizia, così, a rivalutare il popolo dei Fae, a conoscerne i segreti, i poteri e le minacce, e si innamora follemente di Tamlin, il suo bel carceriere, che a sua volta è schiacciato dal peso di una enorme maledizione, di cui lei potrebbe essere la chiave risolutoria.
La poca originalità dei primi capitoli, che mi ha dato l’impressione diconoscere già, per certi versi (la ragazza che viene portata a forza in un altro posto da un ragazzo, un carceriere quasi, una bestia, di cui poi si innamora – vedi La Bella e la Bestia per esempio), è stata ampiamente compensata dalla grande minuziosità con cui l’autrice ha creato i dettagli del suo mondo magico e dalla stupenda caratterizzazione dei personaggi, che ho amato in tutto e per tutto – soprattutto quelli maschili (tratto distintivo della Maas, per chi ha letto come me anche i libri dell’altra saga Il trono di Ghiaccio, sa che ogni personaggio maschile, anche le comparse più insignificanti, sono descritte da lei come dei gran fighi che si fa fatica a dimenticare). La fata che nasconde la bestia, Tamlin, ma anche il Fae dai capelli di rame Lucien con il suo occhio metallico, e poi non dimentichiamo il mio preferito, Rhysand, il tenebroso cattivo-buono dagli occhi viola, sono solo alcuni dei personaggi con cui l’autrice vi farà sospirare e sognare. La scrittura della Maas è scorrevole ma lo stesso molto descrittiva, viva e dinamica, e la trama, pur essendo riempita di sentimenti e di sensualità (di più che nell’altra saga), è ricca di risvolti inaspettati e di azione. Le creature magiche sono all’ordine della lettura e in ogni momento spuntano fuori a movimentare la vita di Feyre e del suo amato Tamlin.
La storia d’amore è approfondita, romantica e anche erotica al punto giusto, arricchita dalla più piacevole distrazione di nome Rhysand, Signore Supremo della Corte della Notte, che ha vinto la mia preferenza assoluta pur agendo solo verso la fine del romanzo. Leggere la Maas è sempre una esperienza intensa per gli amanti del fantasy molto romantico, lei riesce a permeare di amore tutto quello di cui scrive e le scelte finali (e anche non finali) delle sue protagoniste tra i numerosi pretendenti non sono mai scontate. Consiglio la lettura di questo libro in particolar modo a chi tende a letture sentimentali e fantasiose! Ma non dimentichiamo che l’autrice è capace anche di creare scene buie e quasi cruente, che lasciano col fiato sospeso per la descrizione del sangue e del dolore. La terza prova a cui viene sottoposta Feyre mi resterà impressa decisamente per lungo tempo. A parer mio, la Maas riesce sempre a trovare la giusta quadra tra amore e violenza, passione e distruzione, ciò mi invoglia sempre a comprare e leggere i suoi romanzi, anche a “scatola chiusa” come nel caso di questa trilogia. L’ho comprata, infatti, senza neanche leggere la trama o una recensione al riguardo, ma solo perché è stata scritta da lei. Non sono rimasta delusa, come previsto. La protagonista è quel che è, forse un po’ banale in alcuni punti, ma neanche così tanto scontata come pensavo inizialmente; sono però, come dicevo prima, i personaggi e le atmosfere che la circondano a rendere il tutto speciale. Metto solo un accento su Lucien e Rhysand, i personaggi meglio riusciti per il momento, nonostante siamo forse stati approfonditi poco in questo primo volume. Lucien col suo sorrisetto volpino e lo sguardo malizioso, mi ha conquistata subito, molto di più dell’impostato e timido Tamlin. La ciliegina sulla torta però è rappresentata dal Signore Supremo della Corte della Notte: che spettacolo! Rhysand: astuto, calcolatore, ironico, misterioso, pungente, apparentemente spietato e segretamente dal cuore (probabilmente) tenero. L’ho amato fin da subito. Gli occhi come le stelle e i capelli nero-blu non sono passati inosservati alla mia sete di lettura.
Dunque, che altro aggiungere? Ho già iniziare il secondo capitolo, La Corte di Nebbia e Furia, e con impazienza aspetto il 17 settembre per l’uscita del terzo, La Corte di Ali e Rovina. Ho scoperto, inoltre, l’esistenza di una novella (pubblicata solo in inglese per il momento) intitolata A Court of Frost and Starlight, che sarà l’ultimo volume che vede al centro le vicende di Feyre, come un ponte tra questa trilogia e la prossima che la scrittrice forse ha in serbo. Cito proprio Wikipedia: “Data prevista per l’uscita italiana sconosciuta. Novella che va a inserirsi tra la fine della prima trilogia e i prossimi libri con protagonisti il resto della Corte dei Sogni.” Purtroppo al momento non so altro, dato che non l’ho letto. Aspettiamo con ansia dunque anche questo libro e naturalmente i prossimi!
Siete d’accordo con me, divoratori? Lo avete letto? Vi ho incuriositi? Volete affrontare le sanguinose prove con Feyre? Bisticciare con Lucien? Scherzare con Rhysand? O andare a cavallo con Tamlin? Allora forza fatelo e fatemi sapere cosa ne pensate! ❤
  VOTO:  
  NOTA SULL’AUTRICE Sarah J. Maas, laureata in Scrittura creativa, è una scrittrice americana di fantasy. Ha esordito nel 2010 con Il trono di ghiaccio, primo romanzo della saga omonima, scritto quando aveva sedici anni e inizialmente pubblicato in una piattaforma di self-publishing, dove divenne in breve tempo un vero e proprio fenomeno di popolarità.
  Carlotta ~ Il profumo dei Libri
– RECENSIONE – La Corte di Rose e Spine Buonsalve Divoratori, vi siete mai sentiti fuori posto? Necessari per gli altri ma superficiali per voi stessi?
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vladyhead · 5 years
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The Witcher ci regala finalmente le prime immagini della serie tv più attesa del momento. Basato sulla saga omonima, già bestseller, lo show segue il protagonista Geralt di Rivia nella sua eterna lotta contro mostri e malvagi di ogni tipo. Il suo destino farà sì che inciampi su que compagne inaspettate: una strega dalla potenza devastante ed una principessa che nasconde un segreto scottante. Che cosa succederà nelle puntate di The Witcher? Iniziato già il countdown: appuntamento previsto su Netflix per i mesi finali di questo 2019.
Il cast completo
Da Mission Impossible e Fallout, Herny Cavill cavalcherà una nuova avventura ed assumerà le sembianze di Geralt di Rivia. Di seguito trovate l’elenco completo del cast di The Witcher, mentre nell’apposito articolo che vi segnaliamo potete leggere le specifiche di ogni personaggio e le caratteristiche principali.
Henry Cavill (Mission Impossible – Fallout, Justice League) – Geralt di Rivia
Anya Chalotra (The ABC Murders, Wanderlust) – Yennefer
Freya Allan (The War of the Worlds, Into The Badlands) – Ciri
Jodhi May (Game of Thrones, Genius) – Calanthe
Björn Hlynur Haraldsson (Fortitude) – Eist
Adam Levy (Knightfall, Snatch) – Mousesack
MyAnna Buring (Ripper Street, Kill List) – Tissaia
Mimi Ndiweni (Black Earth Rising) – Fringilla
Therica Wilson-Read (Profile) – Sabrina
Emma Appleton (The End of The F**king World) – Renfri
Eamon Farren (The ABC Murders, Twin Peaks) – Cahir
Joey Batey (Knightfall, Strike) – Jaskier
Lars Mikkelsen (House of Cards, Sherlock) – Stregobor
Royce Pierreson (Wanderlust, Judy) – Istredd
Maciej Musiał (1983) – Sir Lazlo
Wilson Radjou-Pujalte (Jamillah & Aladdin, Dickensian) – Dara
Anna Shaffer (Harry Potter) – Triss
La trama
Abbiamo già approfondito alcuni dei dettagli più interessanti sulla trama di The Witcher ed in base alle informazioni diffuse dai piani alti sembra proprio che dovremo fare a meno di qualsiasi spoiler. La saga fantasy di Andrzej Sapkowski farà però da linea guida per lo sviluppo narrativo. Le due raccolte di racconti e i sei romanzi sull’umano modificato geneticamente per essere l’ultimo degli strighi completano l’universo in cui si muove Gerald di Rivia e le sue epiche battaglie. Avremo inoltre modo di conoscere da vicino il protagonista e quelle regole interne che ha deciso di darsi per impedire che l’umanità soccomba sotto il colpo dei mostri. Geralt infatti non uccide nessuna creatura senziente oppure draghi, così come qualsiasi altra specie in via di estinzione. Unito alla giovane Ciri per sfidare il destino, sceglierà di affidarla a diversi maestri perché un giorno possa prendere il suo posto. Fra questi Yennefer, con il compito di insegnarle come far emergere e gestire i suoi poteri latenti.
The Witcher, le foto
Di seguito potete trovare le immagini di The Witcher. Oltre al poster ufficiale ed al simbolo presente anche nel logo che vedetecome foto di copertina, Netflix regala uno sguardo sui tre protagonisti ed il loro costume di scena. Yennefer, Ciri e Geralt: sappiamo che il mondo della serie tv è più vasto e che presto ci saranno altre rivelazioni. Per ora possiamo avere un’idea comunque anche delle caratteristiche fisiche del territorio desolato e senza tempo in cui si muoveranno.
#gallery-0-4 { margin: auto; } #gallery-0-4 .gallery-item { float: left; margin-top: 10px; text-align: center; width: 25%; } #gallery-0-4 img { border: 2px solid #cfcfcf; } #gallery-0-4 .gallery-caption { margin-left: 0; } /* see gallery_shortcode() in wp-includes/media.php */
  The Witcher: le foto in anteprima con cast e teaser | #Netflix The Witcher ci regala finalmente le prime immagini della serie tv più attesa del momento. Basato sulla saga omonima, già bestseller, lo show segue il protagonista…
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pangeanews · 5 years
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Sul burkini in spiaggia. Come difendersi dal cherry picking e dal benaltrismo dei politicamente corretti su Facebook, quando si parla di Islam. Un decalogo
Sono sostanzialmente due le tecniche dialettiche che elevano la fallacia logica a vero e proprio sport estremo, specie nelle discussioni social.
La prima, il cherry picking (letteralmente “raccogliere ciliegie”), consiste nel selezionare le sole prove a sostegno della propria tesi, ignorando quelle che la smentiscono. In pratica è come trovarsi davanti a una bella torta e prenderne solo il proprio ingrediente preferito, lasciandola sguarnita agli altri commensali.
La seconda, il benaltrismo, è ancor più radicale, poiché riduce a inezia le posizioni dell’interlocutore proclamando direttamente la trascurabilità del problema.
È possibile trovarle entrambe nella maggior parte delle discussioni social, ma da mie recenti osservazioni ho concluso che in un tema specifico trovano la loro apoteosi: il ricorrente dibattito estivo sul burkini.
Se esprimete perplessità sulla crescente presenza di donne islamiche intabarrate in assurdi scafandri, sulle coste europee, e sottolineate magari la necessità di mettere qualche regola dove possibile, ad esempio in piscina, vi troverete davanti un ricco campionario di argomentazioni improbabili, rispetto alle quali riporto di seguito, sotto forma di decalogo, una breve guida di sopravvivenza. Potrebbe rivelarsi molto utile: in fondo a chi non accade, almeno una volta nella vita, di scrivere un post sul burkini?
*
1) “Anche le suore cristiane vanno al mare vestite!”
Il primo paragone fuori luogo, chissà perché, è sempre con le suore. A nulla vale dire che esse sono figure religiose, che hanno deciso, dopo un lungo percorso, di prendere i voti, mentre le donne islamiche imburkinate sono, in teoria, laiche. E che una cultura che considera tutte le donne alla stregua di suore qualche perplessità dovrebbe suscitarla. Che poi, io una suora che pretenda di buttarsi in piscina vestita mica l’ho mai vista. Non c’è comunque alcun precetto che impedisca loro, se vogliono, di andare in acqua con un casto costume intero. D’altra parte, le suore cristiane vanno persino a Ballando con le stelle, e non mi pare poco.
*
2) “Il Corano non parla né di burkini né di burka, quindi questi indumenti con l’Islam non c’entrano niente! Leggiti il Corano, ignorante!!!”
Dunque, che il Corano non ne parli espressamente in questi termini, è vero. Il testo sacro dell’Islam dice di far scendere il velo fino al petto e di non mostrare gli ornamenti, frase in effetti interpretabile. Fatto sta che burka e burkini non mi sembrano andare per la maggiore tra donne cristiane o atee, ragion per cui, che sia precetto o tradizione o un misto delle due cose, sembra chiaro che con l’Islam c’entra eccome.
*
3) “Il burkini non è l’unico indumento dell’Islam. Ci sono anche Hijab, Niqab, Chador, Khimar…”.
Questa argomentazione è spesso seguita, solo pochi commenti dopo, dalla speculare “L’Islam non è tutto uguale. Ci sono musulmani sunniti, sciiti, kharigiti, sufi, e all’interno di questi varie scuole, tra cui Hanafi, Maliki… e tu scommetto che non lo sai, ignorante!!!”. Ok, ok, studiare è sempre bello e Wikipedia è uno strumento meraviglioso che ci rende tutti Alberto Angela per dieci minuti al giorno. E lo sappiamo che l’Islam è un mondo vasto e variegato, con diverse interpretazioni delle scritture e diversi gradi di intransigenza. Però, scusate, mentre voi sfoggiate il vostro nozionismo da tastiera, quelle donne stanno ancora facendo i vermi sotto le loro palandrane a 40 gradi…
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4) “Il burkini in realtà non è un indumento islamico, è stato inventato da una donna australiana per consentire alle donne islamiche di andare in spiaggia e fare sport, e tu non lo sai, ignorante!!!”.
E invece tu lo sai benissimo, anche perché è scritto ovunque, ma non stai nemmeno a dirglielo, tanto non ti crederebbero. Ed è vero, nei paesi islamici il burkini ha avuto un pur minimo ruolo liberatorio, la cui utilità però decade del tutto in Occidente, dove abbiamo avuto l’illuminismo, la separazione tra Stato e Chiesa, il femminismo e persino Temptation Island.
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5) “Ci sono anche donne che vanno in spiaggia vestite per ripararsi dal sole, magari per qualche malattia! Non ci pensi a loro?”.
Certo, e il meraviglioso mondo occidentale offre un’infinità di alternative in questo senso: maglie, magliette, parei multicolori, lunghe gonne a ruota, copricostumi e via dicendo – anche neri, come il burkini più classico, se vuoi sperare così di sembrare magra. E sono tutti indumenti che non rappresentano nessuna ideologia fanatica, a parte forse un po’ di innocua vanità. Per chi ama l’Oriente, ci sono anche tessuti in deliziose fantasie esotiche.
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6) “Come nell’Islam le donne sono costrette a coprirsi, in Occidente sono costrette a spogliarsi!”.
Non mi risulta che nessuno punti il fucile alle donne per farle spogliare, a parte forse in qualche pornazzo a tema “Forze dell’Ordine”. E su qualsiasi spiaggia si può trovare una grande variabilità di costumi, dal perizoma al bikini succinto, al costume intero anni ’70, per chi voglia ancora illudersi che la frappa laterale nasconda la cellulite. Per piacere agli uomini? Per piacere a sé stesse? Per sedurre il bagnino? Per leggere in santa pace? Non è importante, forse tutte queste cose insieme, ma l’unico parere che non conta pare proprio quello di Allah.
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7) “Mettersi il burkini è una loro libera scelta. Nessuno può dire a una donna come vestirsi o spogliarsi!”.
Per contestare questa argomentazione, seppur vacua, occorre un minimo di serietà. Di certo una donna, come un uomo, deve essere libera di vestirsi come vuole, per quanto un minimo di adeguamento al contesto sia sempre gradito. Il burkini però non è un semplice capo di vestiario, esattamente come non lo era la camicia nera dei fascisti. Il burkini è un simbolo, con un preciso significato: la sottomissione femminile come precetto religioso e culturale. Qualora esistano davvero, e credo esistano, donne che per debolezza o fanatismo scelgono con gioia di cuocersi sotto queste palandrane nel caldo di agosto e di entrare in acqua senza godere del fresco sulla pelle, poiché in quella cultura si riconoscono al punto di non sentire la sofferenza, allora tali donne non sono vittime, ma potenziali carnefici. Lo saranno, senz’altro, delle loro figlie, cui imporranno, o tenteranno di imporre, la stessa assurdità. Lo saranno perché, come prescrive l’Islam, praticheranno la daʿwa, cioè il proselitismo. Lo saranno perché vorranno, nella nostra società occidentale, costituire con la loro sottomissione un esempio di virtù. Perciò anche questa ciliegia, all’apparenza rossa e succosa, ha dentro il verme.
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8) “Sei tu intollerante! Loro non ti impediscono di metterti il costume che vuoi!”.
Anche qui occorre un po’ di serietà. Siamo certi che non mi vogliano impedire nulla? Non me lo impediscono ora, perché non ne hanno i mezzi, ma le proiezioni demografiche parlano chiaro. In Egitto e in Iran i diritti delle donne sono tornati indietro di secoli nel corso di una sola generazione, con l’avvento dell’Islam politico. La nostra Costituzione tutela, giustamente, le minoranze religiose, ma è stata scritta in un tempo in cui non c’erano grandi esodi, e le minoranze sembravano destinate a rimanere tali. Oggi si ha la pretesa di far coesistere su un unico territorio culture dai valori opposti e inconciliabili. Di combattere al tempo stesso, volendo fare un esempio semplice, per la libertà di burkini e per il gay pride, fregandosene del fatto che in vari paesi musulmani l’omosessualità è punita con la prigione se non con la pena di morte. Il burkini e il gay pride non sono figurine di un album, che puoi incollare una di fianco all’altra senza conseguenze. Si portano dietro due concezioni della vita profondamente diverse. Oggi stanno nascendo movimenti, cosiddetti “intersezionali”, che pretendono di lottare contemporaneamente per tutte le libertà e per tutti i diritti, ma ci sono libertà che si scontrano con altre libertà, diritti che calpestano altri diritti. Pur nell’apertura al diverso, le peculiarità di un popolo, di una comunità, non si possono ignorare: non siamo asterischi, trasformabili come jolly in qualsiasi cosa. Non lo siamo noi, e ancor meno lo sono loro. Pieno rispetto per le altre culture nei loro paesi di origine, ma in Europa il fondamentalismo religioso non è sul menù e i suoi simboli non devono avere diritto di cittadinanza.
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9) “Hai fatto questo post solo per prendere i like!!!!!”.
Le ore passano, dopo 378 commenti, una trentina di ban, 189 mi piace, 87 risatine, 52 cuoricini e innumerevoli faccine arrabbiate o piangenti, la vista inizia ad appannarsi e anche le argomentazioni risentono di una progressiva decadenza. Il penultimo stadio del degrado di un post Facebook è l’accusa di averlo scritto solo per ricevere like e non, come dovrebbe essere, per salvare il mondo. Ora, è evidente a tutti che per ricevere like è molto più proficuo e meno impegnativo postare un paffuto micio, piuttosto che un argomento di discussione complesso. Ma ormai sei stanco, la serietà latita e questa accusa non merita come risposta nulla di più di una GIF di Game of Thrones.
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10) “Adesso basta, vado a lavorare, io ho un lavoro!!!”. 
Arriva sempre il momento in cui il commentatore compulsivo ti rende edotto del fatto che lui ha un lavoro (e tu invece, sottinteso, non fai un c@zzo tutto il giorno). Come se lo avessi costretto tu a frantumarti i cosiddetti per sei ore! I luoghi in cui si registra un maggior attaccamento al lavoro sembrano proprio essere i commenti finali dei flame social. Flame che, pare assodato, avvengono per lo più in orario lavorativo, ma arriva sempre il momento in cui tutti rivendicano la loro dedizione all’impiego, rinfacciando agli interlocutori di essere invece dei perdigiorno. A questo punto, di solito, la discussione si conclude.
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E qui termina il decalogo. Ho messo a frutto la mia esperienza per il bene degli altri. Non pretendo di essere stata esaustiva, ma chiunque mi abbia letto a fondo non si troverà di certo impreparato, in futuro, nella gestione di un post sul burkini! Ora vi saluto, sapete, io ho un lavoro…
Viviana Viviani
L'articolo Sul burkini in spiaggia. Come difendersi dal cherry picking e dal benaltrismo dei politicamente corretti su Facebook, quando si parla di Islam. Un decalogo proviene da Pangea.
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serializzare-blog · 6 years
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Raccontarsi in Silenzio: Dark Souls
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“In the Age of Ancients the world was unformed, shrouded by fog. A land of gray crags, Archtrees and Everlasting Dragons. But then there was Fire and with fire came disparity. Heat and cold, life and death, and of course, light and dark.” 
 https://www.youtube.com/watch?v=ylFzJ3wRgHw
 Queste sono le prime fra le poche parole con cui Dark Souls I ha inizio. Dico poche, perché Dark Souls è un silenzioso capolavoro, un mondo che raramente si esprime se non tramite se stesso. Ma riguardo il  silenzio degli infiniti regni e delle infinite ere ci arriveremo dopo.  Il seguente articolo faticosamente scritto e redatto milioni di volte, non sarà una recensione sul gioco in sé, sul gameplay, sulla trilogia, su cosa sia bello o brutto, sulla difficoltà ma su cosa Dark Souls esprime a livello puramente emotivo. Dark Souls non è un solo un bel gioco ma un capolavoro artistico. Quest’articolo può essere letto anche da chi non l’ha mai giocato, sebbene farà più fatica a seguirmi nel ragionamento,  o anche  da chi non ha mai fatto un videogioco in vita sua. Perché  non parlerò di backstep, perry, server e farming ( termini nerd per chi non lo sapesse) ma parlerò del Fuoco, dell’oscurità, delle anime.
  “Nell’ Era degli Antichi Il mondo era informe, avvolto dalla nebbia. Una terra di rocce grigie, arcate e draghi eterni . Finché arrivò il fuoco e con il fuoco arrivò la disparità. Caldo e freddo, vita e morte e, naturalmente, luce e oscurità. E dal buio, vennero  e trovarono le anime dei Signori all'interno della fiamma. Nito, il primo dei morti , la strega di Izalith e le sue figlie del caos, Gwyn, il Signore della luce solare e i suoi fedeli cavalieri. E il pigmeo furtivo , così facilmente dimenticato.Con la forza dei Lord, sfidarono i Draghi. I possenti cavalieri di Gwyn aprirono le loro scaglie di pietra. Le Streghe tessevano grandi tempeste di fuoco. Nito scatenò un miasma di morte e malattia. E Seath il Senzascaglie tradì i suoi, e i Draghi non vissero più. Inziò così l' Era del Fuoco . Ma presto le fiamme svaniranno e rimarrà solo l’oscurità. Adesso ci sono solo braci e l'uomo non vede la luce, ma solo notti infinite. E tra i vivi si vedono i portatori del maledetto Segno Oscuro .Si Certamente. Il Segno Oscuro marca i non morti . E in questa terra, i non morti sono portati a nord, dove sono rinchiusi, ad attendere la fine del mondo ... Questo è il tuo destino.”
In un mondo di eterna oscurità solo la fiamma può salvare l’uomo dall’Abisso eterno. La fiamma però porta disparità ed è  una fiamma per giunta che deve essere ravvivata da un prescelto.
Cosa vi ricorda? Oltre agli innumerevoli spunti filosofici che fanno parte del corollario celtico e non, la prima cosa che salta all’occhio è sicuramente il riferimento al mito di Prometeo. Anche se tuttavia in questo caso vi sono delle differenze che rendono la fiamma, il fuoco, e tutto ciò che c’è attorno diverso da qualsiasi mito fantasy prima scritto. Il fuoco non è divino in Dark Souls, è terreno. E inoltre il fuoco non è eterno, ma labile, incostante, dipendente dalle sue anime. Eppure, dà inizio ad un’era. La seconda differenza sta nel fatto che il fuoco non è la soluzione, un dono ma condizione; balzando al capitolo finale ci ritroviamo nei panni di un “campione della cenere”, colui che sfiderà il primo portatore del fuoco, l’anima del primo falò, colui che sceglierà se l’Era del Fuoco deve finire oppure continuare (come nel finale del primo capitolo)  a ravvivare la fiamma con una sorta di passaggio di staffetta generazionale, di era in era. I creatori di Dark Souls (SPOILER) affermano che il finale che per loro è da considerarsi vero ( nel videogioco puoi scegliere fino a 4 finali) è quello dell’oscurità eterna. Accompagnato dalla portatrice della fiamma, lei brandirà l’ultima fiaccola, l’ultimo barlume di luce dalla tua anima, per spegnerla definitivamente. E così il videogiocatore si ritrova piano piano di fronte ad uno schermo nero, come se si fosse spento il gioco da solo.
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 La bellezza, lo sgomento e le conseguenze di questo finale sono sconcertanti. Per la prima volta non vi è soluzione in un fantasy senza un nemico ma naturalmente oppresso dalla sua stessa condizione di essere. Non vi è una forza avversa e una risolutrice. Esiste solo l’oscurità. L’oscurità che distrugge ogni regno, ogni corona, qualsiasi drago o campione. L’oscurità da cui in tutti e 3 i capitoli proviene il PG che controlliamo. Tutti i mondi dove i vessilli, la case, i castelli nascono e si distruggono in funzione del fuoco, origine di ogni lotta e cultura. Neanche il tempo può sottrarsi all’oscurità. In Dark Souls viaggiamo non solo nello spazio, ma percorriamo anche il tempo, cambiano le ere, gli spazi, ciò che prima non c’era diventa reale e ciò che prima era scomparso perdura in eterno. Nel giocatore però rimane sempre una costante. Trovare un falò da accendere. Trovare anime e perdurare. Eppure i creatori dopo così tanti passi e così tanto silenzio decide di spegnerci il monitor. Perché? Perché “spegnere” l’onore dei valori cavallereschi, delle famiglie e delle battaglie, perché “spegnere” la leggenda dei giganti, la possanza dei draghi e l’astuzia degli stregoni? Perché Dark Souls spegne tutto, se è proprio lui a rammentarci l’eternità dei mondi, delle ere?  La risposta sta in una stessa affermazione del creatore Hidetaka Miyazaki: “una lore ben costruita è in grado da raccontarsi da sola senza dire una parola”. Non c’è un perché. È così e basta. È così perché Dark Souls rimane sempre in silenzio, in tutti e 3 i capitoli, come silenziosa è l’oscurità e come silenziose sono la tristezza e la solitudine che circondano il nostro viaggio. L’unica cosa che ci lascia quello schermo nero è la speranza, che prima forse era incarnata nel fuoco dei falò, ma che rimane comunque luce invisibile, quella FIAMMA che alberga dentro ognuno di noi e che mai potremmo spegnere se non tramite noi stessi e la nostra morte. Il viaggio di Dark Souls è un viaggio triste, come triste è spesso la nostra vita. Alcuni critici arrivano a considerare Dark Souls un gioco che supera i confini dell’intrattenimento raggiungendo l’arte. Per altri è addirittura un trattato di semiotica. Ebbene io credo, dal basso delle mie conoscenze, che Dark Souls sia una delle opere più belle che abbia mai fruito in vita mia, che mi ha plasmato attraverso un linguaggio tutto proprio, una gamma di sensazioni che mai potrò riprovare un videogioco. E infine, mi ha dato la speranza che, spesso, salva la vita.
“Yes,indeed”. 
https://www.youtube.com/watch?v=_zDZYrIUgKE
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autumn-on-jupiter · 7 years
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Tutti i libri di agosto.
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“Le ore” di Michael Cunningham
Tre donne, una famosa scrittrice morta nel 1941, una casalinga degli anni Cinquanta e una newyorkese dei giorni nostri; cosa le accomuna? L’amore per la letteratura, certo, ma non basta. In questo libro emerge ogni tipo di amore: quello per il marito, per la sorella, per i figli o per la propria compagna, quello per il migliore amico che sta morendo, quello per il proprio lavoro. Ma anche qualunque tipo di dolore: quello per le atrocità della guerra, per la solitudine, per il lutto imminente, per non aver realizzato i propri sogni. Questo miscuglio di emozioni si condensa in tre storie che appaiono distinte e separate solo all’inizio, ma che ben presto lasceranno intravedere il filo rosso che le lega. Un romanzo che rimane dentro anche dopo averlo finito, che lascia con l’amara consapevolezza di quanto difficile sia trovare la strada per la propria felicità.
“La pioggia prima che cada” di Jonathan Coe
Una vita di ricordi narrata attraverso le fotografie. Sì perché come si può condividere un’immagine con una persona che non può vedere, se non attraverso le parole? Rosamond, l’anziana protagonista di questo romanzo, è morta, tuttavia la sua voce viaggia tra le pagine dall’oltretomba, descrivendo in ogni particolare gli eventi principali della storia che l’hanno portata a perdere le tracce della destinataria del racconto. Noi lettori veniamo sospinti attraverso gli anni e attraverso le fotografie che ne hanno impresso degli attimi, sull’onda dei ricordi, delle emozioni e dei rimpianti di una donna che decide di raccontare la propria verità prima di morire.
“Se una notte d’inverno un viaggiatore” di Italo Calvino
L’idea alla base di questo libro è veramente bella e originale (e da Calvino non ci si aspetterebbe diversamente), trattandosi propriamente di “metaletteratura”. La storia riguarda noi lettori, all’inizio proprio noi in senso stretto, in quanto l’autore sceglie di rivolgersi direttamente a chi lo sta leggendo in quel momento, e in seguito alla figura del lettore in astratto, personificata nel protagonista, il quale è costretto a compiere un viaggio alla ricerca dei finali delle storie che inizia, interrompe suo malgrado e, alla fine, non riesce mai a concludere. L’originalità sta nel fatto che Calvino ci coinvolge direttamente inserendo, alternandoli ai capitoli che riguardano il protagonista, le storie che egli legge durante tutto il corso della vicenda. Questo ci consente di condividerne la frustrazione del non riuscire mai a sapere come andranno a finire! Bello, no?
“Cinder” e “Scarlet” di Marissa Meyer
Saga che sancisce il mio ritorno al fantasy dopo parecchio tempo, riuscendo in ciò che credevo improbabile, cioè farmene sentire la mancanza. La saga delle Cronache Lunari prende le mosse da quattro fiabe che tutti noi conosciamo, in particolare nei primi due volumi le storie personali delle protagoniste, Cinder e Scarlet, ricordano per alcuni dettagli quelle di Cenerentola e Cappuccetto Rosso. L’abilità dell’autrice è stata innanzitutto quella di non cadere nel rifacimento ma di averne sfruttato, per l’appunto, solo pochi dettagli; in secondo luogo, la Meyer è stata capace di creare un universo distopico senza forzature e affascinante, con una Terra divisa in pochi Stati e una Luna abitata da esseri con poteri mentali e guidata da una “Regina Cattiva” che vuole muovere guerra al nostro pianeta. Le due eroine, a differenza delle corrispettive fiabesche, non hanno bisogno di nessun principe per uscire vincitrici dalle proprie battaglie.
“Strane creature” di Tracy Chevalier (che non appare nella foto perché me ne sono subito liberata)
Basato sulla storia vera di Mary Anning, paleontologa britannica che da ragazzina trovò il primo scheletro completo di ittiosauro, il libro cerca di far emergere le difficoltà connesse all’essere una donna nell’Ottocento, nello specifico ad essere una donna appassionata di fossili, mestiere ritenuto, come ogni altra cosa, prerogativa degli uomini. Le premesse per scrivere qualcosa di grandioso c’erano tutte, purtroppo la scintilla tra me e questa autrice non è mai scattata e mai lo farà. L’ho trovato un romanzo piatto, noioso, estremamente lento, con dialoghi forzati e personaggi scarsamente caratterizzati e fin troppo stereotipati.
“Pastorale americana” di Philip Roth
Difficile trovare un altro libro che esprima così bene il crollo delle illusioni e delle speranze che guidano ciascuno di noi nell’immaginare la vita che vorremmo avere. Roth toglie la maschera all’ideale di perfezione americano e lo dà in pasto ai suoi lettori, che assistono impotenti e affascinati allo sfacelo di ciò che era attraente solo in apparenza. I personaggi sono di una complessità fuori dal comune, riescono a catapultarci nel vortice degli accadimenti nascondendo fino alla fine quale sia il vero protagonista: l’America, con tutte le contraddizioni, paradossi ed esagerazioni di cui è capace. Un libro lento da digerire che merita molto più che poche righe scritte in fretta. Leggetelo e lasciate che vi cresca dentro.
“La casa degli spiriti” di Isabel Allende
Romanzo familiare che copre quasi un secolo di storia cilena, dallo sfruttamento dei mezzadri alla presa di coscienza di possedere anch’essi tutti i diritti appartenenti alla sfera del rispetto della dignità umana, alla pari di qualsiasi altro lavoratore, dai lunghi anni di potere mantenuto a tutti i costi da parte del Partito Conservatore all’ascesa del Comunismo, per finire con il colpo di Stato e alla conseguente dittatura militare. Su questo sfondo storico si compiono le vite dei protagonisti e dei loro fantasmi, le cui storie eterogenee approfondiscono ogni aspetto del variegato contesto politico cileno, affiancando figure ispirate e rivoluzionarie ad altre profondamente stoiche e conservatrici. L’elemento centrale del romanzo, tuttavia, è il realismo magico, incarnato nella figura eterea e fuori dal tempo di Clara, la quale molto spesso si rivela essere argine alla violenza, salvatrice, fonte di ispirazione, nonché snodo principale delle vite, delle vicende e dei destini di tutti i protagonisti.
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halinasmirnov-blog · 7 years
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𝐓𝐚𝐧𝐠𝐨____𝟎𝟒/𝟎𝟒/𝟐𝟎𝟏𝟕.   L'ennesimo sorriso, la mano che andò a massacrare il polso della donna tanta fu la forza impiegata per trascinarla in mezzo alla pista da ballo e quello sguardo di cui gli occhi si erano tinti che non prometteva nulla di buono per quella serata. V'era l'odio incastonato in quelle iridi, il desiderio di farla a pezzi solo per essersi permessa di averlo messo così spudoratamente in imbarazzo con una stronzata di quella portata. Le cinse bruscamente la vita con la mano destra lasciando che i loro ventri impattassero con la stessa brutalità, la mano sinistra andò a raccogliere la destra altrui, le dita non si intrecciarono e le braccia assunsero una posizione quasi ad angolo retto. Nel salone riecheggiavano le note di un sensuale tango argentino; una sensualità che contro ogni pronostico si sposava egregiamente con il desiderio di romperle ogni osso del corpo. Inizialmente a piedi giunti, la gamba destra dell'uomo si portò indietro facendosi così seguire dalla sinistra altrui, eseguendo poi un'apertura laterale verso sinistra ed un passo incrociato portando la destra a carezzare la gamba destra di lei in quell'avanzata. Ogni passo era preciso, dominante, falcate feline quanto eleganti e sicure della loro magistrale esecuzione. Gli occhi di Dominic puntavano sui diamanti di lei, su quelle iridi color del ghiaccio che con il proprio fuoco avrebbe desiderato veder sciogliersi irrimediabilmente; la sua mandibola era serrata, rigida, perfino la mano che la cingeva in vita sembrava volerle penetrare la carne ad ogni volteggio. Mentre davano spettacolo attirando altri sguardi piacevolmente sorpresi su di loro, mentre volteggiavano come ballerini professionisti zigzagando tra le altre coppie danzanti, Dominic accostò le labbra al suo orecchio, giusto per rendere chiare le sue emozioni. « Ti scaverò personalmente la fossa, stronza. » Ringhiò brutale, portando i piedi uniti per liberarla momentaneamente dalla prigione costituita dalle proprie braccia per lasciarla piroettare e poi riattrarla a sè facendola passare sotto al proprio braccio così che la sua schiena si adagiasse al proprio petto. Ne era certa, potè sentire i nervi di Dominic pulsare di rabbia per ciò che ella aveva fatto. Ah, se avesse potuto si sarebbe sciolta in una risata fin troppo divertita, che peccato poter solo guardare la rabbia dell’uomo scoppiare in quella danza in cui la trascinò. Il suo sguardo, le piaceva il modo in cui la guardava, l’avrebbe arsa viva solo con lo sguardo riusciva a leggere in quelle due fornaci quanto gli sarebbe piaciuto in quel momento infliggerle dolore o forse molto di più. Era pazzesco, ma quel momento la face sentire incredibilmente viva come non si sentiva più da tempo. In quel momento ciò che sentiva lo trovava incredibilmente malato e controverso; Desiderava quasi che quelle mani che tanto ripudiava strappassero il fragile tessuto del vestito e segnassero la sua lattea pelle con lividi, graffi e tanto altro. Darglielo a vedere ? Questo mai, non gli avrebbe mai dato questa gioia. Volteggiò attorno a lui, lasciò che la conducesse in quella sensuale e frenetica danza, gli occhi di tutti erano su di loro ma al momento per lei quelle figure erano solo degli esseri sfocati di contorno, l’unico che vedeva chiaramente era Dominic. Con un giravolta che fece ondeggiare il vestito si voltò, una gamba si arpionò suo fianco scoprendo le sue bianche carni e sta volta fu lei ad adagiarsi al suo orecchio. «Sarebbe un peccato tingere di rosso questo bel vestito, non credi ? Anche se ho la sensazione che ti piacerebbe fin troppo vedere quel liquido rosso che sporca il mio vestito e le mie carni. Magari potrei provare a tagliarti queste luride mani, il risultato sarebbe lo stesso. Inoltre non sarei più costretta sentirla addosso. » Quella specie di abbraccio in cui erano legati si sciolse, il busto di Halina cadde verso il basso e i suoi capelli come una cascata di fuoco quasi sfiorarono il pavimento, quando torno su i loro visi furono faccia a faccia, la musica diventava piano piano più lenta per poi tronare ritmata e costringerli a muoversi volteggiando. Le cosce di Halina spuntavano dal suo vestito con movimenti eleganti e sensuali mentre lasciava che lui la sollevasse di tanto in tanto per farla fluttuare in aria. Non aveva mai ballato nulla di simile con nessuno, sentiva il fuoco scorrerle nelle vene mentre con le parole si divertiva a provocare quell’uomo la cui rabbia sarebbe potuta esplodere e stavolta non solo in una danza. Ogni parola, ogni movenza, ogni volta che la sua coscia gli si aggrappava in vita potendo sentire il tacco del suo sandalo premersi sul nervo sciatico della propria coscia, ogni respiro esalato da quelle labbra corpulente e tinte di rosa antico, ogni sguardo freddo di lei e caldo di lui, ogni cosa in quel lasso di tempo tramutò il suo sangue in ardente lava. Mentre in lui s'era già insidiato il sentimento d'odio e la furia di un pazzo scellerato che non poteva tollerare determinate figure innanzi a persone d'una certa importanza nazionale, al tempo stesso la voglia di strapparle di dosso il vestito e marchiare a fuoco quella pelle alabastrina con le proprie labbra si instradò innegabilmente in lui. Halina sapeva fargli scoppiare l'odio e il desiderio carnale al tempo stesso, il che costituiva un rapporto deleterio e paradossale tra il colombiano e la russa. Il tango stava per raggiungere i suoi rintocchi finali, eppure, anzichè scemare, la voglia di danzare con quella donna si fece ancor più grande in Dominic che dopo qualche volteggio ed aperture laterali seguite da un sinuoso avanzare e poi indietreggiare, costrinse la donna in uno spettacolare casquet rasoterra; quando la sollevò il tango era terminato ma non nella sua testa, dove le note continuavano a rimbombare tra un emisfero e l'altro del cervello. Il rialzarla aveva portato i loro volti così vicini da respirarsi addosso, così vicini da impedire al colombiano di desiderare di strapparle a morsi violenti quelle sue labbra dal profumo di donna. Cazzo, e lo fece. Lo fece stringendole la vita con entrambe le braccia ed impiegando una forza così brutale che per certo le aveva mozzato il respiro in petto. Raccolse quelle labbra tra le proprie in un bacio fin troppo breve, mai volgare, piuttosto maschio ed intenso che terminò con il morderle l'inferiore e tirarlo finchè gli incisivi non seppero più trattenerlo. Anche nell'irrazionalità del momento, Dominic aveva conservato del pudore in quanto non era certamente quello il luogo ove consumare le sue malate fantasie. La lasciò andare, non prima di inchinarsi ad ella e raccoglierle la mano simulando un galante baciamano; le sue labbra non toccarono il dorso della mano altrui ed i suoi occhi la mangiarono in un solo boccone. « Egregia performance, mia dolcissima sposa, potresti far l'attrice. » «Tesoro, la danza mi ha messo sete. Vado a distrarmi.» In realtà aveva bisogno di stargli lontana per qualche minuto. Si avviò al buffet, prese una coppa di champagne e la buttò giù in un solo sorso, era così accaldata e allo stesso tempo disgusta da se stessa. Qualcuno le se si avvicinò doveva essere una persona appena arrivata, era un uomo parecchio giovane e dall'aspetto gradevole. «Una signorina non dovrebbe bere così, doveva essere assetata. Permette?» Lo fissò con sguardo assai diffidente e come aveva fatto Dominic poco prima le prese la mano e la baciò sul dorso senza sfiorarla. Probabilmente quel ragazzo neanche notò la fede e l'anello. Le si presentò con il nome di ; Kim Jinhyun. Era il figlio di una ricca famiglia di cui l'azienda produceva ramen. Il suo modo di guardarla era lo stesso in cui un predatore guarda la sua preda. Incedettero assieme verso la rampa di scale che avrebbe portato ai piani superiori e alle sue parole inchiodò lasciando che lo precedesse in quella salita. « Ti sembrava il caso di civettare con quell'idiota? Stai smaniando dalla voglia di far calare il fottuto sipario a questa serata, ah? Cristo, non è stato sufficiente mettermi in ridicolo davanti al dottor Kang, vero? Dovrei tagliarti la gola. » Prese a salire la scalinata soltanto dopo aver sfogato verbalmente la rabbia e ancora rancoroso salì le scale con entrambe le mani affondate in due stretti pugni nelle tasche del pantalone del completo. La Dea russa attirò nuovamente la sua attenzione, o meglio, furono le sue natiche ad attrarlo, così tonde e dalle movenze sinuose che quell'abito in quel particolare punto del corpo sembrava una sorta di seconda pelle ai propri occhi. Chiaro non vi fosse alcuna spettacolare vista da lassù, l'edificio non era sufficientemente alto da consentire agli occhi un particolare panorama e una volta raggiunto il piano, la prima cosa che fece fu introdursi in una delle stanze da letto e spalancare la porta finestre per fumare una sigaretta. Si poggiò così lateralmente alla finestra, si accostò ai cardini di legno e sfilando frettolosamente una lucky strike dal pacchetto la portò alle labbra dando fuoco al tabacco con una fiammata d'accendino. Aspirò profondamente e nel rilasciare l'abbondanza del fumo sotto forma di grande e densa nuvola, allentò la cravatta che il quel momento sembrava stesse fungendo da cappio alla gola. « Non posso fidarmi di te, sei come una strega che aspetta soltanto il momento opportuno per servirmi la mela avvelenata. » Come si aspettava non vi era alcuna vista, quando entrarono nella stanza roteò gli occhi verso l'alto e si sedette accavallano le gambe. Era già stanca di sentirlo lamentarsi. «Non è di certo colpa mia se quello ha iniziato a parlarmi. A sentirti si potrebbe quasi pensare che tu sia realmente geloso, Pucci.» Si divertì scandendo quel soprannome con un sorriso sfacciato e un tono impertinente. L'attimo dopo abbassò il capo ridacchiando pesando alla figura che gli aveva fatto fare neanche un ora fa. Nel mentre lui si muoveva in quel modo così fenetici lei restava ferma e posata, una mano iniziò ad accarezzarsi la coscia con le esili dita seguendo l'apertura del vestito. Uno sguardo tralice si soffermò su di lui, lo trovò eccitante in quello stato, le faceva venire voglia di farlo arrabbiare di più e vedere dove sarebbe arrivato. Scosse il capo come per impedire a se stessa di farlo, anche se lei era irritante di natura. «Sarei una strega? Allora tu sei un mostro e hai imprigionato la strega, complimenti. Mi hai portato qui per sgridarmi? Bene, l'hai fatto papino. Ora possiamo tornare di sotto.» « Déjate de tonterías, ¿vale? » ''Non dire cazzate'' le disse, non premurandosi di tradurle in coreano ciò che aveva appena detto, del resto non gli importava se lei capisse o meno. Mentre fumava, mentre lasciava che i polmoni gli annegassero nel fumo denso di quel chiodo di bara, cercò di lasciarsi entrare ed uscire quelle parole avvelenate da un orecchio all'altro, così che si disperdessero nell'aria insieme alle nuvole di fumo che le labbra soffiavano ritmicamente fuori. Per quanto gliene importava di quel luogo, Dominic spense la sigaretta direttamente su quel parquet chiaro e pregiato della camera da letto prima di avvicinarsi alla donna, prima di premere i pami delle proprie mani sui dorsi delle altrui, come ad inchiodarla al materasso mentre a busto e capo chino si poneva parallelamente al suo volto. « Tengo tremendos deseos de coger contigo. » Le soffiò volgarmente sulle labbra il desiderio di possederla; fu questo ciò che le disse. Le disse che aveva voglia di scoparla e non si sarebbe fermato a meno che lei non glielo avesse chiaramente impedito, del resto, era macchiato di ogni marciume possibile ma Dominic non era uno stupratore e mai lo sarebbe stato, anzi, al suo paese ad ogni stupratore ed ogni pedofilo aveva fatto tagliare i genitali e li aveva fatti riporre nelle loro stesse bocche prima di sparargli un colpo in testa e lasciare i loro corpi in esposizione al pubblico, così che fossero punizioni esemplari e che fosse chiaro quello che succedeva a fecce del genere.
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amantedilibri · 7 years
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Traveller di Alexandra Bracken
Buongiorno lettori!
oggi vi parlo del secondo e conclusivo volume della fortunata serie dedicata ai viaggi nel tempo di Alexandra Bracken!
Titolo originale: Wayfarer
Serie: Passenger #2
Genere: Fantasy
Target: Young Adult
Editore: Sperling&Kupfer
Data di pubblicazione: 18 Aprile 2017
N°pagine: 457
Trama: Etta Spencer non sapeva di essere una "viaggiatrice" fino al giorno in cui si è ritrovata a chilometri e secoli di distanza da casa sua. Ora, di nuovo sola, in un luogo e in un tempo a lei sconosciuti, derubata dell'unico oggetto in grado di proteggere la linea temporale e salvare sua madre, e lontana da Nicholas, il ragazzo che ama, deve fare i conti con una rivelazione tanto scioccante da mettere in discussione quello per cui lei ha combattuto fino ad ora, e cambiare per sempre il suo futuro. Un futuro che Nicholas è pronto a tutto pur di salvare. Devastato dalla scomparsa di Etta, sta infatti cercando disperatamente di rintracciarla, per aiutarla a risolvere insieme questo disastro, come era destino. Ma, mentre Etta e Nicholas continuano a cercarsi ai confini del tempo e del mondo, e i viaggiatori sono impegnati in una spietata battaglia per il potere, la posta in gioco si alza. Perché esiste qualcosa di ben più potente dell'astrolabio che tutti vorrebbero. Un potere antico e pericoloso che minaccia di sradicare del tutto la linea temporale.
Dove eravamo rimasti? Etta, rimasta orfana della sua epoca e finita nella San Francisco del 1905, Nicholas insieme a Sophia a Damasco senza l'astrolabio, portato via dalla Spine, e Rose arrivata troppo tardi per salvare la figlia.
In questo romanzo il mistero dell'astrolabio verrà svelato ma le cose non saranno così semplici, anzi. Tra Spine e Ironwood verrà a galla un nuovo contendente e sarà molto più temibile dei precedenti.
Quindi, nuovi personaggi, tra cui il padre di Etta e nuovi paesi ed epoche tra cui spicca la Russia degli Zar e una Praga in cui tesse le sue trame la Belladonna, una viaggiatrice riuscita a sfuggire alle grinfie di Ironwood e su cui si raccontano storie terribili.
Rispetto al primo volume Traveller mi è sembrato molto più d'azione, sia nella "trama" dedicata a Etta, Henry e le Spine sia in quella di Nicholas e Sophia. Inseguimenti, Ombre, rivoluzioni e assedi... ce n'è per tutti i gusti!
Non posso dire di non aver sperato in un lieto fine per Etta e Nicholas, una coppia che mi è entrata nel cuore e per cui ho parteggiato dal primo istante. Sebbene ritengo che in generale qualcosa non funzionasse nella storia e non fosse sfruttato tutto il potenziale della stessa e dei personaggi, ritengo che entrambi fossero quelli meglio descritti e tratteggiati. E si erano tanto carini insieme :3
Rose, la madre di Etta, e Ironwood invece non sono stati dei grandi personaggi, e neanche troppo presenti mentre ho apprezzato sempre più Sophia che passa dalla ragazza cattiva a una ragazza forte, determinata che non si è lasciata abbattere dagli avvenimenti finali di Passenger (e spronata da una certa dose di vendetta, che non guasta mai).
Come dicevo più su qualche elemento della storia non è stato usato al massimo, ma anche così l'idea si è rivelata una delle migliore in cui mi sono imbattuta recentemente e superati i primi momenti ho letto volentieri entrambi i romanzi.
Un altro brevissimo appunto devo farlo sul finale, un filo troppo celere per un libro dedicato al tempo che mi ha fatto storcere il naso ma nel complesso le quattro stelline le trovo più che meritate.
Ora non mi resta che seguire l'autrice per scoprire se lavora su altro e magari sperare in una novellina su Etta e Nicholas!
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Da domani saranno disponibili i capitoli finali di questa storia. Non vi do anticipi. Mi aspetto dei feedback dai miei cipollini. Ho un po' paura di questi feedback (?). #SignorCorvo #gotico #fantasy #darkfantasy #darkness #crow #horror #storiadaleggere #wattpad #romanzo #libridaleggere #libribelli #bookstagram #plot #ending https://www.instagram.com/p/CPtgCwrHGog/?utm_medium=tumblr
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viaggiatricepigra · 4 years
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Review Tour. La Città Di Ottone, di S. A. Chakraborty
Daevabad, la leggendaria città di ottone, una città in cui, all'interno di mura metalliche intrise di incantesimi, il sangue può essere pericoloso come la più potente magia.
  «Un banchetto luculliano sotto forma di romanzo. 
Soffuso di magia, eppure assolutamente credibile» – Laini Taylor
Egitto, XVIII secolo. Nahri non ha mai creduto davvero nella magia, anche se millanta poteri straordinari, legge il destino scritto nelle mani, sostiene di essere un'abile guaritrice e di saper condurre l'antico rito della zar. Ma è solo una piccola truffatrice di talento: i suoi sono tutti giochetti per spillare soldi ai nobili ottomani, un modo come un altro per sbarcare il lunario in attesa di tempi migliori. Quando però la sua strada si incrocia accidentalmente con quella di Dara, un misterioso jinn guerriero, la ragazza deve rivedere le sue convinzioni. Costretta a fuggire dal Cairo, insieme a Dara attraversa sabbie calde e spazzate dal vento che pullulano di creature di fuoco, fiumi in cui dormono i mitici marid, rovine di città un tempo maestose e montagne popolate di uccelli rapaci che non sono ciò che sembrano. Oltre tutto ciò si trova Daevabad, la leggendaria città di ottone. Nahri non lo sa ancora, ma il suo destino è indissolubilmente legato a quello di Daevabad, una città in cui, all'interno di mura metalliche intrise di incantesimi, il sangue può essere pericoloso come la più potente magia. Dietro le Porte delle sei tribù di jinn, vecchi risentimenti ribollono in profondità e attendono solo di poter emergere. L'arrivo di Nahri in questo mondo rischia di scatenare una guerra che era stata tenuta a freno per molti secoli.
Credo sia davvero difficile non innamorarsi di questa storia.
Sicuramente ci vuole pazienza. Per la maggior parte del romanzo dobbiamo mettere insieme informazioni che non consociamo. Sia per l'ambientazione, ovvero l'Egitto e (credo,) la cultura araba: i loro miti e leggende, che sono molto differenti da quelli cattolici e/o europei. O quelli dell'immaginario moderno, che ormai si somigliano un po' tutti (sempre se l'autore/ice non crea qualcosa di inedito...seppur raro).
Ci troviamo al Cairo, dove conosciamo Nahri, una giovane donna che sopravvive fingendosi una maga. Più o meno. Poichè lei ha davvero dei poteri, riesce a "sentire" le condizioni fisiche delle persone e sfrutta l'alone di finzione e di mistero che avvolgono questa figura per utilizzare in parte questo dono, nascondendosi dietro alla truffa per non mostrarlo apertamente al mondo. Insomma, è molto furba e riesce a sopravvivere in questa maniera, anche se a malapena. Ha anche un altro dono estremamente insolito: riesce, dopo un solo ascolto, a capire ed imparare lingue mai udite prima, anche se lei ne conosce una che non ha mai sentito pronunciare da nessuno. 
La causa scatenante dei suoi guai. 
Durante un esorcismo, si lascia travolgere dalla musica e dal canto iniziando ad intonare una canzone usando questa lingua sconosciuta, e ciò finirà col farla incontrare con Dara. 
All'apparenza un uomo davvero affascinante, anche se dai modi estremamente bruschi e freddi, ma in realtà un jinn. O per meglio dire un daeva. Chiamato da lei, anche se Nahri non sa come sia possibile, la salva da una minaccia estremamente seria ed improvvisa, ed insieme iniziano un viaggio verso "casa", ovvero Daevabad. 
Altra voce narrante che alternerà quella di Nahri sarà quella di Ali. Secondogenito del re di Daevabad, istruito per servire il fratello che siederà sul trono con astuzia e spada. Profondamente religioso e rigido per quanto riguarda le sue idee. Purtroppo per lui, un cuore troppo tenero lo farà finire ad aiutare la gente "sbagliata", restando intrappolato in una rete che però gli mostrerà quanto vengano trattati in maniera diversa le varie tribù dentro la sua città. Qualcosa che inizierà ad aprirgli gli occhi. 
Due personaggi molto diversi fra loro, che finiscono con l'incontrarsi e scontrarsi, ognuno con un obiettivo tutto suo ed una strada da percorrere, anche a spese dell'altro, seppur nel tempo troveranno molto in comune. Entrambi essenziali per comprendere la storia ed entrare in questo regno magico: attraverso Nahri, che non conosce niente di quel luogo e deve imparare a muoversi, oltre che difendersi in fretta da giochetti politici molto più pericolosi di tante magie o armi; attraverso Ali quel regno così antico che mostra comunque lati inaspettati, persino per lui che ci mostrerà il regno dal suo interno. 
Due figure molto interessanti, senza dimenticare Dara che, seppur senza voce propria, da un enorme contributo alla storia. Ma non voglio rivelarvi ancora come. Nonostante tutto, anche lui nasconde molto dietro la sua apparenza così forte ed impenetrabile. Leggendolo vi stupirà e ne resterete affascinati, anche se credo ci sia ancora tanto da scoprire. 
Una storia che richiede pazienza e tempo, ma che li merita tutti. Ci porta in luoghi straordinari, vivendo un'avventura incredibile che è solo al suo principio. 
La chiusura del romanzo è stata un susseguirsi di colpi di scena davvero imprevedibili che lasciano il lettore senza parole e totalmente curioso di leggere come andrà avanti questa storia. 
Sapete che sono estremamente rompipalle per i finali e questo mi ha conquistato totalmente! 
Inaspettato, originale, con rivelazioni che lasciano un tumulto dietro di sé. 
L'autrice è davvero molto abile a raccontarci due realtà così differenti che si dovranno poi incontrare, svelando lentamente pezzo per pezzo la città ed i suoi abitanti, per dare il tempo al lettore di abituarsi e memorizzare alcuni frammenti che si riveleranno fondamentali. Per questo dicevo che ci vuole pazienza, ogni dettaglio va guadagnato, pagina dopo pagina, senza troppa fretta o non si capirebbe più niente. 
C'è davvero molto in questo primo romanzo, ma chissà ancora cosa ci si troverà a scoprire nei prossimi. 
Assolutamente consigliato a chi cerca un fantasy originale! 
Non potete farvelo scappare. 
Aspettate! 
Non è ancora finita. 
Grazie a Tania di My Crea Bookish Kingdom abbiamo potuto fare delle domande all'autrice. 
Ognuna di noi pubblicherà la sua a termine della recensione, quindi: seguiteci per scoprire di più anche sui vari blog!
 Who are your favorite authors?  I have a lot of favorites, but in particular I really enjoy NK Jemisin, Naguib Mahfouz, Tasha Suri, Amitav Ghosh, and P. Djeli Clark.  Quali sono i tuoi autori preferiti?  Ne ho molti, ma in particolare mi piacciono molto NK Jemisin, Naguib Mahfouz, Tasha Suri, Amitav Ghosh e P. Djeli Clark.      
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