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#Cupramontana
lorenzospurio · 1 year
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A Cupramontana la presentazione del libro di Cristiano Dellabella “Con gli occhi di un bambino”
A Cupramontana la presentazione del libro di Cristiano Dellabella “Con gli occhi di un bambino”
Domenica 4 dicembre a partire dalle ore 17:00 presso la Sala Consiliare del Comune di Cupramontana (AN) si terrà la presentazione al pubblico del volume narrativo autobiografico “Con gli occhi di un bambino” dell’autore e artista locale Cristiano Dellabella recentemente dato alle stampe. Il volume, interamente curato da Euterpe APS di Jesi (AN), ente del Terzo Settore del quale Dellabella è…
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lamilanomagazine · 11 months
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Marche: “Le Strade della Birra”, presentato il progetto per la valorizzazione del settore e del territorio
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Marche: “Le Strade della Birra”, presentato il progetto per la valorizzazione del settore e del territorio. Antonini: “Un comparto vitale che diventa porta di accesso diffusa sul territorio e veicolo di conoscenza della vasta gamma di offerte turistiche esperienziali offerte dalle Marche”. Attivo il nuovo portale da cui scaricare il “Passaporto per gli aloturisti”. Le Marche sono la prima Regione in Italia ad aver sviluppato un progetto per la valorizzazione e promozione sul turismo della birra denominato “Le Strade della Birra”. E’ stato realizzato con la collaborazione dell’Associazione nazionale “Città della birra” e dall’associazione di produttori “Marche di birra” e presentato ad Ancona, a Palazzo Leopardi, alla presenza dell’assessore regionale Andrea Maria Antonini e, per l’Associazione nazionale “Città della birra”, del vice presidente Giovanni Breccia, sindaco di Monte Porzio, del direttore Luca Marcelli e di Massimo Cardellini, consigliere delegato dal Comune di Apecchio, dove ha sede l’associazione. “La birra, dunque – ha affermato Antonini - come porta di accesso diffusa sul territorio e veicolo di conoscenza della vasta gamma di offerte turistiche esperienziali, soprattutto legate all’ambiente, che le Marche sono in grado di offrire ai visitatori”. “La produzione della birra – ha ricordato Antonini - ha assunto ormai un ruolo importante tant’è che numerosi sono i birrifici artigianali e agricoli che si sono attrezzati per accogliere i turisti che desiderano degustare la birra direttamente in azienda. Una crescita esponenziale che, dopo Toscana e Lazio, fa delle Marche la regione dell’Italia centrale con la più alta concentrazione di microbirrifici. Un dato che è testimonianza della vitalità del comparto e dei birrifici marchigiani, la maggior parte dei quali sono gestiti da giovani imprenditori che hanno manifestato un forte spirito d’iniziativa impegnandosi in un settore innovativo”. “Molti birrifici poi – ha detto l’assessore – si trovano nell’entroterra, per questo la loro promozione si intreccia con quella legata ai borghi marchigiani”. Nelle Marche esistono oltre 40 birrifici tra agricoli, artigianali e sono circa 700.000 gli appassionati di birra artigianale. Le Marche, inoltre, sono la quinta regione in Italia per produzione di orzo e i suoi birrifici producono oltre 300 tipi di birre. La Regione si è anche dotata di una legge apposita di promozione e valorizzazione della birra artigianale ed agricola, la quale prevede l’individuazione di un soggetto per l’attuazione di queste specifiche azioni, individuato tramite bando, nell’Associazione nazionale “Città della birra”. Quest’ultima, è nata nel 2015 e il suo presidente è il sindaco di Apecchio, Vittorio Nicolucci. Attualmente riunisce 23 Comuni, di cui 21 marchigiani (Apecchio, Sassocorvaro, Monte Cerignone, Pesaro, Fermignano, Colli al Metauro, Fano, Monte Porzio, Cantiano, Serra Sant’Abbondio, San Lorenzo in Campo, Arcevia, Corinaldo, Monsano, Cupramontana, Serrapetrona, Morrovalle, Colmurano, Ripe San Ginesio, Petritoli, Comunanza) e il Comune di Montone in Umbria e quello di Fossa in Abruzzo. Nel corso della conferenza stampa è stato presentato il portale www.stradedellabirra.it che contiene una sezione dedicata alla commercializzazione dei prodotti, alle degustazioni e alle visite nei birrifici, offrendo una panoramica sugli eventi, musei e punti di interesse, attività sportive, culturali e di svago, strutture ricettive e ristoranti. “Sarà un portale interattivo – ha detto Luca Marcelli - che consentirà al visitatore di interagire attivamente e condividere la propria esperienza: a tal fine è stata introdotta la possibilità di creare contenuti, esprimere valutazioni e condividere le impressioni e le emozioni del viaggio o dell’esperienza vissuta, anche attraverso i canali social”. Prevista anche una versione mobile del portale che permette una navigazione facile da qualsiasi tipo di device. Ma davvero innovativo sarà il “Passaporto per gli aloturisti”, quale vero e proprio strumento di fidelizzazione dei beer lovers, che sarà possibile scaricare dal sito. A tale scopo è stata creata una versione elettronica del passaporto. Ad ogni checkpoint, presso un birrificio, un ristorante o bar affiliato, il turista può ottenere sconti e agevolazioni sull’acquisto di prodotti nei birrifici, nei musei, nei ristoranti e nelle attività ricettive presenti sul portale. Il progetto prevede anche altre attività, a cominciare dalla realizzazione di una campagna fotografica e di video promozionali, visibili sul canale YouTube di “Città della Birra”, alla rivisitazione e ristampa della mappa regionale dei birrifici, con l’integrazione dei ventuno Comuni aderenti all’associazione ed un elenco dettagliato ed aggiornato dei birrifici attivi nel territorio regionale.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Archetipi
Io credo che oggi come sempre l’umanità tutta possa essere divisa in due grandi categorie: la gente che sa stare al mondo e la gente che non sa stare al mondo.
Dalla mie parti, quando si vuole fare un complimento a qualcuno che sa stare al mondo, si afferma con ironica franchezza, rivolgendosi ad un terzo interlocutore (talvolta solo immaginario): “Quistu te ‘mpara a campà!”. Questo signore, cioè, “ti insegna come si vive”.
Visto che questa summa divisio non riguarda una particolare categoria di persone, che so io, magari solo gli agenti Tecnocasa  di Vetralla, oppure i tesserati ARCI di Cupramontana, interessando invece l’umanità intera, va da sé che la nobile arte del saper stare al mondo possa trovare innumerevoli vie per manifestarsi innanzi ai nostri occhi.
Ritengo interessante, quindi, isolare e descrivere qualche archetipo di “bencampante”.
I° ARCHETIPO
Trentaquattro anni. Un metro e ottantadue centimetri. Fisicato ma senza ossessione, palestra tre volte a settimana, blando riscaldamento sul tapis roulant (10/15 minuti massimo alternando camminata veloce e corsetta), giretto di walzer in sala pesi, poca roba a corpo libero e molti macchinari a movimento controllato, tutto rigorosamente a carichi bassi, descrivendo movimenti lenti “così sento il muscolo che lavora”. Per allenarsi utilizza le schede gratuite e generiche messe a disposizione dal proprietario della palestra, con nomi del tipo “Scheda Uomo 1”, “Scheda Uomo 2”, “Scheda Uomo 3 (avanzato)”; “Scheda definizione”; “Scheda massa”. La sua voluttuosa danza si chiude con una decina di minuti di addominali, secondo il disciplinare dettato dalla altrettanto gratuita e generica “Scheda Addome 1”. Durante la sessione c’è il tempo per un caffettino senza zucchero alla macchinetta, un fugace scambio di battute con una generica Jessica Palestra (salvata così tra i suoi contatti), un paio di scatti fotografici allo specchio collocato dietro la rastrelliera dei manubri. Nelle orecchie le Airpod ripropongono ciclicamente brani dei Coldplay, non quelli del periodo “buono” (se mai ce n’è stato uno).
Se una volta, per ragioni contingenti, la sessione in palestra salta, nessun problema.
Se per diverse ma altrettanto inesorabili ragioni contingenti salta anche la sessione successiva, nessun problema.
Se una volta uscito dalla palestra, dopo la terza sessione settimanale, l’unica che è riuscito a portare a termine quella settimana, un’apocalisse zombie stesse devastando la città riducendo a una poltiglia di carne tremula gli esseri umani attorno a lui, nessun problema.
Sempre profumato di una fragranza freschissima e balsamica, pantalone attillato sulla scala del beige, scarpa di pelle nera del tipo senza laccio - alla moda di adesso -  con calzino a scomparsa, camicia bianca, gilet in fresco lana con bottoni, sul quale è descritta una fantasia Principe di Galles che gioca  confusamente tra rosso, verde e blù, giacca informale e “divertente” (così gliel’ha raccontata e poi venduta il commesso) contenente una trascurabile percentuale di elastan.
Percorso accademico senza sussulti. Scuola materna dalle suore, poi le elementari pubbliche, vagamente traumatiche all’inizio (trauma superato dopo affiancamento materno nei primi giorni)  ma delle quali conserva ancora indelebile il ricordo prezioso della Maestra Anita, morta, un paio di anni fa, a causa di un sarcoma metastatico al polmone sinistro (fumava, ndr). Quindi le medie, delle quali non gli è rimasto nulla, fattore questo che accomuna tutti i bencampanti.  Infine l’Istituto Tecnico Commerciale Indirizzo Turistico, nel contesto del quale, senza venire mai rimandato a settembre, passa gli anni più belli della sua vita, scoprendo il sesso - senza trauma alcuno -  all’età di quindici anni. Né buono né cattivo, né amico fidato né infido traditore, né tenero amante né cinico tombeur-de-femmes, questo ragazzo cresce inspiegabilmente circondato da mille persone positive, godendo della stima incondizionata della famiglia che, dai 17 anni in poi, affermerà di vederlo “più come un amico che come un figlio”, tanta è la fiducia che in esso viene riposta.
Fa un lavoro normale. Non è particolarmente ambizioso ma guadagna abbastanza da non essere diventato uno di quegli adulti frustrati che scagliano anatemi contro il governo. Non ha fatto l’Università. Sentiva l’esigenza di affrancarsi dalla famiglia, di avere uno stipendio “suo”, una casa “sua”, una macchina “sua”. Il senso del possesso che, ce lo ricordiamo, fu pre-alessandrino, lo porta dapprima a diventare un agente assicurativo a provvigione. Limitatamente a quel periodo torna ad avere ricordi molto lucidi delle scuole medie, tanto da riuscire a contattare tutti i suoi ex compagni di classe al fine di rifirargli dei piani di accumulo attraverso la tecnica di vendita nota ai più come “Ciao bomber quanto tempo come va mi farebbe piacere se ci beccassimo per un caffè devo raccontarti un sacco di cose e mi piacerebbe parlarti di una cosa in particolare che mi sta letteralmente cambiando la vita”.  Sono stato contattato anche io. Sono andato a prendere il caffè avendo perfettamente chiaro che avrei sottoscritto un piano di accumulo UnipolSai, nonostante una parte di me sperava avremmo parlato degli anni delle medie che, personalmente, ritengo essere stati i più belli della mia vita.
Oggi è un agente di commercio Lavazza con esclusiva sul Centro-Nord e parte dell’Abruzzo (solo Teramo e provincia). Guida una Mercedes CLA 1800 che tra poco cambierà, in quanto rimpiange la Volvo XC60, sicuramente meno briosa ma che, afferma, “era un salotto”.
Tre volte a settimana si reca a ridosso di un cavalcavia dove, sempre sotto lo stesso pilone, acquista una consistente dose di eroina, che si spara in vena non appena rientra in macchina.
II° ARCHETIPO
Alcuni padri di famiglia nati a cavallo tra la fine degli anni sessanta e l’inizio degli anni settanta appaiono ai miei occhi come quanto di più vicino vi sia al divino.
Come potrete agevolmente dedurre, essi hanno oggi un’età che si aggira tra i quarantasette e i cinquantaquattro anni. Già solo questo fattore, fattuale quanto generico, non è assolutamente secondario, in quanto è incontestabile che gli uomini, a questa età, raggiungono il punto più alto del proprio percorso di vita.
Pertanto, sempre che un tumore alla prostata non li abbia prematuramente resi impotenti, essi rientrano a pieno titolo nella categoria dei bencampanti.
I fattori che rendono possibile questo strano sortilegio -  nella stessa fase della vita in cui le donne meditano con estrema lucidità di togliersi la vita - sono molteplici. Vado quindi ad elencarli per il tramite di un bullet point, come sempre ero obbligato a fare quando ero un consulente:
         i.            in primo luogo, gli uomini cui mi riferisco non hanno mai vissuto tutti i notevoli problemi che oggi derivano dal cosiddetto “culto del corpo”. Sono infatti figli di una generazione in cui curarsi eccessivamente del del proprio addome, della propria pettinatura o anche solo della propria igiene intima, significava una sola cosa: essere froci. A fortiori, superata una certa età, essi hanno definitivamente perso ogni forma di interesse per la propria immagine, ciò che li rende automaticamente scevri da insicurezze e condizionamenti sociali e, conseguentemente, rassicuranti e affidabili. Se hanno fame mangiano finché non hanno più fame. Se hanno problemi a letto non se ne curano assolutamente e, al limite, danno la colpa al "troppo lavoro”  (anche se gestiscono un negozio di souvenir a Empoli). Affermano di fare “movimento” o, con dicitura più arcaica, “moto”, perché due volte al mese fanno una passeggiata in campagna, commentando gli abusi edilizi di cui si avvedono lungo il sentiero e fantasticando sull’acquisto di un lotto di terreno che, si vocifera, “sta per diventare edificabile”;
       ii.            hanno saputo ritagliarsi un proprio ruolo nel menage famigliare. Ciò è avvenuto all’esito di un complesso ma fisiologico processo di secolarizzazione involutiva. Innanzitutto, molti anni addietro, hanno rinunciato a comunicare sinceramente con la propria consorte. Ciò, sia beninteso, non significa – come si potrebbe maliziosamente ritenere – che essi siano dei traditori in senso sessuale (benché ciò sia ovviamente possibile). Intendo piuttosto dire che quelle donne non conoscono assolutamente nulla dei pensieri che si agitano nella mente dei loro mariti. Parlo di insicurezze, traumi non superati, paure recondite, ansie prestazionali, sporadici pensieri suicidi, ricorrenti pensieri omicidi, pruriginose pulsioni scientemente non decifrate e riemerse dal mare magnum del perverso polimorfo. Tutto ciò è stato decisamente e violentemente represso per venire sostituito da singolari passioni e insospettabili inclinazioni, resesi necessarie per giustificare la propria permanenza sotto il tetto coniugale e, in ultima analisi, sul pianeta Terra. Ecco, dunque, che gli uomini in commento sanno cucinare delle paste ai frutti di mare straordinarie, sanno fare la spessa riuscendo sempre a coniugare qualità e convenienza, conoscono un contadino che fa ancora il pecorino come si faceva una volta e che gliene regala sempre alcune forme per sdebitarsi di un vecchio favore di cui è meglio non parlare;
     iii.            nella ripartizione dei ruoli genitoriali giocano il ruolo del “poliziotto buono”, indubbiamente più facile e privo di aspettative. Del resto, la paternità, diciamocelo tra noi, gli è caduta addosso decisamente troppo presto, in una fase in cui avrebbero avuto ancora piacere di fare quelle cazzate che si facevano negli anni ’90: andare al mare in Puglia con la Vespa, fare a gara a chi mangia più fette di cocomero, picchiare una transessuale, candidarsi alle elezioni comunali tra le fila dell’UDEUR. Se poi, per avventura, gli capita una figlia femmina, essi si limitano al mero presenzialismo o – al limite – ad alcuni gesti plateali in momenti decisivi: un abbraccio sentito dopo il menarca, un bel mazzo di fiori dopo gli orali dell’esame di maturità, una sigaretta fumata insieme per farle capire che ormai è grande e  che se davvero vuole fumare è una sua scelta. Tanto basta affinché, a ogni piè sospinto, queste figlie adoranti condividano foto del genitore con frasi del tipo “unico uomo della mia vita” o “a te, che mi hai insegnato l’arte del sorriso”. Se il figlio è maschio si limitano a odiarlo mortalmente e segretamente, giustificando una certa rudezza con l’antico motto mafioso secondo cui “i figli si baciano solo quando dormono”.
In certe sere d’estate, mentre guidano, di ritorno da una cena tra amici, cantano a squarciagola “non sono una signora” di Loredana Bertè e una lacrima calda gli riga il volto, per certi motivi che sanno loro e che, per l’amor di Dio, è meglio non rivangare mai.
III° ARCHETIPO
Romano Prodi. Certamente un bencampante, potendo contare su dei formidabili poteri occulti che, nel 1978, gli avrebbero persino consentito di trarre in salvo l’allora Presidente della Democrazia Cristiana, l’Onorevole Aldo Moro.
Il condizionale, la storia ce lo insegna, è d’obbligo.
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rinaldofan · 3 months
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Vigneto Marche
Immagini da 4 delle 5 province marchigiane: Fermo, Macerata, Ascoli Piceno, Ancona.
Le località: Sant'Elpidio a Mare (Fm), Rapagnano (Fm), contrada Castelletta di Fermo, contrada Camera di Fermo, Monsampietro Morico (Fm), Moresco (Fm), Appignano (Mc), Tolentino (Mc), Acquaviva Picena (AP), contrada Ciafone località S.Maria in Carro di Offida (AP), Rotella (AP), Numana (An), Monte San Vito (An), Montecarotto (An), Cupramontana (An), Camerano (An).
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rallytimeofficial · 5 months
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Gara sfortunata per il Campione Europeo Montagna Christian Merli al Rally delle Marche, ecco l’intervista
🔴🔴Gara sfortunata per il Campione Europeo Montagna Christian Merli al Rally delle Marche, ecco l’intervista
Christian Merli, dopo il Montecarlo ad inizio stagione, la conquista del Campionato Europeo della Montagna, è tornato al volante della Skoda Fabia R5 a Cingoli in provincia di Macerata per partecipare per la prima volta al 16° Balcone delle Marche, quinto appuntamento del Campionato Italiano Rally Terra con accanto Massimo Furlini alle note. È costretto al ritiro a Cupramontana, settimo tratto…
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Cinque città in rete per celebrare Bartolini, incisore e poeta
Cinque città delle Marche si mettono in rete per celebrare con una serie di eventi il 60/o anniversario della morte di Luigi Bartolini (Cupramontana 1892- Roma 1963), artista poliedrico, incisore, poeta e scrittore (“Ladri di biciclette). In programma tra il 2023 e il 2024 due mostre, conferenze e incontri.     “L’anniversario è l’occasione per ricordare uno dei figli illustri delle Marche –…
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twinssebastiani · 9 months
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🚚 Cupramontana 🏚 L’Eremo dei Frati Bianchi 🚧Area Sosta Comunale ➡ I viag...
     🚚 Cupramontana 🏚 L’Eremo dei Frati Bianchi 🚧Area Sosta Comunale ➡ I viaggi con Gulliver    
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untitled42566 · 10 months
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Una grossa grata intasata dalle forti piogge di ieri pomeriggio
Una grossa grata intasata dalle forti piogge di ieri pomeriggio CUPRAMONTANA – I Vigili del fuoco sono intervenuti nella serata di ieri a Cupramontana, in via Eremiti, per liberare da un’ostruzione una grata di grosse dimensioni che si era intasata a causa delle forti piogge che si erano abbattute nel pomeriggio. La grata si trovava all’interno di un eramo sconsacrato. La squadra di Jesi, in…
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sandratognarini · 1 year
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Puglia, è tempo di Evoluzione Naturale 2023
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Puglia, è tempo di Evoluzione Naturale 2023 Torna a fine gennaio a Grottaglie (TA), con la quarta edizione, "Evoluzione Naturale", fiera pugliese dedicata al mondo dei vini naturali La rassegna, ormai conosciuta e apprezzata da vignaioli, professionisti e wine lovers, aprirà i banchi #Italia #Puglia #EvoluzioneNaturale #fiera #rassegna #vininaturali #winelovers #Taranto #Grottaglie #ambiente #sostenibilità #vigna #cantina #MasseriaLella #degustazioni #convegno #vigneto #SanteLaviola #MatteoGalello #CorradoDottori #Cupramontana #cambiamentoclimatico #laboratorididegustazione #degustazione #food #prodottitipici #tradizione ... Read the full article
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conser2restor · 2 years
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Restauro delle grotte del monastero di S.ta Caterina | Giorgio Balestra
MIG "Musei in grotta": Nuovi spazi espositivi all'interno del Monastero di Santa Caterina a Cupramontana IMAGES. giorgio balestra
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jacopo-luchetti · 2 years
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presso Cupramontana https://www.instagram.com/p/CcwJ6vvqPAY/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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lamilanomagazine · 5 months
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Luigi Bartolini. Attraverso il colore: dal 29 ottobre 2023 al 7 aprile 2024
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Luigi Bartolini. Attraverso il colore: dal 29 ottobre 2023 al 7 aprile 2024. Macerata. Dal 29 ottobre 2023 al 7 aprile 2024 i Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi di Macerata presentano la mostra “Luigi Bartolini attraverso il colore”, un approfondimento sulla produzione pittorica di Luigi Bartolini (1892-1963), poliedrico maestro cuprense di cui si celebra quest’anno il 60° anniversario della scomparsa. La mostra è stata presentata questa mattina nel corso di una conferenza stampa nel cortile di Palazzo Buonaccorsi che ha visto la presenza del Sottosegretario alla Cultura on. Vittorio Sgarbi, del consigliere regionale Anna Menghi in rappresentanza dell’assessore alla Cultura della Regione Marche Chiara Biondi, del sindaco Sandro Parcaroli, dell’assessore comunale alla Cultura Katiuscia Cassetta, della figlia dell’artista Luciana Bartolini e del curatore Manuel Carrera che ha guidato la preview. Nel pomeriggio, nella stessa location, un parterre de roi, ha partecipato invece all’inaugurazione e al taglio del nastro. A cura di Manuel Carrera, l’esposizione si inserisce nel programma di eventi promosso dalla Regione Marche per celebrare il sessantenario della morte di Luigi Bartolini, che coinvolge 5 comuni: Cupramontana, Macerata, Urbino, Osimo e Camerino con capofila il Comune di Macerata. Un omaggio dovuto per riscoprire i legami con le Marche e far conoscere anche alle nuove generazioni un grande artista marchigiano. Il comitato di studio presieduto da Vittorio Sgarbi e sostenuto da Luciana Bartolini, figlia dell’artista, ha dato vita a un importante momento di analisi e valorizzazione i cui risultati saranno presentati nel fitto calendario di iniziative in programma fino al 7 aprile 2024. “Luigi Bartolini è stato un grande artista, solitario, fuori dalle correnti – è intervenuto il Sottosegretario alla Cultura on. Vittorio Sgarbi -. Un artista che lavora molto a Roma e incide con un’intensità emotiva pari a Morandi. La concentrazione molto intensa, quasi astiosa, del suo segno, la visione drammatica delle acqueforti lo rendono unico. E non dimentichiamo che Luigi Bartolini èstato anche l’autore del romanzo ‘Ladri di biciclette’. E’ giusto quindi onorarlo in questo anno bartoliniano, grazie anche alla volontà della figlia Luciana, nella sua regione di origine in luoghi quali Macerata, Cupramontana, Urbino, Osimo e Camerino, legati all’artista”. “Grazie ad un circuito di cinque città che appartengono alla biografia di Bartolini – afferma l’ assessore regionale alla Cultura Chiara Biondi nel messaggio inviato ai presenti – riusciamo a raccontare la bellezza e la complessità di un artista che ha un posto di primo piano nel Novecento italiano. Nel caso di Macerata una vasta selezione di opere ci mostra uno stile e scelte artistiche caratterizzate da una visione lirica della realtà sempre molto personale. La Regione Marche celebrando Luigi Bartolini celebra un artista di grande talento che ha saputo esplorare linguaggi molto diversi tra loro. Ringrazio le amministrazioni comunali, il Comitato di studio presieduto da Vittorio Sgarbi e la figlia dell’artista per aver creduto in questo progetto e per aver saputo realizzare insieme alla Regione iniziative che in maniera così ricca raccontano questo nostro grande conterraneo”. “A 60 anni dalla sua morte, la Regione Marche celebra e ricorda Luigi Bartolini, incisore, pittore, scrittore al quale va l’omaggio di un intero territorio e quello della città di Macerata, comune capofila di questo progetto corale – ha affermato il sindaco Sandro Parcaroli -. Cinque città in rete che, con azioni di condivisione, collaborazione, valorizzazione e promozione, celebrano il poliedrico artista che ha dato tanto alla nostra regione. Grazie a questo prezioso progetto comune, riscopriamo e restituiamo anche alle giovani generazioni un artista dal talento unico”. “La Regione ha voluto fortemente quest’iniziativa per celebrare il 60° anniversario della morte di Luigi Bartolini. L’ha voluta come ha voluto tutte le manifestazioni che, celebrandoli, valorizza gli artisti che hanno lasciato un segno nella storia dell’arte e, più in generale, nella storia della cultura del nostro Paese – ha detto il consigliere regionale Anna Menghi - . Celebrare Bartolini a 60 anni dalla sua morte è utile per farlo conoscere alle nuove generazioni, in un’epoca in cui proteggere l’arte equivale a proteggere il corso di eventi che hanno significato per la nostra parte di mondo valori e principi di un sentire comune. La Regione Marche ha anche condiviso e apprezzato la volontà dei curatori di coinvolgere tutte le località che, a vario titolo, sono state interessate dal passaggio dell’artista. Da membro dell’Assemblea legislativa non posso che considerare questa anche un’occasione unica per promuovere la regione in chiave turistica- e dopo aver ringraziato Sgarbi per aver accettato di presiedere il Comitato di studio sostenuto dalla figlia dell’artista Luciana Bartolini ha concluso il suo intervento affermando che – la cultura è libertà. Con la cultura si impara a vivere insieme e a difendere la pace. Per questo l’attuale maggioranza in Consiglio Regionale ha inteso sostenere questa e altre iniziative, nel rispetto di tutte le vocazioni territoriali”. “Con la mostra dedicata a Bartolini, i Musei Civici di Macerata omaggiano una grande figura d'artista del Novecento, un maestro che ha vissuto anche a Macerata e che dalla nostra terra si è lasciato ispirare e che merita un dovuto approfondimento sulla sua produzione pittorica che ci onoriamo di ospitare attraverso importanti prestiti nazionali ed alla generosità della figlia Luciana – ha detto l’assessore alla Cultura Katiuscia Cassetta -. Una mostra nata all'interno di un percorso organico di valorizzazione e riscoperta di un'artista poliedrico che ci ha visto coinvolti come ente capofila tra cinque comuni della regione Marche e che ha permesso alla nostra struttura di crescere ulteriormente in competenze e capacità organizzative messe a disposizione di tutta la rete che si è creata per sottolineare ogni aspetto della ricerca artistica di Luigi Bartolini. Il percorso espositivo restituirà a tutti noi la conoscenza di un pittore che amava osservare le nostre terre, i nostri luoghi, le nostre donne e gli oggetti che quotidianamente utilizzava offrendoci, ancora oggi, la possibilità di avere uno sguardo profondo e la possibilità di fermarci ad osservare con più calma ciò che ci circonda, per coglierne la profonda intimità e ricchezza”. Luciana Bartolini, figlia di Luigi, oltre ad aver ringraziato quanti hanno reso possibile il progetto globale legato all’artista che interessa le Marche e i luoghi affiliati a Bartolini , raccontando aneddoti legati alla sua infanzia, ha invece ricordato Bartolini uomo e padre raffigurandone un profilo privato, personale, sottolineando i pregi di un genitore affatto “scontroso”. “La mostra ‘Luigi Bartolini attraverso il colore’ propone un approfondimento sulla produzione pittorica dell’artista marchigiano dopo quarant’anni esatti dall’ultima retrospettiva ad Ancona e oltre trent’anni da quella di Macerata. Rispetto ad allora, presentiamo oggi opere inedite e poco note, provenienti da importanti collezioni museali e prestigiose raccolte private. Frutto questo – ha commentato il curatore della mostra Manuel Carrera - di un grande lavoro da parte dell’organizzazione. Tra i capolavori concessi in prestito abbiamo ‘La pernice di montagna’ del Museo Novecento di Firenze, già segnalata dal noto critico Carlo Ludovico Ragghianti; ‘Mietitrici’ delle raccolte civiche di Forlì, commissionata da Giuseppe Verzocchi, o ancora le tele appartenenti alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma". Luigi Bartolini, prolifico anche nell’incisione, nella letteratura e nella critica d’arte, si è espresso in pittura con un linguaggio originale e moderno, in grado di coniugare i soggetti della tradizione con la forza del colore e l’impeto del gesto propri del Novecento. Dalle tangenze con gli stilemi secessionisti alla propensione tonalista, le oltre sessanta opere in mostra, provenienti da musei e prestigiose collezioni private, documentano la profonda cultura figurativa del Bartolini pittore, figura d’artista tra le più interessanti del secolo scorso. Personalità eclettica e dalla vivace vena polemica, con la sua figurazione si contrappose al recupero della tradizione promosso dalla pittura italiana durante il ventennio fascista, suscitando, alle esposizioni del tempo, da un lato lo scetticismo dei conservatori, dall’altro l’entusiasmo della critica più attenta. Un raffronto con l’opera grafica evidenzia inoltre la pluralità di indirizzi della sua ricerca, con l’obiettivo di restituirgli il posto che gli spetta nella storia della pittura del Novecento italiano. Il percorso espositivo Arricchito di documenti inediti e fotografie, il percorso espositivo si snoda attraverso quattro sezioni tematiche. La prima affronta un aspetto nodale della produzione di Bartolini: quello dell’intimismo domestico. In linea con i soggetti prediletti dai pittori italiani del primo ventennio del Novecento, l’artista realizzò a partire dal 1914 una serie di dipinti a olio raffiguranti interni e ritratti di familiari e amici. Tuttavia, nonostante l’atmosfera rassicurante e il delicato lirismo che li caratterizza, Bartolini rinuncia a quel realismo di ricordo impressionista allora apprezzato dal collezionismo borghese, preferendo ad esso una spiccata tensione espressionista. Opere come Armanda (1914, collezione privata) e La camera di Anna (1914, collezione privata) presentano evidenti affinità con le ricerche delle nuove leve delle “secessioni” italiane, in particolare Gino Rossi, mentre la predilezione per linee essenziali e colori vivaci, resi con pennellate larghe e cariche di materia, rivela una profonda conoscenza della pittura internazionale. L’attitudine fauve di Bartolini si riscontrerà anche nei dipinti eseguiti nei decenni a seguire, a riprova da un lato di un’ostinata ricerca di coerenza, dall’altro di una curiosità verso la figurazione moderna, dai pittori della “Scuola di via Cavour” negli anni Trenta a De Pisis e Guttuso dal dopoguerra.   Il percorso prosegue con la seconda sezione dedicata alle nature morte che, per sua stessa ammissione, rivestono un ruolo di assoluto rilievo all’interno della sua vasta produzione: « ho sempre goduto e nel modo il più sottile, profondo, grande, ineffabile quando ho fatto dell’arte. Ho goduto anche quando ho inciso i topolini morti, le spine di pesce, le farfalle imbalsamate: le cose le più maldestre per gli altri, per me costituirono dei poemi che, ripeto, mi sollevarono in paradiso». Così Bartolini affermava nel testo introduttivo alla personale di incisioni alla Quadriennale del 1935. Un confronto con la produzione su carta mette in risalto analogie e contraddizioni nell’affrontare lo stesso tipo di soggetti – che talvolta riprende utilizzando media diversi – pur nell’ambito di un percorso di assoluta coerenza. Comune alle nature morte incise e quelle dipinte è l’accento lirico e introspettivo conferito alla rappresentazione degli umili oggetti d’uso quotidiano: diversa è invece la loro interpretazione, istintiva, essenziale e gioiosa in pittura, contemplativa e velatamente malinconica nell’incisione. Si continua poi con il paesaggio, spostando idealmente lo sguardo al di là della finestra dell’abitazione di Bartolini, immortalata nel grande disegno su carta La famiglia giovane (1928, collezione privata). L’evoluzione del suo linguaggio si ripercorre così attraverso i paesaggi, nei quali dimostra di privilegiare una visione compendiaria della realtà, tutta luce e colore, di forte impatto emotivo. Tale modus operandi si esprimerà appieno soprattutto nella fase matura della sua carriera, meritevole di una riscoperta: nel 1957, con il dipinto Periferia (Macerata, Palazzo Buonaccorsi) si aggiudicò il prestigioso “Premio Nazionale Scipione”, allora alla sua seconda edizione. La sezione conclusiva della mostra, intitolata Brani di vita prende infine in esame quelle scene di genere che, lungi dall’avere carattere aneddotico, documentano l’interpretazione interiorizzata che Bartolini offre della realtà. Brani di vita quotidiana, resi con cromie talvolta ardite, nei quali sono ravvisabili tangenze con la sua raffinata produzione letteraria. A questa produzione appartengono opere come Il romitorio del 1942 (Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea) e le Mietitrici realizzate per la raccolta di Giuseppe Verzocchi attorno al 1949 (Forlì, Pinacoteca Civica), opere eccezionalmente concesse in prestito. Informazioni www.musei.macerata.it | Telefono: 0733 256361 Orari Novembre/marzo: da martedì a domenica, 10:00 – 13:00 / 15:00 – 17:30 Aprile, maggio e ottobre: da martedì a domenica, 10:00 – 13:00 / 14:30 – 18:30 La biglietteria chiude 30 minuti prima dell’orario indicato. Tariffe di ingresso https://www.macerataculture.it/orari_tariffe/... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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qdmnotizie-blog · 6 years
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CUPRA MONTANA / ALLA FESTA ROSSOBLU SI BRINDA PER IL RIPESCAGGIO
CUPRA MONTANA / ALLA FESTA ROSSOBLU SI BRINDA PER IL RIPESCAGGIO
CUPRA MONTANA, 4 agosto 2018 –  È iniziata da ieri (venerdì 3 agosto) al parco pubblico “Elisa Amatori” la Festa Rosso Blu organizzata dalla dirigenza della ASD Cupra Calcio “Giancarlo Ippoliti”; l’appuntamento è previsto anche per oggi e domani (sabato 4 e domenica 5 agosto). Una iniziativa alla quale aderisce solitamente molta parte del popolo sportivo, della tifoseria e di tutti i cuprensi che…
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vincent1760 · 3 years
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#Cupramontana, in via Torre il conducente dell'autovettura ha perso il controllo del mezzo che si è schiantato andando contro un albero. Due i feriti, portati uno in eiambulanza al Pronto Soccorso di Torrette (Ancona), l'altro all'ospedale di Jesi. (presso Cupramontana) https://www.instagram.com/p/CNpc1P_JBW8/?igshid=ctff04wexsla
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aislinnoshea · 6 years
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“A land without ruins is a land without memories - a land without memories is a land without history.” -  Abram Joseph Ryan
Eremo dei Frati Bianchi Cupramontana, Italy
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partnerwine · 4 years
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With the northernmost vineyard of Contrada Morella it is produced the precious Diamante, the point of excellence of the wines of the Lent Company. The moon phases for pruning and every operation are still respected made in the vineyard, it is performed exclusively by hand. The vineyards are classified in the DOC Classico and Classic Superior. The Verdicchio dei Castelli di Jesi Superiore DOC Diamante can be found on our partnerwine.com website or in our store in Jesi. #vino #verdicchio #verdicchiodeicastellidijesi #aziendaquaresima #vinodiamante #vini #doc #verdicchiosuperiore #cupramontana #enoteca #firstpost #shoponline #venditaonline #winelovers🍷 #imiglioriviniitaliani (presso Partner Wine di Gioia Michela) https://www.instagram.com/p/CBeDoEUpBNj/?igshid=1r2dj0vda9n3k
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