Tumgik
perilmoro · 2 years
Text
Avete mai vissuto qualcosa che nonostante i mesi, gli anni, non riuscite a dimenticare? Anzi, non che non riuscite a dimenticare, ma qualcosa che rivivi con le stesse emozioni che hai provato la prima volta, il momento esatto in cui stava accadendo realmente. Ciò che si sente non è affievolito, non è solo un ricordo. È lo stesso dolore lancinante che hai provato quel giorno, e che per qualche secondo ti fa anche dimenticare di poter essere felice.
E poi, d’improvviso, riaffiorano i ricordi.
Ricordi che ti colpiscono violentemente, come se non fossero più ricordi ma il presente.
Riaffiorano emozioni che sembrano paralizzarti.
Emozioni che non avresti voluto provare di nuovo, che avevi cacciato giù, in un angolo remoto dentro te stessa.
Il cuore pulsa velocemente, il respiro si affanna, lì nel petto si crea una voragine.
Nulla conta più, né la felicità più recente, né la tranquillità precedente.
Tutto si concentra in quel piccolo muscolo che batte dolorante.
Ed è proprio in quei momenti che riesco a comprendere appieno che il ricordo del piacere, ahimè, non è più piacere, ma il ricordo del dolore rimane ancora dolore.
4 notes · View notes
perilmoro · 2 years
Text
E poi, d’improvviso, riaffiorano i ricordi.
Ricordi che ti colpiscono violentemente, come se non fossero più ricordi ma il presente.
Riaffiorano emozioni che sembrano paralizzarti.
Emozioni che non avresti voluto provare di nuovo, che avevi cacciato giù, in un angolo remoto dentro te stessa.
Il cuore pulsa velocemente, il respiro si affanna, lì nel petto si crea una voragine.
Nulla conta più, né la felicità più recente, né la tranquillità precedente.
Tutto si concentra in quel piccolo muscolo che batte dolorante.
Ed è proprio in quei momenti che riesco a comprendere appieno che il ricordo del piacere, ahimè, non è più piacere, ma il ricordo del dolore rimane ancora dolore.
4 notes · View notes
perilmoro · 3 years
Text
In caso di pericolo, l'oloturia si divide
dà un sé in pasto al mondo,
e con l'altro fugge.
Si scinde d'un colpo in rovina e salvezza,
in ammenda e premio, in ciò che è stato e ciò che sarà.
Nel mezzo del suo corpo si apre un abisso
con due sponde subito estranee.
Su una la morte, sull'altra la vita.
Qui la disperazione, là la fiducia.
Se esiste una bilancia, ha piatti immobili.
Se c'è una giustizia, eccola.
Morire quanto necessario, senza eccedere.
Ricrescere quanto occorre da ciò che si è salvato.
Già, anche noi sappiamo dividerci in due.
Ma solo in corpo e sussurro interrotto.
In corpo e poesia.
Da un lato la gola, il riso dall'altro,
un riso leggero, di già soffocato.
Qui il cuore pesante, là non omnis moriar,
tre piccole parole, soltanto, tre piume d'un volo.
L'abisso non ci divide.
L'abisso circonda.
-Wisława Szymborska, Autotomia
0 notes
perilmoro · 3 years
Text
A volte il dolore torna
Torna da solo
Torna dal nulla
Senza un precisato motivo
Torna ed è come se non se ne fosse mai andato
Torna e mi ritrovo catapultata ad 8 mesi fa
Le sensazioni, le emozioni.. forti come allora
Non ho mai provato niente di simile, ne prima, ne dopo
Non ho mai provato niente di simile
Non ho mai provato una vergogna così forte
Non ho mai provato quel tipo di dolore
Quel tipo di dolore che ti spezza, ti frantuma in così tanti minuscoli pezzi che pensare di riattaccarli sembra impossibile
Tutto ciò che hai sempre amato non esiste più
L’amore non esiste più
Perdi quella parte di te più importante, la perdi e non la ritrovi più
Non l’ho mai più ritrovata, nulla mi fa più felice come prima
È una felicità sbiadita, passeggera
Un dolore così ti segna, non lo dimentichi
Né ora, né mai
Quel tipo di dolore ti spezza
La notte speri di cadere in un coma profonda
La mattina speri di non dover riaprire gli occhi
Lo ricordo come se fosse ieri
È sempre stato facile nascondere tutto davanti agli estranei
Ma mi sentivo morire
Mi sentivo morire e speravo succedesse in fretta
Dopo 3 mesi non sono riuscita a superarla
Non riuscirò mai a superarla
L’ho capito dopo 8 mesi
Ho perso una parte di me quel giorno
Non mi vergognavo di piangere
In silenzio
Mentre ero tavola
Mentre ero in doccia
Mentre gli altri mi guardavano, muti
Non ho mai odiato la vita come in quel periodo
Non l’ho mai odiata come ora
Vorrei dimenticare
A volte il dolore torna
E cacciarlo è impossibile
Lo vivo
E spero passi in fretta
Ma non passa mai del tutto
Le mie paranoie sono aumentate
Le mie ansie con loro
Non riesco più a dormire bene
Mai fatto quello
Ma mai come ora
A volte il dolore torna e per me è ormai un vecchio compagno
A volte il dolore torna e sembra impossibile respirare
Le lacrime sono così copiose
I singhiozzi mi spezzano il respiro
L’aria brucia
E io voglio chiudere gli occhi, respirare un’ultima volta
E sentirmi volare via
A volte il dolore torna
E io non lo caccio
So che dopo la tempesta
Finalmente
Dormo
5 notes · View notes
perilmoro · 3 years
Text
Sono una codarda
Per questo userei le pillole
È come addormentarsi
0 notes
perilmoro · 3 years
Text
Mi ritrovo spesso a fantasticare su un possibile futuro nel quale trovo il coraggio di farla finita
0 notes
perilmoro · 3 years
Text
instagram
DON’T FUCKING HISS IF YOU CAN’T FUCKING BITE
3 notes · View notes
perilmoro · 3 years
Text
Si innamorano e disinnamorano nel giro di cinque minuti, e in quei cinque minuti hanno anche il tempo di spiegarci cosa è il vero amore.
0 notes
perilmoro · 3 years
Text
Elogio alla dimenticanza
Buona cosa è la dimenticanza!
Altrimenti come farebbe
il figlio ad allontanarsi dalla madre che lo ha allattato?
Che gli ha dato la forza delle membra
e lo trattiene per metterle alla prova?
Oppure come farebbe l’allievo ad abbandonare il maestro
che gli ha dato il sapere?
Quando il sapere è dato
l’allievo deve mettersi in cammino.
Nella casa vecchia
prendono alloggio i nuovi inquilini.
Se vi fossero rimasti quelli che l’hanno costruita
la casa sarebbe troppo piccola.
La stufa riscalda. Il fumista
non si sa più chi sia. L’aratore
non riconosce la forma del pane.
Come si alzerebbe l’uomo al mattino
senza l’oblio della notte che cancella le tracce?
Chi è stato sbattuto a terra sei volte
come potrebbe risollevarsi la settima
per rivoltare il suolo pietroso,
per rischiare il volo nel cielo?
La fragilità della memoria
dà forza agli uomini.
-Bertolt Brecht
0 notes
perilmoro · 3 years
Text
Forse è tutto questo. Avere più cura della luce. Non abbandonarsi alla notte. E non dico alla notte, non quella vera, dico al sonno.
Bisognerebbe riuscire a starci svegli, puliti, in mezzo alla vita.
Che non ti prenda più il sonno, il marcio del letto, che è lì che fanno le cimici, che poi si finisce a chiocciare come i vecchi, con qualcosa tra le mani.
Tutto tace e il mondo non ti trova, la vita non ti trova. L'ossessione si prende tutto. E niente è più vasto del bicchiere d'acqua in cui ti sei annegato.
Dunque se arrivi ad imparare che un'anima ti può rendere l'anima, bisognerà ricordarselo, perché non serve avere trovato. Bisogna ricordarsi di avere trovato.
Perché tutto può sparire attorno a noi. La casa, le strade, due occhi di biglie in un vestito a ciliegie, quello che eri fino adesso.
La notte ti prende e il mondo non basta più. Addio poesia, epica, amore per le scarpe, per i vestiti che iniziano a stare in piedi da soli, e sono proprio i tuoi vestiti. Tutto andato, e qualcuno ti viene a chiedere, "Ma che è successo, che è successo? E tu dici "Non lo so. Non lo so".
Perduto! Lost! Chi è perduto?
Anche se sei nato già incapace di difenderti, schifosamente obbediente, così teso all'impiastro, non bisognerebbe essere troppo crudeli con se stessi. Non darsi mai un sogno di quiete, né oggi, né domani. Non bisognerebbe, come se tutto fosse da arraffare, se tutto fosse sempre bottino.
Non bisognerebbe, o forse è l'unico modo. Amare sempre, nella colica. Vedere luci e abbagli e vederli scomparire subito, o stare a impazzire tra le camere, tra i rumori dei tubi degli altri.
Svuotarsi agli estranei, e non conservarsi niente.
Perché non si muore tutte le mattine.
Buttarsi sempre, non seguire la voce. Stordirsi. Curarsi di quello che non c'entra, affardellarsi il groppone, divorarsi, affezionarsi ai mali.
Non impadronirsi di niente.
Diventare meno ubbidienti e meno vigliacchi, perdere la poesia e le mutande, perdere ogni cosa di dosso, non conservare niente, e farsi attaccare tutto.
Curarsi invece l'anima, metterne un po’ dentro, un po’ da parte.
Come se non si dovesse morire per forza stanotte, come se ce ne fosse anche per domani, e dopodomani, perché è vero, si muore tutte le mattine, e un poco di più ogni volta e anche per tutte le altre volte.
-Vinicio Capossela “Non si muore tutte le mattine”
2 notes · View notes
perilmoro · 3 years
Text
I wanna be alone
alone with you
does that make sense?
110 notes · View notes
perilmoro · 4 years
Text
Tumblr media
xx
2K notes · View notes
perilmoro · 4 years
Text
Tumblr media
8K notes · View notes
perilmoro · 4 years
Text
Tumblr media
2K notes · View notes
perilmoro · 4 years
Text
Have you ever tried to have a good time or just tried to distract yourself but then suddenly you feel the sadness in your chest coming back and every second it gets heavier and even if you try to hold it back but you never win. So you‘re just there feeling how you slowly get empty again. This makes me want to appreciate those little moment of happiness no matter how long they last because sadness is always ready to take it away.
(-deepthoughtsvibes)
4K notes · View notes
perilmoro · 4 years
Text
Tumblr media
sorry
12K notes · View notes
perilmoro · 4 years
Text
Tumblr media
10K notes · View notes