Tra i miei clienti ho un buon 30% di essi molto "urticante" alle tasse. Un 15% non paga perche' ha grossi problemi sanitari in famiglia e preferisce spendere quei soldi per curare i familiari che pagare le tasse. L'altro 15% non paga nulla per principio. Non vuole dare nemmeno un euro allo Stato. Nulla da' ma prende tutto, dai bonus ai fondi statali, regionali o europei alle imprese, alle scuole per i figli, le cure sanitararie, le strade, i ponti, i treni, la casa popolare ecc..ecc. quando gli fai presente che non avranno nemmeno uno straccio di pensione, visto che non pagano i contributi previdenziali, rispondono che avranno comunque i 600 euro della pensione sociale. A questa gente, il governo Meloni sta facendo l'ennesimo regalo: "stralcio di ogni tipo di cartella esattoriale non riscosso da Agenzia Entrate entro i 5anni". A questa gente, che ogni volta che viene presso lo Studio dove lavoro non perde occasione di rimarcare che tutti quelli che pagano le tasse sono degli emeriti coglioni. La cosa sorprendente e' che questa feccia di furbetti ha l'appoggio di milioni di lavoratori dipendenti, quelli che pagano le tasse direttamente in busta paga, visto che insieme battono le mani alla Meloni perche' fa "cose giuste".
Ps. Dimenticavo..i fratelli De Fico, due delle persone che non hanno mai pagato un euro, li ho contattati per le copie di corrispettivi 2024. Mi hanno risposto che si sarebbero fatti vivi al loro ritorno dal Brasile.. "Stiamo in vacanza, ci vediamo dopo Pasqua"... @ilpianistasultetto
75 notes
·
View notes
Gli addii sono addii. Niente auguri di Natale, Capodanno, Pasqua. Niente auguri di buon compleanno o buon onomastico.
Niente scambi di sguardi, niente "Che fai?", "Come stai?" o messaggi mandati a caso facendo finta di aver sbagliato mittente.
Niente chiamate col privato per ascoltarne la voce. Eliminare ogni traccia, è questo un addio. Non seguire più una persona su Facebook, non spiare il suo profilo e i contatti con le sue amiche, non controllare il suo ultimo accesso su Whatsapp o ancora meglio, cancellare il numero. Gli addii devono essere tali e non "Arrivederci" è inutile chiudere la porta e lasciare la chiave sotto il tappeto, serve solo a farci del male.
Web
55 notes
·
View notes
Un calendario è per sempre
Sono decisamente fuori dal consueto ambito libresco, stasera: due righe, di stagione, sui calendari; astronomia (da scrivania, ben s'intende!) e matematica sono altri argomenti che mi intrigano molto.
Il tempo si ripete, almeno quello irreggimentato tra le quadrettature di un calendario.
La successione dei mesi negli anni ha una ciclicità, facilmente definibile, a cui ricorrono gli stampatori di agende e di calendari. (*)
La sequenza più facile di tutte è proprio quella degli anni bisestili: si ripetono con cadenza di 28 anni e dunque il calendario di questo 2024 è identico a quello del 1996. (*)
E allora, mi direte?
Ecco, io conservo alcuni calendari, particolarmente gradevoli graficamente, per poi riusarli nell'anno in cui tornano a ripetersi le date di tutti i mesi; la sequenza si può trovare con una certa semplicità usando un foglio di calcolo. Pochi giorni fa, aprendo lo stipetto dello scaffale dove li conservo, sono rimasto molto perplesso vedendo che il primo del piccolo gruppo che ho messo da parte era proprio quello del 1996. No, non ricordo di averlo selezionato apposta né tanto meno me ne era familiare l'aspetto; non so spiegare la cosa: fa parte di quegli apporti che ogni tanto si verificano e che fanno ricomparire in bella vista libri o altri oggetti a lungo cercati proprio nel punto in cui si era rovistato, senza risultato, più e più volte.
Ho smesso di farmi domande a tale proposito e oggi accetto di buon grado di avere ritrovato il calendario con 12 grandi stampe da disegni di Escher a fare il suo lavoro su una parete, dopo 28 anni di pausa. Pronto, ovviamente, per essere archiviato alla fine del prossimo dicembre per tornare di nuovo in uso nel 2052…
(*) ho un po' semplificato: ovviamente le date di Pasqua non si ripetono con la stessa cadenza.
Per conoscere cosa siano con precisione gli anni bisestili è meglio dare una lettura all'articolo su Wikipedìa.
17 notes
·
View notes
Nella notte di Capodanno,
quando tutti a nanna vanno,
è in arrivo sul primo binario
un direttissimo straordinario,
composto di dodici vagoni
tutti carichi di doni…
Gennaio
Sul primo vagone, sola soletta,
c’è una simpatica vecchietta.
Deve amar molto la pulizia
perché una scopa le fa compagnia…
Dalla sua gerla spunta il piedino
di una bambola o d’un burattino.
– Ho tanti nipoti, – borbotta, – ma tanti!
E se volete sapere quanti,
contate tutte le calze di lana
che aspettano il dono della Befana.
Febbraio
Secondo vagone, che confusione!
Carnevale fa il pazzerellone:
c’è Arlecchino, c’è Colombina,
c’è Pierrot con la sua damina,
e accanto alle maschere d’una volta
galoppano indiani a briglia sciolta,
sceriffi sparano caramelle,
astronauti lanciano stelle
filanti, e sognano a fumetti
come gli eroi dei loro giornaletti.
Marzo
Sul terzo vagone
viaggia la Primavera
col vento marzolino.
Gocce ridono e piangono
sui vetri del finestrino.
Una rondine svola,
profuma una viola…
Tutta roba per la campagna.
In città, fra il cemento,
profumano soltanto
i tubi di scappamento.
Aprile
Il quarto vagone è riservato
a un pasticcere rinomato
che prepara, per la Pasqua,
le uova di cioccolato.
Al posto del pulcino c’è la sorpresa.
Campane di zucchero
suoneranno a distesa.
Maggio
Un carico giocondo
riempie il quinto vagone:
tutti i fiori del mondo,
tutti i canti di Maggio…
Buon viaggio! Buon viaggio!
Giugno
Giugno, la falce in pugno!
Ma sul sesto vagone
10 non vedo soltanto
le messi ricche e buone…
Vedo anche le pagelle:
un po’ brutte, un po’ belle,
un po’ gulp, un po’ squash!
Ah, che brutta invenzione,
amici miei,
quei cinque numeri prima del sei.
Luglio
Il settimo vagone
è tutto sole e mare:
affrettatevi a montare!
Non ci sono sedili, ma ombrelloni.
Ci si tuffa dai finestrini
meglio che dai trampolini.
C’è tutto l’Adriatico,
c’è tutto il Tirreno:
non ci sono tuttii bambini…
ecco perché il vagone non è pieno.
Agosto
Sull’ottavo vagone
ci sono le città:
saranno regalate
a chi resta in città
tutta l’estate.
Avrà le strade a sua disposizione:
correrà, svolterà, parcheggerà
da padrone.
A destra e a sinistra
sorpasserà se stesso…
Ma di sera sarà triste lo stesso.
Settembre
Osservate sul nono vagone
gli esami di riparazione.
Severi, solenni come becchini…
e se la pigliano con i bambini!
Perché qualche volta, per cambiare,
non sono i grandi a riparare?
Ottobre
Sul decimo vagone
ci sono tanti banchi,
c’è una lavagna nera
e dei gessetti bianchi.
Dai vetri spalancati
il mondo intero può entrare:
è un ottimo maestro
per chi lo sa ascoltare.
Novembre
Sull’undicesimo vagone
c’è un buon odore di castagne,
paesi grigi, grige campagne
già rassegnate al primo nebbione,
e buoni libri da leggere a sera
dopo aver spento la televisione.
Dicembre
Ed ecco l’ultimo vagone,
è fatto tutto di panettone,
ha i cuscini di cedro candito
e le porte di torrone.
Appena in stazione sarà mangiato
di buon umore e di buon appetito.
Mangeremo anche la panca
su cui siede a sonnecchiare
Babbo Natale con la barba bianca.
Gianni Rodari
*******************
On New Year's Eve,
when everyone goes to bed,
is arriving on the first track
a very direct extraordinary,
composed of twelve wagons
all loaded with gifts…
January
On the first carriage, alone,
there is a nice old lady.
You must be very fond of cleanliness
because a broom keeps her company...
The little foot emerges from her pannier
of a doll or a puppet.
– I have many grandchildren, – she mutters, – but many!
And if you want to know how many,
count all the woolen socks
who await the gift of the Befana.
February
Second car, what a mess!
Carnival goes crazy:
there is Harlequin, there is Colombina,
there is Pierrot with his lady,
and next to the masks of the past
Indians gallop at full speed,
sheriffs shoot candy,
astronauts launch stars
streamers, and dream in comics
like the heroes of their newspapers.
March
On the third car
Spring travels
with the March wind.
Drops laugh and cry
on the window glass.
A swallow flies,
smells like a violet...
All campaign stuff.
In the city, among the concrete,
they only smell
the exhaust pipes.
April
The fourth car is reserved
to a renowned pastry chef
which prepares, for Easter,
chocolate eggs.
Instead of the chick there is the surprise.
Sugar bells
they will play at length.
May
A playful load
fills the fifth carriage:
all the flowers in the world,
all the songs of May...
Have a good trip! Have a good trip!
June
June, the scythe in hand!
But on the sixth car
10 I don't just see
the rich and good crops…
I also see the report cards:
a little ugly, a little beautiful,
a little gulp, a little squash!
Ah, what a bad invention,
my friends,
those five numbers before six.
July
The seventh car
it's all sun and sea:
hurry up and assemble!
There are no seats, but umbrellas.
You dive from the windows
better than trampolines.
There is the whole Adriatic,
there is the whole Tyrrhenian Sea:
not all children are there...
that's why the carriage isn't full.
August
On the eighth car
there are cities:
they will be given away
to those who remain in the city
all summer.
He will have the roads at his disposal:
it will run, turn, park
as master.
To the right and to the left
will surpass itself…
But in the evening it will be sad anyway.
September
Look on the ninth car
remedial exams.
Severe, solemn like gravediggers…
and they take it out on the children!
Because sometimes, for a change,
Aren't the adults the ones who repair?
October
On the tenth car
there are many benches,
there is a black board
and some white chalk.
From the wide open windows
the whole world can enter:
he is an excellent teacher
for those who know how to listen.
November
On the eleventh car
there is a good smell of chestnuts,
gray towns, gray countryside
already resigned to the first fog,
and good books to read in the evening
after turning off the television.
December
And here is the last carriage,
it's all made of panettone,
It has candied cedar cushions
and the nougat doors.
As soon as he gets to the station he will be eaten
in good spirits and with a good appetite.
We will also eat the bench
on which he sits dozing
Santa Claus with a white beard.
Gianni Rodari
16 notes
·
View notes
PAPA FRANCESCO
"Mangiate quello che volete a Pasqua,
il sacrificio non è nello stomaco, ma nel cuore. Si astengono dal mangiare carne, ma non parlano con i loro fratelli o familiari, non vanno a trovare i loro genitori o li pesa curare, non condividono il loro cibo con i bisognosi, vietano ai loro figli di vedere il loro papà, vietano ai nonni di vedere i loro nipoti, criticano la vita degli altri, picchiano la moglie, ecc.. Un buon arrosto o uno stufato di carne non ti renderà una persona cattiva, come nemmeno un filetto di pesce ti renderà santo.
Meglio cercare di avere una relazione più profonda con Dio attraverso un trattamento migliore con il prossimo.
Siamo meno superbi e più umili di cuore."
Buona Pasqua con le parole di un grande Uomo prima di tutto
21 notes
·
View notes